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Lui & Lei

La professoressa e il cameriere


di goldnoi
12.02.2024    |    332    |    10 9.8
"La carne premeva contro la carne..."
La professoressa, e il cameriere
Quasi tutti i giorni vado a spizzicare qualcosa da mangiare nella tavola calda poco distante dalla scuola dove insegno. Un posticino tranquillo, senza troppe pretese, dove solitamente mi siedo in un angolo molto protetto dal rumore e da occhi indiscreti. Negli ultimi tempi, il titolare, con cui ho un buon rapporto d'amicizia ha avuto problemi di salute e quindi si è dovuto assentare. E con enorme sorpresa ha dovuto assumere un nuovo cameriere.
Beh, devo dire che è proprio un bell'uomo, sui 50 anni, fisico asciutto e abbastanza alto, con occhi penetranti, con dei modi molto professionali che lo distinguono. Ogni volta che mi poneva le pietanze, non perdeva occasione di farmi sempre apprezzamenti e complimenti per il mio outfit estroso.
Detto sinceramente, quell'uomo mi attraeva molto........Un giorno mentre ero lì a pranzo e faceva molto caldo avevo bisogno di darmi una rinfrescata, gli chiesi se il bagno fosse libero e lui mi rispose di sì. Ci avviammo verso il corridoio e con i suoi modi da vero gentleman mi apri la porta, ringraziandolo con un sorriso entrai nell'antibagno e poi nel bagno per fare pipi.
In quel mentre sentii aprire la prima porta, ma non ci detti troppo importanza visto che non sentii nessun rumore. Feci la pipì …e aprii la porta per potermi rinfrescare…
e con un leggero spavento, e stupore mi ritrovai Lui davanti!
Di istinto indietreggiai, ma la sua mano mi afferrò impedendomi di allontanarmi e mi avvinghiò a sé…non so perché ma non cercai di divincolarmi, e mi lasciai andare.
Attraverso il tessuto sottile della mia gonna sentii la sua emozione. La carne premeva contro la carne. Mmmmmm… Da lì partì un lungo bacio pieno di lussuria. Stingendomi con le mani fece in modo che i nostri corpi si sfregassero lentamente e contemporaneamente i nostri sessi si trusciavano. I respiri si erano fatti corti e i cuori pulsavano forti. Mi sentivo come se fossi ubriaca, tutto un tratto mi alzò la gonna da dietro, mi afferrò il culo stringendo e roteando le natiche come se dovessero prendere aria, le aprì e spinse il suo dito medio nel mio ano e l'anulare nella figa; ebbi l'istinto di sollevarmi sulla punta dei piedi per alleviare quel po' di dolore, misto al godimento. Mmmmmm…
La mia mano si mosse rapita verso il suo membro turgido gli sentì pompare il sangue nelle vene…Non parlava, ma con gli occhi mi fece intuire cosa fare.
Avevo così tanta voglia da non riuscire a sopportare che i suoi pantaloni mi separassero da quello che desideravo così ardentemente.
Gli sbottonai i pantaloni e infilai la mano nei boxer impugnando il suo membro, quel tocco fu fatale. Chiusi gli occhi e sentii che aveva un cazzo grosso e nodoso, le sue vene pulsavano nel mio palmo…come il mio clitoride. Lo massaggiai a lungo con dolcezza, lo sollevai tra le mie dita bagnate avvertendo una piccola fuoriuscita di sperma, che non sprecai… prontamente con il pollice lo spalmai tutto sulla sua cappella. D'un tratto mi fermò. Senza dire nulla capii cosa volesse, che il mio corpo si inginocchiasse verso il basso. In un attimo mi trovai in ginocchio davanti a lui, finii di calargli i pantaloni e gli sfilai il cazzo dai boxer, rilevando tutta la sua pulsante eccitazione, Il fuoco ardeva dentro di me. Ebbi una sete improvvisa. Volevo stringere tra le mie labbra quel cazzo smanioso, ansioso, lui si inclinò verso di me e mi dette un bacio focoso pieno di saliva, mmmm… si rialzò appoggiandosi con le spalle al muro. Non mi rimase altro che la mia bocca per renderci felici.
Mi sporsi verso di lui come una brava scolara, e senza fare domande, ero pronta ad accoglierlo ed esaudire i nostri desideri.
E come se fossi una pittrice, iniziai a dipingere con la punta della lingua un meraviglioso dipinto. Ripassai tutti i contorni del suo cazzo tenendolo stretto tra le mie mani. Lo avvolsi nella mia calda bocca salivosa, la punta della lingua insistette là, dove lo sapevo debole e quando lo sentii in preda dei propri istinti, lo stuzzicai con dispetto provocandogli piacere misto a dolore.
Rallentai allungando la sua dolce sofferenza, poi ricominciai fino a portarlo all’orlo del piacere e continuai fino allo stremo.
Risucchiai i testicoli, uno ad uno, assaporandoli come se fossero due caramelle succose, per poi percorrere con la lingua di fuori tutta la sua lunghezza, sino alla sua cappella gonfia, facendogli salire un lungo brivido attraverso la schiena. Avevo così sete…e quando si lasciò andare abbondante... le mia bocca lo avvolse senza lasciargli scampo… non sprecai nemmeno un goccia del suo sperma. Mi leccai le labbra soddisfatta e con un sorriso malizioso lo guardai e gli dissi…ci vediamo presto…
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