Lui & Lei
La pipì
di MrCold
05.11.2024 |
401 |
4
"Per ricambiarle il favore avrebbe chiesto a qualcuno di darle un passaggio..."
e così, sabato sera mi hanno invitato a cena.Ero in un locale nuovo in cui non ero mai stato. Mi sono seduto per ultimo, ero con una quindicina di persone e conoscevo solo la mia vicina di casa (che è quella che mi ha chiesto di accompagnarla perché era senza auto.
Lei è stata subito attirata da due suoi amici, di cui uno era sicuramente uno con cui, in un abbastanza recente, scopava volentieri.
Io sono finito dall'altra parte del tavolo con alla mia destra un tipo che non so se posso definire simpatico o se invece è un ipocrita che finge di essere splendido.
Alla mia sinistra invece si è seduta una tipa sui 35 anni. Al tempo stesso era un po' bruttina e anche sprint. E’ una di quelle, per intenderci, che quel poco che ha lo mette subito sul banco del mercato e ben in vista.
Dall’altra parte del tavolo avevo tre tipi, uno era austriaco e due venivano da fuori provincia. Tutti, si conoscevano da tempo e quindi io ero l’unico intruso.
Come accade in queste circostanze, buona parte della serata è stata estremamente noiosa.
Io ho ascoltato, anche distrattamente, le loro storie, che scorrevano lente, lentissime e senza alcuno spunto per far accendere la serata. Nel momento in cui avevo quasi definitivamente perso ogni speranza la tipa guarda tutti e si alza, resta un attimo in silenzio e dice, mi scappa la pipì!
Lascia la borsa attaccata alla sedia e sparisce. La zip aperta di quella borsa mi cattura, senza che nessuno se ne accorga, lascio che il mio sguardo ci caschi dentro. E così scorgo una scatola di preservativi, una sigaretta elettronica, le chiavi attaccate ad un anello con delle piume colorate, il blister di una confezione di farmaci e mille altre cianfrusaglie.
Non so per quale motivo, ma in quello stesso istante in cui cerco di capire che farmaci fossero, mi viene improvviso lo scatto di alzarmi, di guardare tutti e dire, con lo stesso tono, mi scappa la pipì!
Mi dirigo verso il bagno, apro la porta e, nell’antibagno scorgo lei. La vedo china in avanti sul lavandino, si guarda nello specchio e attraverso di lui, ho la netta sensazione che guardi anche me senza volerlo fare vedere.
Percepisco che i suoi modi di fare sono meno frenetici, quasi rallentati, quasi come se stesse cercando di lanciare qualche messaggio in codice.
Si sporge ancor di più verso lo specchio, premendo contro il lavandino. La camicetta si tira e le lascia scoperta la parte bassa della schiena. Si vede nettamente l'elastico azzurro del suo perizoma e dà risalto al suo culo che ora percepisco come quasi perfetto, anzi spettacolare.
Entro nel bagno per pisciare e intuisco che lei è ancora là fuori. Mentre cerco di capire se e cosa sta facendo, la sento ridere e subito dopo dirmi: sbaglio o fai fatica a trovarlo?
Colto di sorpresa resto interdetto. Un secondo dopo sento sbattere la porta e ho peno che qualcuno si fosse introdotto nell’antibagno. Resto in silenzio, piscio ed esco e, con sorpresa, non trovo nessuno.
Con quell'immagine di lei piegata appena in avanti sul lavandino e con il perizoma che usciva fuori dai suoi jeans torno al tavolo.
Mi avvicino e sento il gruppetto ridere.
Lei appena mi vede mi dice: “ma alla fine lo hai trovato?” E poi aggiunge: “per voi maschietti deve essere sempre un problema fare la pipì!
Per sedermi le sono dovuto passare dietro la sedia e lei, nel momento in cui le ero dietro è rimasta ferma a schiena diritta. E’ stato in quel momento che non ho resistito e, stretto tra il muro e la sua schiena, non ho potuto fare a meno che strusciarle contro il mio pacco.
Dalla sua reazione ho percepito che stesse cercando proprio quel contatto.
Mi sono quindi seduto, abbiamo continuato a cenare e parlare ma ormai in testa avevo quei tarli che mi martellavano. I Preservativi, il perizoma, la sua schiena ferma mentre proprio con il cazzo cercavo di tronare al mio posto.
Ed è stato così che sul finire della, al momento di ordinare gli amari e i caffè, le ho posato la mano sulla coscia, così come si fa con persone che conosci.
Aveva una gamba ferma e perfetta. Sotto il palmo sentivo la sua carne tonica, elastica.
E lei, ancora una volta, come se quella mia mano non fosse assolutamente nulla, ha continuato a parlare e guardare gli altri come aveva fatto fino a poco prima.
Questa sua indifferente sufficienza, mi ha fatto saltare il desiderio di scoparla. In pochi istanti l’ho immaginata sotto, con le sue gambe aperte e i suoi capezzoli puntati in alto, l’ho desiderata girata di spalle mentre la spingo contro il lavandino con il suo viso contro lo specchio e la mia mano che le scosta il perizoma e poi ancora inginocchiata mentre sfida i miei occhi e mi mostro come lo succhia facendolo arrivare fino in mezzo alle sue tonsille.
E così perso nella perversione dei miei pensieri mentre portano a qualcuno il dolce e ad altri il caffè, sento la sua mano poggiarsi sulla mia gamba. Resto, maledettamente ancora una volta interdetto. Lei se ne accorge e per sfidarmi ancora inizia a far scivolare la sua mano verso il mio cazzo.
Aveva probabilmente già capito, perché le donne capiscono prima ancora di vedere! E sentire la sua mano scivolare a palmo aperto e roteare sulla punta del mio cazzo duro è stata come essere di fronte ad un rapinatore che ti fa tenere le mani in alto per fare di te ciò che vuole.
Lei, contando sulla mia totale accondiscendenza ha continuato a girare e rigirare la sua mano per dei lunghissimi e interminabili istanti.
Lo ha fatto contando sul fatto che nessuno di quelli seduti lì potesse immaginare quello che accadeva.
Alla fine si è alzata, è andata dalla mia vicina di casa e le ha detto se poteva approfittare di me per farsi accompagnare a casa. Per ricambiarle il favore avrebbe chiesto a qualcuno di darle un passaggio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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