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Lui & Lei

La direttrice


di Membro VIP di Annunci69.it lacasadignagnolo
12.07.2022    |    602    |    4 9.5
"Giunto negli uffici comincio la danza degli impiegati, ed alla fine si giunge alla conclusione che serve l’autorizzazione della direttrice; ed essendo..."
Al giorno d’oggi tutto è molto difficile nel lavoro; alla faccia della semplificazione. Dovevo concludere una pratica d’urgenza ed avevo bisogno del benestare di un ente per la ratifica.
Questo genere di operazioni mi mettono sempre uno stato di agitazione misto ad eccitazione e chi ama il proprio lavoro sa di cosa parlo. Giunto negli uffici comincio la danza degli impiegati, ed alla fine si giunge alla conclusione che serve l’autorizzazione della direttrice; ed essendo direttrice è perennemente occupata e chiusa nel suo ufficio. Mi stabilisco davanti alla porta chiusa e comincio l’attesa con l’adrenalina che sale mentre i minuti passano; nulla si muove. Passa un impiegato e lo ferrmo affinché interceda per me e mi dia la possibilità di parlare con la direttrice ma lui dice che, se la porta è chiusa, lei non va disturbata per nessun motivo. I minuti passano… ma d’un tratto arriva un’altra impiegata che suona al campanello fuori dalla porta: si avverte uno scatto meccanico e la porta si sblocca permettendo l’ingresso della collaboratrice. Un impulso immediato e blocco il chiudersi dell’uscio con la mano ed affaccio la testa all’interno e comincio una lamentosa e vergognosa disamina del mio problema da risolvere con urgenza. La direttrice prova a articolare qualche argomento ma, sopraffatta dalla mia insistenza, finisce con il cedere e mi lascia entrare dopo aver firmato delle carte all’impiegata. Mi siedo di fronte a lei e mi trovo di fronte ad una donna piccolina, minuta, un bel seno ma per nulla appariscente che, mentre io parlo, continua a guardare in basso ed a leggere un documento. È frustrante quando il tuo interlocutore mostra indifferenza verso il tuo problema, oltretutto il tempo continua a correre ed il timore che non si faccia più in tempo mi fa sudare freddo; improvvisamente alza la testa e mi chiede la partita iva ed altri dati e comincia a digitare sulla tastiera poi comincia a descrivermi la situazione ma ribatto rispetto ad un problema che per me è risolvibile , mi alzo istintivamente per mostrarle sul monitor e farle notare una cosa al monitor e lei, contemporaneamente a me, fa per alzarsi e ci troviamo involontariamente corpo a corpo; un istante lungo un tempo indefinibile ed ecco il patatrack perché non so per quale motivo e spinto da quale forza la guardo negli occhi, la stringo a me e la bacio appassionatamente sulle sue labbra che lei dapprima tiene serrate e poi dischiude in modo da liberare le nostre lingue che cominciano una danza selvaggia. Nessuno dei due riesce più a fermarsi, le sue mani mi aggrappano la schiena e le mie tengono la sua nuca per tenerla verso il mio volto; il bacio continua e la mia erezione preme contro il suo pube mentre la sua mano scende come a volerne saggiare la consistenza. È selvaggio tutto ciò ed io la sollevo per sederla sulla scrivania dopo averle sollevato il bordo del vestito, la mia mano cerca i suoi slip e tento di sfilarli ma il peso del corpo non agevola l’impresa ed allora li strappo mentre le sue mani mi slacciano la cinta ed i pantaloni scendono ai miei piedi. Un attimo animalesco, la sua mano sul mio cazzo e lei che lo guida dentro il suo corpo, nessun preliminare, nessuna parola, nessun freno e siamo uno dentro l’altra, fermi, i miei occhi che guardano il suo volto reclinato all’indietro come a volersi godere l’attimo. Comincio a muovere il bacino lentamente e lei sbarra gli occhi mentre i suoi umori rendono il rumore della penetrazione come lo sciacquettio di una ventosa stura lavandini; accelero pian piano il ritmo ed il suo respiro cambia, si fa più profondo e escono dalla sua gola dei versi strani sempre più forti, le sue mani dietro la mia nuca ed il bacino proteso verso me, arriva il suo orgasmo, improvviso, sfibrante, liberatorio. Mi fermo, la lascio riprendersi mentre continuiamo a restare abbracciati ed io ancora dentro il suo sesso che continua a pulsare e colare. Restiamo così ancora un po’, lei mi allontana e mi lascia uscire, si gira e comincia a digitare sulla tastiera, gira la testa verso me, si scopre le natiche e sorride, mi vuole ancora mentre conclude la pratica, poggia le mani sulla scrivania ed io mi faccio strada nella sua carne e sono di nuovo in lei, deciso, mi tengo alle sue spalle e tento di arrivarle al cervello, lei gode di nuovo ed io sento che ci sono, esco da lei e le inondo il vestito, le natiche ma qualche goccia finisce anche sulla scrivania. Ci ricomponiamo in silenzio, pochi movimenti sulla tastiera, la pratica è pronta, il suo biglietto da visita ed un unica frase :”chiamami domani, porco”.
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