Lui & Lei
L'amicizia gioca sporco...
di Raziel
20.03.2013 |
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"!"
Non credevo a quello che stavo sentendo, ma da lì a poco le cose cambiarono in maniera repentina..."
E' passato molto tempo dal mio ultimo racconto biografico, e adesso mi accingo a raccontarvi un altro evento che mi é accaduto la settimana appena trascorsa.Come già detto ho la passione per informatica, elettronica, meccanica e quant'altro in un modo o in un altro può rovinarti la pace interiore quando va a farsi benedire. Sento squillare il mio telefono e senza guardare il numero rispondo rapido... dall'altra parte una voce femminile e al quanto sensuale, parla calma, e con modi di fare da centralinista Hot... ricollego il cervello e riconosco a stento la voce della moglie di un mio caro amico. Al telefono ha una voce diversa, mai sentita, e poi perchè quel tono? Mah non era un problema imminente e di facile soluzione. Smascherata la furbetta, mi dice che aveva dei problemi con l'invio di alcuni documenti in azienda e che se mi sarei potuto avvicinare a dare un controllo al problema sarebbe stata grata visto che quei documenti erano importanti. Gli diedi dieci minuti, il tempo di prendere i miei strumenti di lavoro e partire.
Venti minuti dopo a causa del traffico suono alla porta, e viene ad aprirmi senza troppi fronzoli. Un ciao Smagliante una toccatina alla spalla e il classico sorriso da gatta o panterona che le donne fanno quando vogliono qualcosa e non sanno come fare.
Sdrammatizzo subito con le mie battute e ci dirigiamo verso il tavolo da lavoro in un piccolo ufficio che hanno ricavato quasi vicino alla camera da letto. Controllo il problema, e capisco subito che non è un problema di facile soluzione perciò chiedo se posso portare via il notebook e lo avrei controllato in laboratorio dove lavoro. Lei mi guarda un poco delusa, quasi spiazzata dalla rapidità con cui ho controllato e tirato giù una diagnosi anche se non definitiva. Gli chiesi se vi erano problemi e lei mi disse in un primo tempo no, poi sempre toccandomi le braccia mi chiese se volevo un caffè, e che non sarebbe morto nessuno se mi sarei trattenuto un poco di più. Acconsentì, nello stesso tempo che lei preparava il caffè poco distante, continuava ad intavolare il discorso.
Sta di fatto che mi chiese come mai non ero andato a casa loro il fine settimana passato, visto che il marito ed io ne avevamo parlato spesso durante la settimana. Il problema era evidente, LEI. Gianna, questo è il suo nome, è una bella donna di 36 anni, un corpo ai miei occhi perfetto, slanciato, sodo e che non lascia nulla all'immaginazione. Si vede che ha una quarta abbondante, un bel culo pronunciato e delle gambe che farebbero impazzire chiunque. Quello sguardo che ti lascia come un ebete e quando parla le labbra che sembrano spompinare anche l'aria che smuovono, lasciando intravedere quella piccola lingua saettare rapida come una serpe. Avevo notato che da un poco di tempo a quella parte i miei interessi verso Gianna erano cambiati, e mi trovavo un poco in imbarazzo quando il mio amico Luigi ne usciva con le solite battute con cui ci divertivamo con altre amiche, ma che nel caso specifico erano rivolte alla moglie che doveva dare una risposta.
"Gianna, raccontagli cosa fai quando stai a quattro zampe sul letto ed io ti infilo il mio cazzo duro in culo..."
"Sembri una pecora. belando..siiiii..siiiiii (intonando la voce da pecora)."
Molte volte ha risposto senza troppi problemi altre volte notavo lei che diventava rossa mi guardava e dava dei colpi al marito dicendo che erano discorsi molto intimi e che io mi sarei vergognato...
Non aveva tutti i torti, ma non perchè non gradivo sapere le sue risposte ma perchè m’imbarazzavo nel far vedere le mie attenzioni alla presenza di Luigi.
"Non trovi che mia moglie abbia davvero un culo incredibile?" e lo toccava per dimostrare che era sodo e molto pronunciato, sollevandole la gonna corta ed infilando anche una mano sotto in fare scherzoso.... ma che a me faceva eccitare da matti immaginando quella mano che aveva la fortuna di entrare sotto quella gonna e toccare la pelle vellutata e sensuale mmmm.
"Certo Luigi, tua moglie è fortunata ad avere un marito come te, che la valorizza e la mette al centro delle sue fantasie più inquietanti anche di fronte ad altri hahaha!" guardando Gianna dissi.
"Lo vedi, il tuo amico ha ragione mi metti in imbarazzo e imbarazzi anche lui.."
"Gianna" rispose Luigi, "lui non s’imbarazza per nulla se solo sapessi come ci siamo sempre divertiti assieme, ci chiamavano il gatto e la volpe, solo che avevamo il naso di pinocchio che si allungava a dismisura quando serviva. Non che ora non si allunghi ma prima era diverso..."
Gianna mi guardò come a far sorpreso..."Come sarebbe a dire? Io conosco il tuo cazzo e non posso lamentarmi, ma così dicendo mi metti idee in testa riguardo al tuo amico, e la curiosità e donna...hahhaha"
Scoppiamo tutti in una fragorosa risata.... Tranne il mio cazzo che sentivo prendere vita sotto i pantaloni....
Torniamo al caffè e al motivo per cui ero a casa di Gianna.
Stavo andando verso la cucina quando nottai passando di fronte alla camera da letto un perizoma a terra, istintivamente lo raccolsi per appoggiarlo sul letto, quando notai che era usato, emanava un forte odore di fica.. m istava inebriando e senza accorgermene lo appoggiai al naso respirandolo profondamente, come se fossi in un’altra dimensione. Ben presto tornai con i piedi per terra.
"Ma che fai con il mio perizoma?" tuonò Gianna che era venuta a chiamarmi, visto che non arrivavo.
Non sapevo come uscirne. Tentai di spiegare che lo avevo visto a terra...
"E normalmente prendi le mutante di una tua amica e le odori come un fiore ...logico!"
Certo detto così non era molto giustificato.
"Scusami Gianna, vado non so casa mi sia preso, ma forse non é un buon motivo per dilungarmi ancora qui."
"Senti la cosa che mi fa più curiosità e che hai avuto la faccia tosta di prendere in mano quelle cazzo di mutande e avvicinarle alla tua bocca, e non hai il coraggio di guardarmi negli occhi?"
Non sapevo cosa fare... Quando lei pensò a risolvere il dilemma.
"Facciamo una cosa, ti conosco bene come amico di mio marito e so c il tipo di persona che sei, potrei anche passarci sopra, ma non mi va di fare la figura dell'ingenua o della moralista..."
La guardavo adesso negli occhi, non sapevo cosa voleva dire e attendevo di sapere il suo verdetto per spianare la faccenda.
"Dato che ti piacciono le mie mutande usate, fammi vedere come le stavi leccando", alzandosi la gonna e mostrandomi quelle in dosso.
"Sbrigati, sono curiosa di vedere la tua lingua in azione, se ti rifiuti dicco a Luigi che ci hai provato con me...!
Cosa fare? Distruggere un amicizia per non aver fatto nulla o correre il rischio di distruggerla ugualmente ma con la consapevolezza di essermi comportato da uomo? Ovviamente non persi tempo, mi inginocchiai e iniziai una lenta leccata sopra le mutandine di Gianna.
Le mie mani pare aiutarsi si adagiavano su quei glutei marmorei, esplorandoli a dovere, e visto che le mutante in realtà erano una striminzita brasiliana, le dita potevano toccare le chiappe nude di Gianna a dovere. Da lì a poco il respiro della signora iniziò a cambiare, diventando un fievole gemito che crebbe fino ad insultarmi, ed incitarmi a fare il mio dovere di stallone.
"Così é questo il tuo vero io? adesso capisco le parole di Luigi sulle vostre scorribande...dati da fare so che puoi fare di meglio, scosta la stoffa ed inizia a leccarmi la fica bagnata. Voglio sentire quella tua lingua che sembra una trivella, esplorarmi le viscere..!"
Non credevo a quello che stavo sentendo, ma da lì a poco le cose cambiarono in maniera repentina.
La feci sedere sul letto, le levai il piccolo tanga ed iniziai a leccarle tutte le gambe, salendo fino al suo sesso per poi ridiscendere fino alle caviglie e giocare con la mia lingua su di esse, fino a tornare alla sua fica gocciolante. Le sue mani non facevano che afferrarmi e attirarmi a lei, le sue gambe erano aperte in maniera oscena e mi dava colpetti di bacino quando la mia lingua la frugava intimamente. Avevo i suoi umori dovunque sulla faccia.
"Adesso basta divertirti tu, é il mio turno..." mi buttò su letto, si tolse le mutandine, mi sbottonò i pantaloni e tirò giù gli slip..." Restò immobile, mi guardò e si mise a ridere.
"Cazzo che hai...il tuo attrezzo é sempre così grosso?" adesso capiva il perchè delle battute del Luigi.
"Chissà quante puttanelle tu e Luigi avete fatto godere con i vostri Cazzi. Luigi lo ha lungo ma tu lo hai molto più grosso, questo è un cava tappi, una trivella del piacere..." non fini perchè si gettò a fare una pompa con quelle labbra voluttuose e continuò per 20 minuti buoni. Lo infilava in bocca, succhiava le palle, lo sbatteva sui seni, sul clitoride sulle labbra... finché al culmine della sua follia mi guardò e disse:
"Adesso é arrivato il momento che tu finalmente mi apra come una mela...mettimelo nel culo, credi che non abbia visto la tua espressione quando Luigi parlava che me lo sbatteva in culo? adesso puoi finalmente sperimentare che effetto mi fa di prima persona."
Il culo di Gianna, il sacro Graal dei sogni miei..non attesi molto. Lubrificai preparai tutto con perizia e lo introdussi dentro fino alle palle, strappando un grido di dolore misto a piacere, che arrivò giustamente dopo, a quella troia della Gianna.
"Non osare fermarti, pompami adesso, mi sento tutta aperta, piena e eccitata come una cagna in calore, ho la fica che mi cola in maniera oscena, cazzo..."
La scoppai così per una mezzora, alternandomi tra il culo e la fica ma poi tornavo sempre in culo, dove la scoppai a pecora, a cucchiaio, ad amazzone etc..vidi per la prima volta nel suo sguardo un espressione mai vista in lei, misto di follia ed esaltazione.... mi arrappava ancora di più...
Presi i suoi fianchi, afferrai il mio uccello lo bagnai nella sua fica umida e lo puntai ancor auna volta nel suo culo che ora mai era abbastanza largo per il mio cazzo. Andai sempre più veloce fino a sborrarle tutto il mio sperma nel culo, stringendoli i seni con le mani. Cademmo nel letto ancora stavo dentro di lei, restammo così per 15 minuti buoni, a prendere tempo, fiato, a riordinare le idee. Lei mi disse che quelle mutande lì non erano un caso, e mi disse che erano impregnate dell'odore della fica perchè le aveva usate per masturbarsi pensando al mio cazzo, e all'idea che si era fatta nella sua testa, e le aveva messe tutte dentro la fica per assorbire i suoi umori...
Restai sbalordito, non sapevo cosa dire, poi gli dissi che questo cambiava tutto nei nostri rapporti, e lei disse che non doveva cambiare nulla anzi che adesso potevo scoparla senza farmi le seghe a casa pensando a lei... Eravamo ancora a letto quando sentimmo la macchina di luigi arrivare in garage. Rapidi ci vestimmo lei si sistemò alla bene meglio ed io cercai di ritrovare il mio coraggio....
Avevo scopato la moglie del mio amico, il mio sogno segreto..
"Ciao Luigi" dissi e lui mi chiese se ero arrivato da molto e se avevo risolto il problema, e risposi che dovevo portare vie il notebook.
"Questa è la volta buona che scoprirai gli altarini di Gianna con il suo notebook, magari trovi anche i siti che visita questa porcellina...."
Ma questa è un altra storia....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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