Incontro al centro commerciale

Dopo 3 ore di autostrada in quel tardo pomeriggio di fine agosto, non ne poteva più, gli serviva una sosta ma il solito autogrill faceva una tristezza infinita, poi, l’insegna di un centro commerciale alla prossima uscita, gli propone un’alternativa: ambienti condizionati, diversi punti ristoro, un posto un cui passare un quarto d’ora di relax. Parcheggia al coperto, sale e si avvia verso il bar più vicino mentre controlla la posta al cell. Lei cammina velocemente col suo shopping e guarda i like su Instagram, l’urto è inevitabile, le spalle si toccano i cellulari volano a terra, magicamente o per merito delle covers, non si rompono, li raccolgono ed entrambe farfugliano un: “scusa, ero distratto…”
Mentre si rialza non fa a meno di osservare quel corpo tonico, perfettamente avvolto nei leggings ed in body che mette in risalto tutta la sua femminilità latina. Per rimediare le offre da bere, lei sorride, ci pensa, gli porge le borse e si avvia verso il bar. Una birretta, due chiacchiere sul Brasile e le sue bellezze, il lavoro, la vita in Italia, le birrette diventano due, tre, il tempo si dilata, rallenta, la guarda con attenzione, solo la voce di lei alimenta la curiosità: è sempre stata forte la sua attrazione verso il Femminile in tutte le sue forme.
A volte, l’essere femmina in tutta la sua essenza è talmente forte in chi non lo è geneticamente da aprire nuovi orizzonti. Si guardano ed esprimono il desiderio di andare in bagno, la birra sta facendo il suo effetto. Lei entra nel bagno dei disabili, lui resta fuori con le borse in mano, dopo poco, la porta del bagno si apre, lei si affaccia e lo invita ad entrare, lui, imbarazzato, esita un attimo, si guarda intorno, nessuno, entra mentre lei chiude la porta alle sue spalle. Liberarsi la vescica è un sollievo mentre lei si lava le mani, poi si volta: “hai un bell’uccello, vieni che lo laviamo”. Si fa condurre al lavandino, le sue mani sono abili, dolci, lo asciuga lentamente, lui guarda stranito in basso, mentre solleva il volto, lei è lì, la sua bocca calda lo bacia con foga, lo stringe a sé e lui sente la sua erezione crescere e non solo la sua. La domanda trova risposta, la curiosità è appagata, le sensazioni sono piacevoli, molto piacevoli, è il momento di lasciarsi andare, la persona che ha di fronte è Donna e trovarsi con lei in un bagno pubblico è molto eccitante.
Lei lo capisce: “lascia fare a me…” ancora un bacio lungo, umido e profondo, le sue mani sulla cintura, gli cala i pantaloni e gli slip, gli afferra le natiche e, scendendo rapidamente in basso, lo prende in bocca, con le mani massaggia il culo, il sacco scrotale mentre la bocca e la lingua giocano a portarlo all’apice per poi lasciarlo lì tra l’estasi e l’attesa. Il gioco va avanti, lui è sempre più eccitato, lei lo sa, con movimento veloce scarta un preservativo e lo infila, si sfila i leggins e si umetta le dita e le passa sul suo culo: “sono già pronta…”, lui la gira e lei si appoggia al lavandino, la penetra lentamente, lei accompagna il suo ingresso muovendosi con grazia, il ritmo aumenta, i sospiri si fanno sussurri, lui la guarda godere dallo specchio del bagno: ha gli occhi chiusi e si morde il labbro inferiore, decide di prendere un attimo di respiro, esce e siede sul WC, lei si libera una gamba, gli monta a cavalcioni e si muove lentamente, roteando e stringendo il culo, strusciando due seni stupendi sulla sua faccia, così è troppo: lui viene e sta per urlare, lei gli tappa la bocca con bacio e si muove ancora sempre più lentamente, si ferma con un lungo sospiro.
Si puliscono e rivestono in silenzio, fuori è tutto tranquillo, un luogo silenziosamente complice. Arrivano alle auto, lo shopping in bauliera, due baci, lo scambio dei numeri con la promessa di rivedersi presto. Lui entra in macchina, sorride e pensa: “vaffanculo gli autogrill!”.