Lui & Lei
In treno
di Zanardi77
26.07.2020 |
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"Sono ormai 40 minuti che viaggiamo, sento tirare la mia camicia..."
Per lavoro devo recarmi a Milano decido di prendere il treno di notte, non ho voglia di andare in aereo. Preferisco arrivare alla stazione centrale per poi prendere un taxi e raggiungere l’albergo.Arrivo nello scompartimento, sistemo il bagaglio e mi siedo. Il treno parte decido di dormire, tiro giù il sedile e spengo la luce. Dopo un quarto d’ora entra una coppia sui 25 anni, palesemente non sono italiani, mi chiedono se i posti sono liberi. Rispondo di si, anche se dentro di me penso…con tutti gli scompartimenti liberi…Si sistemano, la luce rimane accesa giusto il tempo di sistemare i bagagli. Li osservo, lei la classica ragazza del nord dell’Europa bionda, occhi celesti, sedere un pochino grosso, tette enormi, alta e indossa un vestito lungo in stile anni ’70. Il ragazzo sempre biondo, capelli lunghi, barba incolta, alto, non particolarmente atletico ma decisamente magro.
Tirano giù i sedili e spengono la luce. Lei si sdraia vicino alla porta, lui in mezzo ed io vicino il finestrino. Il treno già con il suo movimento mi accompagna finalmente ad un sonno non pesante ma gradevole.
Sento in lontananza i due ragazzi che parlano, ma non comprendo cosa si dicano, capisco solo la nazionalità olandese.
Sono ormai 40 minuti che viaggiamo, sento tirare la mia camicia. Non comprendo immediatamente la situazione, ma non passa molto tempo che tutto diventa chiaro. La camicia è fuori dai pantaloni, e una mano sta toccando la schiena. Rimango fermo, non mostro fastidio a quel palpeggiamento. La mano accarezza la schiena, i fianchi fino ad arrivare sulla pancia. Poco dopo, sento un calore dietro di me e capisco che un corpo si è appoggiato. Si struscia e capisco dal bozzo sulla schiena che è il ragazzo. Lo lascio fare, non è la prima volta che ricevo attenzioni maschili, lo trovo un piacevole diversivo. Il maschietto rassicurato da me che non oppongo resistenza, rimanendo appoggiato sulla mia schiena, mi slaccia la cintura e tira giù la zip dei pantaloni. La sua mano si infila nei miei boxer, per sentire l’effetto che sta producendo. In effetti mi sto eccitando, e il cazzo sta crescendo nella sua mano. Molto intraprendente il tipo, si slaccia i pantaloni e il bozzo sulla schiena, diventa calore della sua pelle sulla mia schiena. Lo sento duro e anche se non lo vedo, mi convinco che è ben messo. L’eccitazione sale, ora oltre al membro sulla schiena sento le sue palle lisce. Il semplice toccare del ragazzo, è ormai un movimento ritmico. Ogni tanto si blocca e accarezza la cappella, struscia su tutta l’asta il liquido precum, che sta uscendo dal mio pisello. Non mi volto, rimango a subire la sega che mi sta facendo, e mi godo lo sfregamento del suo cazzo sulla schiena.
Sono ormai in piena erezione, la mia mano accarezza il il suo culo. E’ sodo, liscio. Mi fa toccare e capisco che è ben eccitato. Mi abbassa i pantaloni e subito dopo i boxer, comincio a comprendere le sue intenzioni. Per un attimo, lo sento parlare con la ragazza che evidentemente vede cosa sta accadendo. Ora struscia il cazzo tra le chiappe, sento le palle alla base del mio sedere e la cappella che sbatte sulla schiena. Non perde tempo, il suo dito sta frugando nel buco del culo. Mi piego leggermente indietro, comprende la mia disponibilità e sfilando il dito appoggia la cappella. Toglie la mano dal mio cazzo, e sento una mano più piccola che si sostituisce nella masturbazione. Le luci che vengono da fuori il finestrino, mi fanno intravedere, la ragazza che si è tirata fuori le tette enormi, che cadono pesantemente fuori dal vestito. La parte inferiore della gonna, se l’è alzata fino alla vita. Non porta biancheria, mentre mi sega si masturba. Sta pizzicando il suo enorme clitoride, non vedo benissimo un pochino per la poca luce, ma soprattutto per il folto pelo della figa.
Lentamente sento entrare la cappella, la ragazza comprende il momento e aumenta il ritmo della sega, rilasso il buco del culo per consentire l’ingresso completo. La cappella la sento ben dentro e la mano della ragazza, mi fa ben sopportare il bruciore. Lo sento sempre più dentro, fino al colpo finale che mi fa gemere, fortunatamente, il rumore dello scambio dei binari, copre la mia voce. Ha iniziato la monta, mi afferra i fianchi e mi scopa sempre più forte, la sua voce nell’orecchio mi avverte che mi sfonderà il culo. La ragazza sta succhiando il mio cazzo, mentre il ragazzo mi scopa. Sto godendo con quel palo nel culo. Mi metto a pecora, lui da dietro mi scopa e lei sotto di me succhia il mio cazzo. Riesco ad infilare in quella posizione la mia lingua dentro di lei. La bocca della ragazza, riesce a farmi tenere il cazzo duro, lui stringe il culo e sento dei fiotti caldi. Mi sborra nel culo, esce e si sdraia sul sedile. Continuo il 69 con la vacca, lentamente sento scendere lo sperma del culo, che finisce sul viso della porca. Finalmente sborro nella sua gola. Mi tiro su i pantaloni e senza dirci nulla ci mettiamo a dormire.
Solo poche fermate fa quel treno e non sale nessuno. Lo sperma continua a scendere nei boxer, e per curiosità infilo una mano dentro. Sento ancora il buco del culo ben largo, il ragazzo ha fatto un bel lavoretto. Non riesco a dormire e dal movimento che sento, neanche loro. Si baciano e scorgo che sono seminudi. Lei a pecorina lo sta succhiando, e muove il culo…li guardo. Vedono che li osservo, sorridono, si avvicinano. Lui vicino al mio viso e lei ai miei pantaloni. Ancora una volta capisco la situazione…me lo metto in bocca, stavolta lo vedo è un bel cazzo dritto e grosso. Lei mi sbottona i pantaloni, abbassa i boxer e lo trova duro. Sale sopra e si fa scopare, guarda come lo succhio al ragazzo, è eccitata la sento venire. Ora gli schizzi li sento in gola e lei gode. Non faccio cadere una goccia. Lei sopra, le afferro le tette e continuo a scoparla. Ora il mio sperma, riempie la figa della vacca.
Arriviamo a Milano, prendiamo i bagagli. Il ragazzo mi da il recapito di Amsterdam
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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