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Lui & Lei

In trasferta che scoperta...


di SoundOfNature
13.03.2023    |    2.243    |    0 6.7
"" - "Ok dai mi farebbe piacere, ti porto in un localino di un amico, così ci beviamo una bella bionda…" Dopo aver preso i cappotti, ..."
Era una notte buia e tempestosa…
No non è quel genere di racconto, ma era proprio una di quelle notti di pioggia in cui starsene a casa sarebbe la scelta migliore, ma il lavoro è lavoro e a chi tocca rode. Ero in trasferta presso la sede di Verona della società per cui lavoravo e lavoro tutt'ora, dovevo coprire il turno di un caporeparto per qualche tempo e unito al fatto che fossi
meridionale faceva si da non essere ben visto. Erano trascorse ormai già diverse settimane da quando ero lì e nonostante le buone intenzioni non riuscivo proprio a fare amicizia se non per i soliti convenevoli ma nulla di più. Quella sera però complice un black out per il maltempo sono rimasto bloccato in ufficio. Credevo di essere solo, quindi mi son messo comodo e disteso sul divano mi apprestavo a farmi una bella pennica, e con la luce del cellulare ho iniziato a leggere un bel libro… stavo per prendere sonno quando nel silenzio più totale, una serie ritmica di rumori, mi hanno ridestato. Alzandomi dal divano ho iniziato a seguire quella che per me era l'origine dei rumori e sono arrivato in fondo al corridoio. Avvicinandomi al rumore rimbombante iniziavo a sentire delle voci. Mi sono affacciato con discrezione dallo spazio lasciato aperto dalla porta, e con sommo stupore davanti ai miei occhi si para una bella scena di sesso. Il ragazzo del magazzino si stava scopando una che non avevo mai visto forse di un altro turno. Da come gemeva lei sembrava darci dentro alla grande e a quella vista mi era venuto duro, volevo toccarmi, ma onestamente avevo paura di essere sgamato. Le stava pompando il culo con vigore mentre lei lo invitava ad accelerare per godere insieme cosa che successe poco dopo. Avevo visto e sentito troppo, dovevo sfogare, così sono tornato in ufficio e mi sono masturbato… sono bastati pochi minuti.
Dopo circa un'ora è tornata la luce, si sono riavviati i sistemi e volevo capire chi fosse la lei di quello spettacolo, così mi sono diretto verso il magazzino. Entrato, mi sono trovato il ragazzo di faccia che sorpreso di vedermi è scattato all'indietro. Vedendo la scena mi sono scusato e ho detto:
- "Non sono un fantasma, ma ora ho capito da dove venivano i rumori…"
E mi metto a ridere. Da spaventato ad imbarazzato fu un attimo, cercava di giustificarsi ma quando gli ho detto:
- "Tranquillo ciò che succede nel black out resta nel black out."
Iniziando a ridere entrambi ci siamo presentati:
-"Luca, quella che era con me è la mia compagna Rita, sapeva che ero solo ed è venuta a farmi una sorpresa." Amavano dare pepe alla loro relazione facendolo spesso nei posti più inconsueti e non preoccupandosi di essere visti. Però sul posto di lavoro non era il caso si fosse saputo.
Rassicurandolo che avrei mantenuto il segreto, e un po' deluso dal non aver trovato la lei, l'ho invitato a bere una cosa.
- "Dai almeno per stasera avrei qualche cosa di diverso dal solito libro, TV o musica in sottofondo e nanna."
- "Ok dai mi farebbe piacere, ti porto in un localino di un amico, così ci beviamo una bella bionda…"
Dopo aver preso i cappotti, timbrato i cartellini, siamo usciti e dopo una decina di minuti a piedi siamo arrivati al locale. Durante la camminata abbiamo iniziato a chiacchierare del clima rigido e di altri convenevoli.
Abbiamo ordinato due punte e un po' di snack da sgranocchiare, in sottofondo la solita partita. Eravamo in pochi, ma cosa aspettarsi vista l'ora e il tempo? Una prima pinta è scesa e giù la seconda. Abbiamo perlato un po' di tutto più che altro mi ha spettegolato tutti gli inciuci che succedevano in azienda, dandomi dritte su chi fidarmi e chi tenere alla larga. Ovviamente abbiamo finito per confessarci quali colleghe ci saremmo scopate e come. La birra aveva sciolto le lingue, e le fantasiose porcate si susseguivano, fino a quando il suo cellulare ha iniziato a squillare riportandoci al lì ed ora. Era la compagna che gli chiedeva di fermarsi a comprare qualcosa di dolce.
Abbiamo pagato il conto e dopo aver fatto un tratto di strada insieme ognuno ha preso la via di casa.
Rientrato mi sono buttato a letto spoglindomi neanche io so come, giusto il tempo di mandare la buona notte alla mia compagna che sono crollato.
Il giorno dopo in ufficio mi sono ritrovato nel cestino della posta un invito ad una partitella di calcetto, ovviamente ho accettato, era un'occasione per conoscere altre persone e fare movimento.
Con Luca ci siamo visti dopo il mio turno, non essendo di zona si era offerto di passarmi a prendere e andare insieme al campo.
Nel tragitto mi dice che dopo la partitella sarei stato suo ospite a cena perché Rita aveva fatto le polpette al ragù ed essendo della provincia di Napoli non avrebbe mai accettato un rifiuto.
E chi voleva rifiutare, cucina casareccia e compagnia, sarebbe stato da folli.
Partita tirata, ma alla fine su mio assist il nostro bomber la butta dentro e sul fischio finale la vinciamo.
Doccia calda e via ridendo e scherzando, rievocando le varie azioni in campo, verso casa.
Siamo arrivati a casa di Luca e Rita ci è venuta ad aprire la porta. Non era in tiro, ma esprimeva una carica erotica assurda ed io mi sono sentito un po' a disagio. Era bellissima, una donna di circa 1,65 d'altezza, occhi leggermente a mandorla, labbra carnose, il tutto incorniciato da una chioma rossa rubino. Ad occhio e croce una bella quarta di seno nascosta in una camicetta sbottonata fin sul décolleté e un jeans a modellare due splendide gambe. Luca ha fatto gli onori di casa per rompere gli indugi presentandomi e facendomi mettere comodo. Dopo un giro dell'appartamento finalmente la voce di Rita ci ha dato portato a prendere posto a tavola.
Polpette e buon vino, in splendida compagnia, e da porco speravo la situazione potesse migliorare.
La chiacchiera si faceva sempre più intima, man mano che il vino finiva, così ridendo ho fatto i complimenti per la performance della sera del black out. Rita imbarazzata ha cercato di scusarsi, ma l'ho fermata.
- "Per me non ci sono tabù nel sesso, ognuno dovrebbe essere libero di esprimere le proprie fantasie, nel rispetto altrui sia chiaro. Sul posto di lavoro lo eviterei ma solo per non rischiare."
Dicendolo ho versato altro vino nei bicchieri e Rita maliziosamente mi ha chiesto:
- "Il tuo posto più strano?"
- "Nella sacrestia di una chiesa con la messa in atto. Il vostro?"
- "Nei bagni del museo di Creta."
Luca rideva raccontandolo mentre Rita diceva di smettere fintamente imbarazzata.
L'atmosfera era ormai calda quando ho chiesto se lo avessero fatto introducendo altri nei loro giochi.
- "Onestamente si ma mai qui, sempre e solo in vacanza, qui si spargerebbe troppo e non ci va. Tu?"
- "Sto da poco con lei, ma in passato con la mia ex in vacanza qualche esperienza l'abbiamo avuta."
- "E come mai con questa attuale no?"
- "Come detto stiamo insieme da poco, abbiamo un feeling eccezionale a letto, e ci siamo confessati qualche perversione."
- "E allora?"
- "E allora nulla, ho messo in mezzo l'argomento, ma lei ha sempre sviato puntando su altro."
- "Ma ti sembrava infastidita?"
- "No infastidita no, credo sia solo paura di che poi diventi necessità da parte mia. Credo però che con il giusto mood e la giusta compagnia, potrebbe lasciarsi andare. Visto che ogni tanto mentre la sto scopando e lei ha uno dei suoi orgasmi le dico sempre
- immaginati un cazzo bello duro davanti la bocca lo succhieresti?
- smettila porco mi basti tu…."
A sentire quelle parole Rita con fare languido mi ha offerto un cicchetto di amaro e ha detto:
- "Te la sei scelta bene… possiamo metterla alla prova se ti va…"
- "Certamente, sarebbe perfetta se si sbloccasse e si aprisse, potremmo divertirci appieno."
- "Bene allora quando verrà su a trovarti vedremo di che pasta è fatta."
- "Cosa hai in mente..?"
- "Nulla, sperando nel bel tempo ci andremo a fare una scampagnata in un posticino non troppo distante, ma praticato da pochi, portiamo da bere e vediamo di accendere gli animi, poi con una scusa io e Rita ci allontaneremo e inizieremo a darci dentro, dopo un po' che non ci vedrete tornare, ci verrete a cercare e ovviamente ci vedrete… tu a quel punto cerca di farla eccitare, e cerca di farle venire voglia. Una volta che anche voi lo starete facendo, noi ci avvicineremo e inizieremo a farlo vicino. Vediamo come reagisce, se continua a darci dentro, noi ci avvicineremo sempre più e al momento opportuno tu mi farai capire se provarci o meno… se tutto andrà bene faremo un bel sandwich."
Mentre ascoltavo mi era venuta un'erezione mostruosa e Rita l'aveva notata così senza dire nulla si è calata tra le gambe di Luca, ha slacciato i pantaloni e dopo avergli cacciato il cazzo fuori ha iniziato a spompinarlo…
- "Visto che l'altra sera hai apprezzato e poi sfogato da solo, ora almeno puoi farlo godendoti lo spettacolo e farlo in diretta…"
Non me lo sono fatto ripetere, ho iniziato a toccarmi, piano per gustarmi il più possibile lo spettacolo.
Ci sapeva fare lo lucidava e lo faceva sparire tutto in bocca, e dire che Luca aveva una discreta dotazione. Lui con le mani le premeva la testa sul cazzo per farglielo arrivare alle tonsille. Ogni volta che la lasciava respirare, rivoli di saliva colavano lungo il collo di lei e sul cazzo. Iniziò a succhiargli le palle e con la mano lo segava. Vedevo lui fremere e lei guardarmi con malizia, me la sarei scopata ma non avevo avuto un invito ad unirmi e son stato al mio posto toccandomi fino ad avere un orgasmo potentissimo, dopo poco è arrivato anche Luca che tenendo Rita per la testa l'ha obbligata (non credo ce ne fosse bisogno) a bere tutto.
Soddisfatti ci siamo ricomposti e dopo esserci sistemati vista l'ora tardissima mi sono congedato e sono rincasato.
Ero felice non mi sembrava vero, nonostante non avessi scopato, mi sentivo soddisfatto ed appagato, non avrei potuto sperare di meglio… le basi erano state messe.
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