Lui & Lei
Il PRIMO ESAME
di Vulvuld
05.02.2022 |
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"Di nuovo mise le sue dita nella sua fica prendendo e sfiorando la mia sborra caldissima..."
- " Buongiorno"- "Buongiorno caro"
- "Sei pronta?"
- "Un pò tesa...sai la prima volta"
-"Sono teso anch'io, ma se prendo 30 sborro tre giorni di fila!"
-"Ahaha, dai speriamo, sarebbe importante partire bene con l'Università"
Lei è Elisa, una mia carissima amica, abbiamo frequentato scuole medie e supriori insieme e fra di noi si è sempre avvertita un certa tensione sensuale, anche se a momenti alterni. Devo dire però che quella mattina c'era, ed era decisamente forte. Forse più forte che mai. Sarà stato per il primo esame universitario, sarà stato il suo profumo, il finire della primavera, saranno state le sue gambe meravigliose le sue labbra provocanti, non so, ma c'era e si sentiva. Per il viaggio parlammo dell'esame, lei era raggiante, bellissima. Arrivati all'Università incontrammo i nostri compagni, io non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, avrei voluto possederla li, davanti a tutti.
Arriva il mio turno, lei mi si avvicna, mi prende la mano mi guarda dritto negli occhi con dolcezza e poi mi sussurra in modo ingenuo all'orecchio - in bocca al lupo...ricordati che devi fare poi per tre giorni - io sorrisi e risposi - si se prendo 30 -. E 30 presi.
Ero felicissimo, poi toccò a lei: 30 e lode.
Salutammo gli amici dopo un pò di battute e montanno in macchina pronti a rientrare vittoriosi a casa. La tensione per gli esami era calata, il mio desiderio verso di lei invece aveva raggiunto il limite, stavo per esplodere. Percepivo anche da parte sua la stessa cosa. Iniziammo a fare battute allusive ridevamo, io ero eccitato, lei si sfiorava i seni e quando parlava mi sfiorava le gambe le braccia, stavo avendo un erezione, ero caldissimo. Sul più bello le squilla il telefono. Era il suo fidanzato Andrea. L'atmosfera si raffreddò. Lei con i suoi - amore mio ho preso trenta e lode...si stasera festeggiamo...certo anch'io - ero ormai rattristito. Finita la telefonta alzai un pò lo stereo e iniziammo a parlare con pause lunghe e per lo più di banalità.
Arrivammo però davanti a casa sua, era l'ora di pranzo e m'invitò a salire per mangiare qualcosa. Accettai. Lei mi precedeva e nel salire le scale rimasi ammirato dalla bellezza del suo culo e di come sapeva muoverlo con delicatezza e sensualità.
Entrammo, pensavo ci fossero anche i suoi o suo fratello. No ervamo soli.
-"non ci sono i tuoi?"- chiesi
-" no sono partiti per un weekend romantico" - sorrise, era bellissima - " mio fratello è a lavoro, tornerà verso le 17:00" si appoggiò sul tavolo di cucina e guardandomi sensualmente continuò -" puoi iniziare adesso se vuoi"-
-"a fare cosa?" risposi un pò stupito
-" a sborrare"- disse quasi sottovoce
Il mio respiro si fece afffannoso, il cervello mi scoppiava, il mio cazzo iniziava ad ingrossarsi. Mi avvicinai a lei, volevo baciarla ma lei mi fermò.
-"sono fidanzata non posso fare niente io" - e mi sbottonò delicatamente i pantaloni guardandomi negli occhi come indemoniata. -"devi fare da solo, io voglio guardare". Voleva che mi segassi davanti a lei, per lei. Cosi tirai fuori il cazzo ed iniziai a mandarlo su e giù velocemente, ero eccitatissimo. Si sbottonò i jeans anche lei, intravidi le sue mutandine nere di pizzo, la sua mano affusolata entrò delicatamente fra le sue gambe. Il mio cazzo era durissimo, ansimavo dal piacere lei pure, ci guardavamo negli occhi, lei li teneva socchiusi, eravamo entrambi eccitatissimi. Smisi di masturbarmi e avvicinai la mia mano alla sua bocca. Aprì le labbra ed iniziò a leccarla tutta. Nel mentre lei fece lo stesso. Sentii il sapore gustoso dei suoi umori, riempii la sua manodi saliva come lei fece con la mia e poi tornammo ai nostri membri
-"hai proprio un cazzo bellissimo ed il suo sapore mi eccita..." Si tolse la maglietta, si tolse il reggisino -" adesso vieni sulle mie mutandine..." A sentire quelle parole ed a vedere i suoi delicati seni non capii più niente. Si avvicinò a me smise di toccarsi e con la mano tirò giù le sue mutandine. Il mio cazzo sfiorava la sua fica. La cappella era sulla sua calda e umida fica. La mia mano sembrava posseduta lei ansimava mi guardava -" sborra ti prego"- disse con un filo di voce strozatta e così feci. Sborrai, sborrai tanto, lei ansimava quanto me, non avevo mai avuto un orgasmo così intenso, la mia sborra schizzava fra i peli perfetti della sua fica e le sua mutandine. Di nuovo mise le sue dita nella sua fica prendendo e sfiorando la mia sborra caldissima. Questa cosa mi mandò fuori di testa. -"adesso tocca a me"- disse. Venne anche lei davanti al mio cazzo che ormai si stava ammosciando dopo questa esperienza incredibile ma con la mia mente ed il resto del mio corpo in piena estasi sensoriale. Ci guardavamo soddisfatti, lei tirò su le sue mutandine con la mia sborra, si riagganciò jeans, l'aiutai con il reggiseno, sfiorando il mio cazzo ancora un pò sborroso sui suoi jeans, si rimise la maglietta. Adesso eravamo un pò imbarazzati. Mi ricomposi anch'io. Anche se il mio cerevello riusciva solo a pensare che dentro le sue mutandine c'era la mia sborra. A toglierci dall'imbarazzo ci pensò suo fratello che a sorpresa rientrò per pranzo. Con una scusa me ne andai e rientrai nel mio appartamento eccitato come non mai ed anche un pò sconvolto. Andai in bagno, tirai fuori il cazzo ed iniziai a segarmi di nuovo. Era ancora umidiccio della mia sborra e degli umori della sua fica. Mi arrivò un messaggio. Presi il cellulare senza smettere di masturbarmi. Era lei. "Ho ancora voglia". Con il cellulare in mano pensando a lei sborrai. Feci una foto al mio cazzo, alla mia sborra e gliela invai con scitto "anch'io."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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