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Lui & Lei

IL BARISTA


di akaidvixx
25.08.2020    |    1.489    |    0 9.0
"Marika è uscita da casa sottilmente eccitata, nemmeno lei sa perchè..."

Una sera. Un elegante piano bar. Io e lei.
Marika è bellissima nel suo tailleur nero.
La giacca abbottonata fa
intravedere il seno pieno e sodo ad ogni suo movimento in avanti. Un
filo di perle impreziosisce la scollatura.
La gonna corta sale discreta,
ogni tanto, lasciando intuire calze autoreggenti.
Le scarpe con il
tacco alto aggiungono sensualità all'eleganza.
Entriamo.
La gente si
volta compiaciuta, soffermandosi con lo sguardo su di lei.
Non passiamo
inosservati.
Ci sediamo ad un tavolo, nel locale una penombra discreta
suggerisce strani pensieri.
Marika è uscita da casa sottilmente
eccitata, nemmeno lei sa perchè.
Un qualcosa nella mente che si insinua
e si ritrae lasciandola languida e accendendo i suoi occhi di una strana
luce. Una luce che conosco bene.
Ordiniamo qualcosa.
Lo sguardo del cameriere si insinua lungo la
scollatura della sua giacca.
Lei pieghi leggermente in avanti.
Lo sguardo dell'uomo insiste. I suoi capezzoli si induriscono.
Restiamo soli.
Intorno la gente parla sommessamente.
Il suo sguardo cerca tra i
tavoli qualcosa.
Poi lo vede.
E' il barman, in piedi dietro il bancone.
Un bel ragazzo.
Si muove veloce, ma con grazia.
I suoi movimenti trasudano una sensualità felina
e potente. Incrocio i suoi occhi.
Conosco quella luce.
Mi accosto al suo
orecchio e sussurro: ". Sei bellissima. Vai." marika sente l'eccitazione
crescere d'un tratto.
La sente nello stomaco, nelle gambe.
Si alza con
noncuranza e si avvicina al bancone del bar.
Un rapido sguardo intorno e
vede la piccola porta di ingresso sul retro.
Scivola dietro, la apre.
Si inginocchia per non farsi vedere dalla gente in sala e camminando a
quattro zampe si avvicina al barman.
La vede.
Le sorride.
Capisce e
tace.
Il bancone del bar è costituito da un grande pianale.
Sotto è
completamente vuoto. marika si infila in quel vuoto, che la contiene
agevolmente, in ginocchio. Il barman e davanti a lei. La grande
specchiera alle loro spalle rimanda immagini confuse.
Fisso li lo sguardo. Vedo ed immagino insieme. Il barman continua a preparare i suoi
cocktails. Il suo cazzo, chiuso dentro un paio di calzoni aderenti di
pelle, è all'altezza del suo viso. Lei bagnata, i suoi seni sono
diventati di marmo. Marika slaccia il primo bottone della giacca e con
una mano li accarezza, stringendosi i capezzoli, prima uno poi l'altro.
Lui abbassa lo sguardo, sorride, poi continua il suo lavoro.
Dalla sua fica colano umori che scorrono lungo le cosce. Sposta da un lato le
mutandine.
Un dito che sfiora il clitoride ed emette un gemito
soffocato.
Le tempie le pulsano per l'eccitazione.
Lui si avvicina di
più. La patta dei suoi pantaloni è a pochi centimetri dal suo viso.
Marika afferra le natiche del barman e affonda la faccia contro il suo
cazzo.
Strofina le guance contro la patta, mentre le sue mani
accarezzano il culo muscoloso dell'uomo che apparentemente
indifferente, continua a lavorare. Il suo cervello è pieno di quel
cazzo.
Gli slaccia la cerniera lampo. Non porta nessun indumento intimo.
La cappella emerge dalla patta. Marika resta per un attimo come stregata,
poi la sua lingua vi passa sopra una volta, due volte, tre volte,
delicatamente.
L'uccello cresce, viene fuori. Lei afferra di nuovo il
sedere dell'uomo e lo stringi a se, mentre il suo cazzo scompare nella
sua bocca, sempre più giu, in gola.
Si sente piena, è come se l'
avessero penetrata dappertutto.
Si fermi un attimo senza muovere la
testa ne la bocca, per sentire fin nelle viscere quella sensazione di
pienezza. Poi lo fa uscire.
Si strofina la capella sul viso aspirandone
l'odore e sui capezzoli. In sala a pochi passi la gente parla, ignara
di tutto. Ciò aumenta ancora di più l' eccitazione di Marika. Ringhiotte
lentamente il cazzo ancora, lentamente, lo fa uscire dalla bocca,
leccandolo piano.
Continua a leccarlo, come un gelato, mentre con la
mano lo masturba.
Poi lo ringhiotte di nuovo, iniziando un lento su e
giù di labbra e bocca, succhiando. La tua lingua scende veloce fino ai
coglioni, gonfi da scoppiare.
Li prende in bocca, prima l'uno poi
l'altro. Una mano va al il clitoride. E' un lago. Poi ricomincia a
succhiare e a leccare, sempre più veloce. Vuoli il suo sperma. L'idea di
bere la sua sborra la fa impazzire. Il suo succhiare si fa vorticoso,
la testa si muove sempre più veloce.
Marika sente l'uomo inarcarsi
leggermente, senza un grido. Viene. Un cascata di sperma le invade la
bocca. Marika ingoia quel liquido caldo, una piena che le esce dalla
bocca e sgocciola sul seno. Ingoia, (quel sapore le da alla testa)
continuando il pompino finchè non esce più nulla. Continua a leccare il
cazzo dell'uomo, ripulendolo completamente. Poi glie lo rimette nella
patta.
Esce come è entrata. Non sa il suo nome e non lo saprè mai, ne lui il
suo.
Torna al tavolo e si siede.
Un camerierie, servizievole, si avvicina: "La signora beve qualcosa?"
"No grazie, ho già bevuto", risponde lei sorridendo.
La sfioro con un bacio.
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