Lui & Lei
Camerino di Lingerie
di LeccaLeccaFica
28.07.2016 |
12.820 |
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"Cerco di infilare in bocca quel cazzo duro quanto più possibile, ma mi devo aiutare con le mani, è caldo e profuma di uomo..."
Da DonnaRita, lo sanno tutti, si trova la lingerie migliore, quella adatta ad ogni occasione. Io non ho nessuna occasione speciale da festeggiare ma il prof di Arte ha il diritto di sbirciare nella mia scollatura e notare un pizzo raffinato, non voglio osare troppo, solo stuzzicarlo...
Quando entro una commessa non propriamente bella, ma curata e ben truccata, mi sorride e mi offre il cestino in plastica rosa per gli acquisti.
Qui l'intimo si può provare, DonnaRita espone i completini come in profumeria si trovano i tester per i rossetti, e questa è una cosa favolosa!
Mi muovo lenta guardando con attenzione ogni capo esposto, DonnaRita divide con molta cura i suoi articoli in base ai colori, così, mi ritrovo dapprima in mezzo a reggiseni e perizomi neri, dalla seta al pizzo, con nastrini in raso e fiocchetti in organza. Li tocco, li sfioro, li ammiro, li immagino su di me, immagino le mani del prof che mi slacciano un reggiseno in delicato pizzo per poi scendere sul mi corpo pronte ad abbassare un tanga ancor più impalpabile...
Vengo distratta da questi miei pensieri da un ragazzo con i capelli corvini che sembra più attratto dalla mia espressione trasognante che dai completi esposti.
Immagino sia il solito giovane in cerca del regalo perfetto per la nuova fidanzata, ma nei suoi occhi c'è un'ingenuità quasi impossibile da trovare un un ragazzo della sua età. Avrà circa 25 anni, fisico atletico e spalle larghe, il viso è ben rasato e veste in maniera giovanile e sobria.
Sposta un raggiseno senza nemmeno notarlo, muovo qualche passo verso di lui e sento il suo profumo inebriante, una fragranza legnosa e muschiata. Lo fisso e i nostri occhi si incollano, sorrido maliziosa e lui imbarazzato finge di controllare il prezzo di uno slip che si è ritrovato tra le mani.
Pochi passi e siamo nella zona blu, prendo un perizoma che potrebbe rimanere sul mio corpo almeno finchè qualcuno non deciderà di disfare i nastrini sui fianchi... interessante...
Lo sollevo e di nuovo i nostri sguardi si incrociano, sorrido e sbatto le palpebre, il mio cenno del capo è quasi impercettibile, ma non per lui, tanto timido e impacciato quanto accorto a cogliere segnali minuscoli.
Si avvicina senza troppa calma, mi fermo d'improvviso e prendo in mano un corpetto in seta verde pastello, lui si arresta con una frazione di secondo di ritardo e me lo ritrovo addosso, a dividerci la stoffa sottile del corpetto.
Si scusa visibilmente turbato, china il capo e comincia a farfugliare che non aveva intenzione di farmi male o importunarmi. Lo zittisco poggiandogli un dito sulle labbra e costringendolo ad alzare lo sguardo, lo fisso divertita e infilo il corpetto nel cestino degli acquisti che poi gli metto in mano: ora è costretto a seguirmi! La cosa potrà anche fargli piacere, ma forse lui non conosce i camerini di DonnaRita!!!
Mi segue come un cagnolino mentre passo in rassegna l'intero reparto rosa confetto, gli sfioro la punta del naso con una culotte di pizzo e poi gli struscio sul petto un reggicalze velato, sento il suo respiro accelerare leggermente, lascio cadere i capi nel cestino e pare calmarsi.
Cominica a fare caldo e tolgo il cappottino, sono contenta d'aver indossato la minigonna più corta che avevo nell'armadio, non sono una fotomodella, sono una ragazza normale, come tante altre, madre natura mi ha fatta formosa e ha messo quel chilo in più nei punti giusti: sui fianchi che lascio ondeggiare spesso e volentieri e nel decoltè che metto in evidenza appena posso.
La sua galanteria mi sorprende, tende il braccio per tenermi il cappotto e io ne approfitto volentieri, saperlo con le mani occupate mi renderà più divertenti i prossimi passi.
Poco dopo siamo immersi nel candore di completi bianchi, i suoi capelli neri spiccano li in mezzo, slaccio un bottone della camicia e lo scopro che lascia cadere lo sguardo sui seni che si intravedono, sorrido e gli mostro un reggiseno di seta con piccoli fiocchetti sparsi qua e la. Lui, imbarazzato, annuisce.
Mi sta incollato da almeno mezz'ora e ancora non ci siamo rivolti la parola, ci capiamo con lo sguardo e per ogni capo di lingerie che metto nel cestino lo scopro più accaldato e, sono sicura, eccitato; chissà quali fantasie si stanno aggrovignado nella sua mente di giovane uomo...
Il reggicalze che tenevo tra le mani cade e subito mi abbasso per raccoglierlo facendo attenzione a non piegare le ginocchia, le gambe tese e il sedere per aria, sono sicura che la gonna così corta non ha potuto nascondere nemmeno un centimentro di quello che le mutandine azzurre coprono.
Resto chinata un secondo di troppo e quando mi rialzo gli sorrido con aria innocente, ma lui non fa in tempo a nascondere un' espressione piacevolmente sorpresa e alcune gocce di sudore gli imperlano la fronte. Fingo di non essermene accorta e vado di filato verso i camerini.
La ragazza mi porge la chiave indicandomi il camerino numero due, guarda il mio accompagnatore che tiene tra le mani il cestino rosa e lo lascia passare senza batter ciglio.
Apro la porta e ci troviamo in un piccolo salottino, pochi metri quadrati che ospitano una sedia con la seduta in velluto beige e una poltrona dello stesso colore, le pareti completamente ricoperte di specchi, anche il soffitto è a specchio e, DonnaRita sa di aver superato se stessa mettendo anche la pavimentazione di specchio!! Dallo sguardo sbalordito e arrossato del giovanotto ancora fermo sulla porta, lui non era mai entrato nei camerini di questo meraviglioso negozio!
Sorrido divertita, sapendo che potrò mettere alla prova tutte le mie doti di seduttrice.
Gli indico la poltroncina e lui si lascia sprofondare ancora sbalordito, tolgo le ballerine e le poggio in un angolo, scorgo i suoi occhi persi nei mille riflessi degli specchi, poi l'occhio gli cade sul pavimento e si accorge che può tranquillamente guardarmi sotto la gonna; ma per poco, con gesto deciso e sensuale abbasso la zip sul fianco e lascio che il pezzetto di stoffa cada ai miei piedi, lo scosto con la grazia di una ballerina.
Lui fissa le mie gambe velate da un paio di autoreggenti color carne , poi si distrae guardando le mie dita sbottonare piano la camicia, la lascio volontariamente aperta mentre, sepre con una lentezza esasperante slaccio i bottoncini delle maniche, la sfilo e la appendo ad un piccolo gancino alla parete. Per farlo il mio corpo è proteso in tutta la sua lunghezza, lui mi guarda, ha appoggiato il mio cappotto e tenta di coprire la sua erezione con il cestino rosa, leggo sul suo volto l'imbarazzo e l'incredulità.
Slaccio il reggiseno e lo lascio cadere sul bracciolo della poltroncina, poi mi volto, sento i suoi occhi sulle mie natiche, abbasso piano il perizoma, allargo le gambe solo di qualche centimetro ma non le piego mentre mi abbasso per sfilare il perizoma. Inarco la schiena, grazie al gioco di specchi posso vedere esattamente qual'è lo spettacolo che gli offro e la sua bocca appena aperta mi conferma che gli sta piacendo. Mi risollevo piano e lascio che il perizoma dondoli davanti al suo naso, lo sento inspirare forte, così lo appallottolo e glielo infilo nella tasca dei jeans, con la punta delle dita sento la sua erezione e fingo di sistemare meglio qeul regalino in tasca per poter toccare il suo sesso duro che se potesse strapperebbe il tessuto. Lo sento sussultare sulla poltroncina.
Prendo dal cestino il corpetto verde, non comprerei mai un capo di questo colore, però lo provo e devo ammettere che mi sta bene, le coppe push-up strizzano i miei abbondanti seni e li fanno sembrare ancor più voluminosi, un nastrino sulla schiena cade leggero fino alle natiche e mi solletica...
"bello" balbetta lui.
"dici? " domando girando su me stessa lentamente.
Lui annuisce.
Tolgo il corpetto e pesco dal cestino un completino bianco molto sexy.
Il reggiseno è di pizzo traforato, non ha spalline e le coppe sono volutamente piccole, servono a sostenere il seno ma non ad avvolgerlo, così, i capezzoli turgidi sono ben visibili e pronti per essere toccati, non ha gancini ma si chiude sulla schiena con un nastrino di raso. Il perizoma, anch'esso di pizzo traforato si chiude con i medesimi nastrini fissati a fiocco sui fianchi, davanti, ha un traforo a forma di stella dal quale fuoriescono piccole ciocche ricce del pelo del mio sesso.
Allaccio i nastrini sui fianchi e giro su me stessa fingendo di essere sola, mi rimiro negli specchi, sistemo il pizzo e la stellina, poi, dando la schiena al mio giovane amico, poggio le mani sulle natiche e le allargo un pò. Nell'infinità profondità degli specchi lo vedo alzarsi dalla poltroncina e venire verso di me, i nostri sguardi si incrociano allo specchio e lui pare vergognarsi per quello scatto dettato più dal basso ventre che dalla ragione.
"ti volevo... si, insomma, io... volevo aiutarti con il nastrino..." balbetta mostrando il reggiseno.
Sorrido e lo ringrazio. Mi aiuta legando il nastrino con mani tremanti, sento le sue dita calde sfiorarmi a tratti la pelle, lo guardo nello specchio e per la prima volta in quel pomeriggio mi accorgo del suo fascino, una bellezza rimasta nascosta dalla timidezza e dai suoi modi impacciati, anche la sua voce è bella, profonda, calda, ma lui l'ha tenuta segreta dietro un lungo silenzio fatto di sguardi. Fingo di perdere leggermente l'equilibrio e appoggio delicatamente le natiche contro quella sua erezione che ormai non cerca nemmeno più di nascondere.
Fa un paio di passi indietro e si ritrova contro la porta del camerino, mi ammira e mi fa segno di girare su me stessa, la piccola finta di un istante prima ha probabilmente soffiato sul fumo del suo timore per lasciare spazio ad una intraprendenza che nemmeno lui pensava di avere, volteggio mostrando il mio corpo ben poco vestito e non mi sfugge la sua mano rapida che guizza sulla chiave nella toppa, la gira e un clack metallico cancella la magia di quell'istante riportandoci alla realtà.
E la realtà è che il mio corpo vuole il suo, almeno tanto quanto lui vorrebbe potermi toccare...
"me lo slacci" chiedo voltandomi ancora, e lui si avvicina ed obbedisce pur sapendo che con una mano avrei benissimo potuto sfilarmelo da sola.... Tolgo il reggiseno e lo ripongo nel cestino, lui è vicino, sento di nuovo il suo profumo inebriante, inspiro forte e mi avvicino ancora di più quasi a voler eliminare ogni singolo centimetro che separa i nostri corpi, sento le sue mani sui miei fianchi, continuiamo a fissarci e il fuoco mi brucia dentro, sento crescere la voglia nel mio ventre e scendere giù, lenta fino alla fighetta già bagnata.
Mi ha tolto il perizoma e le sue mani ora sono sulle mie natiche, è molto alto e si deve abbassare per baciarmi, io, in punta di piedi, gli getto le braccia al collo e lo bacio appassionatamente, le nostre lingue si cercano e danzano in armonia come se non avessere fatto altro l'una con l'altra, da sempre. Le sue mani si fanno audaci e stringono le natiche tirandomi verso il suo corpo, sento una mano che scivola piano tra i glutei e sollevo la gamba per facilitargli il compito, ed, essendo passato da dietro, in un istante ho già le sue dita nella figa e si muovono con maestria facendomi provare un piacere inaspettato.
Continuo a baciarlo e premo il mio seno contro il suo petto, il maglione è caldo e soffice e contro il ventre sento la zip dei jeans che impreca per lo sforzo di trattenere il suo sesso.
Smetto di baciarlo e lui rimane per un attimo confuso, le sue mani tornano sui miei fianchi, ferme.
Abbasso lo sguardo e comincio a trafficare con l'abbottonatura dei suoi jeans finchè riesco ad abbassarglieli insieme ad un paio di boxer neri.
La sua erezione è impressionante, l'asta che mi trovo di fronte è grossa, dura, calda e vibrante di piacere. La prendo tra le mani e le muovo piano, poi mi inginocchio davanti a lui e succhio la punta. Lo sento gemere. La possibilità di vedere la scena riflessa all'infinito da ogni angolazione possibile e immaginabile da un piacere inatteso tanto a lui quanto a me. Cerco di infilare in bocca quel cazzo duro quanto più possibile, ma mi devo aiutare con le mani, è caldo e profuma di uomo. Lecco e succhio finchè lo sento vibrare, pronto ad esplodere, allora rallento, mi fermo, mi alzo e lo masturbo piano, lentamente. Lui mi prende i seni e ingoia un capezzolo, lo succhia, lo morde, lo succhia ancora avidamente, mi inarco e mi protendo a lui, sento la sua cappella sfiorare il mio pube e mi accorgo degli istintivi movimenti dei nostri bacini.
Lascia i miei seni e mi fa voltare, mi appoggio alla poltroncina e sento la sua lingua che esplora la mia fessura, il clitoride stretto tra due dita è pulsante e voglioso, tutto il mio corpo ha voglia di lui, la sua lingua è audace e non si ferma, sento l'orgasmo srotolarsi piano dal ventre, vorrei gridare e pregarlo di non fermarsi, ma inaspettatamente si solleva. I miei umori mi bagnano completamente, ma non ho tempo per pensare, con un colpo deciso mi infila il suo cazzo duro e lo sento tutto dentro di me. Lo avvolgo e contraggo i muscoli per non lasciarlo fuggire, ma lui si ritrae, esce da me. Sento la punta della sua asta, è appoggiato alla mia fessura. Poi affonda di nuovo e io non posso trattenere un urlo di piacere. Lui si ritrae di nuovo, ma non mi da nemmeno il tempo di prepararmi che lo sento dentro ancora e se possibile ancora più in profondità. Gemo forte, le unghie graffiano il velluto della poltroncina, la schiena si inarca per offrirgli la mia figa che lo ingoia vogliosa. Lo sento appoggiare il ventre sulle mie natiche e le mani si allungano, prende i miei capezzoli e li pizzica con forza, gemo ancora, lui si muove, il suo bacino da piccoli colpi ritmici, piano piano aumenta l'ampiezza dei movimenti, fino a trasfromarli in colpi decisi e forti. L'orgasmo di poco prima è tornato e mi riempie il ventre, si allunga e si distende fino al clitoride poi scoppia come un fuoco d'artificio, trattengo il respiro il più a lungo possibile ed infine espiro forte con un piccolo rantolo.
Stringe più forte i miei capezzoli, mi fa male ma è un dolore così piacevole che non voglio farlo smettere, il suo cazzo ancora duro si muove dentro di me, il suo piacere cresce ma non culmina e io continuo a godere, respirando forte, soccombendo ad ogni colpo che mi viene inferto da dietro.
Inaspettato sento un nuovo orgasmo pronto ad esplodere, parte dai capezzoli che stringe ogni secondo più forte, scende come una scossa fino alla figa calda e poi implode dentro il ventre. Il bacino sussulta come scosso da brividi, il suo cazzo affonda più violento. Godo tremendamente per la seconda volta in pochi istanti.
"E' il secondo, sei pronta per il terzo?" mi sussurra all'orecchio prima di lasciare i capezzoli.
Stupita ed estremamente eccitata mi muovo a ritmo con il suo bacino, accolgo ogni colpo con piacere e sento il suo sesso scivolare dentro di me con forza, un colpo dopo l'altro, un affondo dopo l'altro.
Le sue mani accarezzano le mie natiche e poi una si fa audace e scende a titillare il clitoride gonfio e pulsante, tremo e gemo.
Mi sento pronta a scoppiare per la terza volta, ogni singola cellula del mio corpo trasuda piacere, il mio sesso è avvolto al suo e si fonde perfettamente, lo sento spingere quell'asta dura in profondità e non posso trattenermi dal godere di nuovo. Il terzo orgasmo mi attraversa il corpo e mi lascia sfinita sotto i suoi colpi che accetto volentieri.
Lui si ferma ed esce da me, la mia fica lo reclama. Mi volto e capisco che non può più trattenersi, lo riprendo in bocca e lo succhio piena di gratitudine, sa di lui e sa di me. Lecco e ciuccio finchè il suo seme caldo, denso e vagamente zuccherino mi riempie la bocca. Lo assaporo e lo ingoio, poi lucido la sua erezione. Non vorrei fermarmi, ma le sue mani grandi mi prendono il volto costringendomi ad alzarmi.
Ci fissiamo un istante, poi lui mi da un castissimo bacio sulla fronte e mi aiuta a rivestirmi.
Usciamo dal camerino leggermente scompigliati, la ragazza ci fissa un istante prima di arrossire.
Torneremo da DonnaRita, torneremo di sicuro!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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