Non ho letto tutti i post e dunque non so se questa vecchia battuta già è stata fatta (se si, scusatemi):
Lei: "Quante donne hai avuto nella tua vita?"
Lui: "Una trentina"
Lei: "Però, tante!"
Lui: "No, che hai capito, una sola di Trento".

Avere una referente dei propri pensieri (di tutti anche di quelli che normalmente non riusciamo a raccontare od a confessare a chi ci sta vicino nel quotidiano) complice e di cui ci si fida penso possa dare un piacere psicologico reale anche se l'amicizia rimane solo virtuale. A chiosa del commento lascio una citazione che meglio fa intendere il piacere di dialogare liberamente con una sconosciuta: “Ho avuto sempre una vita segreta, ed è sempre stata quella vera”. (Imre Kertész). Naturalmente questo commento vale anche da invito a chi pensa che dialogare liberamente nel virtuale possa dare grande piacere.

Io credo che emerga dai commenti che il sesso è sicuramente un elemento molto importante in una coppia ma non l'unico collante che la unisce. Anzi, proprio in periodi di difficoltà, quando il desiderio sessuale viene a mancare, tutti gli altri elementi (rispetto, progetti di vita comune, condivisione di interessi, idee stili di vita, amore per i figli, ecc.) sono fondamentali per tenere insieme una coppia. Se questi vi sono, il sesso prima o poi tornerà. Se l'unione di coppia è basata solo sul sesso è destinata a sgretolarsi alla prima difficoltà che (inevitabilmente) si presenterà. Insomma nel costruire un rapporto di coppia non si può porre come unica fondamenta il sesso; vi devono essere altri muri portanti.

Grazie Mishaemasha, se vi sarà un lieto fine, vi renderò partecipi con le mie parole.

Il mio matrimonio, specie nei primi anni, non è stato facile: problemi economici hanno portato aria di burrasca e ben presto tempeste si sono abbattute nella nostra coppia. Tensioni, fraintendimenti e quant'altro hanno allontanato il sesso fra me e mia moglie già dopo pochi mesi quel "fatidico" si. Poi, poco per volta, le cose hanno iniziato ad andare meglio, le tensioni si sono sciolte ed un dialogo è ripartito fra noi. Ma sempre niente sesso, solo una sterile tranquillità. Al massimo qualche surrogato di emozione quando la sera a letto, prima di addormentarci, ci scambiavamo qualche bacio o qualche carezza. Negli ultimi tempi una fiducia recuperata nel rapporto di coppia ha in qualche modo risvegliato anche il desiderio e l'attrazione del corpo: chissà che dopo tanti anni non sia di nuovo come la prima volta! Lo spero.

Ritengo che attraverso i racconti possano nascere simpatie, instaurarsi confronti sul tema del racconto o su situazioni in questo descritte e trovare degli ottimi referenti delle proprie fantasie condivise dall'autore/autrice del racconto o da chi lascia commenti su di esso. Dunque la socializzazione sul sito che parte dai racconti (o dal forum) per me è quella che da sempre ha dato le migliori soddisfazioni. Mi appresto dunque a leggere vostri racconti, invitandovi a leggere i miei.

«Ora, mettere l'osceno al centro d'una meditazione estetica dovrebbe equivalere – dico io – a cambiare il rapporto dell'osceno con tutto il resto, a dissolvere l'aura d'indecenza e complicità che l'ipocrisia gli ha accumulato intorno, insomma a negarlo come osceno e ridargli piena cittadinanza nel mondo dell'esprimibile, con la dignità che gli spetta per diritto di natura, e che è ben alta». Sono parole di Italo Calvino che mi auspico possano aprire una discussione sul lato poetico che anche l'osceno potrebbe avere quando grandi autori si spingono a descrivere in maniera diretta l'atto sessuale. Vi viene in mento qualche componimento, testo od autore in proposito?

Io il video non l'ho mai visto e la storia l'ho conosciuta solo dopo la notizia del suicidio della ragazza. Penso che chi ha pubblicato o fatto circolare il video in rete, tutti coloro che l'hanno volgarmente commentata o parodiata, chi senza un minimo di sensibilità ha portato questa giovane donna al suicidio, non abbia scuse od attenuanti: è corresponsabile della sua morte.

Vorrei ampliare la discussione con una riflessione su quanto ancora oggi, per alcune persone, possa contare la morale sulle proprie scelte sessuali (o sulla scelta di rimanere casti). In epoca di libertà sessuale, di facilità di discussione di argomenti a carattere sessuale non è poi così raro imbattersi in persone che giudicano il sesso come un qualcosa di moralmente negativo ed inquinante il proprio "ruolo" sociale che si sono ritagliate. Così, per buttarla sul personale come qualcuno ha già scritto in un precedente intervento, mia moglie si è costruita con il tempo un ruolo di madre vigilante e scrupolosa, di donna impegnata nel sociale ed attenta osservatrice ed analizzatrice della nostra società (avendo a cuore, particolarmente, la condizione della donna e le discriminazioni che questa ancora oggi subisce). Ruolo, ben inteso, che io apprezzo; ma che la porta a dare un giudizio morale negativo su gran parte della sfera sessuale e delle "cose" attinenti al sesso. Voi pensate (per quella che è la vostra esperienza) che ancora oggi siano molte le persone che diano un simile giudizio morale sui comportamenti sessuali?

Posso dirti che c'è un sito che si chiama Day Use punto com dove puoi, con una ricerca per area geografica, prenotare (senza bisogno di carta di credito) camere durante le ore giornaliere. Personalmente non l'ho mai usato. Ma potrebbe fare il caso tuo.

Un romanzo di Brancati. Paolo il Caldo oppure Il Bell'Antonio o Don Giovanni in Sicilia. In ogni caso rimarrai colpita da questo autore poco letto ma di grande valore.

Ringrazio a tutti per gli interventi, alcuni li ho trovati molto interessanti. Io comunque non volevo farne una questione personale, avendo solo detto che ritenevo mia moglie appartenere alla categoria delle "donne chiuse al sesso", ma più in generale confrontarmi e capire del perché alcune donne, specie dopo il matrimonio, si chiudono a questo piacere e sembrano perdere ogni interesse per il sesso. Certo, subentrano nuovi ruoli, quello di mamma in primis, il "mettere famiglia" porta con se problemi e preoccupazioni che possono far dimenticare i piaceri della carne o relegarli in un posto di secondo piano fra i propri pensieri. Non penso che queste donne (come mia moglie, ma ripeto è l'esempio che ho sotto gli occhi non voglio farne una questione personale) cambino come ho sentito dire ("prima del matrimonio era una troia ora è una suora. E' cambiata completamente da quando ci siamo sposati" parole di un mio amico con cui ho affrontato la questione) ma semplicemente si svelino per quello che realmente sono: mamme, donne con mille interessi ma non quello per il sesso. E' naturale che da giovani od all'inizio di una storia di coppia vi sia anche più desiderio sessuale, più trasporto, più voglia di sperimentare e di provare. Poi queste donne capiscono che quello era solo un momento, un episodio della loro vita che successivamente ha dato loro altri motivi di gioia e di interesse per essere vissuta come, appunto, l'essere mamme. E poi la natura, che ci ha creati ogn'uno diverso dall'altro, fa il resto. Io mi sono fatto questa idea.

Un saluto a tutti. Vorrei sapere se, a vostro giudizio, esistono donne chiuse al piacere, cioè donne con un interesse scarso o nullo per il sesso. Naturalmente non mi riferisco a donne che a seguito di malattie, problemi depressivi od altro abbiano perso qualsiasi attenzione per il sesso ma a donne che, in normale stato psicofisico, non mostrino alcun interessamento al piacere fisico ed al desiderio sessuale. Anzi, mostrino fastidio per l'argomento o paura nell'affrontarlo. Vi chiedo questo, in quanto noto in mia moglie questa chiusura al piacere sessuale.

Mi aggiungo a coloro che, incuriositi, vorrebbero meglio capire il pensiero di Jorabbit42. Grazie.

Un grazie a voi per l'opportunità che ci date di incontrare, discutere, scambiare idee con persone da ogni parte d'Italia (e non solo) che altrimenti sarebbe impossibile conoscere. Il sito lo trovo straordinario anche per gli argomenti che propone e per la sezione che segnala luoghi dove fare car sex. Mi unisco a Jeepster nella richiesta di poter intervenire in tutte le sezioni del forum anche senza essere utenti VIP. Penso che ne trarrebbe giovamento il forum stesso.

Credo che il punteggio ricevuto dai racconti, specie di quelli scritti da utenti di sesso femminile, non sempre sia indice "puro" della bontà del racconto ma spesso il voto sia inficiato da un interesse del votante per la scrittrice più che per il racconto. Diversamente, la dove il punteggio esprimesse in modo fedele e veritiero (pur nella soggettività del giudizio dei votanti) la qualità del racconto, sarebbe cosa interessante e gradita averli suddivisi in base a tale parametro avendo così la possibilità, nel mare di racconti pubblicati, di cominciare la lettura da quelli ritenuti più meritevoli.

Quotato da Yatran1,

Quotato da Candido1967,

I libri mi hanno sempre dato un senso di libertà e sono stati una spinta a riflettere su di me. Spesso ai libri chiedo quel che non mi può dare la realtà che mi circonda. Forse anche per questo uno dei generi che più amo è proprio quello erotico e fr [...]

leggi allora Ultimi Vampiri di Gianfranco Manfredi, bellissimo.

Lo farò sicuramente. Grazie del consiglio.

I libri mi hanno sempre dato un senso di libertà e sono stati una spinta a riflettere su di me. Spesso ai libri chiedo quel che non mi può dare la realtà che mi circonda. Forse anche per questo uno dei generi che più amo è proprio quello erotico e fra i miei autori preferiti vi sono Moravia e Brancati. Mi piace anche leggere le biografie di personaggi illustri: studiare la loro esistenza è una scuola di vita. Ultimamente ho scoperto gli autori portoghesi (Pessoa, Saramago, ecc.) e devo dire che le ambientazioni dei loro romanzi, il loro modo di scrivere che spesso sottende una filosofia di vita, rispecchia molto i miei gusti. Prima dei portoghesi mi hanno moto affascinato i giapponesi (Murakami, Yoshimoto, ecc.) e, per tornare al genere erotico, il romanzo "La Chiave" di Tazinaki è in assoluto uno dei miei preferiti.
Da ultimo, mi piace il genere gotico "classico" ovvero da Dracula (ed altre storie di vampiri) a Frankestein. Non so se un giorno, decidendo di scrivere per diletto qualcosa di mio, questi miei gusti letterari piuttosto eterogenei e vari influenzeranno direttamente ciò che andrò a scrivere.

Vorrei partire dal presupposto che la cultura non è legata al grado di studio posseduto e dunque disgiungerei l'idea dell'acculturato da quella del secchione o del laureato. A mio avviso avere una cultura significa avere delle passioni e coltivarle approfondendone attraverso studi, letture, visioni ed ascolti gli argomenti legati a tali passioni. Dunque se ho la passione per il sesso e l'erotismo e ne approfondisco la conoscenza attraverso letture, visione di film sull'argomento (non intendo esclusivamente film pornografici), discussioni, dibattiti, ecc. può essere che quando vada a mettere in pratica questa mia passione abbia un grado di fantasia, di conoscenza ed una visione che mi permettano di farlo meglio che se mi fossi affidato unicamente al mio istinto. Forse questo voleva intendere il professore intervistato a Radio Uno? Io l'intervista non l'ho seguita di persona e l'interpretazione mi è nata dalla lettura degli interventi sul forum.

Yatran1 ci ha proposto una chiave di lettura erotica, per interpretazione autentica dell'autore, di un testo che in apparenza nulla di erotico ha. Più in generale, prendendo spunto dal suo post, mi piacerebbe che il topic si trasformasse in un osservatorio permanente di tutto quello che leggiamo, vediamo, ascoltiamo o percepiamo come erotico, pornografico ed osceno condividendone le sensazioni con chi legge e dandone spiegazione della percezione avuta. Come appunto ha fatto Yatran1 per il testo di Gino Paoli. Poi se ne può discutere (garbatamente) se la percezione avuta di erotismo in quelle parole nella chiave di lettura datane da l'autore sia condivisibile o meno. Ma il bello dello stare in un forum è proprio questo: esprimere opinioni, dare pareri, trovare affinità o riscontrare divergenze.
Io, ad esempio, in questi giorni sto (ri)leggendo Fanny Hill di John Cleland e lo trovo estremamente pornografico per la capacità descrittiva, quasi cinematografica, che ha Cleland nel raccontare scene di sesso.