Racconti Erotici > incesto > Franchino a Bologna - 1a parte
incesto

Franchino a Bologna - 1a parte


di giov60
09.11.2019    |    14.633    |    2 9.7
"Sul tavolo, pronte ad essere servite, una bottiglia di Pinot nero altoatesino e, nel cestello con ghiaccio, il Pignoletto frizzante delle colline bolognesi..."
Venerdì due giugno, Festa della Repubblica e ultimo ponte di vacanza a scuola. Franchino si sveglia che sono appena le sette, come se dovesse andare a scuola. Al suo fianco dorme ancora beatamente Loretta, sua sorella, ancora spossata per la notte appena trascorsa tre le amorevoli braccia del fratellone.
Sono ormai più di tre mesi che in casa si respira una frizzante aria di passionale erotismo: i due fratelli che non si sopportavano, sono oramai coppia fissa sia fuori che dentro le mura domestiche, mamma e papà stanno vivendo una seconda giovinezza stimolati daI due figli che, docilmente e maliziosamente, sono ubbidienti a soddisfare le loro rinvigorite voglie. Proprio per non avere difficoltà alcuna, una delle camere che fino a poche settimane fa era il ripostiglio di casa, è stata arredata con un bel letto matrimoniale acquistato all’Ikea, per permettere alla famiglia, quando ce ne fosse stato bisogno, un più comodo svolgersi delle peccaminose attività.
Franchino e Loretta pur avendo conservato ognuno la propria stanza da letto, dove accolgono amici e compagni di scuola, hanno chiesto il permesso a mamma e papà di poter trascorrere alcune delle notti in quella camera che quindi viene usata quando o i fratelli vogliono appartarsi più comodamente oppure quando mamma o papà hanno voglia di fare sesso con i propri figli separatamente e, a tal proposito, i ragazzi sono stati ammoniti a dovere a che nulla di quanto accade tra le mura domestiche possa trapelare al di fuori.
Solo raramente piccoli segnali vengono portati in piazza, come ad esempio quando la mamma, quasi ogni volta che esce con le amiche più intime, si fa accompagnare da queste in farmacia ad acquistare delle confezioni di preservativi e lavande intime, cosa che suscita l’ammirazione e l’invidia delle mature signore! Poi a rincarare la dose, la signore apre in loro presenza una delle confezioni e prende alcuni condom che infila in una tasca della borsetta, a significare che ne fa uso personale con occasionali amanti, beccandosi dalle invidiose amiche l’epiteto di troia.
A dire il vero anche le amiche, seguendone l’esempio, hanno sempre nella borsa un preservativo, ma per loro è come portarsi dietro un santino o un portafortuna. Più che altro una pia illusione!
Franchino si stira nel letto e mentre fa per alzarsi, si gira ad ammirare la sorella che dorme ancora, girata sul fianco a dargli la schiena. Vede, retaggio della notte appena trascorsa, sulla natica appoggiata sul materasso un rigagnolo del suo liquido seminale appena rappreso che sgorga dal fiorellino anale di Loretta.
Curato amorevolmente dal tenero e dotato fratellino, l’ano di Loretta ha ormai acquisito la necessaria elasticità da poter permettere alla ragazza di godere delle profonde penetrazioni anali senza quasi più provare il classico dolore. D’altronde è anche l’unico modo che hanno per fare sesso senza problemi: ad evitare i quali, sia Franchino sia il padre indossano il preservativo in tutti gli altri casi. Anche mamma, che prende la pillola, talvolta, ma solo per rimarcare senza ritegno il suo essere troia, chiede di essere scopata con il condom.
Mentre lo sguardo del ragazzo accarezza con soddisfazione il culo della sorellina, appare sull’uscio la mamma: sollecita il ragazzo a darsi una mossa che il treno non aspetta.
E si, questo è il fine settimana che vuole premiare Franchino per gli ottimi risultati riportati a scuola, frutto di uno studio assiduo nell’ultimo quadrimestre che ha colmato tutte le lacune del il ragazzo, fino a poco tempo prima poco attento nell’applicarsi e già ampiamente ripagato dalle affettuose, ma più spesso morbose, attenzioni di mamma, sorella e padre.
Bologna stamattina lo attende e lo attendono soprattutto zia Maria e zio Antonio, rispettivamente cognata e fratello minore di mamma. Lui ha poco meno di quarant’anni mentre zia Maria è una prosperosa emiliana di trentacinque anni. Sposati da dieci anni circa hanno un figlio di sette anni che è anche il cugino più giovane della compagnia.
Alle otto, accompagnato da mamma, dato che papà vuole assistere alla parata della Festa della Repubblica in tv, si parte verso la vicina Arezzo per andare in stazione. Durante il tragitto con la madre che, in minigonna, gli accende tutte le voglie possibili, Franchino viene edotto ad essere educato che lo zio ci tiene molto e di non essere scortese con lui che, sensibile com’è, ci metterebbe poco a sbatterlo fuori casa.
Addirittura!!! Franchino invece ricorda lo zio come persona molto affabile e dai modi alquanto, forse troppo, a modo!
Alle otto e quarantacinque, salutata la mamma con un bacio che nulla aveva di filiale ed eccitato non poco dalla presenza di tante persone, Franchino prende posto sul treno che lo conduce fino a Firenze. Lì sale su un Frecciargento che in meno di un ora lo fa scendere a Bologna che sono appena passate le undici del mattino.
Ad aspettarlo c’è sorridente come una pasqua lo zio Antonio che lo abbraccia con calore e gli fa strada verso l’auto parcheggiata poco distante. La calda mattina di fine primavera invoglia a non correre e cosi lo zio attraversa lentamente la citta felsinea fino a giungere sulle prime rampe della via che conduce a San Luca. Presa poi una stradina sulla destra a nemmeno cento metri dall’inizio della salita, arriva ad una villetta graziosa da cui si ammira un bel panorama della città con in primo piano le strutture dello stadio.
La zia Maria è sulla porta, sorridente e solare come solo una bolognese può essere, ad accogliere l’agognato nipote con le mani infarinate e in maglietta e pantaloncino, intenta fino ad ora a preparare le tagliatelle di benvenuto che saranno servite per il pranzo ormai prossimo.
Scambia con il nipote un veloce bacio di benvenuto mentre l’abbraccio è giocoforza rinviato a più tardi, altrimenti il ragazzo ne uscirebbe tutto bianco di farina.
Entrato in casa Franchino viene avvolto dall’odore del ragù che, sobbollendo lentamente in cucina espande il suo caratteristico profumo in tutta casa. Lo zio Antonio lo accompagna nella sua camera e lo invita a cambiarsi con tutta calma per il pranzo che sarà servito alle tredici in punto.
Poggiata la valigia un una sedia, Franchino provvede a disfarla e a sistemare tutte le sue cose. Approfitta del tempo concessogli per darsi una veloce rinfrescata e, prima di vestirsi, approfitta del grande specchio attaccato alla parete, per rimirarsi compiaciuto: fisico adolescenziale, ora anche perfettamente depilato dalle amorevoli attenzioni di mamma, con apparato genitale tanto sproporzionato al resto del corpo. Indossa una coloratissima t-shirt su un comodo pantalone di cotone molto leggero e, ai piedi, i suoi amati mocassini. Indosserà gli slip solo in occasione di una eventuale uscita per le vie di Bologna.
Si rimira di nuovo allo specchio: Perfetto!!! Sa benissimo che lui è venuto qui a Bologna non in visita premio, ma come gentile dono di sua madre alla cognata di sangue emiliano e come ultimo strumento per rendere becco l’inconsapevole povero zio Antonio. E, con questi sentimenti contrastanti, dopo essersi riavviato di nuovo i capelli, prende la via del salotto di casa.
Lungo il corridoio che conduce alla scale avverte un tramestio proveniente da quella che, pensa, debba essere la camera padronale di casa: la zia è ancora occupata a prepararsi evidentemente!
Infatti, sceso al piano giorno ed entrato in cucina altro non trova che il ragù borbottante ad aspettarlo, quindi anche zio Antonio dev’essere di sopra a prepararsi. Nota con un certo stupore il tavolo già apparecchiato con cura per il pranzo ma per solo due commensali, mentre sarebbe dovuto essere un tavolo per quattro vista la presenza del piccolo Luca, il giovane cuginetto, che finora Franchino non ha ancora salutato.
Approfitta dell’attesa per uscire sul patio per ammirare il panorama della città. E mentre è concentrato nella splendida visuale, avverte dietro di se una presenza che lo fa girare: zia Maria gli sta porgendo un piccolo calice di pignoletto ghiacciato. E’ splendida ora perfettamente truccata! Indossa un semplice camicione bianco di foggia antica che è stretto in vita da una bella cintura borchiata di colore rosso acceso, ampiamente sbottonato sul seno di quarta misura e lungo fino a metà coscia; ai piedi un paio di graziosi zoccoli con un tacco alquanto pronunciato. Il bianco della camicia fa da bel contrasto con la pelle delle gambe e del voto di zia già colorito da evidenti sedute di lampade abbronzanti e le aureole scure del suo seno traspaiono dal cotone dell’indumento attirando su di se lo sguardo già concupiscente del ragazzo.
Dopo aver consegnato al nipote il suo calice dal frizzante contenuto, la zia incrocia il suo braccio destro con quello del ragazzo per brindare come fanno gli sposini e, sorseggiato un po’ del fresco liquido, avvicina la sua bocca a quella del giovane torello in un primo bacio dal peccaminoso sapore.
Il frullare delle lingue provoca una immediata reazione a Franchino che sente strisciare lungo la sua coscia destra il cazzo che si sta riempiendo di bollente sangue.
Con la sinistra afferra la zia ai fianchi e l’attira a se mentre con la bocca scende lungo il collo a distribuire piccoli e bollenti baci fino a giungere all’inizio del profondo scollo dei seni. Nel contempo zia Maria ha portato la sua mano sinistra sul voluminoso pacco del nipote afferrandolo con un mugugno di malcelata soddisfazione.
“Abbiamo due giorni tutti per noi…. Adesso pranziamo… Nemmeno immagini quante soprese ti aspettano!!” dice zia Maria prendendolo per mano e rientrando in casa. Approfittando del breve tragitto Franchino chiede alla zia notizie del piccolo Luca.
“E’ dalla nonna, mia madre, che abita a un centinaio di metri da qui. Passa i fine settimana quasi sempre da lei!”
“Adesso ti prego di mantenere un certo contegno mentre pranziamo: cerca di non stupirti più di tanto e di non ridere o canzonare la nostra cameriera!!”
Franchino non comprende appieno questa richiesta della zia che ancheggiando spudoratamente davanti a lui lo precede nel tragitto dal patio alla sala da pranzo. Sedutosi a tavola dopo aver fatto accomodare la signora sul lato opposto, avverte dei rumori provenire dall’adiacente cucina, segno questo che ai fornelli ci deve essere lo zio Antonio.
Sul tavolo, pronte ad essere servite, una bottiglia di Pinot nero altoatesino e, nel cestello con ghiaccio, il Pignoletto frizzante delle colline bolognesi appena degustato come aperitivo e che, certamente accompagnerà degnamente l’antipasto di scelti salumi accompagnate dalle immancabili crescentine che vengono servite al tavolo da una maliziosa cameriera, finora rimasta evidentemente nascosta dato che Franchino non l’aveva per nulla notata al suo arrivo.
Caschetto biondo ben pettinato, blusa scura dalla cui scollatura generosa si intravede un bustino rosso vinaccia, minigonna nera plissettata, adornata da un vezzoso grembiulino bianco. Le lunghe e affusolate gambe inguainate da calze a rete autoreggenti la cui balza è ben visibile sotto il cortissimo gonnellino e ai piedi una scarpa decolté con non meno di otto centimetri di tacco.
“Che figa!!” pensa soddisfatto il giovane Franchino a quella apparizione, ma si deve ricredere subito dopo quando la cameriera si avvicina al tavolo: è lo zio Antonio, perfettamente truccato e compreso nella parte! Nonostante le raccomandazioni della zia non riesce a nascondere una espressione di stupore subito ripreso dalla donna.
“Ti presento Nina, la cameriera di casa nonché mia dama di compagnia che è sempre presente quando ricevo ospiti cui tengo in modo particolare!”
Trattenendo a fatica la spontanea risata, Franchino saluta con un cenno della testa la “cameriera” che nel frattempo ha servito l’antipasto alla zia e adesso si avvicina sculettando a lui per fare altrettanto.
E pensare che Franchino era certo che zio Antonio fosse, bonaccione com’è normalmente, un semplice cornuto forse appena consapevole delle scappatelle della sua signora! Invece questa sua apparizione in sala da pranzo, completamente trasformato nel portamento e nell’aspetto, ha acceso una luce chiara su quali sono i rapporti tra zio e zia.
Se gli antipasti sono spettacolari, le tagliatelle al ragù divine e squisita la cotoletta alla bolognese. Fortunatamente le porzioni non “emiliane” lasciano un piacevole languore nello stomaco e la voglia di mangiare ancora qualcosina: il dolce.
Nina, dopo aver portato in tavola una bottiglia di passito molto freddo, torna in cucina per servire il dolce, mentre i due commensali si alzano dal tavolo e brindano nuovamente incrociando i bicchieri colmi del liquoroso e fresco vino. Il bacio che si scambiano adesso è voluttuoso e peccaminoso e zia Maria deve fare uno sforzo notevole per non spingere il nipote verso il divano e sbranarlo come sente di dover fare. Franchino ha intanto preso conoscenza della morbida e tonica consistenza delle tette della zia. Solo il ritorno in sala della conturbante Nina con il dolce, che altro non è che un classico torrone al cioccolato, pone fine alle prime schermaglia tra zia e nipote. Le sapienti mani di zia Maria hanno modellato il nero dolce in una forma fallica perfetta e poi lo hanno ricoperto di uno strato di cioccolato fondente a rendere liscia tutta la superficie.
“Signora se desidera, adesso non manca che l’ultimo tocco!” dice Nina a zia Maria. Appoggiata al tavolo e fissando negli occhi il nipote, zia Maria inizia a sbottonare dal basso il lungo camicione con esasperante lentezza fino a giungere sotto la cintura stretta in vita. Tanto basta perché, con sapiente malizia possa allargare i due lembi dell’indumento che a mo’ di sipario si aprono alla vista concupiscente del giovane ragazzo, mostrando il ventre coperto solo da uno slip trasparente che mostra, velata, la matura figa ricoperta da un curato taglio di peli castani a forma di freccia indicante l’agognata sorgente di piacere della zia.
“Tanto sei venuto per questa! Perché non mi sfili lo slip Franchino?!” dice la zia con malcelata soddisfazione.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Franchino a Bologna - 1a parte:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni