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Gay & Bisex

Dedicato a Slave 2


di scrittore
30.07.2022    |    224    |    0 7.5
"Sento che si muove, esce dal mio culo oramai arrossato e si alza poi due mani forti sollevano le mie cosce, con le mie mani sto in equilibrio sul pavimento..."
Lui, oramai lo avete capito che lo chiamo con questo appellativo perchè non conosco niente, ne il suo nome, ne il cognome ne altro se non la casa dove siamo stati il primo incontro e dove, immagino diverrà una mia seconda dimora, aveva ragione quando lasciandomi la prima volta dopo un incredibile incontro mi aveva lanciato uno sguardo come a dire ci rivedremo e infatti due giorni dopo mi incontra, lui dice casualmente ma non ci credo, e fissa un nuovo appuntamento, primo pomeriggio avanti la Chiesa.
Pochi minuti di automobile ed entro per la seconda volta nella casa in penombra e subito, come già successo, accende una serie di candele profumate per rischiarare l'ambiente.
Si è capito credo che lui è un tipo deciso a cui piace comandare , una specie di maestro vestito con l'abito talare nero e con un sacco di conoscenze in quanto fin dalla prima volta mi ha fatto capire che sarò il suo schiavo e il suo giocattolo ma anche dei suoi amici che invita senza scrupolo.
La casa sembra vuota e come le candele sono accese mi chiede di spogliarmi, eseguo notando che lui stavolta non si muove, non toglie i vestiti, non si denuda e mi sento deluso ma non ho tempo di realizzare pensieri; siedi sul divano con la schiena ritta mi ordina e così faccio poi, una per una, spegne le candele con un soffio di alito e il buio quasi ci investe.
Ahi urlo, sento che mi stanno tirando i capezzoli, che dolore e afferro due mani guantate che non sembra intendano darmi pace, tirano e io cerco di trattenerle ma devo urlare poi un attimo dopo le stesse mani mi pizzicano i fianchi e vedo le stelle per il dolore, provo a difendermi ma lui mi dice di stare fermo, di non ribellarmi e il tono della voce è perentorio.
Di nuovo si mette ad accendere le candele e di fronte ai miei occhi c'è un personaggio misterioso; porta i guanti, è stato lui a farmi male e lo osservo mentre sta in piedi davanti a me con le mani poggiate sui fianchi.
E' una donna, lo so in quanto indossa una mascherina sugli occhi, la sua identità è nascosta ma non il genere, una femmina anziana rispetto a me, più anziana di mia madre che ha da poco festeggiato i quarantanni, è tosta perchè le sue cosce sembrano di marmo a vederle, tese e con i polpacci duri, i fianchi larghi ma non eccessivamente e le braccia nude tipo muratore; è mora di capelli se non indossa una parrucca, anche gli occhi sono neri ma non ne ho la certezza, le candele non illuminano a sufficienza per notare i dettagli più piccoli; lui è sempre qui con noi ma sta fermo, immobile, non parla e osserva; la donna mascherata mi mette soggezione perchè emana forza ma anche disciplina ma non dice nulla, dopo avermi osservato e mostrato un sorriso malizioso quanto soddisfatto si volta verso lui che, da come capisco, sarà la sua voce; infatti è proprio il mio bel prete ad ordinarmi di alzarmi in piedi.
Lei mi gira intorno con la sua presenza effettiva e quando è alle mie spalle mi afferra le braccia e mi ritrovo, non so come abbia fatto, con un paio di manette ai polsi; sono sorpreso e intimorito e quando provo a muovermi non riesco a fare nulla, le mie mani sono inutili.
Mi tocca le natiche poi con una mano passa tra le gambe e afferra il cazzo, ho un guizzo, dalla posizione di riposo mi sveglio e sento che si indurisce immediatamente, lei lo copre con il palmo mentre con l'altra inizia a schiaffeggiarmi e presto le mie chiappe sono tutte arrossate.
Urlo immobile in quella posizione poi mi spinge sulle spalle e mi costringe ad inginocchiarmi ma non basta, vuole di più e mi allungo sul pavimento freddo rabbrividendo; la donna mi sale con i piedi sulle natiche poi prova a stare in equilibrio, sento i testicoli schiacciarsi a contatto delle piastrelle fredde, mi fa male ma lei insiste e passeggia sul mio culo e anche sulla schiena poi si siede in terra quasi sdraiandosi avanti al mio viso e solleva la minigonna in pelle nera mostrandomi il suo sesso, ha una figa grassa e pelosa oltre che rossa, sembra pulsare di vita propria e mi incita a guardarla, a guardare tra le sue gambe nel momento in cui si libera e mi piscia in faccia e in bocca; provo a spostare il capo ma lui interviene dicendo: fermo! Bevi tutto! Ogni goccia! e non posso che ubbidire.
Lei mi incita ad andare verso le sue gambe ancora bagnate di urina e striscio sulle piastrelle anch'esse viscide di piscio, quando sono ad un passo dalla sua figa mi afferra i capelli tirandoli e facendomi male ordinando di leccare, il sapore è un miscuglio di aromi forti e mi spinge la faccia con forza sul suo sesso; sono stravolto ma dietro di me, addosso al mio corpo so che sta succendendo qualcosa, lui si è disteso e mi parla dolcemente in un orecchio, mi dice che sono bravo, che devo mangiare tutto poi grido, mi ha penetrato ed è sceso dentro in un colpo, non mi da tempo di rilassarmi, mi scopa il culo con forza e sento la sua potenza mentre mi ritrovo a leccare l'urina sulle piastrelle.
Sento che si muove, esce dal mio culo oramai arrossato e si alza poi due mani forti sollevano le mie cosce, con le mie mani sto in equilibrio sul pavimento mentre lui con una manovra difficile mi penetra ancora e come mi è dentro mi incita a muovermi camminando sulle mani, ci provo, mi sento una carriola da muratore mentre mi sposto e lui mi incula; lei si alza e mi sale sulla schiena montandomi come se fossi un cavallo, per fortuna non mi pesa poichè i suoi piedi sono ben piantati sul pavimento e si sostiene ma la mia posizione è di totale sottomissione.
Lui esce fuori, so che non ha goduto pertanto mi aspetto altri attacchi ma è la donna che comanda, mi fa inginocchiare sempre in terra con la testa sulle piastrelle e il culo in alto e le sue dita si insinuano allargandomi con forza le pareti del culo, urlo ma lei se ne frega e insiste, tra l'altro la sento ridere di cuore, si sta divertendo a spanare la mia carne e non sembra avere intenzioni di smettere, è un continuo entrare ed uscire poi me lo dice in faccia , mi avvisa che vuole fare entrare tutta la sua mano nel mio buco del culo, urlo di no ma è inutile, comincia a spingere, sento che mi apre e non posso desistere, dovrei ribellarmi ma lui si siede in terra e striscia fino a quando porta il suo cazzo teso all'altezza della mia bocca, devo succhiare e quando lo faccio entrare mi blocca con tutta l'asta dentro e muove il mio capo, soffoco, ne sono convinto ma riesco a mugolare quando la mano della femmina va dentro e mi invade, neanche si ferma ma avanza finchè scorre, non vi dico cosa sto provando e in quel momento il cazzo del prete si svuota schizzandomi direttamente nello stomaco tutto il suo sperma bollente.
Libero da pesi mi sollevo, sotto di me c'è la macchia bianca del mio piacere quando con la mano di lei dentro il culo e la bocca colma di liquido denso di lui sono venuto godendo tra uno spamo di piacere e un altro.
Fuori dalla chiesa mi avvio verso casa, ho bisogno di allungarmi su di un letto morbido.







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