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Gay & Bisex

Coppia equina


di scrittore
03.01.2023    |    933    |    3 9.1
"Chi legge i miei last sa che quasi ogni pomeriggio dedico mezzora alla passeggiata rilassante e il percorso è sempre quello nei pressi di impianti sportivi..."
Chi legge i miei last sa che quasi ogni pomeriggio dedico mezzora alla passeggiata rilassante e il percorso è sempre quello nei pressi di impianti sportivi della mia città e più precisamente dove si trova la società di rugby.
Oggi pomeriggio ho seguito la mia tendenza e dopo essermi vestito per l’occasione con tuta e giubbotto mi sono avviato partendo da casa per arrivare al percorso abitudinario.
Quando esco non è ancora buio ma poiché sono quasi le diciassette il cielo è velato, si vede ancora bene ma la luce sta diminuendo, in tasca ho sempre una torcia qualora la visibilità diventi limitata; solitamente, adesso che è inverno, è difficile che incontri qualcuno se non chi porta a spasso il cane o chi passa di qui per andare da qualche parte ma di persone che fanno sport o passeggiano non ne vedo quasi mai.
Presso il centro sono in corso dei lavori, sono stati creati dei percorsi, recintati alcuni spazi e piantato piante e piccole siepi che crescendo formeranno una barriera dalla strada adiacente, il mio percorso si divide in tre parti, la prima e l’ultima in questa zona e la parte centrale dentro ai vecchi impianti sportivi dove ci sono i due campi da rugby.
C’è sempre presente nella zona in costruzione quel container che quest’estate mi ha regalato qualche avventura molto eccitante.
Percorro la prima parte del percorso camminando e alterno qualche passo di corsa poi attraverso la strada ed entro nella zona più vecchia che circonda i due campi in erba e dove manca completamente l’illuminazione eccetto su uno dei campi ma oggi tutto è spento, avanzo e vado a camminare in quello spazio erboso, sotto la strada a quattro corsie, che costeggia il lato più lungo dei campi, per chi conosce la zona sa che ad un certo punto, legata con una catena di ferro, c’è una panchina tra gli alberelli.
Solitamente la panchina è sempre libera ma non oggi, due figure sono sedute, mentre mi avvicino distinguo che è una coppia di una certa età, decisamente matura, chissà come mai sono qui, mi guardo intorno se hanno un cane ma non vedo nulla pertanto quando sono alla loro altezza senza mai fermarmi, saluto ed avanzo mentre le automobili che corrono sulla strada superiore ci illuminano di sfuggita.
I due all’unisono mi salutano rispondendo al mio e mi chiedono se so che ora sia; non ho con me né orologio né smartphone quindi rispondo di no abbinando un sorriso e i due si alzano e si incamminano nella mia stessa direzione; di solito tendo a camminare svelto altrimenti sarebbe inutile fare questo po’ di ginnastica ma oggi invece sto andando quasi al rallentatore, non chiedetemi il motivo, so solo che le gambe spingono poco e sono molto lento infatti i due con quattro passi sono alle mie spalle e ai miei fianchi, uno per lato e sento due mani sul culo, proprio sulle natiche!
Non so come reagire, i palmi mi spingono e le dita si stringono sulla carne, praticamente mi fermo anche per capire cosa potrebbe accadere e la donna mi sorride mentre mi poggia la mano libera sulla patta; non sono eccitato ma il tocco mi fa avere un guizzo mentre lei slaccia la chiusura lampo del mio giubbotto e intrufola quella stessa mano sotto i pantaloni della tuta.
La mano stringe l’uccello che è moscio ma dà segni vitali e restando in silenzio aspetto per capire quando un'altra mano, stavolta più grossa e più forte si intrufola alle mie spalle e arriva sulle natiche, l’elastico del pantalone tira di brutto ma tiene mentre lui mi massaggia il culo a mano aperta e i lampi delle automobili che sfrecciano ci illuminano un istante.
Lentamente ci muoviamo, proseguiamo in avanti mentre le mani lavorano e il cazzo si sta indurendo poi sento che le dita di lui mi stuzzicano il buco, il cazzo si indurisce di più e il tizio sorride: > e in effetti non ho fatto nulla per districarmi dalla situazione.
Arrivati alla fine del tratto lineare c’è una curva che porta sulla strada di breccia ed è ovvio che non possiamo mica continuare sulla strada aperta e non nascosti da nessun albero? Non è questo il loro intento, si fermano e ci spingiamo verso la fine della curva dove c’è una rete metallica e le siepi che nascondono limitatamente la zona; al di la della rete c’è uno spazio dove di solito ci sono un paio di cavalli.
Mi ritrovo coi pantaloni abbassati e le loro mani che non si fermano mai, la donna in qualche modo apre il cappotto e mi mostra il seno mezzo scoperto, è grosso e i capezzoli sono ritti, poi si abbassa piegandosi e comincia a succhiare il mio uccello; chiudo gli occhi, l’uomo mi dice se mi piace e rispondo di sì, si mette bene alle mie spalle e con le mani si attacca alle natiche e me le apre tirando verso l’ esterno; > mormoro poi sento un dito cercare il buco e so che è la mano di lei che a tentativi trova l’orifizio e ficca dentro un dito intero > dico mentre lei non smette di succhiare e ruota il dito muovendolo su e giù.
Si alza anche perché la posizione è scomoda e mi bacia in bocca poi si allontana mentre il suo compagno prende una delle mie mani e se la porta sul suo arnese che ha tirato fuori ed è duro, lo massaggio e lui mi stuzzica il buco poi ficca dentro un dito e comincia a muoverlo; le auto mobili quando passano fanno luce e scorgo la donna oltre la recinzione, si avvicina ad uno dei quadrupedi che non sembra impaurito e inizia ad accarezzare la criniera.
L’uomo si mette al mio fianco e mi invita spingendomi in basso ad accucciarmi e presto devo aprire la bocca, il suo cazzo scuro e nodoso cerca il calore e io lo ingoio, il contatto sembra avere un effetto esplosivo perché quel cazzo giù duro diventa ancora più duro lo lecco spalmando la saliva sopra rendendolo lucido.
Preso dal bocchino lavoro con lingua e labbra ma lui mi chiede di alzarmi e mi invita ad avvicinarmi verso la rete, addosso alla siepe e mi suggerisce di guardare avanti; la donna non accarezza più la criniera del cavallo, il cazzo equino si allunga sotto l’animale e lei in qualche modo lo sta masturbando, usa entrambe le mani, delicata ma tenace sposta quella pelle su quel glande scuro e grosso, l’animale muove la coda quasi in senso rotatorio ma resta immobile, probabilmente è un pratica che hanno già fatto altre volte ed è eccitante, troppo.
Lui lo sa, praticamente mi trovo piegato in avanti con le mani sulla rete per non cadere e sento le sue dita che cominciano ad essere più veloci, mi sta allargando il buchetto dietro e io sono preso dalla sega all’animale che non dico nulla poi alzo il capo quando lui accosta il cazzo, spinge e va dentro senza darmi il tempo di prepararmi; > urlo, ma oramai è fatta, si afferra bene ai miei fianchi e comincia a scoparmi con una foga da invidiare tanto che presto le sue palle sbattono sulla mia carne, è dentro completamente e non sembra voler rallentare poi mi grida di guardare avanti, di non distrarmi e in quel momento l’animale schizza il suoi seme con una forza incredibile, la donna lo prende e si riempie le mani e la bocca mentre l’animale sembra quasi in sofferenza ma è solo il momento del dopo orgasmo.
Il mio culo è sotto pressione, l’uomo è superman, accidenti che forza e resistenza che ha, lei ci raggiunge, le mani ancora grondanti sperma equino che finiscono sul mio viso e mi invita a leccare, le succhio le dita poi si siede in terra avanti a me, lui mi solleva il busto con le mani sulle spalle facendomi stare quasi ritto rimanendo nel mio culo e lei può succhiarmi, vengo subito godendo troppo, lo sperma scorre e capisco che non sono solo, nel mio culo il calore del suo piacere si insinua mentre le ultime spinte mi resteranno impresse.
Corro a casa, sento il culo così aperto che entra aria.
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