trio
Un menage a sorpresa
di SardusPriapus
08.12.2020 |
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"Mandò giù un altro bicchiere di sambuca per eliminare ogni freno inibitorio rimasto, e si avvicinò alla camera da letto in silenzio, per capire quel che..."
Aldo aveva avvisato Maddalena che quella sera sarebbe tornato un po’ più tardi per cena.L’udienza in tribunale era andata per le lunghe, e al termine erano seguiti i commenti con l’assistito e gli avvocati della controparte.
Maddalena gli aveva detto di non preoccuparsi. Era passata a trovarla la sua collega Luisa, e lo avrebbero aspettato per mangiare assieme dell’ottimo sushi ordinato nel miglior ristorante giapponese della città.
Aldo conosceva Luisa, altre volte era capitato di incontrarsi a cena con altre persone o a casa per un caffè.
Aveva 30 anni, era single da un paio d’anni; una di quelle ragazze all’apparenza acqua e sapone, ma che celava un fuoco dentro. Ragazza alta e sportiva, capelli biondi alle spalle, occhi color nocciola e carnagione chiara, aveva un corpo scolpito dalla pallavolo, delle labbra carnose e un sedere di quelli che ti giri in strada a guardarlo.
Strano quindi che non avesse un fidanzato, anche se certamente gli spasimanti non le mancavano.
“E’ un periodo che non ha voglia di relazioni durature e progetti a lungo termine” gli disse una volta Maddalena, quando capitò l’argomento.
Maddalena di suo era invece una bellezza mediterranea, con capelli mossi lunghi, occhi color nocciola, corpo minuto che tuttavia ospitava una quinta di seno, decisamente incontenibile.
Aldo non aveva mai fatto pensieri strani su Luisa: era innamoratissimo della sua compagna, semplicemente ne apprezzava la bellezza, ma senza malizia.
Alle 21 parcheggiò il suv nel garage del palazzo e arrivò con l’ascensore al quinto e ultimo piano del palazzo.
“Che tempismo perfetto amore, è appena arrivata la cena, guarda quante cose buone”.
“Mmh ho una fame da lupi, non ho neanche voglia di cambiarmi, la camicia e la cravatta le tolgo più tardi”.
“Stai benissimo Aldo, che eleganza, un avvocato di quelli che vince le cause prima di proferire la sua arringa”.
“Grazie Luisa, troppo gentile”.
Le due amiche, nell’attesa di Aldo e della cena avevano bevuto un paio di spritz a testa, ed erano già abbastanza allegre.
“Dai Aldo fatti uno spritz anche tu, noi ci siamo scolate mezza bottiglia e io sono già brilla” fece Maddalena al fidanzato, mentre i tre presero posto a tavola.
L’alcol faceva già il suo effetto, il riscaldamento era acceso vista la serata invernale, e le due ragazze iniziarono ad accusare il caldo.
Luisa si tolse la giacca della tuta e rimase con una tshirt attillata che metteva in risalto gli addominali e un seno non abbondante ma decisamente sodo; Maddalena invece posò la maglia sul divano, mettendo in mostra una canottiera nera e un reggiseno a coppe che a fatica conteneva il decolletè.
La cena scivolò via tra chiacchiere, birre e specialità del Sol Levante, fino ad arrivare al caffè.
Maddalena pose quindi sul tavolo una sambuca, e ne offrì sia al fidanzato che a Luisa.
La sambuca quando la bevi scende liscia, ma quando provi a rialzarti iniziano i problemi.
“Maddy ho esagerato, non mi reggo in piedi”, abbozzò Luisa con passo incerto verso il divano. “E’ meglio che vada a casa cosi mi stendo sul letto”.
“Assolutamente no, con quello che hai bevuto non ti muovi di qua; se vuoi vai a sdraiarti qua sul letto, poi vengo a farti compagnia”.
“E Aldo lo releghi sul divano, dopo la sua dura giornata di lavoro,continuò Luisa, stiracchiandosi le spalle e mettendo in evidenza come non portasse il reggiseno”.
Aldo sarà felicissimo di trovarci in due sul letto, si dovrà dar da fare più che in tribunale”, ammiccò Maddalena, dando un bacio al sui lui e solleticando appena il suo pacco, estremamente sensibile alla situazione.
Le due andarono in camera da letto, ridacchiando sguaiatamente e rischiando di inciampare a causa della vista annebbiata dall’alcol.
Aldo rimase interdetto per qualche secondo in soggiorno, aveva davanti a sé un qualcosa che mai si sarebbe sognato. La possibilità di un menage a trois non la aveva mai considerata.
Ora quell’invito arrivava proprio da Maddalena, e Luisa era una da perderci la testa.
Mandò giù un altro bicchiere di sambuca per eliminare ogni freno inibitorio rimasto, e si avvicinò alla camera da letto in silenzio, per capire quel che stava succedendo.
Vide Maddalena e Luisa sotto le coperte, con scarpe, calze, gonne e maglie buttate sul pavimento.
“State già dormendo ragazze?”
“Ti stiamo aspettando avvocato, vieni qui, ho tanta voglia di scopare e Maddy mi ha detto che stasera ti dividerà con me”, sentenziò Luisa da sotto le coperte.
Aldo si tolse la camicia, la cravatta e i pantaloni, davanti alle due donne compiaciute, che si sbaciucchiavano tra loro. Entrò quindi nel letto e si buttò avidamente su Maddalena, vogliosa di quella situazione cosi trasgressiva. Luisa li lasciò fare, mentre anche la maglietta di Aldo volò via. Con la mano allora massaggiò delicatamente la schiena, soffermandosi sul collo e sulle spalle. Le sue dita esploravano la fisicità dell’uomo, per poi passare alle gambe di lei, sdraiata sul letto e in preda all’eccitazione. Luisa le sfilò quindi le mutandine; le sue dita rimasero prima in superficie per poi arrivare più in profondità a titillare il clitoride. La figa di Maddalena era bagnatissima, e i suoi umori colavano lungo le cosce. Aldo le succhiava i capezzoli mentre Luisa con le mani e la bocca la faceva esplodere di piacere la sotto. L’orgasmo arrivò violento, facendo vibrare il suo corpo per alcuni secondi.
Aldo e Luisa si guardarono, lei lo baciò sul collo e scese giù, fin quando davanti a sé il cazzo sembrava esplodere nelle mutande. Le dita sfioravano l’asta dalla cappella alla base, per poi arrivare fino ai testicoli, gonfi e vogliosi di esplodere.
Aldo si abbassò le mutande per liberare il suo cazzo, in piena erezione, e sbatterlo sulle guance e sul viso di Luisa. Lei lo lasciò fare per un po’, poi si dedicò a lui con un bel pompino. Lentamente fece entrare tutta l’asta in bocca, aiutandosi con la saliva. Lui dava le spalle a Maddalena, che, riprese le forze, con la lingua andò a cercare i testicoli di Aldo, in completo stato di estasi.
Fu proprio lui a fermare le donne, per non arrivare subito al culmine. Loro capirono e si dedicarono l’una all’altra. Maddalena slacciò il reggiseno a Luisa e le sfilò il perizoma, lasciando anche lei nuda, con due capezzoli ampi e turgidi, ed una patata ricoperta da una sottile peluria centrale.
“Siete uno schianto ragazze, voglio scoparvi”
“Siamo qui apposta, ora ci mettiamo una di fianco all’altra e ci scopi per bene entrambe”
Maddalena e Luisa si misero a pecora con le mani appoggiate al muro, in attesa di essere penetrate a turno. I colpi arrivarono vigorosi prima ad una e poi all’altra per oltre cinque minuti, ed entrambe iniziarono ad urlare e a grondare umori dalle rispettive fighe.
“Giratevi ragazze, sto per venire, voglio venirvi in faccia”
Le ragazze si girarono, Maddalena strizzò le tette e Luisa tolse la lingua fuori. La sborrata di Aldo fu abbondante, e lo sperma colò fra le due amiche che si baciarono, condividendo il seme.
Maddalena prese quindi in bocca il cazzo, ancora eretto, prima di alzarsi per andare in bagno.
“Direi che è stata una serata perfetta, tra aperitivo, cena e….dopocena, vero Luisa?
“Assolutamente si, anche se io proverei anche l’altro sashimi e….a prenderlo in culo, che dici Aldo?”
“Ogni vostro desiderio e perversione è un ordine. Sashimi e sesso anale sia, sabato prossimo”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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