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Storie di Super.G - La ragazza delle pulizie
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15.01.2025 |
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"Ah! La potenza della mente! Un sborrata degna delle migliori Cumshot Collection di PornHub (anche se all’epoca non esisteva ancora)..."
Questa è una storia vera…… di quella volta che io e il titolare di un negozio (non scriverò di che articoli perché non è particolarmente piccante) decidemmo di tentare di far(ci) fare un intervento più approfondito dalla ragazza delle pulizie.
Elena è una ragazza carina (in verità molto bella…ma non appariscente)…una acqua e sapone, neanche a farlo apposta, ma con tutte le sue belle curve al punto giusto. Un viso molto pulito con un sorriso furbetto e dei modi sempre molto gentili, che quando si tratta di pensieri maliziosi, non fanno altro che aumentare la libido (maschietti diavoletti).
Io e Marco ci trovavamo spesso a fare battutine finchè la vedevamo che si tirava per arrivare nei punti più alti della vetrina…in punta di piedi… con le sue belle tette che premevano più forte e in avanti …e con i guanti gialli. Si, i guanti gialli…che maiali: una volta dissi
“…te la immagini accucciata che pulisce una cappella ancora sporca di sborra…con in guantini gialli?...”
Lui mi rispose subito:
“ Si cazzo! Porca troia se me la immagino…ogni giorno che viene ci penso!...me la vedo che ne pulisce per bene due ancora duri e pulsanti!”
Li per li ci rimasi un po’ perché non avevo mai avuto un amico/collega che accettasse di avere a fianco un altro cazzo duro…Ero ancora nell’età in cui l’uomo deve essere uomo duro e virile e non può accettare di condividere la stessa donna…QUANTA INGENUITA’ E IGNORANZA.
Lui si mise a ridere perché aveva capito il mio disagio ma quella piccola battuta sembrava aver dato il via ad un racconto, ad una fantasticheria, più spinta su Elena.
Un giorno vedo che Marco è particolarmente su di giri al pensiero che lei dovesse arrivare a fare le solite pulizie (veniva una volta a settimana…).
Mi dice: “…io ci provo cazzo!...so che ha una mezza frequentazione ma non mi interessa.
Io gli dico “…ma no dai che vai ad incasinarti…! E poi come faresti? E’ sempre a casa e al lavoro…?”
Marco, quasi si aspettasse la mia obiezione mi risponde subito: “Le chiedo di venire a fare le pulizie a casa mia…”
E io “…beh effettivamente può avere un senso ma poi?...!”
“Poi sondo il terreno e se vedo che c’è la possibilità faccio la mia mossa.”
Ok penso…staremo a vedere. Quasi sono un po’ invidioso di questa sua possibilità…si perché io non vivevo ancora da solo e quindi non potevo crearmi una situazione così …’eccitante’.
Arriva il giorno in cui Elena deve recarsi a casa di Marco a fare le pulizie; quel pomeriggio lui non venne in negozio.. fatalità. Il giorno dopo chiesi subito un resoconto ma non era molto soddisfatto perchè in quanto a parole era bravino ma a fatti risultava un po’ impacciato e banale.
Risultato?: non si buttava… Ma lui era convinto: voleva e doveva provarci.
Gli consigliai, visto che lui mosse esplicite non intendeva farne, di lasciarle un biglietto sulla tavola (vicino alla busta con i soldi) con scritta la domanda ‘Vorresti uscire con me una sera?’ e sotto la domanda due caselle con SI e NO. Era evidentemente uno stile da festa delle medie…ma con lei secondo me poteva risultare simpatico e magari sortire qualche effetto positivo.
Lei lasciò il biglietto con la X sul SI.
Ora però cerco di far correre in avanti un po’ il nastro altrimenti stiamo qui a leggere Harmony e non arriviamo al dunque. Lui uscì con lei e di li a poche occasioni arrivarono alla prima scopata e ai primi discorsi piccanti. Si perché Marco non è uno che si accontenta …una volta fatto trenta punta subito al trentuno. E quindi via con discorsi su coppie aperte, avventure, trasgressioni…piano piano si avvicinò e arrivò ad argomenti quali privè, saune naturiste, scambi di coppia, esperienze con più uomini …insomma nei suoi settimanali racconti mi aggiornava sul loro rapporto…sessuale perché di altro non si parlava.
Lei rispondeva positivamente a tutti questi stimoli…e presentandosi sempre così acqua e sapone (o almeno sembrava) la cosa si faceva più eccitante ancora. Cazzo! Avrei voluto scoparmela anch’io…ma ero sempre e comunque un dipendente e un amico di Marco.
Dovevo trovare il modo di andare sul discorso…dovevo provare a profanare quel taboo e far capire a Marco che mi interessava. D’altro canto lui non sembrava particolarmente ‘geloso’ e spesso scivolava in considerazioni allusive e spesso dirette circa la ‘condivisione’. Ogni tanto mi canticchiava ‘il triangolo noooo..’
Un giorno gli chiesi “ma tu Elena la scoperesti con un altro uomo?”
Marco rispose subito “Si!” e non replicò altro.
Io non mi volevo esporre perché comunque il pensiero di essere con un altro uomo a scoparmi Elena e per di più che questo fosse il mio titolare, mi faceva un po’ ribrezzo…tuttavia mano a mano che passavano i giorni l’imbarazzo di quel pensiero lasciava sempre più spazio all’eccitazione per una situazione a tre.
Come fare? Non potevo mica chiedere a Marco di farmi scopare Elena…mi sembrava un po’ troppo anche per la nostra confidenza. Dovevo capire se lui fosse aperto all’ipotesi che quel papabile ‘amico’ fossi io…
Ora perdonerete ma non ricordo di preciso come andammo sul discorso o come ci arrivammo…sono quelle cose che si fanno per associazioni di frasi, pensieri, smorfie e allusioni…fattostà che ad un certo punto in ufficio io dico a Marco
“…si ma mi vorrai mica dire che tu scoperesti Elena proprio con me?...”
“ Beh perché no?...se a te va bene…”
” si …” dico io “…magari se va bene anche a lei…”
E rido … stavamo andando un po' troppo nel reale. Mi ci stavo infilando veramente in quella cosa che mi ‘impauriva’ e mi eccitava allo stesso tempo.
Marco subito “…beh ma per quello lascia fare a me; Elena, ha espresso qualche apprezzamento sul tuo conto…”
“ah si?” chiesi io…” e cioè..?”
“ma si dai niente di che...”E lasciò cadere il discorso…
Silenzio.
Silenzio.
Io non volevo mollare.
“ No scusa dai..adesso mi spieghi. Sono settimane che mi viene il cazzo duro a sentire le tue storielle, tu mi dici sta cosa e non mi vuoi spiegare di più???? Parla subito o mi dimetto all’istante!”.
Marco rise e raccontò che una volta, finchè lei lo cavalcava con le tette che ballavano davanti alla sua faccia, lui le chiese: “non ti piacerebbe avere anche le mani e la bocca occupate?”…e lei si fermò per un attimo quasi offesa…ma la sua bella farfallina la tradì perché ripartì subito al galoppo con certi risucchi che Marco decise di insistere
“…mi sembra che non ti faccia proprio dispiacerel’idea…”.
Elena taceva e teneva gli occhi chiusi ma intanto cavalcava e si bagnava di più …gli ansimi aumentavano e lui, pronto con la prossima domanda, le prese il culo tra le mani e tenendola lievemente sollevata cominciò a pomparla per bene quasi tenendola ferma. Lei sentiva che aveva un pistone che scorreva molto bene nella sede ben lubrificata.
“Ti lavoooo!....” le scappò di dire e Marco subito…
”Dai prendi in bocca un altro cazzo e lavalo con la lingua!”…questa volta Elena sembrava meno stupita e per nulla offesa; ma molto eccitata. Cominciò a mimare la scena e poi volle il pollice della mano di Marco in bocca (di meglio quella volta non trovò ;-)) e si lasciò trasportare dalla fantasia finchè, ormai con gli umori che scendevano sulle palle di Marco, lei scoppiò in un forte gemito e lui le riempì la fichetta di sperma caldo. Fu per entrambi un orgasmo molto forte.
Ora vi lascio immaginare che il racconto di Marco non fu cosi romanzato…diciamo che è stato più ..folkloristico. Però la sostanza era proprio questa.
Una volta esausti sul letto, continua il racconto di Marco, lui decide di sfruttare il momento e decide di chiedere a Elena se le andrebbe di provare una cosa a tre…lei subito (tornata in se dalla venuta) inorridisce e dice di no…! Dopo un minuto di silenzio risorge e dice
“…e anche bene con chi lo faresti? Come fai a trovare qualcuno che vada bene ad entrambi…?”
Marco fa il finto tonto.
“Si ci vorrebbe qualcuno che non sia proprio un estraneo…”
Stanno in silenzio entrambi e poi aggiunge:
“…tipo Gianni …” e ridacchia (Gianni sono io).
Lei sta in silenzio per due lunghissimi minuti . Marco comincia a pensare di avere esagerato ma poi lei sussurra.
“Beh non è niente male Gianni…” e dicendolo si alza e si riveste.
Marco, non aspettandosi quella apertura (quanti giochi di parole in questo racconto!!), su di giri chiede e la incalza ma lei saluta gli da un bacio ed esce dalla porta.
Marco mi racconta di essersi fatto una bella sega pensando al triangolo con lei…che indossa i guanti gialli.
Cazzo! Ero frastornato ed eccitato …non saprei dire cosa di più. Non riuscivo a concentrarmi sul lavoro. Seguivo i clienti e vedevo Elena che ci spompinava con i guanti di gomma gialla…e quella immagine era strana ma mi faceva venire una voglia…di andare in bagno a farmi una sega! No dai non potevo farlo sul lavoro.
Alla fine dovetti andare e nel giro di due minuti schizzai come poche volte.
Ah! La potenza della mente! Un sborrata degna delle migliori Cumshot Collection di PornHub (anche se all’epoca non esisteva ancora).
Scaricato l’arnese, ritrovai un po’ di senno…ma per poco. Dopo la chiusura parlai con Marco e indovinate un po’ ? l’argomento era sempre quello. Ormai era diventata una fissazione per entrambi.
Passarono un po’ di giorni e Marco mi racconta di altre scopate nelle quali l’argomento Gianni era sempre più presente: era diventato un modo per Elena per raggiungere livelli di godimenti mai provati. Mi raccontò di come una delle ultime volte aveva azzardato a chiedere
“Dai che provo ad organizzare con Gianni…che ne dici?” Elena, che in quel momento era con la faccia nel cuscino, braccia aperte sul letto e con il bacino a 90 gradi…con uno stantuffo che la stava pompando per bene… non disse nulla ma la sua fragolina l’ha tradì di nuovo. Per Marco era un segnale abbastanza inequivocabile ma non voleva esagerare con le richieste in quel momento. Una cosa era certa: avevamo deciso…avremmo dovuto provare a scoparla.
Ma come fare???
Mi venne l’illuminazione.
“Senti Marco, quando Lunedi viene Elena, tu alla solita ora vai via mentre io mi fermo con la scusa di dover finire del lavoro. Quando tu esci, mi raccomando, di chiaramente che tornerai per l’orario di apertura in modo che Elena lo capisca bene…”
“Eh ok,…e quindi?” disse Marco.
“…quindi dammi mezz’ora o un’ora al massimo ed io ci provo con Elena …”
“come ci provi?!?!”
“…si stai a sentire. Io ci provo con una scusa qualunque (io sono sempre stato abbastanza disinibito nel provarci con le donne: non mi ha mai messo, e non mi mette, a disagio la possibilità di un NO. Ma questo ha portato a tanti SI)…dicevo..
”…io ci provo con una scusa qualunque e poi quando l’ho ‘scaldata’ per bene ti mando un messaggio e tu capisci che puoi arrivare. L’importante e che tu entri senza preavviso nel momento in cui lei è ben carburata…”
“Mah mi sembra troppo rischioso…e se lei dice di no?”
“Non vedo particolari rischi…se lei dice di no amen; ma può essere una base, nelle vostre prossime scopate, per poter pianificare un incontro a tre…se però ci sta e comincio con le danze secondo me quando lei è calda e tu arrivi magari subito è confusa, ma dopo è molto probabile che pensi che un’occasione così vada colta. Le cose troppo organizzate a volte non funzionano come ce lo si immagina. Mentre dalle improvvisate spesso nascondo delle bellissime ed eccitanti sorprese”
Dopo questo pippone Marco decise per il si. Lunedi avremmo messo in atto il ‘piano’. Era Venerdi però. Quanti giorni ancora…
Mi ammazzai di seghe immaginando la ragazza delle pulizie vestita in tutti i modi: da ragazza delle pulizie con gli immancabili guanti gialli, da poliziotta, da crocerossina. Insomma una sega per ogni professione.
Arriva Lunedi e Marco è un po’ taciturno; capisco che non sa gestire la cosa. In questi casi bisogna lasciare fluire i pensieri, essere decisi ma sereni. Lui è tutt’altra persona…ma gli ho detto semplicemente:
“da che ci divertiamo…tutti e tre…ricordi i guanti gialli?” Lui rise e si tranquillizzò (o almeno apparentemente).
Arriva Elena. Quel giorno indossava una maglia e dei leggings attillati. Un vestiario sobrio, comodo ma eccitante. Si intravedeva il perizoma.
Alle 12.30 Marco come d’accordo se ne va e Elena rimane a fare le pulizie con me dentro. Non nascondo che ci fosse un po’ di imbarazzo e sorpresa in lei nel vedere che rimanevamo li insieme da soli. Del resto, anche se io per lei non lo sapevo, ero stato il protagonista delle sue ultime fantasie erotiche assieme a Marco… Feci finta di nulla e continuai a far finta di lavorare per una mezz’ora buona.
Quando Elena arrivò nella zona del corridoio antistante all’ufficio, attaccai un discorso con una scusa banale…lei come sempre era gentile e sorridente e parlava sempre in un misto tra il tranquillo e l’irrequieto. Cominciavo a convincermi che non le ero indifferente. Del resto conoscevo anche certi dettagli che lei non immaginava sapessi. Ma non dovevo perdere tempo in ragionamenti. Dovevo agire perché non avevamo troppo tempo prima della riapertura. Circa due ore e mezza. Sarebbero state sufficienti …se tutto filava liscio.
“Sai, non l’ho ancora detto a Marco ma dovrò dargli una notizia che non so se gli piacerà..”
“Ah si ? oddio! Di cosa si tratta?...”
“Penso di dare le dimissioni…”
“Come mai?” dice lei.
“Ho trovato un lavoro che mi fa fare un salto…e sto seriamente pensando di accettare l’offerta…”
“Ah ho capito…beh fai bene se vai in meglio.” E poi quasi per sbaglio
“…mi dispiace …” subito corregge il tiro”…nel senso mi dispiace per Marco: chissà come la prenderà.”
Io non ho intenzione di rimanere su quel terreno inutile e decido all’istante di cavalcare l’onda inaspettata.
“Anche a me dispiace per Marco…ma del resto il mondo del lavoro è cosi”.
Un attimo di silenzio e poi ricambio:
“…mi dispiace anche perché non vedrò più la ragazza delle pulizie del lunedi…” E le faccio un bel sorriso misto tra l’amichevole e il malizioso. Lei mi guarda arrossisce mi sorride e non riesce a dire nulla. Bene! E’ presa all’amo…ora devo recuperare la lenza e metterla in saccoccia.
“Però mi piacerebbe una cosa prima di andarmene…ci pensavo da qualche giorno..”
“Ah si e cosa? “ dice lei quasi sollevata dall’imbarazzo del momento prima.
“…mi piacerebbe darti un bacio…” le dissi in modo molto chiaro e deciso ma senza alzare lo sguardo.
“…ahahah…” ride.
Non dice e non fa nulla.
Non le do tregua “Posso? Che ne dici?....” E lei completamente impreparata “..beh si va bene…cioè…un bacio per salutarsi…ok…” Insomma una risposta molto disordinata ma gentile e corretta.
Io mi alzo e vado verso di lei. Lei mi guarda con il mocho tenuto dalle sue belle manine nei guanti gialli …
Quando sono ad un metro le dico “quindi sei pronta?” e lei mi fissa con aria interrogativa e un sorrisino (un misto tra confusione e eccitazione).
Mi avvicino a Elena e senza starci a pensare troppo le appoggio le labbra sulle sue…un bacio tra il dolce e il deciso…Lei non ci ha pensato molto ed ha subito schiuso la bocca lasciando uscire la lingua per cercare ed assaggiare la mia. Si sono incontrate ed hanno cominciato la danza dell’accoppiamento.
‘Siamo in pista!’ Ho pensato. Lei mi accarezzava i fianchi e poi il viso con gli immancabili guanti gialli…e ad un certo punto mi ha guardato sorridendo e quasi vergognandosi mi ha chiesto scusa perché non se li era tolti.
“No, no…” Le ho risposto “… tienili pure che non mi dispiacciono…”
In men che non si dica il mio cazzo era duro come il cemento. Mi sono appoggiato a lei per farglielo sentire. Ho capito che lo stava apprezzando da come ha continuato a toccarmi e a limonarmi. Si avvinghiava e si stava lasciando trasportare. Ero sicuro che si stesse già bagnando.
Ma avevo il tic tac del conto alla rovescia nel mio cervello…
Dovevo muovermi e andare avanti col ‘programma’; dovevo accelerare e affondare il colpo.
Ho cominciato ad accarezzarle il seno molto bello, molto pieno, molto sodo a mano aperta. L’ho stretto un po’ e lei ha sospirato ma senza smettere di baciarmi. Poi è stato il momento del suo stupendo culo… Lei non indietreggiava e anzi apprezzava.
Quando ho visto il guanto giallo sulla mia patta, non ho più resistito e ho cominciato a sbottonarla… A quel punto lei ha avuto un tentennamento
“ e se arriva Marco?”
“Ma no, non ti preoccupare non arriva …so che deve fare delle commissioni e tornerà solamente all’apertura“
Ho quindi continuato a sbottonare i pantaloni. Quando Elena ha visto il mio cazzo l’ha preso tra le mani con i guanti gialli. Era duro come non mai e le vene sembravano dovessero esplodere. Lei lo ammirava perché comunque la dimensione non era da poco… L'ha accarezzato e continuava a baciarmi con la lingua. Io le ho tirato fuori il seno prima uno poi l’altro; non mi bastava…le ho tolto la maglietta. Quel ben di dio è rimbalzato davanti ai miei occhi. Ho subito leccato le tette dolcemente; prima la destra stringendo la sinistra e poi il contrario. Lei mi guardava e intanto continuava a massaggiarmi il glande con i suoi guanti di gomma.
Ho infilato le mani nei suoi pantaloni e con una mossa delicata ma decisa ho spostato il perizoma. Ho fatto appena in tempo ad accarezzare la fessura semi depilata, che quasi il mio dito veniva risucchiato all’interno. La sua stupenda fichetta era fradicia di umore…
Ha avuto un sussulto ma ha allargato le gambe per farmi manovrare meglio. Ho cominciato a sgrilettarla alternando momenti di penetrazione manuale a due e a tre dita; poi una carezza al clitoride…insomma la stavo scaldando più di quanto non fosse già.
Ad un certo punto l’ho seduta su un bancone e le ho alzato lievemente le gambe aprendole in modo da poter stare al loro interno. Le ho tolto le scarpe: portava i fantasmini. Era sexy anche così. Ma non potevo proseguire lasciandole i calzini. Li ho sfilati dolcemente baciandola e ho ammirato i sui piedini curati. Li ho accarezzati e avvicinandomi per sfilarle i pantaloni li ho baciati guardando prima lei e poi la sua bella fragolina lucida.
Ho pensato (ma non l’ho detto)…’sei proprio una gran bella fica!’
A quel punto non mi sono preoccupato di tante precauzioni (all’epoca per me queste erano solo quelle legate al rischio gravidanza…ma diciamo che ora da donatore di sangue, e non solo ;-), vado molto più cauto)…dicevo non mi sono preoccupato molto e una volta avuta Elena completamente nuda sul bancone con le gambe alte e aperte e con i guanti gialli…beh!...ho infilato subito il cazzo dentro e ho cominciato a penetrarla dolcemente ma fino in fondo.
Il mio pene rigido come un trave è entrato con molta facilità, nonostante la mia dimensione in termini di diametro non sia trascurabile (non sono super dotato ma non sono neanche un normodotato). Lei ha apprezzato ed ha cominciato subito ad assecondare il mio ritmo. Godeva e ansimava, ansimava e godeva. Dei gemiti molto femminili. In crescendo ma mai volgari. Dei sospiri molto eccitanti. Sicuramente giocava a favore anche la situazione un po’ così tutta veloce… del resto nel giro di pochi minuti eravamo nudi che scopavamo sopra un bancone.
Ho aumentato il ritmo e lei si aggrappava per non perdere l’equilibrio sotto i miei colpi.
Godeva e cominciava a farmi della crema bianca sul cazzo. Ogni tanto rallentavo ma senza mai fermarmi e cercando di arrivare più in avanti nei miei affondi…facendole sentire tutta la mia asta e tutta la mia spinta ma senza violenza. Le leccavo le tette e lei mi baciava e mi tirava verso di lei.
Mi ha anche dato uno schiaffetto con i guanti ehehe…questo mi ha fatto un po’ ridere ma non non mi sono deconcentrato.
Ad un certo punto finchè la pompavo le dico:
“ e se arriva Marco?”
Lei si ferma per un attimo inorridita
“Se arriva?!?!? no no no no ….dai mettiamoci a posto! abbiamo fatto una cazzata… “
Io subito: “Ma no stai tranquilla dai…”
Ho ripreso ad accarezzarla e dolcemente baciandola sul collo l’ho fatta scendere dal bancone e le ho detto di girarsi. Ho allargato le gambe e ho potuto ammirare il buchino stupendo. Piccolo perfetto senza imperfezioni anche se non perfettamente depilato. Mi sono abbassato e ho infilato la faccia tra le natiche inspirando profondamente …ho fatto uscire la lingua e ho bevuto prima tutto il suo miele per poi spalmarlo sul buchetto diventato così lucido e stupendo.
A quel punto è tornata a rilassarsi e a farsi scopare volentieri…
Non demordo sull’argomento e quindi:
“ Elena se arriva Marco eventualmente si unirà a noi“
lei si gira si gira verso di me e sotto i colpi, senza dire nulla mi scruta con uno sguardo furbetto; mi sorride…
Tuttavia avevo capito che non credeva potesse essere vero.
Quasi mi scordavo!! Dovevo mandare un messaggio a Marco e dirgli che poteva entrare in negozio. Finché la sbatto per bene a pecora riesco ad a prendere il telefono e a scrivere senza troppa fatica
Quasi subito mi risponde che arriva entro poco… Ha accennato a chiedermi qualcos altro ma ha anche capito che non potevo dilungarmi in messaggi finché la scopavo… Cioè dai! Eravamo d’accordo: se ti scrivo di venire vuole dire che la sto prendendo…non e che mi metto a chattare con te!
Chiedo a Elena se le va di mettersi per terra e di cavalcarmi un po’… Lei a quel punto era bagnata fino all’interno coscia.
Ha cominciato a galoppare con vigore e poi gli ho preso il suo bel sedere l’ho alzata lievemente gliel’ho un po’ aperto e ho cominciato a stantuffarla per bene, tenendola un po’ sollevata…
Lei godeva veramente come poche altre volte aveva fatto (sono sicuro che l’eccitazione maggiore derivasse proprio dalla situazione completamente inaspettata e trasgressiva).
Eravamo in una posizione del negozio nella quale Marco sarebbe potuto arrivare senza fare troppo rumore. Avevo pensato a questo proprio perché avrebbe dovuto arrivare con noi completamente all'opera. Le dico di alzarsi e di fare una smorza candela appoggiandosi sulle piante dei piedi. Lei prende posizione e comincia a salire e scendere guardandomi negli occhi sempre con più desiderio…vedo il bianco che continua ad addensarsi sulla base dell’asta . Ha i suoi guanti di gomma gialli appoggiati sul mio petto e sento l’odore della gomma misto a quello del detersivo per pavimenti…questa cosa mi eccita e il cazzo diventa così duro quasi da farmi male. Lei lo sente e ha un orgasmo fortissimo …ma non smette di cavalcare.
Il suo corpo comincia a surriscaldarsi : si intravede il riflesso del sudore che si forma sulle belle tette che mi ballano sopra la faccia. Vorrei mangiarle vorrei annusarle vorrei leccarle e sinceramente non riesco ad appagarmi in nessun modo se non guardandole. Sono così belle sudate e odorose.
Per un attimo ripenso a Marco e mi chiedo se sentirò qualche piccolo rumore al suo ingresso…sono lì che finisco di elaborare il pensiero e compare un’ombra e come me ne rendo conto sentiamo una voce che dice “…oh oh …cosa vedo qui!? Cosa sta succedendo!?”
Con un misto di orrore, imbarazzo e sorpresa Elena si curva su di me! (ha già capito che si tratta di Marco) e per un attimo si nasconde come può e ripetendo
“…oddio oddio…cazzo! Scusa …che stupida…” ma non si alza e il mio pene rimane dentro la vagina grondante. Marco è stato bravo (mi ha raccontato poi che non è stato lì per lì semplice digerire quella vista: molto eccitante ma anche molto reale e la gelosia comunque non la metti sotto il tappeto in un secondo)…ed ha colto la palla al balzo.
Mi ha fatto un cenno che Elena non ha visto (era dietro di lei ed io lo vedevo frontalmente) come per ricominciare…allora cercando di tranquillizzarla l’ho abbracciata e l’ho stretta da farle sentire un po’ di relax…lei avrà pensato a come fare per uscire da quel impasse ed io invece ho ricominciato ad uscire e ad entrare dalla sua fica che evidentemente si era un po’ tranquillizzata .
Subito ha fatto un cenno di non volere …ma all’interno gli umori erano ancora talmente scatenati e caldi che la sua amichetta ha avuto la meglio…Non ce l’ha fatta e a quel punto Marco le era davanti.
Alzando per la prima volta lo sguardo da quando era entrato, lo vide che la guardava languido toccandosi la patta. Elena a quel punto era incredula ma ha cominciato a sciogliersi e a capire che era veramente in ballo. Marco le si è avvicinato e passandole un dito lungo la guancia, finché lei continuava a farsi impalare, le ha indicato i guanti e chiesto
“…Gianni non ti ha nemmeno fatto finire le pulizie?…”
“Eh….”Non sapeva cosa dire ma godeva come non mai.
“Allora pulisci anche questo…” e Marco si sbottonò di colpo la cinta e fece uscire il pene duro e pieno di vene gonfie. Quasi glielo sbattè in faccia violentemente. Elena non stette lì a pensarci molto e lo afferrò subito con i guanti di gomma: prima accarezzò le palle facendo scorrere l’altra mano su e giù sull’asta e poi gli fece letteralmente scendere della saliva sulla cappella e, lucidato a dovere, cominciò a spompinarlo per bene. Io nel frattempo aumentai il ritmo ma poco dopo le dissi che avevo bisogno di una pausa.
La facciamo inginocchiare e mentre va avanti a leccare il cazzo a Marco io mi avvicino al suo viso facendole sentire il profumo del mio pene completamente intriso del suo piacere.
Lei senza guardare allunga la mano e a quel punto vediamo, io e Marco, la scena tanto immaginata …lei in tutta la sua bellezza che succhia due cazzoni duri con i guanti di gomma gialli.
Erano passati almeno quaranta minuti da quando avevo iniziano a danzare e lei mi aveva infradiciato anche le palle. A quella vista io non resisto più e comincio a schizzarla ovunque senza che lei smetta il servizietto a Marco. Ho mirato prevalentemente al seno; il cappezzolo destro raccoglie una grande goccia del primo schizzo ma è troppo pesante e cade subito sulle gambe liscie lucide e sudate.
Altri due schizzi partono a raffica e le tagliano di traverso il décolleté completamente scoperto. Comincio a perder colpi ma ho ancora un paio di frecce al mio arco e le irroro per bene il resto delle tette e il collo. Una piccola goccia finisce alla base del mento.
Tutto accade in pochissimi secondi e Marco impreparato, prima a vedere Elena sul mio cazzo completamente nuda e piena di crema che usciva dalla sua farfallina e poi ad assistere ad un lavaggio di sperma così copioso, ...dicevo Marco non resiste e lascia esplodere anche il suo pene. La sborra è meno veloce rispetto a quella appena ricevuta ma è tanta e crea delle belle scie spesse e molto fluide che si aggrappano al seno ma anche alle labbra. Marco al secondo impulso sposta il cazzo dalle tette alla bocca e Elena la apre. Lei guarda Marco e accoglie il cazzo raccogliendo tutto il seme. Una volta deglutito finalmente ci guarda e tutta zozza ci ripulisce le cappelle dolcemente con la lingua e i guanti di gomma gialli.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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