trio
Il servizio fotografico
di giusma
27.04.2016 |
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"Silvia continuava a guardare Pamela..."
La nostra complicità era già ampiamente collaudata, ma quel giorno le avevo chiesto di aiutarmi per il mio secondo lavoro di fotografo; Pamela mi ha accontentato volentieri, era bello pensare che la nostra affinità andasse ben oltre il sesso.Così, siamo andati assieme da Silvia che non si aspettava di vedermi accompagnato; nonostante la "scusa" delle foto, avevo netta l'impressione che si aspettasse anche altro da me, e l'espressione del suo volto tradiva una quasi delusione.
"Piacere: Pamela"
"Piacere mio, Silvia"
Silvia ha quarant'anni, ben portati. Un fisico tonico, curato, una bellezza ancora fulgida col desiderio di renderla immortale; le avevo proposto di fare delle foto in casa sua, improvvisando un "set" cercando di inventare qualcosa che raccontasse la sua intimità.
Avevo anche alluso al nudo, ma velatamente... giusto per sondare il terreno: non sembrava spaventarsi all'idea, anzi... anche quello mi faceva pensare che si aspettasse anche altro, da me... ma la vista di Pamela l'aveva spiazzata, forse delusa.
"Pamela è la mia Makeup artist, non ti dispiace vero ?"
"no...", quel genere di "no" che le donne dicono pensando a SI.
"dai, prepariamo il set, mentre io cerco di capire come possiamo sistemare la camera, Pamela ti aiuta con il trucco"
"perchè camera ? Io pensavo al salotto"... rispondeva Silvia con un tono quasi seccato.
"beh Silvia, ne abbiamo parlato... pensavo che fosse il luogo più adatto per mostrare la tua intimità"
"Cosa intendi per intimità ?" Sembrava ancora più seccata
"Silvia, devi sentirti assolutamente a tuo agio, ne avevamo parlato" ma mentre pronunciavo queste parole intervieniva Pamela, quasi a volermi salvare dal fare altri danni "Vieni con me, Silvia".
La guardavo andare via con lei, quasi come fossi lei la padrona di casa ad accompagnarla in bagno.
Io andavo in camera, iniziando a sistemare un po' di luci, a studiare l'ambiente e dopo un po' andavo a sbirciare in bagno, insospettito dal tempo che era passato.
Vedevo Pamela pennellare il suo viso, vedevo il volto di lei disteso, rilassato... parlavano, piano, molto piano... non sottovoce, ma così piano da farlo sembrare un confessionale.
Decidevo di non farmi notare, aspettare ancora un po', cercando di sbirciare senza essere notato.
Il gesto di Silvia, che accarezzava i capelli di Pamela sembrava incomprensibile considerando la freddezza con la quale l'aveva guardata all'inizio... ma conoscevo bene Pamela, sapevo quanto sa essere ipnotica e seduttiva. Lo stava facendo per me, quasi come una sacerdotessa che prepara un sacrificio umano
Silvia si stava lasciando andare, l'evidente ostilità iniziale aveva lasciato il posto a una complicità inaspettata, e mentre Pamela dipingeva le sue labbra, vedevo gli occhi di lei fissarla come se non si fosse accorta che c'ero io a guardarle
"Io sono pronto, quando volete..."
"Che ci fai qui ? Sparisci ! Arriviamo noi di la"
Così, tornavo mestamente al mio posto, montando la macchina sul cavalletto, facendo delle prove con i flash.
Dalla stanza rispondevo, a voce alta, "Silvia hai deciso come vestirti ?"
Alla mia domanda le sentivo ridere, e dopo qualche bisbiglio "Si si, adesso vedi"
Dopo qualche istante, sentivo avvicinarsi a me solo due passi e non quattro come mi sarei aspettato...
Conoscevo il suono dei tacchi di Pamela, ma non udivo altro mentre i piedi nudi di lei, la seguivano con un silenzio felino.
Una delicata vestaglia di seta copriva a malapena il fisico di Silvia, una tonicità inaspettata, e un intimo davvero mozzafiato la copriva per modo di dire, in un vedo-non-vedo
"Silvia ! Complimenti !" era tutto quello che riuscivo a dire in quel momento, nonostante il mio aver saputo dire ben altro.
Pamela mi guardava facendomi l'occhiolino, mentre sentivo Silvia rispondere, incredulo "Pamela è stata bravissima, sai ?" e la guardavo rivolgere a lei quello sguardo complice che forse aveva studiato per me, prima della sorpresa della sua presenza.
Riuscivo a malapena a pronunciare un "cominciamo", deglutendo vistosamente.
Silvia continuava a guardare Pamela... avevo l'impressione che volesse quasi farmela pagare, per non essermi presentato da solo.
Faceva scivolare la vestaglia sulla schiena, con un gesto talmente elegante che doveva averlo provato e studiato, chissà quante volte,
poi si distendeva sul letto, rigida, nervosa... "Comincia, dai !" rispondeva con un tono di voce che mi portava subito a replicare "no, dai... così non va. Sei nervosa, tesa"
"Si, ma non sono abituata, è una situazione nuova per me....", mentre ancora alludeva con lo sguardo a Pamela.
"le foto, intendi dire, vero ?" rispondevo ammiccando
"si, certo, le foto..." rispondeva lei, ancora guardandola
"Temevo ti desse fastidio la presenza di Pamela", incalzavo io
"No affatto... sai che faccio l'estetista, non ho problemi di intimità con le donne, anzi... Pamela è stata bravissima, mi ha messa a mio agio"
"Però ora sei tesa, si vede... non possiamo fare le foto così !"
"Posso aiutarti a rilassarti un po'" rispondeva Pamela... non potevo crederci ! I loro sguardi si incrociavano, Silvia rispondeva semplicemente "si"
Non riuscivo ancora a capire se il gioco suo era quello di farmela pagare, in qualche modo; capivo però che il gioco di Pamela era quello di farmi impazzire, dimostrandomi che nessuna donna poteva essere come lei.
Il corpo di Silvia poteva essere un nostro giocattolo, ma la complicità mia e sua non temeva rivali.
Silvia chiudeva gli occhi, distendendo i suoi lunghi capelli sul lenzuolo... le mani di Pamela raccoglievano i suoi capelli, e poi lentamente scivolavano fino alla sua nuca, discendendo sul collo, massaggiando delicatamente le spalle: rimaneva immobile, con gli occhi chiusi ma nonostante questo sorridenti, maliziosi; solo il movimento delle sue labbra tradiva a malapena l'eccitazione quando le mani di Pamela iniziavano a scendere dalle spalle al petto, passando delicatamente ai fianchi senza sfiorare i seni.
Pamela restava in piedi al bordo del letto e le sue mani scendevano delicatamente sui fianchi di Silvia fino a quasi sfiorarle la bocca coi seni: lei sembrava intuirlo, senza vederla, aprendo leggermente le labbra.
La vista di quella scena mi stava facendo scoppiare i pantaloni, faticavo a resistere a non toccarmi.
Come i seni di Pamela erano erano a un impercettibile millimetro dalle labbra di Silvia, analogamente i suoi erano a un millimetro dalla bocca di Pamela che ora, con una audacia incredibile si posava sulla sua pelle baciandola con la delicatezza delle ali di una farfalla
Non riuscivo a credere nel vedere lei rimanere con gli occhi chiusi, quasi non ne fosse sorpresa.
Le labbra di Pamela percorrevano la sua pelle, risalendo dal centro del suo petto tra i seni, fino alla base del collo e al suo mento,
esitando un istante prima di appoggiarle sulla bocca di Silvia...
Lei, ancora con gli occhi chiusi, aveva un primo sussulto nel sentire le mani di Pamela che ora tornavano sui seni, questa volta con audacia.
Io ormai avevo la mano sul cazzo, non riuscivo a resistere a quella scena, ma la voce di Pamela mi ordinava con un tono perentorio ma eccitante "Che fai li ? Scatta... fai le foto!"
Impugnavo la mia attrezzatura... non sapevo dove volevano arrivare, ma sapevo che volevano che le lasciassi fare.
Le mani di Pamela si insinuavano delicatamente sotto al reggiseno di Silvia, mentre le mani di Silvia ora iniziavano a cercarla allungandosi all'indietro; Pamela ancora in piedi ai bordi del letto iniziavi a muovere il bacino come a voler in qualche modo frenare la sua eccitazione... o far impazzire la mia
I lunghi capelli di Silvia pendevano dal bordo del letto, non so come il suo corpo si era spostato verso Pamela, la sua testa era sul bordo, quasi tra le gambe di Pamela, mentre le mani di Pamela ora proseguivano la loro corsa sul ventre di Silvia, scivolando come seta su seta; quelle di Silvia invece, scivolavano sulle calze velatissime di Pamela, scorrendo fino ai bordi della sua gonna estiva, leggera.
Quasi contemporaneamente, mentre le mani di Pamela si infilavano ora sotto al perizoma di Silvia e le sue risalivano la gonna di Pamela fino ad accarezzarle le natiche.
Una prima carezza, delicata, seguita da altre carezze più audaci e forti, fino a impossessarsi del suo culo, guidarlo, tenerlo.
Dopo quel gesto, la sua testa ora pendeva letteralmente dal bordo del letto, e le sue mani guidavano il corpo di Pamela fino a lei... la figa di Pamela era praticamente sul volto di Silvia, con gli occhi ancora chiusi, fino a posarsi sulle sue labbra, che leccavano quell'intimo di pizzo, premendo con la lingua sul suo piacere.
Nel mentre Pamela aveva slacciato il reggiseno di Silvia e sfilato il suo perizoma; anche lei la stava spogliando: le sue mani avevano già sfilato gonna, calze, intimo mentre Pamela in un solo gesto aveva slacciato la sua camicia, senza niente sotto, con capezzoli già turgidi che ora strisciavano sul ventre di Silvia, mentre saliva con le ginocchia sul letto
Le vedevo leccare, godere... non potevo più resistere a quella scena
Il culo di Pamela era già bagnato dalla lingua di Silvia, che torturava il suo clitoride alternando tocchi delicati a vere e proprie penetrazioni
Avvicinandomi offro il mio cazzo alla bocca di Silvia che lo accoglie con una foga come impazzita, mentre la bocca di Pamela ricambiava il piacere.
Giusto il tempo per renderlo duro come il marmo e scivoloso come un coltello nel burro e lo affondavo nel culo di Pamela, tenendole con forza i fianchi mentre Silvia tornava a farla godere con la bocca
Le mie mani non sapevano più dove toccare, alternandosi ai seni di Pamela o alle natiche di Silvia che attendevano l'insinuarsi di un mio dito che entrava facilmente scivolando sulla saliva di Pamela
Volevo scoparle entrambe, mi tuffavo in quel mare di carne bollente, senza più capire di chi fossero gambe, braccia, bocche.
Ora penetravo Silvia, leccavo Pamela, le guardavo baciarsi
Pensavo a quanto fossi stato incredibilmente "lucido" nel riuscire a premere il pulsante "REC", prima di avvicinarmi a loro.
Riuscivo solo a godere, a impazzire tra i loro corpi che si alternavano in posizioni fantasiose e incredibili
Non so quanto tempo sia durato tutto questo, non potevo più capirlo, riuscivo solo a capire che ormai non potevo più contenere tutto quel godere, e il vedere le loro due bocche avvicinarsi assieme al mio sesso, era il preludio del gran finale
Venivo copiosamente inondando i loro corpi, che ancora si contorcevano scivolando sul mio seme.
poi... come non fosse stato già abbastanza surreale tutto questo, sentivo Pamela sussurrare a lei "Ora sei pronta per delle bellissime foto..." e lei ridere guardandola
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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