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trio

Fase 3


di 2esibizionisti
15.05.2023    |    208    |    2 7.0
"Ci dice di non averlo mai fatto, che non saprebbe come comportarsi ma soprattutto, e qui l’ormone ha cominciato a girare all’impazzata, ci ha detto che se..."
In un tardo pomeriggio di un venerdì qualunque, stanchi per una estenuante settimana di lavoro, decidiamo di chiudere tutto e di farci una passeggiata sul lungomare. Erano circa le 19.00, 19.30, con il sole che declinava dolcemente dietro la collina, ci godiamo la vista del nostro mare con i suoi profumi ed i suoi colori al tramonto. Mentre passeggiamo, notiamo alcune ragazze molto carine, sui 20 – 25 anni, tutte con i capelli lisci, lunghi e neri. Sono abbigliate con la tuta ma sia questa, sia il loro modo di ridere, quello di camminare e di parlare è un tantino eccessivo, quasi cercassero l’attenzione dei passanti. Tra di noi pensiamo che sono sicuramente dell’est e probabilmente moldave, visto che l’area metropolitana pescarese si è riempita di loft girls provenienti da quella nazione. Alcune sono molto carine ma altre sono clamorosamente delle fighe da paura. Cominciamo a fantasticare sui posteriori delle ragazze (che nel frattempo ci avevano superato e procedevano avanti a noi, voltandosi spesso e sorridendoci). Tra una battuta e l’altra riguardante le loro forme che spiccavano decisamente, causa quelle tutine attillatissime, io e la mia dolce metà cominciamo ad ad eccitarci. Ridendo e scherzando, l’ormone di tutti e due sale a livelli di preallarme coito impellente. Sarà stato il fisico mozzafiato di alcune di loro, sarà stata l’aria frizzante ma eravamo decisamente eccitati. Che facciamo? Andiamo dietro gli stabilimenti balneari? No, c’è ancora qualcuno che armeggia nelle strutture. Ci appartiamo dietro i pochi casotti rimasti (reminiscenza anni ’80)? Non esiste, siamo all’aperto, c’è luce e rischiamo una denuncia penale. Una lucina, la solita perversa, famelica, bastarda lucina, fa capolino nelle nostre teste: a proposito di moldave e loft girl, proviamo a cercarci una di queste su internet e vediamo…… ! Ci sediamo sul muretto della riviera che è stato testimone delle nostre estati roventi e della nostra irrequieta adolescenza, ci connettiamo e iniziamo a visitare alcuni siti specializzati. Come un sondaggio preelettorale, facciamo un paio di numeri dove chiediamo innanzitutto il luogo (eravamo a piedi e tornare all’auto avrebbe rischiato di rovinare il momento), di seguito se erano disponibili ad un incontro a tre. Fortuna fortunella, al secondo tentativo troviamo una voce dolcissima che dice di trovarsi in una traversa del lungomare. Alla nostra seconda richiesta (eventuale sesso a tre), la vocina si fa tremante, quasi timida ed impacciata. Ci dice di non averlo mai fatto, che non saprebbe come comportarsi ma soprattutto, e qui l’ormone ha cominciato a girare all’impazzata, ci ha detto che se l’avesse fatto e le sarebbe piaciuto, avrebbe avuto enormi problemi al suo paese che "non è come in Italia". Se si fosse "scoperta lesbica" avrebbe avuto seri guai, sia con la famiglia che con la società. Questa frase alquanto equivoca ci spinge a richiedere le sue prestazioni professionali. Insomma, riusciamo a convincerla e ci precipitiamo a piedi verso il luogo deputato all’incontro. Condominio classico di città, telefoniamo e, aperto il portone, ci indica il piano. Piano primo (meno male), saliamo lentamente le scale, odori di cucina, classico telegiornale della sera, scontata porta socchiusa sul pianerottolo. Entriamo e ci si presenta una ragazza sui 25 anni, molto carina, con capelli raccolti castano scuri in intimo nero, favoloso. E’ gentilissima ma imbarazzatissima, ci conduce in camera e, indicandoci il bagno per una eventuale rinfrescata, ci ripete che lei non è “lesbica” e quindi non avrebbe toccato la mia signora. Nessun problema, siamo alla fase 3, ci pensiamo noi. Andiamo in bagno, ci denudiamo, ci rinfreschiamo, una toccatina qua, una leccatina là ed entriamo in camera eccitassimi. La ragazza è già nuda in posizione sul lettone. Dobbiamo ammettere che è una gran bella figliuola, belle gambe, bel viso e soprattutto un lato B fantastico. Ci avviciniamo a lei ed iniziamo a stuzzicarla. Lei inizia a gemere ma continua a tremare (nel vero senso della parola), allora per agevolarla, iniziamo a fare l’amore io e mia moglie. Eccitazione alle stelle, farci vedere da quella ragazza rannicchiata in cima al letto che si carezza il seno è il top. Mentre la mia signora comincia a gemere, la ragazza si avvicina timidamente a noi. Allora la mia Lei mi chiede di prenderla da dietro di lato e fa cenno alla ragazza di avvicinarsi. Questa in ginocchio si pone innanzi alla mia Lei, la quale inizia a masturbarla sfregandole il clitoride. La ragazza le prende la mano e le chiede con un filo di voce di “fare piano”. Nessun problema, mia moglie la rassicura ed inizia a masturbarla mentre io posseggo da dietro la mia perversa metà. Io e la mia signora iniziamo a darci dentro, la ragazza socchiude gli occhi e comincia a sospirare. "È allagata” mi comunica soddisfatta la mia dolce metà. La ragazza, nel frattempo, si è messa carponi ed ha appoggiato la testolina tra le gambe della mia signora allargando a compasso le sue per meglio assaporarne le attenzioni. La mia signora, al top dell’eccitazione, con il dito medio della mano destra inizia “meticolosamente” ad esplorarle l’interno della vagina fino a penetrarla. Praticamente se la sta scopando con vigore, mentre gode del calore del respiro della ragazza che, sempre ad occhi chiusi, ha avvicinato pericolosamente la bocca al suo oramai ipersensibile clitoride. Al solo sentire il classico rumore "delle ciabatte in acqua" della vagina allagata di umori, sbattuta freneticamente con il dito ed il respiro della tipa sempre più affannato e pesante, io aumento il ritmo della penetrazione con la mia signora. Continuiamo così fino all’orgasmo simultaneo di mia moglie e della ragazza che le viene in mano, sommergendola di umori. Io, però, sono ancora allo start di conseguenza la mia signora fa accomodare la ragazza in posizione alla missionaria ma, come nostra abitudine, io mi metto alla sua destra di lato e lei alla sua sinistra. Mi infila il condom con la bocca (oramai ero all’apice dell’erezione) ed infila il mio membro nella vagina allagatissima della ragazza. Io inizio a spingere dapprima lentamente, poi aumentando il ritmo, la mia signora contemporaneamente le sfrega il clitoride, non disdegnando morsi leggeri e baci all'interno cosce della brunetta nelle immediate vicinanze della sua passerina ma senza gustarne gli umori (per ovvi e scontati motivi) ne disdegnando occasionali leccatine ai miei gioielli di famiglia. La ragazza ad occhi chiusi, con la mano destra afferra il mio avambraccio, con la sinistra prende per il polso la mano destra di mia moglie che la sta masturbando al ritmo della mia penetrazione. Il suo respiro aumenta di intensità e comincia a godere a voce alta contraendo vistosamente il basso ventre. Io sto godendo da pazzi mentre guardo la ragazza (sempre ad occhi chiusi) che afferra il polso di mia moglie con tutte e due le mani, come se cercasse di farla rallentare mentre questa le masturba il clitoride furiosamente. La vediamo (e sentiamo) raggiungere un orgasmo potente e rumoroso (praticamente alterna urla ad acuti tipicamente femminili). Io sto per raggiungere l’orgasmo, mi sfilo il condom e vengo copiosamente nella calda boccuccia della mia signora, che osserva sorniona ed appagata la ragazza che si contorce per il piacere. Siamo sfiniti sul lettone, la ragazza pare rilassarsi per qualche attimo sempre ad occhi chiusi ma, aperti gli occhi e resosi conto di ciò che era appena accaduto cioè che aveva goduto ed era venuta con una donna e per una donna, di scatto si alza imbarazzata e va di corsa in bagno dove, dall'insistente scroscio dell'acqua, capiamo che si sta lavando. Il tutto dura per abbondanti cinque minuti. Nel frattempo noi, soddisfattissimi, con estrema calma ci puliamo utilizzando le salviette imbevute sul comodino, ci rivestiamo ed aspettiamo pazientemente che la ragazza terminasse in bagno. Lei riappare, nuda con l’asciugamano sul collo e con le gote che si fanno rosse quando incontra i nostri occhi. E' vistosamente a disagio, le porgiamo l’onorario pattuito, ci accompagna alla porta senza spiccicare parola e senza più incrociare il nostro sguardo. Tornati sul lungomare, continuiamo la passeggiata, come se nulla fosse accaduto. Incontriamo una coppia di amici che ci chiedono come mai eravamo sul lungomare invece che a lavoro. Volevamo prendere solamente un” po’ d’aria”.
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