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trio

Autogrill


di Merryboy
24.10.2023    |    175    |    0 6.0
"Altra risata ed altro giro di birre per festeggiare la mia ennesima cavolata..."
È proprio vero…quando meno te l’aspetti e quando in fondo non ne stai cercando..ti capita di vivere esperienze che ti ricorderai poi per il resto della tua vita. Quanto accadutomi quest’estate ne è l’ennesima conferma.
Luglio. Bolzano. Caldo orribile da far bollire l’asfalto e sciogliere i canederli nel piatto. Mi trovavo in quella città per un convegno. Mi sarei dovuto fermare per un paio di giorni, ma un impegno pomeridiano nel veronese mi impedì di godermi quel caldo africano; pertanto, finita la sessione mattutina, corsa verso la macchina per avviarmi verso la successiva meta. La location non aveva parcheggi coperti, il che si era tradotto nel trovare la macchina con una temperatura interna degna di un microonde. Mi metto in viaggio già grondante e con un climatizzatore che faceva fatica a contrastare la calura interna. Decido quindi di fermarmi al primo autogrill dopo il casello di Bolzano Sud, per far la scorta di bibite ghiacciate.
Eravamo nel clou delle trasferte dei turisti tedeschi verso il Garda piuttosto che verso il mare e sembrava che tutti avessero avuto la mia stessa idea. Non si trovava un posto a morire nel parcheggio, se non un piccolo pertugio nell’area camion dove subito mi infilai. Tempo di parcheggiare che subito sentì una colpo provenire dalla parte del passeggero. Qualcuno scendendo dalla sua vettura aveva aperto con troppa foga la portiera, la quale si era appoggiata alla mia. Esco pertanto dalla mia macchina con addosso una lieve incazzatura quando mi trovo davanti una ragazza sui 35 anni, short di jeans strappati, due gambe affusolate ed abbronzate, un paio di infradito che mostravano dei piedi curatissimi (cosa che adoro), una canotta rosa che non lasciava nulla all’immaginazione (capezzoli ritti, forse per frescura che aveva nel suo Westfalia), due occhioni azzurri e dei lunghi capelli biondi raccolti in una coda. Tempo due secondi e la mia incazzatura era sparita come neve al sole, sia per la visione che per il fatto che oggettivamente la vedevo molto mortificata per quanto successo. In un misto di inglese e qualche rimembranza del tedesco studiato alle medie ho cercato di farle capire che non vi era nessun problema, che non era successo nulla e di non preoccuparsi assolutamente. In quel momento, dal lato passeggero scende quello che poi avrei scoperto esser il suo compagno: il classico tedesco occhi azzurri, sulla quarantina, con il sandalo di ordinanza ed un lieve accenno di pancia da birra.
Anche lui dispiaciuto della cosa, cominciarono a scusarsi in un italiano stentato mescolato ad un inglese più fluente. Ribadì il fatto che non vi erano assolutamente problemi e che la macchina non aveva nemmeno un segno, ma non vedendoli ancora convinti calcai la mano proponendo persino di offrir loro da bere all’autogrill per “festeggiare” l’accaduto. Dopo una rapida occhiata tra di loro, scoppiarono in una risata ed accettarono volentieri l’invito. Al tavolino del bar, davanti a dei freschi e dissetanti thè, ci presentammo. Coppia sposata da anni, di un paesino vicino a Stoccarda, con un figlio di quasi 13 anni. Approfittando di un suo campeggio estivo, avevano voluto rivivere dopo tanti anni una vacanza a due alla “vecchia maniera”: molto easy, furgone/ camper, tenda e camping sul lago di Garda. Mentre ascoltavo la loro storia, avevo anche modo di guardarli da vicino: oltre a quanto già visto nel parcheggio, la lei aveva un sorriso a 50 denti, labbra sensuali ed un simpatico neo subito sotto il naso..non una bellezza da copertina, ma molto molto carina. Anche lui un bel ragazzo, anche se un po’ appesantito, con un simpatico sorriso.
Finito di bere, ci avviammo verso il parcheggio per riprendere le nostre vetture. Loro due davanti di me che parlottavano tra di loro ed io che armeggiavo con il telefono per rispondere ad una mail. Mentre li sto per salutare, augurando loro una buona vacanza, il lui della coppia mi chiede se avessi voglia di bere una birra nel loro furgone, dicendo in tono scherzoso che da buoni tedeschi si erano portati una capiente scorta da casa.
La loro simpatia e..la speranza di riveder spuntare quei due punteruoli sotto la canotta grazie al fresco del furgone, mi fecero accettare immediatamente. Saliamo quindi a bordo, ci sediamo sul divanetto e mentre il lui recupera e stappa tre birre, la lei si mette più comoda appoggiandosi con la schiena al lato finestrino, abbandonando le infradito sul pavimento ed appoggiando quei fantastici piedini sulla seduta del divano. A quella vista ed al fatto che l’aria condizionata stava dando i frutti sperati, cominciai a sentir una prima scarica di ormoni. Con il beveraggio in mano, il suo compagno si accomoda tra me e lei e dopo il primo prosit continuiamo la nostra chiacchierata…un’alternanza di informazioni sulla mia e sulla loro vita, sulle reciproche professioni, sulla bellezza dell’Italia e sulle loro prime vacanze nel nostro Paese. Proprio parlando di quest’ultimo argomento, la lei si alza dicendo di andar a prender un vecchio ricordo di quei tempi..rovista in una valigia e sorridendo mi mostra una maglietta ormai vintage con la famosa scritta “Italians do it better”. Sorrido anch’io rivedendo dopo anni una di quelle magliette autocelebrative e provo a far il brillante dicendo che come italiano non ho mai capito a cosa ci si riferisse..pasta, pizza, musica? Sorridono entrambi alla mia battuta e per festeggiarla degnamente il lui le chiede di prender altre tre birre dal frigo. Ordine immediatamente eseguito, con lei che dopo aver indossato la maglietta sopra la canotta si siede al suo posto, ma cambiando leggermente la posizione..ora le sue gambe erano sopra le ginocchia del compagno, facendo sì in questo modo che i suoi piedi fossero a pochi centimetri da me. L’ho già detto prima, ma dei bei piedi mi fanno letteralmente morire..in altra situazione, mi sarei subito lanciato a massaggiarli, toccarli, succhiarli. La chiacchierata procede allegramente, con il lui che massaggiava dolcemente le cosce di lei…ma avanzando lentamente verso gli short, con anche delle fugaci puntate sotto li stessi. Cominciavo ad aver la percezione che l’atmosfera stesse pian piano cambiando. Tornai pertanto sull’argomento precedente; partendo da un apprezzamento su come quella maglietta le stesse bene, affermai che forse certe cose le facevano meglio i tedeschi.. e non si stava parlando solo di birra. Altra risata ed altro giro di birre per festeggiare la mia ennesima cavolata. Come sempre fu lei ad alzarsi, ma prima di avviarsi verso il frigo diede un bacio appassionato al suo lui rivolgendomi uno sguardo leggermente malizioso. La mia zona inguinale cominciò a svegliarsi, così come quella del lui (facile da notare, visti i suoi pantaloncini corti). Non mi lasciai sfuggire l’occasione per cercare di tener calda l’atmosfera…l’alcol molla un po’ i freni inibitori e sapevo di potermi permetter certe uscite…sempre in tono scherzoso, sottolineai quindi il fatto che era bello veder che una compagna da una vita provocasse ancora certe reazioni, indicando con il dito la protuberanza che stava prendendo vita nei pantaloni del lui. Lui un pochino arrossì, mentre lei a quella frase si girò e cominciò a sorridere. Si avvicinò a noi con le birre, ma questa volta si sedette tra me e lui.. adducendo ironicamente la scusa che voleva tenermi lontano da quel coso visto che poteva anche mordere. Dicendomi questo, mi guardò in un modo che non lasciava alcun dubbio sulle sue intenzioni…mise una mano sul pacco di lui dopodiché si avvicinò al mio viso, mi sussurrò in un orecchio che voleva veder se anch’io avessi reagito così ad un suo bacio e subito dopo mi penetrò letteralmente la bocca con la sua lingua. Da quel momento in poi la situazione esplose.
Lei tolse la mano dal pacco del suo uomo, la mise dietro la mia testa per non farmi fuggire dal bacio e con l’altra era già a tastare la mia zona inguinale. La mia reazione fu immediata..una mano dietro la sua testa ed una a cercare l’interno delle sue cosce. Pensando di trovare l’ostacolo degli short, mi stupii invece di sentire da subito la consistenza di labbra morbide e bagnate. Con la coda dell’occhio, vidi che il suo uomo era stato veloce quanto me se non di più..aveva già sfilato i pantaloni della lei e con una mano le stava toccando il seno mentre con l’altra già si stava masturbando. In tempo zero la lei divenne una vera e propria indemoniata…abbandonò la presa sulla mia testa e dal mio pacco, indietreggiò verso il suo compagno trascinando anche me, prese quel cazzone tedesco (più grosso e lungo del mio) e se lo infilò con un colpo solo nella sua figa fradicia; contemporaneamente, mi slacciò la cintura ed abbassò pantaloni e boxer per prender il mio membro (completamente sveglio e pulsante) in bocca. Il compagno cominciò a stantuffarla come un forsennato, grugnendo in modo animalesco. Lei, resistendo ai colpi, continuò un pompino delizioso. Ero in estasi. Sentendo pulsare in bocca il mio membro, segno che stavo per esplodere, lo fece scivolare fuori dalla bocca e cominciò a leccarmi l’asta e succhiarmi come un’ingorda le palle..si mise un dito nella sua passera per pescare gli umori lubrificanti e con lo stesso dito cominciò a massaggiarmi l’ano per poi entrarci dolcemente e toccarmi sapientemente i punti interni giusti. Si fermò poco prima che le inondassi i capelli del mio seme. Rapida come un felino, si staccò da noi, aprì un cassettino lì vicino ed estrasse un preservativo. Tornò verso di me e con innata maestria lo calzò sul mio membro. Mi saliì a cavalcioni e si infilò sulla mia asta. Nel frattempo, il lui si mise dietro di lei, intinse il suo cazzo negli umori grondanti e cominciò a penetrarla da dietro. Sentivo il mio cazzo quasi a contatto col suo, separato solo da una sottile membrana. All’unisono la possedemmo insieme, fino a quando sentì il lui grugnire più forte del solito…prima dell’ultimo colpo, le uscì da dietro e le venne sulla schiena, con dei fiotti così potenti e copiosi che arrivarono anche sui miei capelli. In quel momento, lei ebbe un orgasmo fortissimo…tremò tutta e mi inondò le cosce con dei getti caldissimi. Stavo per venire anch’io, ma non volevo perdermi il piacere di bere i suoi umori. Facendomi forza per rinunciare al mio imminente orgasmo, la presi di forza e la sollevai fino ad aver la sua figa davanti alla mia faccia. Cominciai a leccarla, baciarla e succhiarla come un forsennato…quel trattamento la portò ad aver una serie di orgasmi esterni che non fecero altro che aumentare le sue secrezioni. Un circolo vizioso dal quale non sarei mai voluto uscire. Perso in questo nirvana, non mi resi subito conto che qualcuno mi stava togliendo il preservativo dal cazzo ancora duro. In un secondo momento, pensai fosse stata lei con un movimento repentino dietro la schiena. Ma quando sentì il mio cazzo avvolto dal calore di una bocca, capì chi era l’artefice di tutto questo. Mentre continuavo a mangiare la figa della sua compagna, il lui iniziò a farmi un pompino degno della miglior professionista. Non resistetti più. Gli venni in bocca riempiendogliela con una quantità di sborra che nemmeno in piena pubertà …
Esausto, sprofondai nel divano, con la lei, altrettanto distrutta, che prima di crollarmi addosso si girò verso il suo compagno e lo baciò profondamente, succhiando dalla sua bocca una parte della sborra che lui non aveva ancora ingoiato (dopo mi spiegò che lo aveva fatto per poter aver tutti e due in bocca il ricordo di quel simpatico italiano).
Dopo qualche minuto di riposo, tutti e tre sul divano, in un silenzio rotto solo dai respiri affannosi che stavano tornando alla normalità, mi sono girato verso di lei e l’ho baciata teneramente sulla bocca ringraziandola sottovoce..a lui, anche per riprendere il tono goliardico iniziale, sorridendo gli feci i complimenti per la sua maestria nel pompino.
Passammo la successiva mezz’ora seduti ancora su quel divano, nudi e con l’ennesima birra in mano, parlando di quello che era successo e del perché sia avvenuto. Loro sono una coppia scambista da anni, anche se non assiduamente. Hanno avuto esperienze con donne e coppie..ma le più appaganti con uomini. Lei adora farsela leccare (lo avevo effettivamente capito..) e lui non disdegna, ma solo con persone stimolanti da vari punti di vista, poter far venire un uomo nella sua bocca.
Finito di bere, ci siamo rivestiti e dopo aver aperto i finestrini per far uscire un pesante odore di sesso, ci siamo ripresi con un corroborante caffè al bar dell’autogrill.
Ritornati al parcheggio, ci siamo salutati come vecchi amici augurandoci reciprocamente buona fortuna. Non ci siamo scambiati alcun contatto, ben sapendo che non ci saremo mai più rivisti. Ognuno è ritornato alla sua vita..io al telefono a rispondere alla varie chiamate dei colleghi veronesi che mi chiedevano dove ero finito, loro alla continuazione del viaggio verso il Garda.
Grazie Karl ed Erika…da quel giorno, ogni volta che mi fermo in un autogrill scruto sempre i parcheggi sperando di riveder il vostro furgone. Quanto a voi, spero che riguardando quella maglietta…vi ricorderete sempre di me.



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