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Vacanze in Croazia


di darkbard
18.04.2013    |    16.074    |    1 9.2
"“Tanto non ci conosce nessuno” le dico prima di baciarla..."
Inizi di giugno, la mia ragazza con cui ho una relazione a distanza da tre anni, viene a trovarmi in Friuli dove lavoro. Io non ho ferie ma il fine settimana libero si, perciò senza nessuna organizzazione il venerdì ci troviamo in macchina verso il mare della Croazia, destinazione isola di Krk!
Il viaggio è piacevole e per fortuna non c’è tanto traffico, Giulia la mia ragazza, una bella mora alta un 1,70 m, seno piccolo gambe lunghe culo da sogno, è di ottimo umore e più di una volta durante il viaggio mi fa esplicite proposte sessuali, promettendomi piaceri inconfessabili non appena troviamo un letto … Il discorso è abbastanza intrigante e sotto i pantaloni leggeri non tardo ad avere una signora erezione, che ben presto viene nottata da Giulia in quanto le mutande la tengono a stento ed io sono costretto ad evidenti manovre di assestamento.
“Qualche problema?”mi chiede con quella sua faccia da bambina maliziosa mentre tira su lentamente il bordò del suo vestitino estivo.
“ Si se continui così, ho dei seri problemi di concentrazione sulla strada” rispondo sorridendo.
“ Allora guarda la strada!” mi dice mentre il vestitino ormai lascia completamente scoperte gambe e mutandine.
Con la coda dell’occhio vedo una mano scostare le mutandine colorate, sento l’altra sua mano sfiorare il rigonfiamento nei miei pantaloni, mentre i suoi occhi iniziano a chiudersi e con i denti si morde il labbro inferiore. Come se non bastasse la maiala inizia anche a sospirare voluttuosamente, mentre il cazzo inizia a farmi male costretto tra pantaloni e mutande. Giulia ormai è andata e mentre mi sega maldestramente da sopra i pantaloni, a giudicare dai sui gemiti fa un lavoro molto più soddisfacente sul suo clitoride venendo di li a poco. Mentre è ancora in estasi la richiama alla realtà il rumore della macchina che si ferma: “siamo arrivati?” mi chiede stupita.
“Tu si, io non ancora” le dico mentre tiro il freno a mano al centro di una piazzola bordo strada, benedetta piazzola! Senza dirle altro con una mano libero il mio cazzo in pieno tiro e con l’altra le spigo giù la testa. Non si fa pregare e le sue labbra e la sua lingua sono una vera liberazione, mentre con una mano mi accarezza le palle me lo succhia sempre più rapidamente, salvo poi fermarsi ogni tanto e leccarmi delicatamente sulla punta. Non resisto più e mentre con mano la invito ad aumentare il ritmo con l’altra le accarezzo una tetta. Ancora pochi colpi di lingua e le vengo copiosamente in bocca, lei un po’ sorpresa è costretta ad ingoiare tutto, anche se non è esattamente la sua passione.
“Se continui così non arriviamo più” le dico sorridendo.
“ Fino a due secondi fa non mi sembravi turbato per la pausa imprevista” mi risponde sorniona.
Ci rimettiamo in viaggio e nel giro di un’ora arriviamo sull’isola di Krk in un centro informazioni ci indicano una pensioncina a due passi dal mare, non è di gran lusso ma molto caratteristica. La pensione è a gestione familiare e ad accogliersi troviamo una ragazza intorno ai 18 anni che poi scopriremo essere la figlia dei proprietari. Ci accompagna alla nostra camera al secondo piano di una piccola palazzina, la camera ha solo un armadio una scrivania e un grosso letto, oltre al piccolo bagno dotato di doccia. La ragazza ci augura buon proseguimento e ci lascia soli, appena chiude la porta inizio a spogliarmi gettando i vestiti sudati a terra e mi infilo nella doccia, due minuti e anche Giulia mi raggiunge.
“Posso?” mi chiede mentre sposta la tenda, la tiro dentro di botto e le do un lungo bacio prima sulla bocca, poi passo a leccarle il lobo dell’orecchio destro ed infine le mordicchio il collo, dai suoi sospiri capisco che il trattamento ha ottenuto l’effetto voluto, inizia a sfregarsi sul mio corpo bagnato e a cerca il mio cazzo nuovamente in tiro.
“ Troppa fretta tesoro” le dico scostandola la faccio girare e le poggio le mani sul muro.
“Stai ferma cosi” le sussurro in un orecchio mentre prendo il bagnoschiuma, inizio ad insaponarla lentamente dalle mani poi le braccia fino a passare alle spalle, mentre le insapono il collo inizia a sospirare, le frego bene tutta la schiena fino ad arrivare all’inizio della fessura delle chiappe, poi mi interrompo e riinizio dalle caviglie andando verso su fino all’interno coscia i sospiri sono sempre più frequenti.
La faccio girare lentamente ed è leggera come una bambola, le insapona la pancia, poi un seno mentre con l’altra mano scendo sulla sua pussy, naturalmente è un lago inizio a masturbarla lentamente portandola sull’orlo dell’orgasmo più volte senza mai farglielo raggiungere.
Mi guarda con aria un po’ imbronciata .
“Cosa desideri?”le chiedo.
“Che mi scoppi come si deve mi risponde”, la faccio girare nuovamente e mentre con una mano le stringo il seno con l’altra le tormento il clitoride, il mio cazzo durissimo passa nel solco tra le due chiappe.
Sento le sue gambe iniziare a tremare e subito dopo esplode in un orgasmo fortissimo, devo tenerla su perché le cedono le gambe, mentre con le mani cerca di respingere la mia mano tormentatrice.
“Basta!” mi supplica io per tutta risposta le infilo il cazzo dritto nella figa quasi vengo risucchiato tanto è bagnata. La pompo con cura uscendo quasi completamente e affondando deciso, lei è caldissima e non tarda a raggiungere un altro orgasmo.
“Si, sbattimi per bene” mi grida, “ Forza vienimi dentro” ancora pochi colpi ed esaudisco il suo desiderio, sborro copiosamente dentro la sua fighetta accogliente.
“ Mi hai distrutto, e mi hai fatto gridare come una pazza, ci avranno sentito tutti!” mi dice con finta aria di rimprovero.
“Tanto non ci conosce nessuno” le dico prima di baciarla.
Mentre lei continua a stare sotto l’acqua fredda io esco dal bagno per recuperare gli asciugamani che nella foga avevamo lasciato sul letto. Ho come la sensazione di sentire il rumore della porta ma quando mi volto per guardare la porta sembra chiusa normalmente, faccia appena a tempo a mettermi l’asciugamano intorno alla vita che sento bussare alla porta,questa volta non è un’impressione.
Vado ad aprire e mi trovo d’avanti agli occhi la ragazza croata, non mi guarda in faccia e ha le guance rosse.
“ Mi sono dimenticata di chiedervi i documenti” sussurra fissando il bozzo che il mio cazzo ancora semi eretto produce sotto l’asciugamano.
“ Puoi portarmeli appena ti ricomponi?” mi dice con tono di finta innocenza ma sorridendo maliziosamente, poi si gira e molto lentamente si allontana regalandomi una magnifica visuale del suo culo tondo racchiuso in un short bianco sotto cui si intravede un perizoma nero microscopico. Poco prima di sparire nella tromba delle scale si rigira a guardarmi e mi fa un occhiolino lasciandomi incredulo sulla soglia della porta…… (continua)
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