Vacanze 2011

Dopo un anno di lavoro sono arrivate le ferie e come tutti gli anni si parte per la Sardegna con gli amici e famiglie al seguito.
Io sono Luciano un 50enne robusto e con mia moglie Gianna, anche lei 50enne piccola ma con un culo spettacolare; siamo una coppia sposata da 30 anni con un figlio grande e indipendente.
Doveva essere un periodo di puro relax invece, causa mia moglie, si è trasformata in una vacanza esplosiva.
Il fatto è che mai mi sarei aspettato di trovarmi in una situazione simile anche se, durante le nostre scopate, più volte avevamo parlato di far entrare un altro uomo, ma tutto rimaneva un sogno. Invece...
E’ iniziato tutto sulla spiaggia mentre crogiolavamo al sole e mia moglie aveva indossato un costume tipo brasiliano che poco lasciava all’immaginazione. Come sempre e dappertutto, passavano i “vu cumprà” con le loro merci fermandosi davanti ai nostri ombrelloni. Sia mia moglie che le altre amiche guardavano e si provavano i vestitini estivi che questi vendevano. Poi una battuta, una risata e di nuovo via per altri lidi. C’era però un egiziano, Ibrahim, un ragazzo alto con un bel fisico, che si fermava più degli altri a parlare e scherzare con mia moglie. Non ci ho dato peso, ma vedevo che la cosa non dispiaceva a mia moglie, anzi, ne era lusingata.
Una mattina mia moglie chiese a Ibrahim un vestito rosso. Questi gli rispose che l’aveva nella macchina parcheggiata vicino alla pineta, e che sicuramente il pomeriggio gliela avrebbe portata oppure, se voleva, poteva andare a prenderlo direttamente al parcheggio intorno alle tre mentre lui si riposava dalla calura, sottolineando con un ampio sorriso pieno di sottointesi le parole “andare a prederlo”. Gianna non ha risposto ma l’ho vista turbata.
Ore tre classica pennichella pomeridiana. Mi sveglio e noto che Gianna non è in casa. Chiedo agli amici e mi dicono che mia moglie è scesa in spiaggia. Prendo con me il telo e lo zainetto e scendo in spiaggia ma di Gianna nemmeno l’ombra. Allora penso alla conversazione della mattina con Ibrahim e mi avvio verso il parcheggio passando per la pineta. In prossimità di una piccola raduna circondata da alti cespugli sento parlottare in arabo e ridere. Mi avvicino piano cercando di non farmi vedere e lo spettacolo che mi si presenta e veramente eccitante: mia moglie nuda in ginocchio in mezzo a quattro uomini anch’essi nudi con dei cazzi duri da paura, il più piccolo sarà stato lungo circa 22/23 cm e oltretutto cosi spessi che sembravano il rotolo di cartone interno dello scottex. Da quella posizione potevo vedere come lei succhiasse i quattro a turno infilandoseli fino in gola e sentire i quattro cosa dicevano nei suoi confronti: ehi troia bianca ti piacciono i nostri bastoni vero? zoccola oggi ti sfonderemo tutta così ti ricorderai di noi e vedrai cosa vuol dire scopare veramente. Gianna ogni volta che veniva così apostrofata manifestava la sua libidine aumentando il ritmo dei pompini. Io da parte mia ero così eccitato che il cazzo mi doleva per quanto era duro. Nello zainetto avevo la reflex ed ho così iniziato a scattare delle foto.
I quattro erano così ben sincronizzati nei movimenti che sicuramente non erano nuovi a queste esperienze.
Infatti mentre uno si è steso a terra sopra un telo da mare con il cazzo svettante gli altri hanno preso Gianna di peso e l’hanno fatta scendere sul quel palo enorme che è subito scivolato dentro senza trovare il minimo ostacolo con grande godimento della troia che ha iniziato una cavalcata sfrenata gridando di piacere ad ogni affondo. Dopo un po’ Ibrahim si è posto dietro a lei e ha iniziato a spalmarle sul culo un unguento che aveva dentro una bottiglietta, infilando prima un dito poi due fino a inserire tutto il palmo della mano. Dopo averlo lavorato per bene, ha sfilato la mano e con un colpo secco ha infilato tutto il cazzo fino alle palle dentro il culo della troia che ha gradito così tanto la cosa da gridare ai quattro: - sfondatemi ancora di più sono la vostra troia così, si spingete, vengo vengoooo.
Mia moglie, che nei nostri amplessi, una volta raggiunto l’orgasmo si bloccava e non aveva più voglia di far niente, adesso seguitava a scopare e a spompinare.
I quattro avendo ormai capito che razza di troia avevano tra le mani hanno iniziato a scambiarsi di posto facendo godere sempre di più Gianna fino ad infilare due cazzi nella fica. Io che seguitavo a scattare foto, a questa scena non ho retto e ho sborrato come non mi era mai capitato. Il bello è che anche dopo essere venuto avevo il cazzo ancora duro.
La scopata, se così si può dire, andava avanti da più di un'ora e mentre la vacca era venuta parecchie volte i quattro non avevano ancora sborrato. Gianna si era trasformata, era squassata da orgasmi ripetuti e i quattro seguitavano a scoparla, a incularla senza un attimo di tregua ripetendole che non avevano mai trovato una troia cosi troia e che dopo questo servizio si sarebbe trovata un culo e una fica così larghi da poter scopare senza problemi anche con un cavallo.
Poi alla fine di questa interminabile cavalcata, dopo aver fatto stendere la vacca, hanno iniziato a sborrarle in faccia e in bocca, ma più che sborrare sembrava stessero pisciando sborra per quanta ne hanno fatta.
Dopo la sborrata collettiva con i cazzi ancora gocciolanti e duri hanno iniziato a sbatterli sulla faccia di Gianna dicendo: - vieni quando vuoi che ti faremo godere di più e se ti comporti da vera troia ti faremo scopare da tutti i nostri amici.
La troia con il viso e la bocca piena di sborra, guardandoli con un sorriso ha risposto: - forse. A questa risposta ho avuto una scarica di adrenalina così intensa che ho di nuovo sborrato pensando a che troia fosse diventata mia moglie.
Ibrahim non ancora soddisfatto l’ha presa per i capelli e dopo averle infilato il cazzo in bocca ha preteso un pompino che la troia non ha rifiutato anzi, forse pensando che il suo godimento era dovuto proprio alla conoscenza di Ibrahim, quasi con adorazione, ha iniziato un su e giù che in breve ha portato il poveretto a una sborrata che la troia ha ingoiato.
Raccolta la sua roba e con il viso sporco di sborra Gianna saluta e mentre va via il più giovane dei quattro gli si avvicina e gli dice: -se ti va ci possiamo incontrare non alle tre ma alle sei così avremmo più tempo e oltretutto, grazie ad un nostro amico, possiamo utilizzare una piccola casa in ristrutturazione qua dietro. Lei mentre con la mano stringe la verga dell’uomo risponde: - quando passate la mattina in spiaggia se ho voglia ed è possibile ve lo dirò chiedendovi una camicia azzurra. Il fatto è che, purtroppo, devo conciliare tutto con la presenza di mio marito e degli amici per non destare sospetti.
Dopo averli ascoltati sono andato via e fatti passare 5 minuti sono tornato in spiaggia trovandola sdraiata al sole. Gli domando da quanto tempo sta li e lei mi risponde che è scesa alle tre per prendere il sole. Si vedeva lontano un miglio che aveva la sborra secca sul viso e io gli chiedo cosa sono quelle macchie che ha in faccia e lei candidamente mi risponde che sicuramente sono le speciali creme solari non spalmate bene; io di rimando: - sicuramente speciali lo sono... ma non sarà perché hai mischiato quattro creme diverse che ti sei macchiata?
La cosa per il momento finisce li anche perché nel frattempo sono arrivati gli amici e la troia è andata a tuffarsi in acqua.
Guardando la macchina fotografica mi rendo conto di aver scattato almeno 700 foto con dei primi piani eccezionali. Fortunatamente ho dietro il PC per scaricare le foto perché sono convinto che la troia non si fermerà a questo incontro.
Infatti...
ma questa è un altra storia.