Racconti Erotici > tradimenti > Ricordati che per te ci sono... sempre!
tradimenti

Ricordati che per te ci sono... sempre!


di Membro VIP di Annunci69.it moonmaker
04.05.2016    |    9.827    |    5 6.5
"Guardai l’orologio: le sei… ancora due ore… 120 minuti col cuore che mi batteva in gola… 120 minuti di rimorsi… stavo per compiere un atto contrario a tutti i..."
"Ricordati che per te ci sono... sempre!"
Quelle parole continuavano a frullarmi in testa... Non era un buon periodo quello: il lavoro scarseggiava e il contratto di solidarietà (ma solidarietà verso di chi, poi? me lo sto chiedendo ancora...) mi lasciava tanto tempo libero in più e tanti euro in tasca in meno.
Come se non bastasse cinque giorni prima la donna con che frequentavo se ne era uscita fuori con un laconico "Non funziona più tra di noi. Non sento più la scossa..." La scossa... gliel'avrei fatta sentire io la scossa, magari legandola a una sedia elettrica... la verità era che si era trovato un compagno di gioco molto più facoltoso del sottoscritto, lei che si sarebbe venduta l'anima per una serata di gala...

"Ricordati che per te ci sono... sempre!"
Avevo parlato dei miei problemi a Maria, la moglie russa di un mio vecchio amico, e lei, come di consueto, era stata ad ascoltarmi docilmente, annuendo con la testa e fissandomi con quegli occhi che avrebbero fatto crollare le difese del più morigerato degli uomini. Annuiva e mi interrompeva per sostenermi, per proteggermi, e di tanto in tanto la sua mano mi passava tra i capelli, col fare amorevole di una madre comprensiva, o si posava sulla mia gamba, dandomi il piacere del suo contatto... e piano piano mi sembrava che il mondo non fosse poi così brutto...

"Ricordati che per te ci sono... sempre!"
Alla fine avevo finito le parole... ero rimasto appeso con lo sguardo cercando il suo conforto... e lei mi aveva baciato teneramente... ma non come un'amica... aveva chinato la testa e mi aveva baciato proprio lì, a pochi centimetri dall'attaccatura delle labbra... e avevo sentito all'improvviso un gran calore divamparmi in faccia e una prepotente erezione sconquassarmi il basso ventre... e i miei sensi amplificati avevano colto il profumo... quel suo profumo indefinito... il profumo di una pelle lavata di fresco con un buon sapone e arricchita da qualche goccia di profumo non troppo dolce... forse un'essenza di bergamotto...

"Ricordati che per te ci sono... sempre!"
E dicendo quelle poche parole mi aveva guardato negli occhi... non come si guarda un amico... ma come si guarda colui che condivide un segreto... come si guarda un amante... come si guarda l'Amore... e mi ero ritrovato seduto sulla solita panchina sulla quale le confessavo tutte le mie avventure di scapolo impenitente... e lei consegnava al segreto della nostra intimità tutte le piccole beghe che facevano da sottofondo a un rapporto comunque stabilissimo. E mi ero scoperto confuso... quelle parole nella testa... quel profumo nelle narici... il contatto del mio viso con quelle labbra morbide... calde...

Mi infilai in macchina e cominciai a girare senza una meta: avevo bisogno di schiarirmi le idee. Avevo sempre avuto un debole per Maria: quegli occhi da attrice, la pelle bianchissima sulle quali si stagliavano due labbra rosso fuoco… i capelli color del grano… due seni tondi, pieni, sui quali le brezze serali facevano nascere dei capezzoli che immaginavo succulenti da mordere… due gambe lunghissime, da felina… e poi il culo… un culo immaginifico… caleidoscopico… un vero affronto alla forza di gravità… due emisferi tondi e impertinenti che una mano divina aveva disegnato palesemente in uno stato di grazia…

Ma Maria era pur sempre la moglie di un amico: avevo assistito al loro matrimonio, ero stato invitato al battesimo del loro figlio, ero stato loro accanto come un fedele scudiero… non certo come un vile traditore…

“Ricordati che per te ci sono… sempre!”
Quelle parole tornarono a risuonarmi nella testa… a tormentarmi le viscere… Vidi un bar sul ciglio della strada e mi fermai… inghiottii in un solo sorso un whisky di marca infima… preso il cellulare con le mani che mi tremavamo… poco male: le dita trovarono composero da sole il numero di Maria… scrissi solo due parole… DEVO VEDERTI… e inviai l’SMS… ordinai un altro bicchiere con la testa che mi girava, non so se per l’alcolico bevuto a stomaco vuoto o per l’ebrezza che quel gesto mi aveva trasmesso… e arrivò un messaggio “Mio marito porta Nicola al torneo di calcetto… Non arrivare prima delle 8”.

Guardai l’orologio: le sei… ancora due ore… 120 minuti col cuore che mi batteva in gola… 120 minuti di rimorsi… stavo per compiere un atto contrario a tutti i miei principi… “Prima di andare con la moglie di un amico, me lo taglio!” Chissà quante volte l’avevo detto… chissà quanto veleno avevo sparso parlando delle mogli infedeli… Coglione! Ora ci stavo cadendo dentro con tutti i piedi…

Feci il tragitto inverso con l’auto… lentamente, così da crogiolarmi nel mio senso di colpa… volevo cercare un appiglio per non percorrere quella strada che avevo percorso mille volte… per non poggiare la mano sull’imponente portone di legno massiccio… ma ogni volta che stavo per dar retta alla mia morale mi tornavano in mente quelle parole…

Spensi l’auto. Scesi guardandomi intorno con circospezione come fa chi ha la coscienza sporca, ma non ce n’era bisogno: la casa dei miei amici era in mezzo a un bosco lontano da occhi indiscreti. Mi avvicinai al portone semi aperto e spinsi… e fu lì che la vidi… semplice, come sempre… una maglietta bianca a fasciare la sa vita… un paio di short e i piedi scalzi, con le unghie laccate di rosso…

Mi avvicinai a lei, stavo per pronunciare un timido tentativo di scuse… quando lei cominciò ad accarezzarmi la guancia… e senza dire nulla prese la mia mano e la portò sul suo viso… sentii di nuovo il suo calore… il suo profumo… tentai di baciarla, ma era ancora presto… mi lascò solo baciare quel collo d’ebano e saziarmi del suo profumo… e continuai a baciarle il collo… le orecchie… gli occhi… e poi scesi di nuovo sulle labbra, che questa volta si schiusero…

Un bacio lungo, profondo…le nostre lingue si rincorrevano in una danza ancestrale… le nostre mani cominciarono a frugare i nostri corpi… la aiutai a togliere la maglietta e vidi per la prima volta il suo seno magnifico… lasciai scivolare i suoi meravigliosi capezzoli in bocca, sentendo che rapidamente si indurivano, come se volessero forarmi il palato… la sentii gemere mentre continuavo a godermi il suo corpo fresco e profumato, e in pochi secondi gli short scivolarono a terra scoprendo un paio di caste mutandine da teenager che mi strapparono un sorriso…

Lasciò cadere anche quelle con la semplicità e il candore della donna angelicata stilnovista e mi presentò agli occhi la sua meravigliosa, disarmante nudità… rapidamente mi spogliai anch’io… avevo bisogno di sentirmi quel corpo francobollato addosso… gli abiti volarono via velocemente e tornammo a baciarci e scoprirci come due adolescenti.

Mi trascinò sul letto… il talamo nuziale che aveva condiviso con uno dei miei amici divenne presto la nostra alcova… ricambiò i miei baci e le mie carezze scendendo con la sua bocca lungo tutto il mio corpo… fino a quando giunse in mezzo alle mie gambe… allora prese l’asta in mano e cominciò a baciarmi alla base del cazzo… alternandoli ai baci sulle palle… il mio cazzo, già durissimo, reclamava ancora più attenzioni, e lei lo fece scivolare in bocca con una naturalezza inusitata e da lì diede il via al più bel pompino delle mia vita… ogni volta che stavo per venire mi stringeva forte la base, lasciavi sbollire i miei istinti e poi ricominciava… mi tenne in uno stato di estasi per un tempo indefinito fin quando le venni in bocca… non si scompose: accettò tutta la mai crema calda e poi la condivise con me nel più voluttuoso dei baci…

Dovevo ricambiare… avevo ancora il fiatone ma la feci sedere sul mio viso e mi dedicai con cura certosina alla sua meravigliosa fica depilata, appena sormontata da un ciuffetto sbarazzino… percorsi con la lingua le sue grandi labbra sentendola fremere… baciai il suo ventre piatto e tornai a stimolarla con la lingua, senza mai penetrarla… la vedevo contorcersi… alzi lo sguardo e vidi il viso stravolto ma felice, che implorava che andassi avanti… mi dedicai al suo clitoride, succhiandolo con avidità, come se non ci fosse un domani… e solo allora sprofondai con la lingua nel suo fiore profumato, alternando brevi penetrazioni con lunghe che le mozzavano il fiato… le sue gambe cominciarono a tremare e venne contorcendosi, bagnandomi tutto il viso con la sua crema calda… e volle che tornassi a baciarle le labbra… e leccò tutto il mio viso bagnato…

Io ero di nuovo in estasi… stava per succedere quello che non doveva succedere… quello che solo nei miei sogni più reconditi accadeva… come se fosse la cosa più naturale del mondo, il mio cazzo le scivolò dentro… stessi fermo qualche istante e poi cominciai un lento andirivieni, mentre le sue mani torturavano alternativamente la mia schiena e i miei capelli e lei mi mordeva le labbra… sentivo il cuore battere forsennatamente… pregai Dio di morire in quell’istante, giacché certo non avrei mai vissuto un momento migliore… poi volle venirmi sopra e calò sopra di me cominciando lei a dettare il tempo, portando le mie mani sul suo seno, con la testa reclinata all’indietro… una vera e propria amazzone, una nuova Lady Godiva…

Venimmo insieme… nello stesso preciso istante… lanciando al cielo all’unisono un urlo liberatorio… e lei si accasciò su di me… solo allora pensai alla cazzata: 40 anni e ancora non sai che si usa il preservativo per queste cose? Lei sembrò leggermi nel pensiero e tirò fuori dal cassetto il “salvavita”: le sue pillole… ridemmo come ragazzini e ricominciammo a baciarci teneramente ma il tempo era nostro nemico…

Col cuore gonfio di tristezza cominciai a rivestirmi mentre lei, amorevolmente, mi tempestava di piccoli baci, e dopo poco venne il momento di salutarci… Non ci eravamo scambiati ancora una parola, ma già sapevo cosa avrebbe detto…

“Ricordati che per te ci sono… sempre!” Mi baciò sulle labbra e mi congedò…

Uscii fuori: dopo tanto tempo il mondo mi sembrava migliore… Accesi una Chesterfield Light e mi allontanai nella notte, sapendo che non ci sarebbe mai stata una seconda volta…
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ricordati che per te ci sono... sempre!:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni