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Passione Ghloryhole


di Coppia85
16.08.2022    |    1.632    |    13 9.9
"Un ditalino accompagnò quei venti minuti di viaggio che dividevano il locale da casa loro..."
H 18:00_ Come ogni sera, puntuale come un orologio svizzero Valentina staccò dall’ufficio dove lavorava come segretaria per un importante compagnia assicurativa. Era sabato, quel sabato. Erano mesi che aspetta questo giorno. Era il 16 maggio del 2021 e questo weekend il suo fidanzato l’avrebbe trascorso fuori regione per un importante ritiro aziendale volto a promuovere i prodotti dell’azienda per cui lavorava. Valentina era sempre a conoscenza di queste occasionali trasferte lavorative di Fabrizio, quindi decise di organizzare la serata perfetta nel più bel club prive della città con il suo vicino di casa Alessandro. Quella sera ci sarebbe stata la serata dedicata al singolo e alle coppie amanti delle gang bang. Valentina adorava questo tipo di serata che periodicamente questo club organizzava. Per questo sabato, gli uomini soli, pagavano una quota ridotta in questo famoso club che diventava meta di decine e decine di ragazzi pronti a sfogare i loro più sporchi istinti.
Alessandro era un ragazzo sulla quarantina, circa 10 anni più grande di Valentina, nella vita gestiva una piccola boutique di scarpe da donna e aveva una passione per la fotografia.
Valentina e Alessandro non erano amanti, odiavano definirsi così. Alessandro per Valentina era più una valvola di sfogo per tutte quelle perversioni e voglie che aveva, ma che con Fabrizio doveva reprimere. Valentina e Fabrizio erano una coppia solida, si amavano e andavano d’accordo; facevano molte cose insieme: viaggiavano spesso, andavano al cinema, adoravano il teatro, le uscite con gli amici e avevano un matrimonio in programma che si sarebbe celebrato da lì a pochi mesi. Anche il sesso non era male tra i due, ma a Valentina mancava quel lato trasgressivo che in Fabrizio non trovava e che Alessandro sapeva tirar fuori trasformandola in una vera ninfomane.

H 19:00_ Valentina è a casa. Si spoglia e va in doccia non prima di aver ordinato una pizza tramite Just Eat.
L’acqua calda della doccia l’aiutava a sciogliere lo stress da lavoro accumulato durante la giornata, chiuse gli occhi e si abbandonò al piacere di quelle gocce d’acqua che le accarezzavano la pelle bianca e liscia. Dei pensieri osceni le attraversarono la mente, facilitati dal buio dovuto agli occhi chiusi e abbandonati al relax. La mano sinistra poggiata sulla parete in mattoncini grici che ricoprivano l’interno della doccia e mentre l’acqua calda cadeva a pioggia sul suo capo Valentina fece scivolare la sua mano lungo il ventre fino ad incontrare la sua labbra verticali che accolsero il suo dito medio come fosse un abbraccio.
Valentina era sola in bagno, ma nella sua mente no. Quasi magicamente la sua doccia si ingrandì notevolmente permettendo a quattro ragazzi sulla trentina, frutto della sua immaginazione, di entrare in doccia con lei. Le mani dei quattro cominciarono a sfiorare la sua pelle bagnata e mentre il più alto la baciava con fermezza, un altro, seduto sul piatto doccia, le mangiava la fica gocciolante. Il terzo e quarto si dedicavano al suo seno sodo come quello di una ventenne, i loro cazzi duri si facevano sentire sulle sue cosce… Valentina li segava energicamente mentre uno di loro cominciò a penetrarla con violenza da dietro.
Un suono ruppe quella bolla di fantasia che Valentina si era creata nella testa. Un trillo per la precisione. Era il suo telefono. Il suo fidanzato Fabrizio che la chiamava rovinando così l’orgasmo di Valentina.
Uscita dalla doccia si asciugò, richiamò Fabrizio e parlarono di come fosse stata pesante la giornata lavorativa. Valentina lo rassicurò del fatto che quella sera sarebbe andata a letto presto e così si diedero la buona notte.

H 20:38_ Con otto minuti di ritardo suona al citofono il fattorino con la cena di Vale. “Secondo piano, terza porta a sinistra” esclamo la ragazza. Alla porta si presentò un ragazzo alto, bello con lo sguardo profondo e quella barbetta incolta che tanto arrapava Valentina. In un attimo dei pensieri indecenti attraversarono la mente della ragazza (colpa anche l’orgasmo sfumato qualche attimo prima), avrebbe voluto prenderlo per la giacca, trascinarlo in casa e sbatterlo sul divano per poi cavalcarlo fino a farlo esplodere, ma si contenne, prese la pizza, lasciò due euro di mancia e ringraziandolo lo salutò con un senso di rimorso.

H 21:30_ Squilla il telefono, è Alessandro: “sei pronta”? “Dammi dieci minuti” rispose Valentina. “Comincio a scendere, ti aspetto in macchina al solito posto”.
Il solito posto era un parcheggio in penombra a due isolati da lì, i due “amici” erano conosciuti all’interno del condominio e non volevano destare sospetti.
Valentina era pronta, per l’evento aveva scelto un outfit elegante, ma sexy allo stesso tempo. Vestitino nero fantasia fino alle cosce, autoreggenti scure e scarpe nere laccate con tacco 12. Per questa serata aveva deciso di non indossare intimo, la cosa faceva impazzire Alessandro. Spruzzata di Chanel N.5 sull’uscio della porta e Vale uscì di casa facendo attenzione a non incontrare nessuno in ascensore e nell’androne, soprattutto non voleva incontrare la signora Teresa, la pettegola del palazzo.
Giunta al luogo dell’incontro la ragazza e il suo toy boy partirono per il club. Erano entrambi molto tesi, ma al contempo eccitati. “Hai messo le mutandine questa volta?” chiese con un sorriso Alessandro. “Controlla!” rispose Valentina. Il ragazzo portò la mano destra fra le cosce della ragazza trovando la figa completamente esposta, liscia e calda mentre con la mano sinistra teneva saldamente il volante. “Brava la mia troia!” esclamò sorridendo Alessandro. Un ditalino accompagnò quei venti minuti di viaggio che dividevano il locale da casa loro.

22:15_ I due giovani arrivano davanti quel tempio di perdizione, Valentina era già bagnata ed eccitata merito di quel lungo ditalino.
Entrarono e, facendo il solito giro di routine, Valentina scrutava tutti i presenti catalogando nella sua mente chi tra loro avrebbe potuto godere delle sue voglie. Il locale era molto affollato proprio come piaceva a loro quindi si avvicinarono al bancone e ordinarono due Negroni, giusto per sciogliere la tensione di quell’uscita clandestina. “Facciamo un giro” disse Alessandro, e, dirigendosi verso il tunnel che portava nella zona calda del locale, Valentina ebbe un mezzo infarto quando con la coda degli occhi scorse suo cognato Stefano, il fratello giovane del suo fidanzato!! Era proprio lui, inconfondibile! “Alessandro cosa facciamo??” con la voce tremolante e spaventata esclamò Valentina. “Vieni con me, seguimi è l’unica soluzione” rispose Alessandro cercando di rassicurare la ragazza.
La soluzione più logica era quella di andar via dal club, ma troppo rischioso perché il cognato era proprio vicino quella che era la porta di uscita, così Alessandro tirò Vale in direzione della zona buia del club dove si trovavano le glory hole e la dark room. A passo svelto, nel tentativo di allontanarsi il più rapidamente possibile da quell’intruso guasta feste, Valentina si voltò per l’ultima volta verso Stefano come a voler togliersi dalla mente ogni dubbio. Si, era proprio lui, non si era sbagliata. Il look sempre fuori luogo di Stefano era inconfondibile, jeans bianco fuorimoda, la solita cinta Gucci taroccata e quell’oscena camicia a fiori bianca e celeste che nessun uomo sano di mente metterebbe in un club prive.
“Vieni, entriamo qui!” così Alessandro tirò per un braccio la ragazza agitata. Entrarono in una glory hole chiudendo a chiave la porta dietro di loro. Era una stanza quasi buia, delle soffuse luci rosse illuminavano a malapena quella stanza che odorava di sesso, l’arredamento della stanza era composto da un divanetto di pelle rossa e un rotolone di carta al suo fianco. La stanza era contornata di buchi ad altezza vita. “Restiamo qui al sicuro” disse Alessandro. Valentina annuì con la testa capendo che era la soluzione migliore. Capì, inoltre, che la sua mandibola quella notte avrebbe lavorato molto.
Vale chiuse gli occhi, tirò tre sospiri di sollievo, mando giù la saliva nel tentativo di allontanare la tensione che aveva accumulato nell’ultimo minuto.
L’ingresso nella stanza coi buchi non era passato inosservato a un gruppetto di 5 uomini che bazzicavano nei meandri di quell’angolo buio del locale i quali accerchiarono le quattro mura con i loro cazzi già barzotti.
Valentina ormai fuori pericolo iniziò a lasciarsi andare tra le braccia di Alessandro il quale cominciò a masturbare il suo sesso sotto quel vestitino tanto sexy. I primi cazzi eretti cominciarono a fare capolino dai vari buchi che circondavano quei cinque metri quadri. Un brivido corse sulla schiena della troia che si lanciò subito su uno di essi mentre Alessandro eccitato si sedette sul divano e si gustò la scena segandosi lentamente per non venire.
La maschera da brava ragazza cadde su quel pavimento lurido e la vera Valentina uscì allo scoperto. La troia che era in lei prese il sopravvento e mentre succhiava avidamente quella bestia da diciannove centimetri segava con le mani i due cazzi ai lati.
Aveva la figa tutta bagnata, una goccia di nettare le colava sulla coscia raggiungendo quei tacchi che le aveva regalato il suo fidanzato. Quel cazzo da cui non riusciva a staccarsi esplose rapidamente riempendole la bocca di sperma che Vale fece colare dalla sua bocca sporcandosi tutto il seno.
Un cazzo aveva attirato la sua curiosità, quello alla sua destra che stava segando ormai da 2 minuti. Era bello, grosso, lungo e con un perfetto cappellone rosa. Vene grosse e imponenti lo attraversavano. Vale ne aveva visti molti di cazzi, ma quello era il cazzo per eccellenza. Si voltò verso Alessandro il quale annuì con un sorriso e la ninfomane si fiondo a fauci spalancate su quel perfetto attrezzo. Iniziò a succhiarlo e a sditalinarsi con la mano libera, avere quell’asta in bocca era per lei la cosa più bella.
Per quanto la luce fosse soffusa un dettaglio tolse il fiato per qualche secondo a Valentina. Mentre spompinava quell’uccello, La ragazza, scorse un pezzo di tessuto a fiori bianco e celeste. “E’ la camicia di mio cognato!!” esclamò scossa nella mente la ragazza. Era troppo arrapata per staccarsi da quel fallo perfetto (probabilmente di suo cognato) e mentre succhiava cercava di scorgere il colore dei pantaloni. BIANCHI! Ormai non vi era alcun dubbio, era Stefano, suo cognato!! Non disse nulla ad Alessandro in stanza con lei e continuò il lavoro orale cominciato. Se in un primo momento la cosa aveva scosso la troia, subito dopo le emozioni si trasformarono in qualcosa di mai provato. La situazione aveva mandato completamente in estasi la mente di Valentina ed un eccitazione mai provata prima pervase il suo corpo. In passato Vale aveva fatto qualche pensiero impuro sul cognato, ma mai ci avrebbe provato.
Quell’occasione non si sarebbe mai ripetuta, Valentina staccò la bocca dall’organo, si ruotò di 180°, si piegò a pecorina offrendo il suo culo al quasi parente. Vale a pecorina infilò due dita nella sua figa fradicia e con le stesse intrise di succo lubrificò il suo orifizio anale offrendolo al cognato ignaro dall’altra parte della parete. Il buco del culo di Valentina non ha mai fatto troppi complimenti ad un cazzo che cercava di entrare, da quel punto di vista era ben aperta, ma quella volta fu speciale, quel cazzo così perfetto entrò tra le sue natiche come un coltello caldo nel burro.
Un orchestra di piaceri pervase la mente di Valentina amplificati da quel rapporto proibito. Era accecata dall’eccitazione, il cazzo del cognato continuava a pomparle il culo mentre la troia spompinava Alessandro che si trovava in stanza con lei. Un orgasmo potentissimo attraversò il suo corpo come un fulmine che attraversa un albero, il suo corpo vibrava come una foglia al vento e un fiume di sperma caldo le riempì la bocca. Quasi contemporaneamente un getto caldo si riversò nel retto. L’amplesso più stravagante della sua vita era finito. Valentina rimase in quella glroy hole fino a tarda notte continuando a spompinare i cazzi che si alternavano nei numerosi buchi sulle pareti.

H 04:20_ il locale stava per chiudere, ormai non era rimasto più nessuno così Vale e Alessandro uscirono in punta dei piedi da quella stanza del piacere e come sentinelle in allerta raggiunsero la macchina e tornarono a casa.
La sera successiva il suo fidanzato Fabrizio tornò a casa con un mazzo di rose per la sua futura mogliettina. “Grazie!” esclamò la ragazza abbracciandolo forte. “Di nulla, per così poco, sei la donna perfetta, meriti questo ed altro” rispose Fabrizio, aggiungendo “vedi che stasera viene mio fratello a cena, ti va di preparare qualcosa di buono”? Un brivido attraversò la schiena di Valentina fino al culo, ancora dolorante.
Un sorriso si palesò sulla sua bocca ed esclamò: ”woow, ok”!
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