tradimenti
MARIANA F. 143. RICORDI LONTANI 2P
di wbm
26.07.2024 |
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"Il giorno successivo quando mi riportò a casa ci ripromettemmo che non sarebbe più successo, una cazzata, quando rientrai a casa fu la prima ed unica volta..."
Ciao, ora sono io con l’aiuto di Di a scrivere, sono Mariana la moglie di Augusto, lui sa bene che in passato ho scopato varie volte col suo amico, non l’ho mai capita questa cosa sua personale, proprio lui che è stato sempre molto geloso quando si parla di Di abbassa le difese, pensa forse lui possa essere per me solo ed unicamente un giocattolo sessuale.Quando capitò la prima volta, tornando a casa una mattina, era da poco che eravamo sposati ed io mi ero portata Di a casa di mamma per fare alcune riparazioni che loro erano già partiti per le vacanze, pioveva a dirotto quella calda sera e decidemmo di rimanere la notte nella mia vecchia camera, lo stronzo lasciò un messaggio in segreteria molto sporco.
Alla fine dovemmo cancellare tutti i messaggi registrati, non sarebbe stato il caso che mio padre sentisse il genero che dava il via libera alla figlia di scoparsi un altro e pertanto di andarci piano a lui perché io ero ancora un po’ stretta per le sue dimensioni, che stronzo riuscì proprio così a mettermi il fuoco nel basso ventre, a creare l’imbarazzo preparatorio.
Ricordo di avergli preparato le asciugamani per farsi la doccia, ero in camera mentre sentii aprire l’acqua, dissi fra me e me proprio quel vaffanculo indirizzato a mio marito, mi aveva stuzzicato troppe volte, mi spogliai e raggiungendo Di, pensai proprio che se era quello che voleva, lo avrei accontentato, entrai nel bagno e poi nel vano doccia dietro di lui.
Lui non se ne era accorto, era di spalle, mi chiese cosa stessi facendo, lo baciai sul collo, lo tranquillizzai, girandosi ci baciammo, avevo solo avvertito una cosa strana colpirmi prima l’anca, poi scesi con le mani a cercarlo, mentre la mia lingua giocava con la sua ero preoccupata di ciò che stavo toccando, non riuscivo ad arrivare alla fine, tremavo dentro.
Mi distaccai per vederlo meglio, lo stavo segando a due mani e ne rimaneva ancora molta, il non riuscire nemmeno a far toccare indice e pollice mi preoccupava, poi scesi a veder da vicino quella che mio marito sotto le docce del tennis mi descrisse come una proboscide, non era mia intenzione, non mi era mai piaciuta quella pratica ma fu inevitabile.
Cercai di aprire quanto più possibile la bocca, mi sentivo la mandibola slogarsi, ma era troppa la voglia di spingermelo in gola, non ricordo per quanto ho succhiato e provato conati di vomito prima che lui con la mano ferma sulla nuca mi tenne ferma schizzandomi in gola per la prima volta in vita mia un enormità di sperma denso e davvero molto dolce.
Quando me lo tolse sentii vari schizzi imbrattarmi il viso, mi ritrovai poi alzata con le mani al muro mentre lui era sceso giù tra le natiche a leccarmi tutta, tra le labbra della mia micetta ed il fiorellino allora ancora vergine, era bravissimo per davvero, sì amore adesso dopo tanti saprai che dietro non sei stato il primo a mettermelo, poi ti racconterò come.
Caro amore mio, mi fece già avere un fortissimo orgasmo con solo quella lingua e quelle dita forti a giocare e forse a preparare i miei buchetti, ero ancora ansimante mentre si rialzava ed inizio ad entrare nella mia micetta stretta, provai una forte sensazione di invasione, di riempimento, prese prima a scoparmi molto lentamente facendomi abituare.
Cazzo quanto abbiamo scopato, quando arrivò il garzone della pizzeria ero in accappatoio e quando vide lui nelle mie stesse condizioni spalancò gli occhi, conosceva mio marito e capì subito la situazione, gli lasciai una bella mancia, non credo però si tenesse nascosta la vicenda, ci asciugammo e mangiammo la pizza nudi, poi gli risalii di nuovo sopra.
Non posso credere di essermi fatta scopare sopra al tavolo dei miei, provò varie volte a mettermelo nel culetto, era troppo grosso, mi preparò pure con due dita o forse tre, ci mise pure un po’ di burro preso dal frigo, era freddo e mi fece solletico, sorridevo sculettando, poi provò ad entrarci, troppo dolore e lo feci desistere dandogli la micia ancora.
Il giorno successivo quando mi riportò a casa ci ripromettemmo che non sarebbe più successo, una cazzata, quando rientrai a casa fu la prima ed unica volta che ti confessai facendoti il segno con le mani che ti avevo fatto le corna, ti ricordi che l’estate successiva lui fece il viaggio in Calabria con noi, facemmo una sveltina nei bagni dell’autogrill.
Quell’estate prima di trasferirci in Toscana per il tuo lavoro, quella cosa che hai raccontato nel precedente racconto, mentre tu eri addormentato sulla sedia sdraio al falò di ferragosto, l’ho fatta pure io, si scusami amore mio, ma mi sono fatta pure io i tre ragazzini assieme, pure per me è stata la prima volta che lo prendevo nel culo tra i lamenti.
Si ero brilla un po’ anche io ma cosciente e soprattutto curiosa di provare quell’esperienza, ero sopraffatta dalle forti emozioni dalle energie dei tre che mi prendevano contemporaneamente, sì amore, bocca, fica e Di tutto nel culo, mi apri per bene e non fu nemmeno l’unica volta, l’estate successiva sarei tornata con “Sharon”, nuova provetta zoccola.
Lei scendeva spesso dopo aver messo i bimbi a nanna e dopo aver parlato col marito in città se ne usciva con Di, una sera dietro la siepe nascosta stavo a prendere il fresco della sera, delle ragazzette mormoravano di aver visto la signora toscana che si stava facendo scopare alle giostrine dai tre amici, ‘quella zoccola si stava facendo scopare il culo a turno.
Ti ricordi, amore che voi veniste per l’ultimo weekend per ritornare coi ragazzi a casa in città che noi due sole saremmo rimaste per qualche giorno, giusto per rassettare e lasciare la casa pulita?, si amore il martedì è successo un casino, lei mi convinse ad organizzare una cenetta coi tre per salutarci, cazzo l’avessimo mai fatto amore, si presentarono in sei.
Bevemmo tanto più che mangiare, poi io andai di là a fare i piatti, li sentivo parlare, discorsi del cazzo, lei poi non la sentivo, mugugnava, ancora un po’ brilla cercai di ritornare di là, volevo mandarli a casa, ho solo ricordi annebbiati di noi stese sui cuscini delle sdraio per terra che venivamo scopate a turno, in coppia o in trio ci hanno riempite bene.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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