tradimenti
La storia vera di Dott. R. Mani magiche
di Coppiacoriandoli
15.11.2024 |
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Mi scappò un sorriso, mani magiche..."
Maledetta spalla...avete presente quel dolore che inizia piano piano , quasi in sordina, e diventa ogni giorno più fastidioso? Ecco, io soffrivo di un dolore alla spalla che era iniziato in modo quasi impercettibile ma, col passare dei mesi, si era fatto sempre più intenso. All'inizio avevo cercato di ignorarlo, sperando che il fastidio svanisse da solo, ma presto anche i gesti più semplici - come prendere una tazza dal ripiano più alto o infilarsi la giacca - erano diventati difficili e dolorosi. Decisi quindi, anche su suggerimento di mio marito di fissare un appuntamento con un medico specialista per capire la causa del problema.Durante la visita, mi spiegò che si trattava sicuramente di una ernia cervicale, e di un’infiammazione ai tendini della spalla probabilmente dovuta a movimenti ripetitivi o posture scorrette. Mi prescrisse alcuni antinfiammatori per ridurre il dolore, ma aggiunse che per una guarigione completa sarebbe stato necessario fare fisioterapia.
"Conosco un ottimo fisioterapista," mi disse il dottore. "è’ molto preparato, dicono che ha le mani magiche….scherzo! Ha un tocco professionale che aiuta davvero i pazienti a ritrovare il benessere."
Mi scappò un sorriso, mani magiche...io quel termine lo uso per altre cose...pur essendo inizialmente un po' riluttante all’idea di dovermi sottoporre a delle sedute regolari, decisi di fidarmi del consiglio dello specialista. Così, fissai il primo appuntamento con Mani Magiche, pronta a intraprendere un percorso di riabilitazione per tornare a vivere senza quel fastidioso dolore alla spalla.
Arrivò il giorno di recarmi dal fisioterapista , entrai nel suo studio , mi si presentò davanti un uomo dai modi gentili e con un fascino naturale che non passava inosservato, Roberto.
R. Io condivido con mio marito la bellezza di essere una coppia libertina da anni ma incontrare lui quel giorno mi provocò un brivido inaspettato.
Dopo le prime sedute, incominciai a notare come R. fosse sempre attento e premuroso nei miei confronti, senza mai oltrepassare i limiti della professionalità, ma con uno sguardo e un sorriso che ti facevano sentire speciale. Ogni volta che lui mi massaggiava la spalla dolorante, le sue mani forti e sicure sembravano alleviare non solo il dolore fisico ma anche la stanchezza accumulata dalla vita quotidiana e di nuovo quel brivido caldo su tutto il corpo.
Le nostre conversazioni iniziarono a spaziare oltre il semplice "Come ti senti oggi?" parlando di viaggi, passioni e progetti. Trovavo incredibile la facilità con cui potevano parlare, ridere, e condividere piccoli frammenti delle nostre vite. Ogni volta che uscivo dal suo studio, sentivo il cuore battere un po' più veloce e una leggera scossa d'adrenalina faceva capolino.” .che mi sta succedendo?” pensai.
Tuttavia, sapevo che si trattava di qualcosa di fugace, un’emozione intensa ma passeggera. R. era solo il fisioterapista capace di aiutarmi a guarire, e io tornavo ogni volta a casa, dove mio marito, con cui avevo costruito una vita solida, mi aspettava.
Alla fine delle sedute, mentre lo salutavo ,provavo un senso di gratitudine e desiderio allo stesso tempo, mi aveva ricordato la bellezza di sentirmi viva, Lo volevo nei miei giochi?
Rientrando a casa, decisi di abbracciare il mio Andrea con un rinnovato calore, pronta a dare alla nostra relazione la stessa attenzione e passione che avevamo riscoperto.
Durante le mie giornate a lavoro mi capitava di pensare al mio fisioterapista. La mia mente vagava su dettagli che prima non avrei nemmeno notato: come i suoi occhi si accendevano quando sorrideva, il modo sicuro con cui le sue mani lavoravano per alleviare il dolore, l’attenzione che mi riservava , mi apriva la porta, mi spostava la sedia. Era un pensiero sfuggente, quasi sfacciato, eppure... intrigante.
Un giorno, prima di una delle sedute, pensai a cosa indossare. Non era certo la prima volta che mi preoccupavo del mio aspetto, ma quella volta c’era un’intenzione diversa: desideravo catturare l’attenzione di R. magari con una blusa che lasciasse intravedere qualcosa di più, magari il mio seno o se avessi scelto un profumo appena accennato, abbastanza da avvolgerlo di provocazione e sensualità? immaginavo scenari nella mia mente: forse, mentre lui mi guidava attraverso qualche esercizio, avrei potuto scambiare con lui uno sguardo più profondo, trattenendo il suo sguardo un istante più a lungo del necessario. E se avessi lasciato intendere con il tono della voce, con un sorriso inaspettato, che trovavo piacevole la sua compagnia?
Mi passava per la testa anche l’idea di toccarlo, magari “accidentalmente” sfiorandogli la mano o il braccio o anche il suo grosso pacco che si notava parecchio dai suoi pantaloni sottili che osservavo sempre mentre lui mi aiutava a posizionarmi per un esercizio. Mi chiesi se anche lui provasse la stessa leggera tensione nell’aria, quella sensazione elettrica che sembrava aleggiare quando eravamo nella stessa stanza.
Ma alla fine, mi fermavo sempre un attimo prima di trasformare i miei pensieri in azioni. Ricordavo che, per quanto seducente fosse l’idea, R.era un professionista che trattava i suoi pazienti con cura e rispetto. E c’era poi il suo matrimonio, solido e prezioso, con una donna che lo amava e che aveva sempre creduto in lui. Sapevo che quei pensieri erano un riflesso del desiderio di sentirsi ancora ammirata e desiderata.
Durante una delle ultime sedute di fisioterapia, l'atmosfera tra noi sembrava carica di una tensione diversa dal solito. Il dolore alla spalla era quasi scomparso, ma continuavo a tornare per affinare i movimenti e sciogliere le ultime rigidità, e forse anche per quell’irresistibile desiderio che sentivo per lui.
Quel giorno, mi sistemava un macchinario sul punto dolorante e si avvicinò più del solito per controllare la posizione del braccio. Le sue mani si posarono leggere sulla mia pelle, e sentì il battito del cuore accelerare; era una sensazione intensa, che sembrava dilatare il tempo e il silenzio attorno. Ci scambiammo uno sguardo: nei suoi occhi, lessi una scintilla che mi fece trattenere il respiro.
Senza pensare, mi lasciai trasportare da quel momento. R.si chinò leggermente verso di me, e in un istante, i nostri volti erano così vicini che potevo percepire il calore del suo respiro. Presi con due dita il colletto della divisa e lo tirai a me. Le nostre labbra si sfiorarono, prima esitanti, poi in un bacio lento e intenso, carico di desiderio e al tempo stesso di trasgressione. Fu un momento breve, quasi sospeso fuori dalla realtà.
Quando ci staccammo, entrambi rimanemmo in silenzio per qualche istante, con gli occhi chiusi, i respiri vicini, con la consapevolezza del gesto appena compiuto ancora chiara nei nostri occhi. Con un sussurro, R.mi disse: "Forse è meglio fermarsi qui." Io annuì, consapevole che quel bacio era stato tanto intenso quanto folle.
Tornata a casa, mi sentivo un misto di agitazione e sollievo. Ero confusa dai sentimenti che avevo provato con R., ma non riuscivo a tenere per me ciò che era successo. Il pensiero di nascondere un bacio, anche se fugace, non è nelle nostre regole di coppia aperta. Mentire non fa e non faceva parte di noi. Decisi di raccontare tutto a mio marito. subito ,mentre eravamo seduti sul divano, esclamai: "Devo dirti una cosa". Gli dissi del bacio, del momento improvviso e della tensione che avevo avvertito con R.. Cercavo di spiegare tutto con sincerità, anche il turbamento di essere sola senza di lui.
Mentre parlavo, osservavo le sue espressioni , aspettandomi forse rabbia o delusione. Ma, lui mi ascoltava con calma e con un’attenzione profonda, quasi come se le mie parole lo intrigassero. Quando ebbi finito, lui mi guardò negli occhi, e io vidi un accenno di un sorriso diverso dal solito, quasi divertito.
"Amore", mi disse piano, "apprezzo che tu mi abbia raccontato tutto. È bello sapere che siamo onesti l’uno con l’altro. Sai, il pensiero che tu abbia provato un momento di passione inaspettata... non mi dà fastidio. Anzi, mi intriga molto, mi eccita."
Lo guardai sorpresa. Non mi aspettavo quella reazione. Invece di sentirsi ferito, sembrava trarre un piacere sottile e inaspettato dal racconto. "
Quella sera, tra di noi sembrava essersi accesa una nuova scintilla, un senso di complicità e di desiderio che non avevano scoperto. mi rese conto che il bacio con R., più che un ostacolo, era stato un'occasione per riaccendere qualcosa di speciale tra me e mio marito.
Pochi giorni dopo, mi trovai di nuovo nello studio con R. in una stanza diversa dal solito, intima e accogliente. Eravamo due persone che si conoscevano, che si studiavano con sguardi più profondi, e la tensione tra di noi era palpabile. E il desiderio sessuale di entrambi era immenso.
Durante la seduta, lui mi guardava con desiderio, come se cercasse di spogliarmi con gli occhi e si capiva che non vedesse l’ora di avermi nuda tra le sue mani.
Mi chiesi cosa avrebbe provato mio marito sapendo quanto fossi attratta da R. in quel momento, quanto quel gioco mi avesse fatto riscoprire lati nascosti di me e della nostra relazione.
E mentre ci avvicinavamo, in bilico tra desiderio e realtà, capivo che quelle mani non mi bastava più sentirle solo sulla parte dolorante, io le volevo ovunque. Io volevo lui, tutto, adesso e subito.
Sorrisi, mentre lo tiravo a me, sapevo cosa volevo da lui e cosa lui voleva da me. Uh se lo sapevo...
Iniziammo a baciarci come due ragazzini, i nostri respiri iniziarono ad aumentare sempre di più e il calore dei nostri corpi lo seguiva.
Senza dire niente abbassai la testa verso i pantaloni alla ricerca del suo membro, ed ecco dopo aver aperto i bottoni mi ritrovai in mano il suo enorme pene, grosso ,turgido e durissimo… in un attimo era dentro la mia bocca. Che paradiso ragazzi!
Non volevo smettere , ma lui mi sollevò la testa e mi baciò quasi ad assaporarne il gusto e con una sicurezza ferma mi sfece sfilare le mutandine e infilò completamente la faccia dentro e iniziò a leccarmela avidamente fino a quasi farmi raggiungere l’orgasmo.
Ci spogliammo e provai dentro di me quell’enorme membro in ogni posizione e ogni modo possibile, in quel istante avrei fatto di tutto, infatti mentre ero messa a 4 zampe con la schiena incurvata quasi a suggerire un altro canale, lui esclamò:” Impossibile non resistere” e dopo avermi lubrificato per bene e preparato a dovere sentì tutta la sua verga penetrarmi dentro! urlai con un misto di dolore e piacere! per quasi un ora di vero godimento . Ma l’orgasmo migliore lo raggiunsi con le sue mani davvero magiche, non credo di aver mai squirtato tanto tutto in una volta, pazzesco. Mi tremano ancora le gambe se ci ripenso. Mi ritrovai nuovamente con la bocca piena di lui, regalandogli un orgasmo che ci ha lasciato quasi senza fiato.
Rientrata a casa ancora con il suo sapore addosso ,apro la porta e mi ritrovo mio marito eccitato come non mai all’idea di quello che potevo aver fatto. Gli racconto la seduta, ogni dettaglio, ogni pensiero, e lui improvvisamente ,mi bacia :”voglio sentire il suo sapore” mi dice tra un bacio e l altro. Ci ritroviamo avvinghiati, presi da una nuova passione, diversa, più spinta, più sporca, e mentre mi prende con una foga che non vedevo da tempo, mi dice :” ti prego chiamami R.”
Lo faccio, ed esplode dentro di me urlando il mio nome .
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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