tradimenti
La mia fidanzatina svezzata dagli altri Cap 8
di MikyeMarina
09.11.2024 |
673 |
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"Scese dall'auto e la vidi sparire come inghiottita dall centro commerciale..."
Pesa di coscienza o presa e basta Erano trascorsi alcuni giorni dall'avventura con Alex, e noi ci godevamo gli ultimi attimi di bel
tempo prima di tornare ai libri, ma il ricordo di Alex continuava a rimanere vivo nelle nostre menti.
Marina, però, non perdeva occasione di rinfacciarmi la promessa che le avevo fatto in un momento di follia: quella di aiutarla a perdere la verginità, affidandola a qualcuno diverso da me.
Ricordo che, in un momento di profonda confusione e vulnerabilità, le dissi: "Ma amore, non sarebbe più facile che ci pensassi tu? Come potrei farlo?".
Lei, guardandomi negli occhi con uno sguardo malizioso,e provocante,rispose con voce ferma, mentre io sentivo un misto di ansia e desiderio: "No, È COMPITO TUO.. È il tuo modo di dimostrare quanto mi ami.
E poi, è "molto più eccitante" pensare che il proprio fidanzato faccia sverginare la sua fidanzatina da un PORCO DEPRAVATO CHE LA RIEMPE DI SBORRA".
In quel momento, mi sentivo intrappolato tra l’amore e le aspettative, incapace di trovare una
via d'uscita.
Dopo qualche settimana, con un aria furbetta e da troietta, Marina mi disse: "Miky Amore, andiamo a Pescara a fare compere?".
Ingenuamente, risposi: "Perché, non ci sono negozi da noi?".
A quel punto, lei ribatté con un sorriso sardonico: "Sei proprio tonto! Amore, cosa ti ricorda Pescara? Alex, cazzo grosso,fidanzatina sborrata, corna per te!", dicendo il tutto con aria da bimba, sussurrandomi all'orecchio, e poi aggiunse con un tono provocatorio: "Dai amore, fammi contenta. Lo so che lo vuoi pure tu".
Accettai, sentendo lo stomaco contrarsi in un misto di emozioni, e lei, felice, mi abbracciò stretta, sussurrandomi: "Mi farà morire, e ti metterò delle belle corna che ti faranno sborrare come un porco".
Con il sabato che si avvicinava, decisi di contattare Alex per dirgli che gli avrei mandato Marina da sola senza il sottoscritto.
Naturalmente quando lo chiamai, fu felice di sentirmi e, con un tono malizioso, disse: "Vedrai cosa le faccio stavolta. Te la rimando stravolta e sborrata, senza nessun ritegno".
Quelle parole mi colpirono e,
sorprendentemente, mi eccitarono molto, tanto che dovetti farmi una sega pensando ad Alex che si scopava la bocca della mia amata fidanzata e speravo in cuor mio non solo quella.
Finalmente, il sabato arrivò e ci avviammo verso Pescara.
Quando Marina scese in strada, rimasi sorpreso dal suo abbigliamento sobrio: indossava una semplice maglietta bianca e un paio di jeans senza fronzoli.
Mi aspettavo qualcosa di più audace, un vestito sexy che attirasse l'attenzione, ma invece sembrava quasi innocente.
La sua scelta di abbigliamento mi lasciò interdetto, alimentando ulteriormente la mia curiosità su come si sarebbero svolte le cose quel giorno.
Dopo circa un'ora di viaggio ci fermammo ad un autogrill nei pressi di Termoli, Marina andò in bagno e io ne approfittai per bere uno scadentissimo caffè.
Erano passati più di 10 minuti quando Marina finalmente uscì dal bagno, catturò subito la mia attenzione. La minigonna, corta e attillata, era di un tessuto leggero che accarezzava le sue curve in modo seducente.
Il colore era un nero profondo, che metteva in risalto la sua pelle chiara.
La gonna si fermava appena sopra le cosce, lasciando intravedere la silhouette delle sue bellissime gambe .
La gonna era così corta che se avesse fatto un qualsiasi movimento non ci sarebbe stato più nulla da immaginare
Ogni passo che faceva sembrava enfatizzare il movimento sinuoso delle sue forme.
Sotto la gonna, indossava delle calze autoreggenti di un elegante color nero ambrato, con una riga dietro che scompariva sottola minuscola gonna, con un delicato pizzo nero che spuntava dalla parte superiore, tanto era corta la gonna, aggiungendo un tocco di sensualitàal suo look.
Le calze abbracciavano le sue gambe come una seconda pelle, accentuando la loro lunghezza e slanciando ancor di più. Il contrasto tra il nero della gonna e il delicato
pizzo delle calze creava un gioco di luci e ombre affascinante.
Sopra, Marina portava una top aderente di un bianco puro, che si adattava perfettamente al
suo corpo. Il tessuto leggero metteva in evidenza il suo seno e i suoi capezzoli, mentre le spalline sottili lasciavano scoperte le spalle,lasciando intendere che non aveva nessun reggiseno rendendola ancora più attraente.
L'insieme del suo abbigliamento emanava un'aura di provocazione e innocenza, creando un mix irresistibile che mi lasciò senza parole.
Ogni dettaglio, dalla minigonna alle calze autoreggenti, parlava di una scelta studiata per attrarre provocare e arrapare.
Quando Marina uscì dal bagno, attirò immediatamente l'attenzione di tutti.
I suoi abiti provocanti e il suo portamento sicuro, nonostante la giovane età, catturarono gli sguardi di chiunque fosse nei paraggi, in
particolare di un gruppo di camionisti seduti al tavolo di un bar vicino.
I loro occhi si illuminarono al suo passaggio, e non tardarono a fare apprezzamenti coloriti.
"Guarda che strafiga, una vera rizzacazzi!", esclamò uno di loro, mentre un altro aggiunse:
"Con quelle gambe, potrei fare qualsiasi cosa!".
Un terzo camionista, con un sorriso sornione, commentò: "Sei una visione, piccola! Su dai vieni a fare un giro con noi? ti riempiamo di cazzo e sborra”.
Marina, con un sorriso quasi timido li ringraziò a testa bassa "Grazie mille, ma adesso non posso"' rispose loro facendo intendere che probabilmente ci sarebbe stata
Il fatto di essere vestita sexy mista alla sua timidezza, sembrò accendere ancora di più l'interesse dei camionisti, tant'è che Marina, come mi confessò successivamente facendomi arrapare ancora di più, fu tentata da andare verso loro, ma fortunatamente per tutti noi non lo fece.
Dopo quell'episodio, Marina si diresse verso l'auto con un'aria disoddisfazione.
Una volta seduta, si voltò verso di me, il suo sorriso era contagioso. "Mica male, dai! Pensavo peggio," disse, con un tono di sfida e
complicità.
Poi, con uno sguardo malizioso, aggiunse: "Adoro i camionisti! Hanno sempre un certo fascino bruto, sai? Prima o poi ci facciamo un regalo, cazzi grossi per me e corna per te."
Con queste premesse, proseguimmo il viaggio verso Pescara.
Una volta arrivati Marina mi baciò e disse" Amore vado a prendermi un pò di cazzo buono, peccato che sono ancora vergine” proferì facendomi sentire in colpa, aggiungendo con uno sguardo voglioso: “mi sarebbe poacito prenderlo dentro la fighetta, va bè vorra dire che dovremo ritornare piu volte”.
Scese dall'auto e la vidi sparire come inghiottita dall centro commerciale.
Non la sentii per più di due ore, il mio cuore batteva forte, e la curiosità cresceva ad ogni istante.
Finalmente, ricevetti un messaggio su WhatsApp da lei.
Aprendo il messaggio, lessi con un misto di sorpresa : “Adesso sono troppo impegnata, qua la situazione è davvero grande e c'è taaanto da fare, e poi se ti dicessi cosa sto facendo, ti sborreresti addosso da solo.”
Le sue parole erano provocatorie e cariche di mistero, lasciandomi immaginare cosa potesse star combinando.
Ebbi una violenta erezione ed un sorriso si fece largo sul mio viso, mentre mi chiedevo quali situazioni stesse vivendo e quanto avrei dovuto aspettare per scoprire tutti i dettagli.
La sua capacità di stuzzicare la mia curiosità era innegabile, amavo davvero tanto quella ragazza e la voglia di rivederla aumentava sempre di più.
Dopo aver ricevuto quel messaggio provocatorio da Marina, continuai ad aspettarla con il cuore in tumulto per la curiosità.
Nel frattempo, avevo deciso di prendere una stanza in un albergo per passare la notte, così da essere comodo e pronto per qualsiasi cosa fosse accaduta dopo il suo incontro con Alex.
Dopo due abbondanti lunghe ore, finalmente la vidi riemergere dal negozio.
Era stanca, ma il suo viso brillava di una luce raggiante, come se avesse appena vissuto un'esperienza straordinaria.
I suoi capelli erano un po 'scompigliati, aveva sborra da tutte le parti, il che faceva presagire che Alex avesse colpito più volte, il sorriso che portava era contagioso.
Dopo avermi raggiunto, Marina si avvicinò e, con un sorriso dolce, mi disse un "ti amo" mentre mi baciava.
Quell'attimo sembrava sospeso nel tempo, ma c'era qualcosa di diverso.
Dalla sua bocca si sentiva, senza ombra di dubbio, il sapore forte diella sborra di Alex.
Era una sensazione strana, un mix di emozioni che mi travolse, mentre cercavo di capire cosa fosse davvero accaduto durante il tempo in cui eravamo stati separati.
Il suo bacio, pur carico di affetto, portava con sé un chiaro segno della sua esperienza, lasciandomi con la curiosità di scoprire tutto ciò che si celava dietro quel momento.
Dopo quel bacio carico di emozioni contrastanti, Marina si staccò da me, con un sorriso malizioso. "Andiamo all'albergo che ti racconto tutto, amore cornutello, non immagini nemmeno le CORNA che ti ho messo" disse, ridendo.
Le sue parole erano un perfetto mix di affetto e provocazione, e non potei fare a meno di sorridere.
La curiosità mi attanagliava, e l'idea di scoprire ogni dettaglio di ciò che era successo durante il suo incontro con Alex mi entusiasmava.
Insieme, ci dirigemmo il luogo dove avremmo riposato quella notte.
Arrivati all'albergo, Marina attirò subito l'attenzione di tutti con il suo look provocante e l'aria sicura di sé.
Era impossibile non notarla; il suo modo di muoversi e il sorriso sul volto
rivelavano che era appena tornata da un incontro carico di passione.
Si capiva chiaramente che veniva da un momento intenso, e la sua aura magnetica lasciava un'impronta indelebile su chiunque la osservasse.
Mentre ci avvicinavamo alla reception, non potei fare a meno di notare gli sguardi ammirati e lussuriosi che riceveva, e un misto di orgoglio e curiosità si impossessò di me.
Non vedevo l'ora di ascoltare la storia che nascondeva il suo aspetto.
Una volta entrati nella stanza, Marina si buttò sul letto con un sospiro di sollievo.
"Uff, che giornata! Certo che il tuo amico Alex è davvero un bel porco, pieno di sorpresa oltre che di SBORRA” parola detta con un tono di voce da monella che mi colpì al petto come un coltello rovente e che esclamò con un tono che rivelava una certa malizia.
Le sue parole facevano capire che era al corrente del mio piano precedente e che l'incontro era andato oltre le mie aspettative.
Quel commento fece scattare in me una miriade di emozioni.
La sua franchezza e il modo in cui si sentiva a suo agio rendevano tutto più intrigante e mi faceva capire che il mio dolce amore stava crescendo anche se avrei scoperto dopo come e quanto.
Le chiesi scusa, sentendomi un po' in imbarazzo per la situazione, ma lei, con un gesto affettuoso, mi mise una mano tra i capelli e, sorridendo, disse: "Ma che scusa, anzi grazie per quel magnifico cazzo e per tutto il resto e non solo".
Le sue parole, cariche di ironia e di complicità, mi colpirono.
In quel momento, ogni senso di colpa svanì e ci ritrovammo entrambi a ridere, consapevoli che tra di noi c'era un’intesa unica.
La sua franchezza e il modo in cui parlava mi facevano sentire più vicino a lei.
Mi preparai ad ascoltare ogni dettaglio della sua giornata godendomi l'ennesima sega della giornata, anzi le seghe della giornata.
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