Racconti Erotici > tradimenti > La Dottoressa
tradimenti

La Dottoressa


di Mariorouge
27.03.2021    |    372    |    0 9.8
"Poco fa l’ho sdraiato sul lettino, dopo una bella pomiciata dove io ho toccato e lui è dovuto rimanere lì a mia disposizione..."
Non posso non analizzare l'oggetto, è più forte di me, nel mio DNA scientifico, è forma mentis e mi piace, rende il tutto, parrà strano, per me ancora più eccitante. Sono strana? Chi se ne frega; sono sempre più porca? assolutamente sì!! ho quasi 50 anni e non mi sono mai sentita meglio, desiderata, bona, troia, libera, innamorata del mio uomo di sempre, appagata di lui e da lui, al contempo libera di fottere e farmi fottere, cazzi, fiche, mi piace tutto e solo a dirlo la mia fica cola!!

Mi sto distraendo, torno a lui, all’oggetto, all’analisi, l’eccitante analisi. La sezione è direi un trifoglio, trilobata sul davanti, nel complesso largo, molto largo, teso, vibrante. La venatura è marcata, vena da “culturista” per modo di dire, è duro e ha un colore curioso, beige, marroncino, imponente e maturo, ma si staglia, in contrasto, su un corpo quasi infantile, bianco e rosa, con pochissimi peli. Sembra un corpo estraneo, autonomo. È proprio carino questo ragazzo, ricciolino, occhi svegli e vogliosi, mi guarda e mi sorride con un certo timore e rispetto e al contempo eccitato. Lo guardo negli occhi mentre sono qui, chinata sul suo cazzo eretto, lo fisso autoritaria e porca. Mi guarda di rimando e dopo un po’ abbassa gli occhi sulle mie grandi e gonfie tette. Muovo un sopracciglio, lo inarco, è come se lo sgridassi bonariamente, se ne accorge e si imbarazza. Sorrido e comincio di nuovo a rifare ciò che amo, sesso, sesso, sesso, vaginale, anale, orale, per ora di nuovo orale. Solo dieci minuti fa mi era giusto esploso in bocca, colo copiosamente e ci ripenso un attimo.

Ricordo che mi ci è voluto poco a ritrovarmi qui!! Il ragazzo del Bar dell’Ospedale nel quale ogni tanto collaboro facendo ambulatorio, lo avevo notato già un paio di volte. Alto, magro, belle spalle, sorridente, giovane, 22-23 anni, poco più dei miei figli. Soprattutto avevo notato che mi aveva notata. Ma guarda un po' questa cinquantenne castigata col camice, penso e sorrido a me stessa, quasi quasi la prossima volta lo uso questo ragazzetto. E così è andata, stamani il camice era sbottonato e la camicetta pure. L’ho guardato vedendo dove guardava il porcello mentre mi portava la spremuta e il tramezzino, l’ho fissato negli occhi, guidandoli verso il basso dove a quel punto ho guardato io insistentemente con malizia. Proprio lì!! qualcosa di grosso, gonfio e barzotto. L’ho riguardato fisso negli occhi, con sorriso porco e con impercettibile assenso della testa. Su un tovagliolino ho scritto area 3, ala C, ambulatorio 3C11, 18.45.

Poco fa l’ho sdraiato sul lettino, dopo una bella pomiciata dove io ho toccato e lui è dovuto rimanere lì a mia disposizione. Gli ho tolto prima le mani dalle tette, mentre gli frullavo la lingua in bocca, e gli palpavo il culo e il cazzo e poi gliele ho rimesse sopra. L’ho, appunto, sdraiato, spogliato e mi sono spogliata.

Ho appoggiato il mio bel culone sodo, ma morbido, largo ma proporzionato, sul suo viso e gli ho fatto leccare prima la fica e poi il buco del culo. Però il ragazzetto, penso, bravo con la lingua, apprezza entrambi gli orifizi e si sente. Bravo penso, non ai livelli del mio Mario, un campione di lingua, ma bravo. Godo e colo. Ho un brivido e stringo con le mani quel cazzone, lo stringo mentre vengo copiosamente, con scosse e brividi mugolando forte. E ora a me, in questo splendido 69. Lo arreggo a due mani e lo scappello, lo lecco, ne apprezzo la dimensione e la consistenza ferrea. Ehh essere ragazzi!! che bel cazzo duro, faccio fatica a spostarlo dal suo ventre, lo muovo con forza in avanti e ci colo della saliva sopra. Con la bocca, molto aperta, comincio a ciucciarmelo. Un po’ in cima, un po’ lenta, un po’ veloce, un po’ con la lingua, poi affondo. Sono diventata molto brava, lo so, una mangiatrice di spade. Con ampi movimenti lo ingollo due tre volte dalla cima fino in fondo. Giusto il tempo di risalire ed eccolo lì, il ragazzetto. Un rantolo, una contrazione dei glutei, uno spasmo, un fiotto nella mia gola. Un impressionante mezzo bicchiere di sborra. Calda, densa, sapida, amarognola, quasi mi risale nel naso. Alzo la testa e me la ingoio, in parte. L’altra parte baciandolo la riverso nella sua bocca. Come mi sento porca, come mi piace !!.

Torniamo a noi, ad ora, giusto dieci minuti e risiamo qui davanti all’asta ritta. Ehh essere ragazzi!! Penso di nuovo. Lo ciuccio, lo lecco, lo bacio, mi metto in bocca il suo scroto delicatamente, e apprezzo il suo timoroso brivido; tiro in su con la mano il suo cazzo affinché alzi e ruoti verso di me il suo culetto, rendendogli il piacere della leccata insinuando con forza la lingua e apprezzandone il gusto intenso e amarognolo. Torno su, me lo metto fra le tette che ci stringo intorno. Lo guardo, è in estasi, mi guarda. “Come ti chiami” mi chiede timido. “Ragazzo, puoi chiamarmi Dottoressa, se proprio devi” e chiudo lì con sguardo tosto e sorrisetto ironico, porco e dominante, e riciuccio. Lo lascio andare l’oggetto; quindi glielo bacio in punta, all’altezza del suo ombelico. Incedo, salendo sui suoi capezzolini, piccoli e rosa che bacio e mordicchio. Salgo ancora sdraiata su di lui, e comincio a pomiciarlo. Lo lascio fare mentre mi palpa il culo. Sono una troia vogliosa e sto per accogliere nel mio ventre quell’oggetto. Penso per un attimo a stasera quando mi farò ri scopare da Mario, che bello, lo cavalcherò il mio bel porco, vecchio porco, e se sarò in vena dopo gli racconterò tutto, così il porco mi regalerà un secondo giro. Lo conosco come le mie tasche, e cosi lui. Mi prenderà a pecora sbattendomi forte, maschio, il mio maschio. Se mi andrà gli sussurrerò anche di riempirmi il culo. Oddio!! Mi batte il cuore, sono fradicia, sono larga, mio marito mi fa sempre quest’effetto. Che bello, che fortuna. Basta ora, passiamo al sodo; ecco il mio trofeo del giorno, il mio tamagotchi, il mio cilindro di carne. Inarco la schiena, appoggio le grandi labbra sulla cappella, mi muovo impercettibilmente ma quasi a scodinzolare. Eccolo, lo accolgo, lo sento, ampio, duro aderente, lo sento tutto, scendo piano, scendo, non finisce mai, non finisco mai. Mi siedo, sono impalata, sono piena, sono pietrificata dal piacere del momento ed immanente, sto per muovermi…. OH MIO DIO!!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La Dottoressa:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni