tradimenti
LA SEGRETARIA "PROVVISORIA"
di skipper4you
27.03.2021 |
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"Mi avvicinai ad Elisa che era saltata dalla sedia e non riusciva a credere ai suoi occhi per come avevo trattato il marito e allora le dissi: se vuoi..."
Sono abituato a tenere colloqui di lavoro per l’assunzione dei dipendenti, e onestamente sono molto professionale riuscendo sempre a dicotomizzare il lavoro dalla vita privata. Ma voglio raccontarvi di Elisa, presentatasi in ufficio un giovedì pomeriggio per sostenere il colloquio da candidata al ruolo di segretaria amministrativa in sostituzione di una maternità. Premesso che sono, per ovvie ragioni, un uomo alquanto autoritario, un po’ per vezzo e un po’ per gioco qualche giorno prima avevo lasciato sul bordo della mia scrivania un frustino da cavallo che mi avevano regalato alcuni amici. Li per li non diedi peso all’elemento simbolico che l’oggetto potesse suscitare nella ragazza, ma quando mi accorsi che Elisa mostrava un certo turbamento alla vista del frustino, incuriosito decisi di approfondire la questione con domande di carattere personale. Anni? 29 - Figli ? no - Stato civile? Coniugata con Marcello da 4 anni – come mai non avete ancora avuto figli? Elisa arrossì schernendosi in volto e chiedendo, con un fil di voce, se avesse potuto non rispondere alla domanda troppo personale…decisi di approfittare della situazione, ancora non sapevo bene in che modo ma forse avevo toccato un punto debole… vede signorina, se lei vuole lavorare per me deve imparare da subito che non tollero risposte evasive ne accetto mancate risposte. Punto. E guardandola negli occhi ripeto assertivamente la domanda: perché non avete ancora avuto figli ? Con chiara soggezione Elisa rispose: Marcello è sterile, non amo parlare di questo perché la situazione genera in lui un forte senso di inadeguatezza e forse sottomissione e…credo…anche a me. Bingo… avevo fiutato la pista giusta, e mi balenò subito l’idea di divertirmi un po’ con quella troietta interessata al frustino. Elisa, pur se non appariscente, era indubbiamente una bella ragazza, 1,65 circa, magra ma con almeno una terza di seno, capelli ricci e due fossette molto sensuali sulle guance di cui già ne immaginavo le evoluzioni quando la sua bocca sarebbe stata alle prese con un bel cazzo. Toc Toc (la segretaria apre la porta) “mi scusi dottore, la volevo salutare noi stiamo andando via… “e io congedandola “va bene signorina, a domani “. La mia preda era sola, ma qualcosa mi diceva che avrei potuto ottenere di più dalla situazione e incalzai: per me l’aspetto psicologico dei miei dipendenti è molto importante, le persone insicure e non contente della propria vita personale non rendono al meglio in ambito lavorativo. Vede, dal suo curriculum lei sembra avere le giuste competenze, ma occorre risolvere questo problema o almeno limitarne gli effetti con delle arguzie. Cosa intende di preciso ? chiese lei arrossendo in volto… Mi alzai dalla sedia afferrando il frustino e continuai serafico: suo marito la soddisfa sessualmente? Ad Elisa mancò improvvisamente il respiro, ed abbassò lo sguardo senza dire una parola. Mi chiami suo marito, subito … le ordinai.
Pronto Marcello? Puoi salire un attimo…il dottore vuole parlare con te…Toc Toc …Marcello entrò. Vengo subito al punto dissi io con voce ferma, sua moglie ha le carte in regola per lavorare in questa azienda ma c’è un problema…il problema è lei Marcello. Lei non la soddisfa sessualmente e per giunta è sterile. Elisa vive in un limbo di tristezza ,non ci sono le giuste condizioni per esaltare la sua femminilità e le mancano le ispirazioni per affrontare aggressivamente la vita… Da questo momento curerò io sua moglie, ma non si preoccupi…non ho intenzione di portargliela via.
Porgendo poi degli spicci ordinai : al piano di sotto ci sono le macchinette, vada a prenderci due caffè. Marcello soggiogato, e senza dire una parola abbassò lo sguardo, prese i soldi ed uscì dalla stanza. Mi avvicinai ad Elisa che era saltata dalla sedia e non riusciva a credere ai suoi occhi per come avevo trattato il marito e allora le dissi: se vuoi migliorare la tua vita d’ora in poi dovrai fare tutto quello che ti dirò? Elisa annuì. La baciai con trasporto ed iniziai a sbottonarle la camicetta , lei mi guardò con aria interrogativa scrutando la porta… non preoccuparti, penserò io a tuo marito, ora inginocchiati e sbottonami i pantaloni! Elisa come ipnotizzata iniziò ad eseguire minuziosamente i miei ordini avvicinandosi alle mie gambe, mi slacciò la cinta guardandomi negli occhi, abbassò i pantaloni, poi i boxer ed iniziò un lento e caldo pompino degno di una professionista navigata. Ovviamente io le portai le mani sul capo ed iniziai a comandare la pompata, in quel mentre Toc Toc… Marcello entrò nella stanza e rimase basito. Per nulla intimorito esclamai con voce ferma: bravo, posa pure i caffè sulla scrivania, li prenderemo dopo… siediti li e se vuoi puoi guardare in silenzio! Così fece. Elisa dimostrava una maestria ed una non comune delicatezza mista ad eleganza nell’espletare quel compito, sembrava fosse nata per succhiare il cazzo, la lasciai proseguire per altri dieci minuti durante i quali si prendeva cura alternativamente della cappella, dell’asta e delle palle mordicchiandole dolcemente e risalendo con la lingua sulla cappella fino a quando decisi che era giunto il momento di adagiarci sul divano, la spogliai lentamente e con mia piacevole sorpresa notai la fighetta completamente depilata. Ci posizionammo io seduto e lei leggermente sdraiata supina, quindi le ordinai di leccarmi il petto. A quel punto chiamai Marcello e gli ordinai di “prepararmi” la passera di Elisa iniziando a leccarla per bene. Marcello eseguì l’ordine senza fiatare. Elisa iniziava a vibrare dal piacere e dalla situazione inaspettata, continuava a leccarmi il petto fino al collo ed a baciarmi con passione e trasporto mentre con la mano continuava ad accarezzare il mio cazzo sempre più in tiro fino a quando ordinai a Marcello di tornare a sedersi in silenzio. Feci salire Elisa a smorzacandela sul mio cazzo. Aveva una figa fradicia e iniziarono a colarle tutti gli umori sulle mie gambe, iniziò prima un lento poi sempre più sostenuto movimento di bacino fino a raggiungere il primo di una serie di orgasmi, forse tre, forse quattro in sequenza di pochi istanti l’uno dall’altro. La girai, la misi alla pecorina sul divano ed iniziai a pomparla sul serio per parecchio tempo, lei iniziò ad ansimare inarcando deliziosamente la schiena e ad incitarmi alla grande : siiiii dai scopami Dio come godo … proseguimmo così fino a quando raggiunsi l’orgasmo riversandole una quantità infinita di sperma direttamente nella figa bollente. Mi alzai ed andai a bere il mio caffè, non prima di aver dato un pacchetto di fazzolettini a Marcello ordinandogli di ripulire la troietta e rimettersi a sedere. Marcello eseguì il suo compito e notai che Elisa era rimasta ancora ferma a pecorina, persa nel suo mondo, godendosi ancora quella sensazione di appagamento probabilmente mai provata. Il vederla così accese in me un’altra fantasia, la situazione, la bellezza di lei, la sottomissione del marito che la stava ripulendo dal mio sperma mi fece nuovamente sussultare il cazzo che in breve ridivenne sufficientemente turgido e pronto. Adesso basta, torna a sederti ordinai al marito, voltai Elisa e le rinfilai il cazzo nella sua bocca che lo accolse ancora con tutti gli onori del caso. Iniziò un supplemento di pompino non meno eccezionale del primo e decisi di sedermi sul divano per gustarmi meglio la questione. Fissai Marcello negli occhi e questi abbassò subito lo sguardo, quindi ricominciai a guidare Elisa su e giù prendendole la testa con le mani. Manca il culo le dissi, lei di colpo si staccò e mi guardò con aria interrogativa… aggiunsi sia il mio che il tuo… Elisa capì al volo e scese con la lingua ad occuparsi dei centri nervosi limitrofi al mio orifizio regalandomi istanti di puro piacere e rinvigorendo un eccitazione mai sopita che fece crescere a dismisura il mio membro. Decisi che era giunto il momento, ordinai ad Elisa di voltarsi e di scendere accomodandosi sul mio cazzo svettante. Lei lo lubrificò per bene un ultima volta e obbedì all’ordine impartito, iniziò quindi a farlo entrare un poco alla volta…prima la cappella…poi l’asta lentamente fino ad inglobarlo tutto nell’orifizio trattenendo il fiato per qualche secondo. Una volta assestata la penetrazione iniziò dapprima un lento ma crescente movimento che la portò in breve tempo ad ansimare ed urlare di piacere siiiii…. Sono la tua troia… ma dove sei stato fino ad oggi haaaaa… vengo ancora …
Elisa riprese nuovamente a vibrare, sentii un orgasmo prepotente avvolgerla fin nell’intimità più profonda , era chiaro che in quel momento era completamente in mio potere, sia fisico che mentale, e continuava il movimento con l’intento di provocare il mio piacere ma restando concentrata e prodiga di attenzioni verso di me. Era la mia schiava perfetta, il mio capolavoro mentale. Raggiunsi un orgasmo plateale ed incontrollato, le afferrai i seni da dietro stringendoli con forza, poi la presi dai capelli inarcando tutto il bacino facendo entrare il più possibile il cazzo nel culo prima della sborrata. Venni potentemente urlando di piacere e notai subito dopo che anche Marcello, non potendo più resistere, aveva iniziato a masturbarsi con i pantaloni calati. A quella vista sia io che Elisa scoppiammo in una fragorosa risata e ci baciammo appassionatamente. Esclamai . ok, ti assumo, da domani inizierai in ufficio con orario di inizio alle 8,00, ti dirò io giorno per giorno quando potrai tornare a casa da Marcello. Per il momento è tutto…e li congedai.
Dopo qualche settimana sentii bussare alla porta del mio ufficio Toc Toc .. avanti. Erano Elisa e Marcello porgendomi un pacchetto dono incartato con il relativo fiocco ed un biglietto. Aprii il biglietto e lessi “ la ringraziamo per tutto quello che sta facendo per noi, anche se siamo dispiaciuti perché a breve dovrà ricercare un'altra impiegata amministrativa per sostituzione maternità “…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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