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Il viale seconda parte


di forcuriosity
16.09.2021    |    15.365    |    19 9.8
"“Se vuoi possiamo andare da me, abito vicino”..."
Salii in macchina di quello sconosciuto ancora eccitata da prima e, non appena seduta lui mi mise una mano sulla coscia, passandola su e giù dal ginocchio alla vagina e viceversa.
“Non indossi mai le mutande?” disse sollevandomi del tutto la gonna.
“Quasi mai...perché?”
“No, era così per curiosità. Hai un posto dove andare?”
“No” dissi io “Sono nuova della zona, ma un posto vale l’altro”.
“Se vuoi possiamo andare da me, abito vicino”.
E intanto, mentre con una mano mi toccava le labbra della vagina, con l‘altra mi porgeva i settanta euro.
“Ma sei bagnata o sbaglio?”
“Sì, sono ancora bagnata da prima, ho goduto con un cliente”.
“Me lo prendi in mano intanto che guido?” e partì.
“Come vuoi, basta che stai attento alla strada...”
Così gli slacciai i calzoni e gli presi il cazzo in mano.
“Godi spesso quando lavori? Non tutte lo fanno”.
Vaglielo a spiegare che non mi ero mai prostituita prima!
“Dipende da quanto riesco a lasciarmi andare...”
“Capisco. Ti piace il mio cazzo?”
Solo allora lo guardai. Lo strinsi un po’ di più e lo scappellai per bene…
“Sì, mi piace molto, vuoi che continui a masturbarti?”
“Sì, ma fallo lentamente come stai facendo ora, stringilo forte”.
“Vuoi davvero portarmi a casa tua? E se ci fermassimo qui da qualche parte?”
“Per me è uguale, qui vicino c’è un parcheggio dove si appartano le coppiette”.
“Perfetto” dissi io continuando a masturbalo mentre lui mi stuzzicava il clitoride.
“Però potremmo non essere soli, ci sono un sacco di guardoni in giro...”
“Per me non è un problema, basta che non siano troppo invadenti!”
“Non preoccuparti, casomai ci spostiamo”.
Mi stavo eccitando di nuovo come una cagna in calore e l’idea di esibirmi davanti a qualche voyeur, rendeva tutto ancora più stimolante.
Arrivammo al parcheggio e notai altre auto erano ferme nei paraggi.
Si fermò e subito prese a baciarmi i seni mentre con le dita cominciava a penetrarmi...io mi mordevo le labbra e cercavo di trattenere l’orgasmo che sentivo sempre più vicino.
Vidi Paolo entrare nel parcheggio e posizionarsi non lontano da noi.
Stringevo quel cazzo e sentivo il mio corpo fremere. Decisi di abbandonarmi a quella situazione fregandomene di ciò che quell’uomo avrebbe potuto pensare di me e godetti mugolando dal piacere.
Lui, quasi interdetto, mi sussurrò qualcosa all’orecchio che io non riuscii a capire.
“Scopami” gli dissi “scopami subito!”
Si infilò uno dei miei preservativi, e mi fece salire su di lui!
“Scopami tu, troia!”
Non me lo feci ripetere e presi a cavalcarlo trattenendomi dal godere di nuovo.
“Vuoi baciarmi?” gli chiesi io.
E lasciai che le nostre lingue si intrecciassero rendendo ancora più intenso l’amplesso.
Venni ancora e stavolta lo bagnai completamente.
“Ma godi sempre così? Sei incredibile...”
“So fare anche di meglio...non mi avevi dato settanta euro? Finora ne hai consumati solo cinquanta”.
“Lo vuoi nel culo?”
Non dissi nulla, mi sollevai leggermente, gli afferrai il cazzo con la mano e me lo feci scivolare dietro fino in fondo ansimando lussuriosa.
Quell’uomo mi guardava sempre più interdetto...anche a lui piaceva da morire, ma io stavo per godere ancora. Strofinai il clitoride sul suo ventre e venni per la terza volta.
Un’ombra si aggirava nei paraggi dell’auto, notai una figura sempre più vicina a noi.
“E’ arrivato un guardone!”
Gli dissi all’orecchio.
“Vuoi che lo mandi via?”
“No, mi piace essere guardata...cambiamo posizione?”
Abbassai il sedile del passeggero e mi misi a pecora mentre lui da dietro riprese a scoparmi. Avevo il viso del voyeur a pochi centimetri dal mio e la cosa mi mandò in estasi!
Poi, ad un certo punto mi accorsi che le figure erano due, riconobbi subito che uno era Paolo e mi sentii subito sollevata. L’uomo dietro di me si fermò un attimo.
“Ti dispiace se mi fermo un attimo? Non vorrei ancora venire. So che per te prima vengo e meglio è...”
“Non dire cazzate” risposi “Vieni quando ti senti di venire...si soffoca qui dentro, possiamo aprire un po’ il finestrino?”
“Con i guardoni fuori?”
“Ma sì, giusto qualche centimetro che entri un po' d’aria”.
Abbassò leggermente il finestrino posteriore e subito il guardone provò ad infilarci una mano, ma riuscì a farci passare soltanto le dita.
“Scopami ancora, ne ho voglia” dissi io.
L’uomo riprese a penetrarmi stringendomi i fianchi e sia Paolo che l’altro ospite, presero a masturbarsi.
Io ero fuori controllo e mi avvicinai alle dita di quello sconosciuto cominciando a succhiarle!
Il mio cliente si fermò nuovamente.
“Se fai così sborro subito!”
Lo lasciai staccare da me e mi misi distesa a pancia in su divaricando le gambe.
“Allora leccamela!” e mentre lui si inginocchiò per eseguire il mio ordine, io abbassai ulteriormente il finestrino. Finalmente il guardone poteva toccarmi le tette ed io vibravo dal piacere.
Venni di nuovo.
“Mai conosciuto una puttana così! Se ti do ancora cinquanta euro, scendiamo dalla macchina?”
“Scenderei anche gratis...ma se mi paghi scendo più volentieri”. Mi allungò un’altra banconota e così ci ritrovammo all’esterno con Paolo che mi ammirava compiaciuto e l’altro che si segava con la mia mano! Allora feci aprire il bagagliaio e misi a sedere il mio cliente speciale. Gli salii sopra mentre il guardone intanto mi toccava dappertutto. Vidi Paolo allungare una mano in direzione della scatola di preservativi e passarne uno al segaiolo. Anch’io desideravo essere presa così e Paolo lo aveva capito benissimo. Il cazzo dello sconosciuto mi penetrò senza fatica da dietro, mentre il mio cliente mi baciava con la lingua...Paolo mi si avvicinò carezzandomi i seni e tirandoli per i capezzoli! Godetti ancora dimenandomi come un’invasata e venne con me anche il guardone. Mi alzai andandomi ad inginocchiare davanti al cazzo mezzo floscio del voyeur con ancora infilato il preservativo gonfio di sperma...lo presi in bocca aiutandomi poi con la mano a sfilarglielo. Dopo di ché mi rivolsi al puttaniere.
“Ora tocca a te, rilassati” anche a lui sfilai il preservativo con la stessa tecnica e poi mi soffermai con la lingua a stuzzicargli il glande. Pochi affondi ben assestati e l’uomo riversò tutto il suo sperma nella mia bocca spalancata. Lo leccai ancora fino a lasciarlo completamente pulito. Mi alzai, raggiunsi Paolo e lo baciai per condividere con lui quel sapore.
“E adesso, se non vi dispiace, me ne torno a casa con mio marito”.
Nessuno proferì parola, salimmo in auto e ci allontanammo con 120, anzi no, con 132 euro in tasca!
Non chiedetemelo, è una storia vera.



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