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Scambio di Coppia

Ritorno al club - dieci anni dopo


di Membro VIP di Annunci69.it Neranotte69
26.08.2023    |    1.159    |    4 9.6
"Come speravo, ma non osavo sperare..."
Ho conosciuto questo mondo a inizio degli anni Duemila… con frequentazioni e assenze legate alla mia vita sentimentale.
Mancavo da dieci anni, causa vita di coppia anche se sporadicamente abbiamo provato a proporci e avuto qualche esperienza soft.

Eccomi qua allora, di nuovo in un club da singolo...

Entro: dovrei essere veterano ed esperto, ma mi batte il cuore come fossi agli inizi.
Sento un entusiasmo mai provato, una sensazione di rinascita e insieme di ritorno a una giovinezza che ormai credevo passata.
Mi guardo attorno: è presto, ma ci sono già quattro coppie e un paio di singoli.
Ordino da bere, mi oriento, ascolto le mie sensazioni: si mescolano i ricordi del passato da singolo, il passato con le amiche intrigate e incuriosite da questo mondo, il passato di poche esperienze ma molte parole e riflessioni con l’ultima mia ex.
Bevo, fumo e decido di esplorare il locale: fantastico. Nulla a che vedere con il club che ricordavo a Pradamano sopra all’Interspar e neppure paragonabile agli storici club di punta veneti tipo Krystal.
Le stanze sono vuote, tranne la vasca idromassaggio, ma già me le immagino popolate da giochi tra coppie, giochi con singoli, esibizionismo ed orgie.

Rientro nella zona disco e vedo che il locale si è riempito: una ventina di coppia e una dozzina o poco più di singoli.
Forse un po’ sproporzionati, ma ci sta: il locale deve pur vivere…
Valuto le coppie: sia il lui che la lei. Mediamente gradevoli, un paio di lei mi attraggono ma senza enfasi.

Mi godo il momento. Il ritorno. Tanto atteso.

E sento che qualcosa è cambiato rispetto a quando ero più giovane: sono davvero in grado, per la prima volta, di godermi completamente e pienamente la serata senza pensare a dover giocare per forza.

Mi sento vivo. Sono rinato. Sono tornato in quel mondo che tanto mi mancava. E sono maturato.

Entra una nuova coppia: lei bionda, magra, quarantenne intrigante. Mi affascina. Mi eccita. È di sicuro la più bella del locale.
La guardo e penso, come ho sempre pensato, di non voler troppo: bisogna sapersi accontentare. Ma se una volta questa era una frase che non sempre riuscivo a fare mia, ora sento che è così: ma quando inizia un ballo sensuale, la punto. La fisso: esiste solo lei.
Mentre penso a cosa le farei, mentre mi godo la sua sensualità, vedo che si gira verso di me. Una volta. Due volte. Tre volte.
Io mi muovo ballando un po’ e fissandola: tesoro, capisci quanto ti voglio e ti vorrei.
Decido di dedicarle le mie attenzioni, ma con un altro animo rispetto al passato: anche se mi dicesse di no, non rimarrei con l’amaro in bocca. Mi farei bastare i suoi cenni di attenzione con gli occhi.
Poi si ferma e va con il compagno in sala fumatori.
La guardo dalla finestra, finisco il drink e poi penso: lasciamole del respiro, andiamo a curiosare nel privè.
La sala in effetti si era svuotata: giro per il privè.

Trovo quasi tutti i singoli, nel classico atteggiamento da singolo alla ricerca tra i corridoi. Più di qualche coppia gira in cerca di chissà cosa tra i corridoi: altre coppie? Singoli?
Mi sembra la classica serata che non riesce a decollare e che mai decollerà: in passato mi avrebbe infastidito, anche se ero sempre consapevole delle regole, ma oggi no. Mi soddisferebbe anche così.

E poi arriva quello che non ti aspetti.
Il regalo inaspettato e più bello.
In una stanza una coppia che sta iniziando a giocare. Catenella tirata. Un singolo sul lato più esterno della porta. Mi metto al suo fianco, più vicino alla coppia. Li guardo.
Inizia a salirmi l’erezione.

Hanno intesa, sono una bella coppia. Lei alta, un seno eccitante e fianchi morbidi. Poi si volta e mi guarda: mi fissa. E sorride.
Oso pensare di piacerle.
E inizio a toccarmi aprendomi i pantaloni.
Non oso sperare e pensare che mi invitino dentro, già mi bastano quelle occhiate complici con lei. Inizio a toccarmi.
Lui la prende subito a pecorina, mentre parallelamente a loro spuntano dai buchi due cazzi: uno mezzo moscio, uno bello duro e bello grosso. Ben fatto proprio.
Mi confronto e dico che è una bella sfida.

Poi cambiano posizione: prima lei a missionaria, con la testa sotto ai due cazzi tesi fuori dal buco. Poi a pecorina.
E lì, buongustaia, inizia a succhiare il cazzo più grosso. Dapprima un accenno. Poi con più convinzione e voglia e passione.
Allora in me si accende la speranza e la voglia: sono una coppia che gioca con singoli!
Invidio il singolo che sta dietro il buco, mi masturbo eccitato vedendola giocare col compagno e con il singolo… mi posiziono meglio per vedere e godermi la scena. E per mostrare la mia dotazione.
Lei ogni tanto mi lancia uno sguardo e un sorriso, continua con il bel cazzo che spunta dal buco, ma non si muove verso di me.
Mi godo la scena, contento, comunque.
Lei insiste, il suo lui la incita a farlo venire. Lei ci prova con tutta la sua arte e voglia, ma quel cazzone duro non sborra. E si ritrae.

Nel frattempo, spingendo un po’ la catena, mi avvicino, le tocco il seno, le metto un dito in bocca: lei mi guarda vogliosa e complice.
Sono eccitato e penso che vorrei che fosse il mio cazzo a spuntare dal buco, ma ugualmente mi sento appagato.
E poi quel cazzone si ferma e si ritrae. Non è venuto. Se ne va.

Spunta un altro cazzo: mi sembra non particolarmente attraente e invidio che abbia preso il posto dell’altro. E anche il mio, di posto.
Anche lei non lo trova attraente: lo lascia lì a mezz’aria, con la mano del singolo che se lo mena.
E mi guarda lei, mentre la tocco. Stringe la mia mano al suo seno.

E io a quel punto spero.
Che mi invitino.

Passano istanti. Eccitanti e lunghi. Lei mi guarda, ignora gli altri cazzi dai buchi, io spingo sulla catenella a proporre il mio.
Finché lei si stacca dal suo uomo.
Penso sia finita. Mi sembrava che lui fosse venuto: e spesso quando accade, finisce lo spettacolo.
Avrei voluto segarmi e venire vedendoli.
È il mio unico rammarico.

E invece, accade.
La Fortuna mi sorride.
Come lei, che nuda e maliziosa, si alza e mi si avvicina: mi accarezza, me lo prende in mano, mi sfiora le labbra. Le chiedo: posso entrare? Lei sorride e non risponde. Ma continua a toccarmi e si lascia toccare tra le cosce: è morbida, umida, calda, si scosta per accogliere meglio le dita.

Il suo uomo dal fondo del letto ci guarda e si tocca.
Mille pensieri mi passano in mente: questo rientro va oltre ogni aspettativa.
Sento che lei mi vuole. Anche se so che non posso entrare.

Continuo a toccarla, lei si lascia andare e mi continua a toccare e ad avvolgere il cazzo. Mi abbandono alle sensazioni: voglio sentirla venire con le mie mani e pazienza se non verrò sulle sue. Anche se vorrei.

Ed ecco il gesto sperato, desiderato, ma che non osavo immaginare.

Inaspettato, all'improvviso: si inginocchia sorridendomi. Con gli occhi che vanno dal mio glande al mio volto.
Col suo viso bello, pulito, con un che di innocente che solo la malizia e la voglia del sorriso rendono lussurioso.

Appoggia le labbra. Poi le apre.
Lo fa scivolare dentro. Lo assaggia.
Lo prova.
Si stacca e segandomi mi sorride.
Poi affonda.
Una bocca deliziosa.

Dopo dieci anni di pompini eccellenti nella mia vecchia storia di coppia, sento altre labbra, altre pressioni, un’altra lingua, un’altra voglia: intensa. Molto intensa. Come non ricordavo che ci fosse.
Con la voglia e la fantasia, le sarei già venuto in bocca, ma l’effetto sorpresa mi spiazza e mi fa gustare e godere il momento.
Lei succhia, affonda, poi lecca, mi fa sentire sensazioni dimenticate, con gesti e movimenti che avevo dimenticato.
I difetti della vita di coppia in monogamia: ti dimentichi come sono e quanto possono essere vogliose e passionali le altre donne.

Sono a mille.
Sono gonfio perché non mi masturbo da una settimana. Vorrei venire subito. Ma per fortuna non succede.

Le lascio godersi il mio cazzo. Io mi godo la sua bocca.
Mi sento rinascere e tornare a un mondo da cui sono stato troppo tempo lontano.

Mi godo la sua bocca: maestria pura coi i suoi giochi di lingua. La confronto con la mia ex: non riesco a paragonarle, penso solo che purtroppo con lei siamo andati vicino ai giochi completi tra coppie ma non ci siamo riusciti. E penso che sarebbe stato bello, salutare ed eccitante per entrambi provare sensazioni nuove e differenti con altri partner, ovviamente coinvolgendo e condividendo entrambi.
Il pensiero è di un attimo, poi torno al presente: a quella bocca vogliosa, alla mia erezione gonfia nella sua bocca pronta ad esplodere.

Lei aumenta la velocità con la bocca, si aiuta con la mano: sento che vuole farmi venire. Sento che vuole farmi sborrare, a maggior ragione visto che il cazzone dal buco non l’ha fatto.
E ringrazio il collega singolo di non essere venuto.
La guardo in ginocchio, sento le sue labbra, ripenso ai miei esordi in questo mondo, a questo ritorno voluto ma senza attese e aspettative.

Sento lo sperma salire: mi sento caldo e pronto.
Affondo un paio di colpi nella sua bocca.
Lei capisce e mi avvolge ancora di più: sento il flutto caldo salirmi su per tutta l’asta. Gemo. Parte la prima schizzata.
Lei la sente, si stacca e continua con la mano. Le bagno la faccia. Poi una seconda. Sempre la faccia. La mano. Le labbra. Cola sul collo e sul seno. Poi una terza.

Ne ho di sborra, amica mia. E lei se la aspetta tutta. Sorride. Appoggia le labbra. L’ultima tenue schizzata le bagna le labbra.
Poi apre la bocca e me lo succhia.
Pulisce il cazzo dai suoi residui caldi e bianchi.
Lo bacia.

Sono in estati.

Dieci anni dopo. Un grande ritorno. Come non mi sarei aspettato.


Le sorrido. Lei sorride. Mi passa i fazzoletti.
Le dico: ne prendo un tre che mi sa che servono.
Lei sorridendo, maliziosa e provocante: fai anche quattro o cinque che hai schizzato ovunque.
Mi pulisco. Si pulisce. Mi sorride. Ci sfioriamo e ci salutiamo e torna dal suo compagno.
Lascio gli altri singoli attorno: chissà che cosa potrà succedere.

Vado in zona idromassaggio: mi tolgo i vestiti nello spogliatoio e vado verso la vasca.
Nel frattempo entra nella stanza una coppia straniera: giovane. Lei bella e sensuale ma che dall’inizio era rimasta in disparte sui divanetti.
Le sorrido, fiero della mia erezione ancora viva, anche se non nel pieno del suo vigore. Lei mi guarda e abbozza un sorriso, poi torna a seguire il racconto del suo uomo in tedesco. Chissà cosa le sta dicendo.
Entro in acqua e mi rilasso: un sorriso ebete e totale mi riempie il viso.

Sono tornato. Come speravo, ma non osavo sperare.
Anche meglio di quanto sperassi.

Le riflessioni in questi anni fatte con la mia ex su questo mondo, anche alla luce delle mie vecchie esperienze non sono state parole vane: mi sono servite.
Posso godermi appieno questo mondo. Senza necessariamente dover giocare e concludere.
Anche se è ovvio che è meglio venire e far venire.

Ah, biondina che mi occhieggiavi e che mi avevi colpito: prima o poi sarò tuo. E tu sarai mia. E sarà una festa di sesso ed orgasmi per entrambi.

Euphoria Pradamano
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