Notte di San Lorenzo

NOTTE DI SAN LORENZO
- Andiamo nudi a vedere le stelle cadenti?
Tutto è iniziato con una provocazione.
La serata è tiepida e sulla riva si vedono le luci delle candele accese dai ragazzi che, sdraiati sui lettini, forse sono riusciti a convincere le loro amiche a fare sesso, finalmente.

- Venite dentro, allora ci spogliamo e lasciamo i vestiti nel camper.

Ivo ha colto la palla al balzo e sa quanto vorrei giocare con Lei, che mi piace, davvero.
Mi trovo bene in sua compagnia, siamo complici nello stuzzicare i nostri compagni giocando con gli abiti in un “vedo e non vedo”.
E’snella, al contrario di me, il suo corpo è quasi da adolescente e ho pensato spesso a quanto deve essere liscia la sua pelle, la sua passera forse è dolce, da un po’ vorrei assaggiarla.
Ed ora ridiamo mentre cadono i nostri vestiti nello spazio ristretto del camper e li buttiamo un po’ in disordine sui divanetti.
Mi fermo, la guardo, mi sembra normale allungare una mano per toccarle il seno perfetto.
Non riesco a trattenere un sospiro nel sentirne il peso, prendo tra le dita i capezzoli ma poi non resisto ed avvicino la bocca.
Il letto a fianco è invitante ed io mi sdraio, in attesa e non rimango sola per molto, eccola.
Le faccio posto, ma davvero per lei ne basta poco.
Mi metto in ginocchio e passo lenta la lingua su tutto il corpo, scendendo e risalendo, poi giù di nuovo tra la fessura umida e profumata.
Reagisce subito, mi stava aspettando.
Cerco di essere leggera e capisco che a lei sta piacendo.
D’improvviso si alza

- E’ il mio turno di fare fatica.

Inizia a leccarmi, come se già sapesse tutto di me.
Poi sento la voce del mio Signore, che le suggerisce di sfiorarmi ancora i capezzoli, ora di marmo.
La lingua di Lei è decisa, succhia le labbra e penetra dentro con la giusta dolcezza, le sue dita mi toccano l’altra fessura e mi penetrano come mi piace.
Forse è Lui che la guida o forse Lei è una fata che ha già capito tutto di me.
Mi fanno godere, dividendosi il compito di accarezzarmi il seno e la fica, io grido noncurante della gente che passa sul viottolo a fianco.
Mi riprendo, baciandoli entrambi ed in quel momento vedo il suo lui semisdraiato sul letto dal lato guida, ha gli occhi fissi su noi e l’uccello in mano.
Penso di raggiungerlo, ora i miei due compagni di gioco sono impegnati in un 69 inquadrato dalla luce dei lampioni che penetra dai finestrini.
Lui mi sta spettando, apre le braccia e mi accoglie, lasciando che anch’io, dandogli la schiena, guardi verso l’altro letto dove i nostri compagni stanno dandosi piacere reciproco.

- Guardali sono belli e guarda anche fuori.

Dal finestrino in fianco al letto si vede la strada.
Una coppietta è ferma in fianco al camper e stanno ascoltando i suoni del piacere.

- Ti hanno sentita, si sono fermati, poi allontanati.
Ma la curiosità è stata più forte di loro e sono tornati, eccoli, guarda lui come la tocca.

Ride, mi solletica l’orecchio, stringe i miei seni, sento sul culo un’erezione potente ma Lui pensa solo ad accarezzarmi, sfiorando i capezzoli e il clitoride.

- Scriverai di questo, nei tuoi racconti?

La mia risposta è un orgasmo e poi un altro, bloccata tra le sue braccia, le sue labbra appoggiate al mio collo.
Respiro, ritorno dal paradiso e riesco a svincolarmi.
Voglio assaggiare il suo uccello, voglio sentire ansimare anche Lui.
Lo faccio sdraiare, mettersi comodo con le braccia alzate sopra la testa.
Come prendo in bocca il suo cazzo, Lui geme forte.

- Continua, così…

Mi lascia fare, non può sapere quanto mi piace avere il comando ed insieme dare piacere se l’ho già ricevuto.
Ogni tanto, con la coda dell’occhio, guardo un lembo di cielo notturno attraverso l’oblò che si apre sul tetto del camper.
Le stelle splendono come i suoi occhi mentre gode nella mia bocca.


Per voi amici miei, scritto col cuore.