Prime Esperienze
La nostra prima volta


04.01.2023 |
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"Le ho consumato le labbra… le nostre mani esplorano inostri corpi e io bacio ogni centimetro del suo viso… la sollevo e le sfilo il reggiseno… finalmente posso..."
Ci siamo conosciuti trenta anni fa, primo giorno al liceo scientifico. Entrambi accompagnati dalle mamme, entrambi nettamente in anticipo rispetto all’ora dell’appuntamento previsto per la grande riunione, ci ritroviamo davanti alla porta di ingresso dell’istituto ancora chiusa. Le nostre mamme, le uniche persone presenti, iniziano a parlare, come si è soliti fare, in attesa di un appuntamento che tarda. Io e lei, invece, uno più timido dell’altra, ognuno di fianco alla sua mamma, guardiamo a terra, guardiamo in giro… tutto facciamo tranne che incrociarsi negli occhi e dirci qualcosa.La gente man mano aumenta, arriva l’ora di apertura delle porte del grande auditorium: io con mia mamma, lei con la sua, ci dividiamo prendendo posto sulle comode sedie imbottite. Sul palco prendono posto il preside e alcuni professori per il grande discorso iniziale, a cui segue la lettura dei nomi per le attribuzioni e le composizioni delle classi. Quindici classi prime, ognuna delle quali composta da 20, 25 persone. Il caso, o il destino, ha voluto che… io e lei fossimo nella stessa classe, con approvazione delle nostre mamme che si erano incrociate con lo sguardo quando io, lei, ed i nostri nuovi compagni procedevamo verso le aule.
Per il primo anno non ci siamo mai frequentati perché io ero troppo impegnato a fare lo studentello perfetto; dal secondo anno invece, si era formata la compagnia di quelli che erano i compagni più “divertenti”, nella quale c’ero io, ed ovviamente, lei. I periodi delle prime cotte, dei primi fidanzatini (tendenzialmente suoi), delle prime scorribande (mie), ma mai nulla tra di noi, se non una sincera e profonda amicizia. Lei carina, spontanea ed allegra, un bel fisichino magro, capelli lunghi lisci, un bel culetto, seno piccolo, ma… sexy ed intrigante!!! Tra di noi c’erano solo le confidenze tipiche dell’età. Alla fine del terzo anno le nostre strade si separano perché io, da studente perfetto del primo anno, ero diventato un discolo di prima categoria e quindi vengo bocciato. Negli anni successivi ognuno prende le sue strade, cambiano le amicizie e le compagnie, noi ci incrociamo solo nei corridoi della scuola, ma nulla di più di un semplice saluto. Alla fine del liceo (per lei), iniziamo di nuovo a sentirci al telefono, settimanalmente, ma… i rispettivi impegni, gli studi, etc fanno sì che ci vediamo al massimo due volte l’anno, anche in coppia con i rispettivi fidanzati e fidanzate.
Solo dopo la sua separazione iniziamo a frequentarci assiduamente, con maggior frequenza e regolarità, fino a che… un giorno dopo l’ennesima passeggiata, in macchina per salutarci, ci guardiamo negli occhi e… ci baciamo… è inverno, siamo nei giorni precedenti il Natale, siamo goffi, con i giubbottoni enormi e pesanti, le mie mani iniziano ad accarezzarle il viso ma non possono scendere più giù… i minuti scorrono veloci, finché un’auto non strombazza perché deve entrare dove io ho parcheggiato… fine della poesia.
I suoi impegni per la serata, la mia assenza nei giorni successivi fanno sì che non ci vediamo più fino a dopo Natale… ci scriviamo tutto il giorno come due adolescenti, ci telefoniamo ad ogni momento libero. Organizziamo per vederci dopo Natale, entrambi a casa per le vacanze… La aspetto sotto casa mia, sono in strada quando arriva. Ci salutiamo con un bacio, saliamo in ascensore e siamo già avvinghiati… le lingue che si intrecciano, le mie braccia che la stringono…
Entriamo in casa, c’è già una musica di sottofondo che ci fa compagnia… il tempo di sfilarsi i pesanti giacconi invernali e posso finalmente abbracciarla e stringerla… solo il suo vestito mi separa dalla sua pelle…
Perdiamo conoscenza del tempo... siamo in piedi, avvinghiati, in centro alla stanza a baciarci, stringerci, abbracciarci... le nostre mani, i nostri corpi, iniziano a conoscersi… scopro le sue belle curvette intriganti, dapprima sopra il vestito, sopra il reggiseno e sopra le sue mutandine… poi intrufolo la mia mano nella sua schiena… per la prima volta accarezzo la sua pelle, ne sento il calore… L’imbarazzo è svanito, la prendo per mano e un attimo dopo siamo in camera da letto… le tapparelle sono abbassate a metà, un po' di oscurità la protegge dall’imbarazzo… ci conosciamo da quasi trent’anni ma non ci siamo mai visti nudi.. al massimo in costume al mare l’estate precedente…
Ci spogliamo velocemente, proviamo a mantenere un po' di contegno buttando qlche pezzo sulla sedia, ma la maggior parte vola per terra… Lei si infila sotto il piumone… è rimasta in mutandine e reggiseno… completo intimo bianco, di cotone molto castigato… la raggiungo e iniziamo a baciarci… la mia erezione è già importante, stringerla nuda è una sensazione indescrivibile... ricevere i suoi baci pure… la temperatura si alza... le ho consumato le labbra… le nostre mani esplorano inostri corpi e io bacio ogni centimetro del suo viso… la sollevo e le sfilo il reggiseno… finalmente posso ammirare il suo seno: una seconda misura, come piace a me, che non risente delle gravidanze, e dai capezzoli piccoli, perfetti, e reattivi. Inizio ad accarezzarli e baciarglieli, immediatamente i capezzoli diventano turgidi come chiodi… indugio con la lingua, le mani nella loro frenesia di conoscere il suo corpo si muovono lentamente, la accarezzano delicatamente… piano piano scendo giù, verso il tesoro più nascosto e proibito…. L’accarezzo da sopra le mutandine, cerco di catturare il profumo della meraviglia nascosta… le mie labbra sono ancora su quel sottile cotone che mi separa da lei… le faccio sentire il calore del mio respiro, che diventa sempre più profondo… le prendo le mutandine dai fianchi, lei si solleva per agevolarmi nei movimenti per sfilarle…. La guardo e la ammiro, è bellissima… distesa nel mio letto con gli occhi chiusi, ad aspettare la mia prossima mossa…
La conoscevo in tutto e per tutto, ci conoscevamo da 30 anni… L’unica parte di lei che non conoscevo era il suo rapporto con il sesso, e ora stavo scoprendo anche quella… La curiosità rimasta senza risposta in tutti questi anni: sarà una donna passionale che vive il sesso con allegria e spontaneità, oppure come peccato, ed è “morigerata” e timida? Nulla aveva lasciato trasparire, o nulla io ero stato in grado di cogliere…
E invece ora stavo scoprendo anche quella… La guardo incantato… una strisciolina sottile, curata, le forme delineate come fatte da un architetto, con righello e squadra, come piace a me… i corti riccioli impregnati del suo profumo… Risalgo dai piedi e la bacio tutta… entrambe le gambe... non voglio che un solo cm della sua pelle non abbia la sua razione di baci e carezze… Mi avvicino all’oggetto del desiderio... ne sento il profumo… mi piace… è dolce… è eccitante… la bacio teneramente… una leccata veloce… ritorno tra le sue gambe, risalgo sul suo pancino... le mie mani accompagnano i baci... ritorno sui seni… e poi riscendo giù, definitivamente, per fermarmi... e mi dedico a lei… la lingua si impossessa di lei… le mie dita le scostano le labbra… la lingua si intrufola in lei… le mie mani continuano ad accarezzarla… la lecco, la faccio mia… il suo respiro aumenta… si muove, mi agevola… si muove per prendersi tutto il piacere… le stuzzico il pulsantino del piacere con la lingua, lo scopro... lo bacio… diventa turgido immediatamente… lei è sempre più umida e bagnata… sono avido delle sue umidità... mi disseto di lei… inizia a mugolare mentre continuo a penetrarla con la lingua… poi torno a stuzzicarle il pulsantino magico, delle meraviglie… il respiro si fa affannoso, i mugolii diventano grida di piacere… mi stringe le gambe e mi blocca la testa a sé… la mia lingua è veloce ora, quasi impazzita, mentre le sue grida aumentano fino ad un ultimo, che è come esplosione… il suo corpo teso come una corda di violino improvvisamente ha un’ultima contrazione ed un sussulto, poi si rilassa, come lei… Un attimo di silenzio, lei con gli occhi chiusi... e mentre risalgo lentamente verso il suo viso ricoprendola di baci, mi esclama “Sei proprio un ragazzaccio!!”.
Abbiamo superato la prova, anche i nostri corpi si capiscono e si vogliono!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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