Prime Esperienze
Inconsolabili
di cpelcabo
17.01.2017 |
1.946 |
5
"Guardai meglio e vidi che non era arrossato in cima, solo un po' più sotto..."
Sono nato nel 1986. Fino a diciotto anni ho fatto e mi sono comportato come tutti gli adolescenti di questo mondo. Mia madre mi ha sempre adorato e non mi ha fatto mai rimpiangere la mancanza di un padre. Mi aveva già detto che il mio papà era morto ma non aveva mai approfondito l'argomento. Poco prima della maturità, era maggio, se non ricordo male, mia madre colmò alcune lacune.
Mi confidò che mio padre non era che un bel giovanotto di passaggio, norvegese, marinaio, morto in una rissa nel porto di Anversa quando io avevo solo otto anni. Lo aveva conosciuto a Napoli, dove lei studiava Legge: lui non aveva mai saputo della mia esistenza e quindi lei mi aveva cresciuto in perfetta solitudine.
Quella prima confidenza non mi lasciò sorpreso più di tanto: l'argomento “padre” l'aveva puntualmente portata a cambiare discorso. Passarono un paio di mesi, mi diplomai brillantemente, e quando ritornai dal viaggio di maturità (sei diplomati in giro per l'Europa), vedevo mia madre un po' ...nervosetta. Era un buon avvocato divorzista e pensai che qualche causa non andasse per il verso giusto. Non era così.
Fu in una lunga notte d'Agosto che, a spizzichi e bocconi, mi rese “edotto” su di lei, sulla sua famiglia e su ciò che aveva passato prima di poter dire “ora me ne fotto”.
Suo padre e sua madre vivono a Matera. Ex professore di Latino lui, ex bancaria lei. Non li vedeva da anni. Le avevano detto che lei era una vergogna per la famiglia.
Era solo rimasta incinta: per le loro menti ciò era inammissibile, fuori dal matrimonio. Con un sorriso sulle labbra ricordò che all'università tutte le sue amiche la invidiavano per quel bellissimo ragazzo con cui usciva. Era alto quasi un metro e novanta, biondissimo e con gli occhi color acquamarina. Erano stati sei mesi da urlo. Così mi disse ...da urlo...
Poi cambiò argomento. Mi chiese che idea avessi sul sesso. Rimasi di stucco, un po' imbarazzato e non sapevo proprio cosa rispondere. Lei scoppiò in una risata, ingollò una buona dose di coca-rum e quasi rispondendo a se stessa osservò che alla mia età non potevo far altro che guardare porno e “distruggermi di pippe”.. disse proprio così e mi convinsi che probabilmente ne aveva bevuto troppo, di coca-rum... Glielo dissi: scosse la testa. Era ora, che sapessi altro. Pose il bicchiere sul davanzale, si avvicinò a me, mi costrinse a sedere. Si allontanò tormentandosi le mani e si fece seria. Troppo seria.
Vedi caro -incominciò- la tua mamma ha dovuto crescerti, vivere, studiare, per diventare quella che vedi: ho dovuto fare tutto da sola. I miei mi hanno...praticamente ripudiata e per vivere ho fatto, per un po', solo per un po', il più antico mestiere del mondo.
Ooh -continuò- in maniera molto riservata e per un giro ristrettissimo di generosi gentiluomini, ma sempre di quello si tratta. “Accompagnatrice” ? “Hostess” ? Con qualsiasi nome voglia nascondersi, si tratta sempre di far sesso per soldi ”...regalini, li chiamavano, ...pensierini.... comprati qualcosa di elegante”...
Non che fossi particolarmente bella o brava. Mi aiutava molto il visetto giovane e pulitino della studentessa …. Comunque ora tutto è passato e devo dirti che le uniche persone che mi hanno aiutato sono stati la mia amica Liana e quei “generosi gentiluomini”.
Ora i miei sono diventati vecchi, ma sono rimasti stronzi. Mi han telefonato dicendomi che mi “perdonano” e che volevano conoscere il loro nipote......vedi tu.....
Non ci pensai un attimo, scossi la testa... chi erano mai costoro che avevano rifiutato una figlia per un motivo cosi stronzo ? Non ne sono certo, ma penso di aver percepito un sospiro di sollievo.
Ora un piccolo inciso. Liana è la più grande amica della mamma. L'unica direi. Ha molte conoscenze, una sola amica. Vive a Imola, ha un'attività, un salone di bellezza. Sei dipendenti ed è ancora di una bellezza imbarazzante. E' a casa nostra almeno un paio di volta alla settimana, stato civile “libera” e del suo imbarazzante ex marito, mia madre pensa solo che è stato molto ma molto fortunato ad averla come moglie. Da sempre mia madre adora Liana. E' quella che l'ha aiutata, quando si è ritrovata sola ed incinta. L'ha ospitata per quasi due anni, le ha dato una mano e molti consigli. Liana ha ed aveva molti “amici”.
Alla luce di quello che mi ha detto mia madre ho capito che Liana sapeva tutto e cominciavo a capire anche che era sicuramente complice....
Un paio di volte era venuta a casa con delle signorine, decisamente belle, per chiedere a mia madre un suo aiuto professionale.
Un paio di mesi dopo compresi meglio.
Dovevo iscrivermi all'università e la scelta della facoltà fu solo una formalità: mia madre non mi aveva mai detto nulla in proposito, ma solo un idiota non avrebbe scelto Giurisprudenza. Comunicai la mia decisione a tavola, Liana presente. Gioirono come se avessi fatto loro chissà che regalo. Brindammo e Liana mi disse che dovevo assolutamente andare da lei, al salone, perché “meritavo un regalo” .
Non capivo perché mai dovessi andare al salone; quando la mamma si voleva “restaurare” un po', come diceva lei, la Liana veniva a casa con la sua valigetta e devo dire che i risultati erano sempre notevoli. Ma tant'è...
Chiesi a Liana se andava bene quel venerdì, dopo la piscina e lei annuì sorridendo.
Già mi pregustavo un bel massaggio al viso, con pulizia dei punti neri e quant'altro...
Arrivai in negozio verso le tre, parcheggiai il motorino e non feci neppure in tempo a varcare la soglia che Liana mi prese sottobraccio :- Vieni, vieni...
Salutai tutte le lavoranti, con un cenno del capo. Le conoscevo quasi tutte, ovviamente, ma Liana non mi portò in negozio, ma mi guidò verso le scale e verso il piano superiore. Sapevo che la palazzina a tre piani era tutta sua e che al piano di sopra c'erano le stanze da massaggio e altro.
Aprì la porta del salottino massaggi, mi indicò il lettino
:- Spogliati e stenditi, fra poco arrivano per un bel massaggio, fai tutto quello che ti dicono di fare e vedrai come stari bene, dopo.
Rigenerato.
Così dicendo mi porse un piccolo asciugamano.
Mi spogliai, tenendo solo i boxer e mi misi a pancia sotto, col viso nel buco apposito, Appoggiai l'asciugamano e aspettai. Dopo neppure un minuto sentii aprirsi la porta e le voci di due donne che stavano entrando.
:- Hei ciao! Siamo Anna e Paola e siamo qui per occuparci di te.
Mi ero voltato solo un po' e avevo sbarrato gli occhi. Erano entrate due “modelle” nude.
Meglio dire due bellissime figone! Il cazzo mi divenne subito duro; rimasi col viso dentro il buco vuoto del lettino. Non capivo cosa stava succedendo.
:- Ora ci divertiremo un po' e siamo sicure che riusciremo a sorprenderti. Mi fecero girare e togliendomi i boxer subito commentarono il mio stato.
:-Benissimo sei già pronto!!.. e mentre lo diceva la morettina dalle grandi tette si imboccò il mio sorpresissimo cazzo. L'altra, una via di mezzo tra una castana e una rossa, dai lunghi capelli, appoggiò le mani sul mio petto e mi rimise sul lettino.
:- Mentre la Paola si occupa del tuo amico, tu ti dovrai occupare della mia fighetta.
Iniziamo dalla mia, perché è più facile: così dicendo appoggiò un piede sul lettino e vi salì sopra. Guardandomi in faccia sorridendo si posizionò con tutti i buchi a pochi centimetri dalla mia bocca.
:- Vedi.. alle donne piace molto farsela leccare, voi uomini non lo sapete fare ed è ora che qualcuna vi spieghi per bene la tecnica. Ora segui per bene quello che ti diremo, fai tutto quello che ti suggerirò, tienilo bene a mente e vedrai che la tua ragazza sarà molto sorpresa di come sei diventato bravo...ce l'hai la ragazza?
Ero inebetito, scossi la testa fissando la passera completamente depilata che era a pochi centimetri dal mio naso; pensai che anche lei fosse un po' eccitata, era lucida...
L'altra aveva smesso di succhiarlo (per fortuna..) e aggiunse.
:- Cerca di copiare quello che faccio io al tuo uccello, se lecco, lecca, se succhio, succhia anche tu e vedrai che al resto delle indicazioni ci pensa la Paola...
Appena detto questo aveva ritirato fuori la lingua e cominciato a frullarla sulla cappella: a quel punto allungai la lingua e anch'io cominciai a frullarla sulle labbra della passera di Paola, ma venni stoppato subito.
:-No, aspetta, non così, non con la punta, non ora...adesso mettila larga... a spatola, ecco...così...comincia da lì e poi sali...così...bene...verso il grilletto, piano... bravo... pianino...
Spingi un po' di più ecco...mica la rompi, bravo...
L'Anna si era ficcata in bocca il cazzo e succhiava come un'ossessa.
Ora non voglio dire... non è che fossi affetto da eiaculazione precoce, ma avere una ventosa sulla cappella e una figa gocciolante sulle labbra non mi aiutava affatto. Cercai di fare come aveva detto l'Anna e quando la sentii mordicchiare la cappella, feci lo stesso con le labbra della figa di Paola, delicatamente e le risucchiai finché potei... Non dovevo aver sbagliato, perché lei mi prese la testa tra le mani e cominciò a mugolare....
:- Ssi ...vaiiii... così.... bravissimo continua.... e spinse ancora di più la figa sulle mie labbra.
Ormai strisciavo tutta la faccia in mezzo alle sue gambe, il naso, la bocca, il mento... se avessi potuto ci sarei entrato dentro...
La ventosa continuava imperterrita e fu senza rimorso alcuno che cominciai a venirle in bocca con una serie di scariche assolutamente fantastiche. Stavo venendo alla grande, ma non smisi un secondo di leccare e succhiare. Ad un certo punto fermai il bacino della Paola con le mani e mi azzardai a leccarle il buco del culo: glielo avevano sicuramente sfondato, come avevo provato a spingere un po' si era aperto inghiottendo tutta la lingua fin dove ero riuscito ad infilarla.
:- ...e bravo il giovanotto...mi è venuto in gola...mi ha quasi strozzato... doveva avere i coglioni pieni...comunque guarda qua... è rimasto come prima.... altro che....
Paola la interruppe.
:- ...e a me ha messo la lingua in culo..il porcellino...
Mi guardò sorridendo sorniona.
:- Non vorrai mica subito il culo vero? Le ragazze per bene al primo incontro non lo danno mai...vero Anna?
Anna ridacchiava e continuava a succhiare, la malefica. Si interruppe un attimo
:- Ma noi non siamo ragazze perbene..sai? E se vuoi la Paola ti farà vedere come è comodo il suo culetto, vero Paola?
:- Vacci piano, a dar via il culo d'altri.... anche perché il bimbone qui non sarà Rocco ma ha un attrezzo di tutto rispetto. Anna non replicò a parole, ma con i fatti. Agilissima era saltata sopra di me, smanettato qualche secondo il cazzo, un'abbondante sputacchiata su una mano, portata rapidamente tra le natiche … e un attimo dopo sentivo la cappella, guidata dalla sua manina d'oro, appoggiata al suo culetto. Cominciò a scendere, arrivata al filetto sentii un leggero dolorino che scomparve appena passò oltre. L'Anna si stava sedendo sul mio cazzo, si aprì le natiche e con un ultimo movimento arrivò a fine corsa.
:- Non me lo sarei fatto scappare per nulla al mondo... dare il culo al verginello … vedi com'è facile Paolina??
:- Non vale, lo sai... e poi eravamo d'accordo … era mio... se lo viene a sapere Liana che te lo sei preso in quel modo subito...
:- Sta' tranquilla, non gli dispiace mica... vero?
Inghiottivo a vuoto, avevo la bocca secca, il respiro corto, il cazzo duro e il cervello che spruzzava energia elettrica. Feci segno di no con la testa: presi a spingere da sotto: Anna apprezzò. Prese a strusciarsi la figa a mano piena, mugolava … ora.
Mi fermai: stava facendo tutto da sola, si alzava e riscendeva lungo il cazzo, due dita dentro la figa, spingeva con le dita e dopo altri pochi su e giù mugolò un po' più forte, le mani coperte di sugo.
Si sfilò e ricadde sul lettino, vicino a me, continuando a sbattersi la figa. Tremava visibilmente in preda ad un bell'orgasmo. Paola si avvicinò infilandosi tra le sue gambe, cominciò a leccare le dita di Anna, scese verso la figa aperta e gocciolante e cominciò a succhiargliela. Restai per un paio di minuti a guardare la Paola. Anna era praticamente rincoglionita, io ero stato sull'orlo della seconda scarica, ma Anna si era sfilata giusto in tempo. Guardando quelle due porcelle ero sempre più arrapato.
Paola era troppo presa dalla figa di Anna: si sentiva il suo risucchio vorace: se la stava divorando: a quel punto scesi dal lettino, passai dietro Paola, le appoggiai la cappella alla figa e la strusciai un po' su e giù. Lei voltò un attimo la testa, sorpresa, si rimise a succhiare e allungò un mano verso il basso, mi ghermì i coglioni e li tirò verso di sé: spinsi duramente.
Entrò senza alcun attrito: era un laghetto. Cominciai a sbatterla in maniera forsennata. Un coniglio. Guardare il culo di una donna allargarsi mentre la stai chiavando è quanto di più meraviglioso possa capitare a un uomo. Stavo per venire e decisi di fare il porco fino in fondo. Uscii e appoggiai il cazzo al culo della Paola.
Spinsi deciso. Lo ammetto, sbagliai.
Paola urlò, il cazzo era entrato fino alle palle: Anna tenne ferma Paola per le spalle e cominciò a sghignazzare incitandomi
:- Siii... dai ...così... inculala di brutto...aprile il culo per bene...duro dai, dai...
Incitato da Anna non capii più niente. Anche se Paola gemeva, continuai imperterrito per un po'.
Sborrai come mai. Mi facevano male i coglioni, il cazzo era rossastro.
Lo tirai fuori. Inorridii. Era insanguinato e pieno di escrementi, sulla cappella.
Paola provò a dare una sberla, o qualcosa di simile ad Anna, che rideva sghignazzando.
:- Stroonzaa ma sei scema. Cosa cazzo fai...! Mi hai tenuto ferma mentre sto' stronzetto mi rompeva? Guarda qua che roba...
Anna non si era resa conto, fino a quel momento di quanto avevamo combinato. Si portò una mano alla bocca, alla vista del sangue. Prese subito delle salviette, mentre Paola si appoggiava singhiozzando su lettino da massaggio. Bagnò la salvietta con dell'acqua fredda e lo appoggiò delicatamente sul buco slabbrato, sporco e sanguinante. Mi sentivo una merda.
Sentii che stava chiamando la Liana e mi venne il terrore. Cosa cazzo avevo combinato!!
Paola si voltò verso di me
:- Scusa per prima...non è colpa tua... certo queste cose non dovrebbero succedere, ma noi siamo delle “professioniste” e non dovremmo farci prendere la mano, come è capitato ad Anna... non sentirti in colpa... stai tranquillo, domani sarà un po' dolorante ma nulla più. Tranquillo dai...
Quando arrivò, Liana parlottò un attimo con Anna, mi prese a braccetto e portò fuori.
Mi ero rapidamente rivestito, ma avevo lasciato la cintura sulla sedia. Non osai chiedere di tornare indietro a riprenderla.
Liana si raccomandò. Discrezione, mi disse, queste ragazze sono un po' mattarelle, quando vedono un bel ragazzone come te …
Risposi solo con un sorriso tirato, salii in motorino e mi rifugiai a casa. Avevo le mutande immerdate e con tracce di sangue; le nascosi e mi buttai sotto la doccia.
Le avrei gettate dopo direttamente nel cassonetto dell'indifferenziata.
Ero preoccupato. Cosa avrebbe raccontato la Liana a mia madre? Che le avevo violentato due massaggiatrici ?
Cazzarola ma erano due puttane !!! (o no?). Qualcuno (Liana?) le aveva pagate per farmi il “regalino” ? In tutti i casi mi ero comportato come una merda … Mi rivestii, uscendo raccattai le mutande da gettare e dissi a mia madre che andavo a fare la ricarica del cellulare.
Presi la ricaricabile e feci un salto al vicino centro commerciale. Sacrificai una cifra e mandai dodici rose rosse al negozio di Liana con un biglietto di profonde scuse per Paola e Anna.
Al ritorno passai a fianco ai bidoni dell' ATAC e gettai le mutande.
Il motorino si fermò, era a secco e avevo finito i soldi.
Lo spinsi fino a casa per quasi un chilometro.
Sabato fu ancora peggio. Non avevo un euro, li avevo spesi per le rose. Gli altri andavano a fare due tiri al boowling. Avevo scaricato un paio di film, ma guardarli da solo... e poi mi bruciava il cazzo. Appena i miei uscirono per andare alla cena di beneficenza mi fiondai in bagno, presi il sapone intimo di mia madre e lo rilavai più volte. Guardai meglio e vidi che non era arrossato in cima, solo un po' più sotto. Alle 9 di sera decisi che tanto valeva andarsene a letto.
Alle 9 e 20 lo smart si mise a fare casino... di sicuro Mel e Robby che volevano sapere cosa avevo in programma... lo presi: era Liana. Non potevo non rispondere...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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