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Prime Esperienze

Cure Intime: Il Desiderio Proibito (cap.1)


di multilover
13.06.2024    |    609    |    2 9.4
"Rimasero lì, sul lettino, i corpi intrecciati sotto la luce della luna, il respiro affannato che lentamente tornava alla normalità..."
Era una di quelle giornate d'estate in cui l'aria si fa densa e appiccicosa, il sole bruciava impietosamente e ogni alito di vento sembrava essere stato risucchiato dalla terra stessa. La dimora del Dottor Harold Smythe, eminente ginecologo di cinquantacinque anni, rappresentava un'oasi di lusso e frescura in mezzo a quel deserto di calore. Situata in una delle zone più esclusive della città, la villa vantava ampi saloni, arredi sontuosi e una piscina scintillante che rifletteva il cielo turchese.
Da quando sua moglie era morta, appena sei mesi dopo il loro matrimonio, la casa aveva perso parte del suo calore. La giovane figliastra di Harold, Emma, figlia del primo matrimonio della defunta moglie, era rimasta a vivere con lui. Con i suoi ventiquattro anni, Emma era una bellezza acerba, un fiore sbocciato troppo presto, il cui rapporto con il patrigno era stato fino a quel momento distante e formale.

Era un pomeriggio afoso quando Harold, seduto nel salotto al piano di sotto, si rende conto di avere bisogno di una bevanda fresca. Deciso a offrire un po' di sollievo anche a Emma, sale le scale con passi lenti, avvolti nel silenzio ovattato dell'aria condizionata. Giunto davanti alla porta della camera di lei, notò che era socchiusa. Un soffio d'aria calda usciva dalla fessura, come un segnale di intimità infranta. Stava per bussare quando la vista all'interno lo fermò di colpo.
Emma era nuda sul letto, i suoi lunghi capelli scuri sparsi come seta sulla biancheria candida. Il corpo perfetto senza segno alcuno dell'età, totalmente glabro e perfetto. I suoi seni pieni, turgidi e giovani si sollevavano ritmicamente mentre la sua mano si muoveva con determinazione tra le cosce aperte, rivelando la sua intimità. Il sesso di lei sembrava disegnato dalla mano di un'artista. Le labbra piccole ma definite e turgide incorniciavano l'apertura della vagina rosa. Con il palmo della mano Emma faceva pressione sulla clitoride, mentre con le dita si dava piacere all'interno. Sul letto un giocattolo pronto per essere usato. Gli occhi di Emma erano fissi su un video pornografico che si svolgeva sullo schermo del suo laptop, le labbra socchiuse in un sussurro di piacere.
Harold, incapace di staccare lo sguardo, sentì un'ondata di desiderio travolgerlo. Sentì il fiato mancare perché trattenne il respiro tanto era incredibile la scena alla quale stava assistendo. Deglutì in modo istintivo e si ritrovò, senza quasi rendersene conto, a liberare il proprio membro, rigido e pulsante, cominciando a toccarsi mentre osservava la scena proibita. Emma, con movimenti sensuali e provocanti, si stava portando sempre più vicino all'orgasmo, e quando i suoi occhi, per caso si mossero verso lo specchio della stanza, incrociò il volto di Harold riflesso, che non si accorse di nulla. Invece di fermarsi, la sua audacia di giovane desiderosa prese il sopravvento. Raccolse il dildo sul letto e cominciò ad accarezzare la fica turgida e bagnata, fin quando lo spinse dentro. Harold era senza fiato e guardava quella scena come un bambino che per la prima volta va al cinema. Non aveva rapporti da mesi ormai e neanche la voglia di intraprendere nuove conoscenze, tantomeno il desiderio sessuale di darsi piacere da solo. Ma quella visione era uno stimolo inaspettato e talmente fuori da ogni schema che la sua mente era come drogata e completamente vuota. Emma distesa aumentò il ritmo, sfidando silenziosamente quel momento di apparente solitudine. I respiri di lei erano sempre più profondi e cadenzati. Il dildo dapprima lucido per gli umori era ricoperto di nettare bianco che fluiva dal sesso di lei. Harold sentì la sua coscienza lottare contro il piacere; il membro duro in mano, il glande aperto e bagnato dei suoi umori; d'un tratto la razionalità fece capolino, come un fulmine. Fece un passo indietro e scese di sotto, lasciandola al suo piacere solitario.
Si fermò alla fine delle scale. L'orecchio era teso al piano di sopra. Era immobile e quasi non respirava. Sentì d' un tratto il velato piacere di lei mentre raggiungeva il culmine con un gemito ovattato e sordo. Poi il silenzio.

Quella sera, durante la cena, l'aria era carica di un'elettricità palpabile. Emma scese le scale con un abito leggero e succinto, che aderiva alle sue curve come una seconda pelle. Gli occhi di Harold non poterono fare a meno di seguire ogni movimento del suo corpo mentre lei si muoveva con una grazia felina. Seduti a tavola, le parole iniziarono ad affluire, dapprima lente e controllate, ma presto travolte da un sottile sottotono di desiderio.
“Cosa hai fatto oggi? Sei stata fuori stamattina?” chiese Harold, cercando di mantenere un tono di conversazione normale, ma i suoi occhi tradivano l’intensità del desiderio che lo stava consumando.
“No, troppo caldo,” rispose Emma, con un sorriso che nascondeva segreti indicibili. “Ho trovato modi più...divertenti per passare il tempo.”
Il cuore di Harold batteva forte nel petto. “E... cosa ti è piaciuto fare?” chiese, la voce tremante appena percettibilmente.
Emma si leccò le labbra, gli occhi fissi nei suoi. “Penso che tu lo sappia già,” disse con un sussurro malizioso. I suoi occhi brillavano di una luce seducente, mentre le sue parole sembravano danzare nell’aria calda della stanza.
Il silenzio cadde come una coltre pesante, riempiendo la stanza con il suono dei loro respiri accelerati. Harold si schiarì la gola, cercando di riprendere il controllo della situazione, ma era evidente che stava lottando: un desiderio travolgente da una parte, e la profonda crisi di coscienza dall'altra.
“Emma,” disse infine, con una voce che tradiva un mix di desiderio e incertezza. “Quello che è successo oggi.”
“Ti è piaciuto guardarmi, vero?” lo interruppe Emma, senza lasciargli il tempo di finire la frase. Il suo tono era audace, e gli occhi erano fissi nei suoi con un'intensità che gli tolse il respiro.
Harold si sentì arrossire, incapace di negare la verità che lei aveva appena esposto. “Sì,” ammise infine, la voce ridotta a un sussurro rauco.

Emma si alzò lentamente dalla sedia, il suo corpo si mosse con una grazia che lo ipnotizzò. “E allora guardami ancora,” disse con un tono deciso e sensuale, afferrando l’orlo del vestito. Lentamente, cominciò a sollevarlo, rivelando centimetro dopo centimetro di pelle liscia e luminosa. Harold non poteva fare a meno di seguire ogni suo movimento con occhi affamati.
Il vestito scivolò a terra, rivelando Emma completamente nuda davanti a lui. La luce soffusa delle candele accese sul tavolo esaltava ogni curva del suo corpo perfetto, i suoi seni pieni e rotondi, la vita sottile e i fianchi sinuosi. Lei fece un passo indietro, godendosi il potere che aveva su di lui, poi si voltò e si diresse verso la grande vetrata aperta che conduceva alla piscina.
Harold rimase seduto per un istante, incapace di muoversi, paralizzato dalla bellezza di quello che aveva appena visto. Infine, si alzò e la seguì lentamente, il cuore che batteva forte nel petto. La raggiunse sulla terrazza che si affacciava sulla piscina illuminata dalla luna.
Emma si immerse nell’acqua con un gesto elegante, emergendo in un’esplosione di gocce scintillanti. Si appoggiò al bordo, guardandolo con occhi invitanti. “Resti ancora lì?" disse lei.
Harold si tolse lentamente i vestiti, ogni pezzo di stoffa che cadeva sembrava liberarlo di un peso opprimente. Quando fu finalmente nudo, si avvicinò alla piscina, l’acqua fresca era un sollievo sulla sua pelle bollente. Si immerse lentamente. Si avvicinò a Emma, il cuore che batteva forte nel petto. Le loro mani si incontrarono sott’acqua, e l’elettricità tra loro sembrava quasi tangibile. Emma si avvicinò e le sue labbra trovarono quelle di Harold in un bacio lento e profondo, che accese un fuoco impossibile da spegnere.

Emma avvolse le sue braccia intorno al collo di Harold, tirandolo più vicino. I loro corpi si premevano l'uno contro l'altro, e Harold poteva sentire i seni pieni di Emma schiacciarsi contro il suo petto, i capezzoli turgidi e duri come piccoli diamanti che scavavano nella sua carne. Le mani di Harold scivolarono lungo la schiena di Emma, esplorando ogni curva, ogni centimetro di pelle liscia e bagnata.
Emma sollevò una gamba, avvolgendola intorno alla vita di Harold, mentre l'altra si ancorava saldamente al fondo della piscina. Harold sentì l'intimità di Emma sfiorare il suo membro rigido e palpitante, e non poté fare a meno di gemere di piacere. Le loro bocche si separarono solo per un attimo, il tempo di prendere un respiro profondo, poi si ritrovarono di nuovo in un bacio feroce e appassionato.
Con un movimento deciso, Harold afferrò i fianchi di Emma e la sollevò leggermente, permettendo al suo membro di trovare la via tra le sue labbra calde e umide. La penetrazione fu lenta, un crescendo di piacere che li fece gemere all'unisono. Emma si aggrappò più strettamente a lui, le unghie affondarono nella sua schiena mentre si muovevano insieme in un ritmo antico e primordiale.
L'acqua della piscina avvolgeva i loro corpi, rendendo ogni tocco e ogni carezza ancora più intenso e avvolgente. Harold poteva sentire le gambe di Emma stringersi intorno a lui, incrociandosi dietro la sua schiena mentre si spingeva più in profondità dentro di lei. Ogni spinta era accompagnata da un gemito di piacere, un sussurro di desiderio che riempiva l'aria notturna.
Dopo alcuni momenti di estasi, Emma si separò leggermente, scivolando fuori dall'acqua e dirigendosi verso un lettino a bordo piscina. La luna illuminava il suo corpo nudo, la pelle scintillante di gocce d'acqua. Harold la seguì, il desiderio ancora ardente nei suoi occhi. Emma si distese sul lettino, le gambe aperte in un invito silenzioso, e Harold si inginocchiò tra di esse, le mani che accarezzavano i suoi fianchi, il ventre piatto, i seni pieni e rotondi con i capezzoli turgidi che imploravano di essere toccati.
Harold si abbassò, prendendo un capezzolo tra le labbra e succhiandolo dolcemente, mentre una mano scivolava tra le cosce di Emma, trovando il suo centro pulsante di desiderio. Emma gemette forte, la schiena arcuata in un'onda di piacere. Harold continuò a baciarla, leccando e mordicchiando i suoi capezzoli, mentre con l'altra mano guidava il suo membro di nuovo dentro di lei.
Sul lettino, sotto il chiaro di luna, i loro corpi si fusero ancora una volta, il ritmo del loro amplesso diventava sempre più frenetico. Emma avvolse le gambe intorno a lui, i tacchi dei piedi che si incrociavano dietro la sua schiena, tirandolo più profondamente dentro di sé. I gemiti e i sospiri riempivano l'aria, mescolandosi con il suono dolce dell'acqua che lambiva i bordi della piscina.
Ogni spinta portava entrambi più vicino al culmine, e Harold poteva sentire l'orgasmo costruirsi dentro di lui, un'onda di piacere che minacciava di travolgerlo. Emma si mosse contro di lui con fervore, le sue mani afferrando i suoi fianchi, le unghie che lasciavano segni sulla sua pelle. Con un ultimo, potente gemito, Harold si lasciò andare, sentendo il fluire di sé dentro di lei, mentre Emma raggiungeva il suo apice, il corpo che tremava in un'esplosione di piacere.

Rimasero lì, sul lettino, i corpi intrecciati sotto la luce della luna, il respiro affannato che lentamente tornava alla normalità. Nella quiete della notte, la lussuosa villa sembrava custodire i loro segreti, un rifugio di passione e desiderio che li aveva uniti in un modo che nessuno dei due avrebbe mai potuto prevedere.
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