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serata al ristorante
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20.07.2024 |
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"I ragazzi, molto giovani e furiosamente arrapati, si spogliarono in un secondo e dopo un altro secondo Giovanna si ritrovò attorno tutti i loro cazzi..."
Quella sera avevamo deciso di andare a cena in un locale tipico e così prenotai in un ristorante aperto da poco tempo, appena fuori città, del quale mi era stato detto che il cibo fosse ottimo e l'atmosfera molto accogliente. Fu così che Giovanna si preparò indossando un abitino corto e attillato, come al suo solito, dalle cui trasparenze non serviva molta fantasia per individuare la biancheria intima di pizzo nero che metteva in risalto il suo corpo sodo e perfetto. Era una di quelle sere in cui lei aveva voglia di qualcosa di molto particolare, anche se né io né lei avevamo ben capito quale fosse il genere di bizzarria che l'avrebbe eccitata e che le avrebbe fatto perdere i freni inibitori, cosa che, del resto, accadeva piuttosto spesso.Entrati nel locale, molto carino e carico di atmosfera, con una piacevole musica di sottofondo, notavo che l'attenzione di Giovanna veniva presto catturata da un gruppo di giovani seduti ad un tavolo attiguo al nostro, i quali alla vista della mia compagna iniziavano ad ammiccare vistosamente rivolgendole occhiatine e sorrisi che lasciavano agevolmente intuire di quale natura fossero i commenti su di lei. Per nulla infastidita, anzi molto divertita e attratta dalla situazione, Giovanna ricambiava gli sguardi sorridendo ai ragazzi quasi come se volesse far capire loro che aveva perfettamente compreso quale fosse il genere di apprezzamenti che le stavano rivolgendo. Una volta accomodati al tavolo, mi chiedeva allora se mi fossi accorto di quei giovani che la stavano spogliando con lo sguardo ed io, naturalmente, annuivo, immaginando quale avrebbe potuto essere lo scenario successivo, se solo avessimo lasciato maturare ancora un poco la situazione.
Notavo frattanto che in lei il divertimento estemporaneo stava lasciando pian piano il posto ad una crescente eccitazione, e decidevo così di provocarla chiedendole se quei ragazzi giovani e palestrati le piacessero, invitandola a immaginare quale avrebbe potuto essere l'epilogo di quella serata se solo fosse stata data loro una sola chance.
Giovanna è una vera troia e, soprattutto, è un'amante delle situazioni piccanti quanto improvvise, perverse quanto non preparate, nelle quali tutto è affidato al caso, ed io ben sapendo questo mi divertivo a provocarla, notando che il suo grado di eccitazione stava salendo attimo dopo attimo.
Dopo averle detto quello che già ben immaginava da sola, e cioè che quei ragazzi la stavano puntando con insistenza fantasticando su quelle che avrebbero potuto essere le prestazioni di cui sarebbe stata capace, lei decideva di alzarsi fingendo di andare in bagno per lavarsi le mani, chiedendomi di spiare i loro sguardi e di cogliere gli eventuali commenti, nella speranza di percepire qualcosa di più esplicito e, quindi, di più divertente di quelli che fino ad allora erano stati semplici scambi di occhiate. Così, mentre si dirigeva verso la toilette, guardavo uno di loro in particolare che la stava osservando in modo inequivocabile, dire agli amici con un timbro di voce percepibile a tutti "guarda che pezzo di figa, questa dev'essere proprio una scopata da paura". Poi il giovane sussurrava qualcosa all'orecchio del suo amico che ovviamente non riuscivo a percepire, al che questi rispondeva: "magari!". Non vedevo l'ora che lei rientrasse dal bagno per riferirle questo piccolo particolare ma, nel frattempo, notavo uno di loro alzarsi di scatto e dirigersi alla toilette. La mia mente a questo punto cominciava a viaggiare fantasticando scenari da film porno, agevolato dal fatto che stava passando del tempo senza che lei uscisse quando, ad un certo punto, notavo che la porta della toilette si apriva facendo uscire insieme Giovanna e l'ignoto giovane del tavolo accanto.
Sedutasi nuovamente accanto a me, lei mi confidava di avere indugiato nel lavarsi le mani, nella speranza che qualcuno della tavolata entrasse e che questa sua iniziativa aveva dato i suoi frutti perché, effettivamente, ad un certo punto uno dei ragazzi che la stavano guardando con insistenza aveva varcato la soglia del bagno e si era posizionato nel lavandino accanto al suo, nonostante ce ne fossero altri vuoti. Il fatto che il giovane la stesse guardando anche mentre si stava lavando le mani, soffermandosi sul sedere e sulle labbra più che su tutto il resto del corpo, aveva riempito Giovanna di eccitazione e di libidine, tanto che mi confidava di essersi copiosamente bagnata.
La porca a questo punto aveva tutto ben chiaro ed io ero un suo fedele collaboratore nella realizzazione di questo film di cui stavamo per scrivere insieme la sceneggiatura. Da quel momento, gli sguardi tra lei e i ragazzi divenivano sempre più intensi e sempre più espliciti. lei cominciò a sorridere nel guardarli, dando ampia e innegabile dimostrazione di quanto fosse puttana.
Mi sussurrava parole di fuoco mentre li stava guardando e le sue fantasie erano di scoparli tutti insieme perché secondo lei erano non solo molto carini ma pure ben dotati e carichi di desiderio di possederla oscenamente.
Consumammo un pranzo piuttosto veloce, quasi non badando a quello che c'era nei piatti, con il programma di concretizzare quello che fino a quel momento era soltanto una fantasia perversa di una troia e del suo complice.
Dopo il caffè, lei si alzava nuovamente per ritornare in bagno, dopo tutti gli sguardi ammiccanti e i sorrisi che ormai senza troppi problemi si stavano scambiando: sarebbe stato deludente se nessuno di loro si fosse fatto avanti e, infatti, la sorpresa non tardò ad arrivare. Io rimasi seduto mentre un giovane, diverso da quello che aveva raggiunto Giovanna in toilette la prima volta, si alzava di scatto dalla sedia dirigendosi verso la porta di ingresso del bagno. Mi divertiva moltissimo immaginare quello che di lì a poco sarebbe successo, forse. O forse no... Invece, questa volta il giovane si avvicinava al lavandino in cui la mia compagna stava lavandosi molto lentamente le mani, rivolgendole la parola dapprima in modo educato, quasi impacciato, per poi passare ad apprezzamenti indubbiamente più spinti. "Scusa, sai, avrai notato che ti stavo guardando... ma non posso farne a meno, sei talmente bella..." per poi passare a: "mamma mia, hai un corpo incredibile e soprattutto un culo...", "che bocca meravigliosa che hai, non sai quali fantasie mi scateni...".
Lei, ovviamente, non si lasciò scappare una simile occasione e gli chiese senza esitazione: "no, non so, quali fantasie?".
Il giovane, che aveva nel frattempo accantonato l'iniziale timidezza immaginando di trovarsi in una di quelle situazioni che non si ripresentano tutti i giorni, le rispondeva a quel punto che preferiva darle una dimostrazione pratica di quello che avrebbe fatto con la sua bocca piuttosto che perdersi in chiacchiere e, così, entrati tutti e due in un bagno, le infilava il cazzo ovviamente già durissimo fino alla gola, scopandole la bocca con energia. forse troppa, tanto che dopo pochi colpi non riusciva a trattenersi, complice tutta l'atmosfera che si era creata nel corso della serata, schizzandole copiosamente in bocca.
Giovanna è un'amante dell'ingoio, soprattutto quando la sborra è abbondante e proviene da un bel ragazzo giovane e dotato, e mi confidò non appena tornata dal bagno non solo di averla bevuta tutta con avidità ma soprattutto di essersi allagata dall'eccitazione, anche perché mentre il giovane stava gemendo di piacere dicendole "vengo, puttana, ingoiala tutta" era arrivato qualcuno che evidentemente aveva ascoltato l'audio in diretta.
La cagna si sedeva a tavola con la bocca ancora umida di sperma, non accorgendosi che un rivolo di sborra del giovane che aveva appena spompinato le era sceso lungo il collo, macchiandole impercettibilmente il vestito.
A questo punto, evidentemente un cazzo solo non le bastava, soprattutto un cazzo che si era limitato a fotterle la bocca senza nemmeno averla scopata e, così, pagato il conto, ci dirigevamo verso l'uscita indugiando nel fumare una sigaretta con l'evidente aspettativa che i ragazzi finalmente uscissero.
Qui, il divertente equivoco: il ragazzo che le aveva infilato il cazzo in bocca credeva che lei non mi avesse raccontato nulla. Quando gli disse che invece io ero perfettamente al corrente di tutto e che avevo addirittura organizzato la situazione insieme a lei, i giovani rimasero inizialmente molto sorpresi, per poi scoppiare a ridere familiarizzando con me e congratulandosi con lei per la sua disinvoltura e per il suo atteggiamento molto sinuoso e conturbante.
Fu a questo punto lei, non i ragazzi, a proporre di appartarci per continuare quello che era poc'anzi appena iniziato e fu così che loro, che ben conoscevano i luoghi, ci condussero in una zona molto appartata, in cui si potevano scorgere facilmente eventuali avventori, ove finalmente Giovanna poté scatenarsi urlando tutta la sua libidine.
I ragazzi, molto giovani e furiosamente arrapati, si spogliarono in un secondo e dopo un altro secondo Giovanna si ritrovò attorno tutti i loro cazzi durissimi che reclamavano una parte del suo corpo.
La puttana era ormai fuori controllo e fu così che si trovò cinque cazzi, compreso ovviamente il mio, di cui prendersi cura.
La scopavano a turno e mentre uno le sfondava il culo, l'altro le sprofondava in gola il proprio membro mentre lei gemeva di godimento tentando di urlare il suo orgasmo nei rarissimi istanti in cui aveva la bocca vuota.
Il suo sedere fu ben presto inondato da un carico di sperma bollente che le colava lungo le gambe mentre il più giovane della compagnia, che aveva poco più di vent'anni, le sfondava la bocca con un impeto mai visto. Più che un pompino era una violenta scopata in bocca e così, dopo averla pesantemente insultata dandole della cagna affamata di cazzo, le godeva in bocca sborrando così tanto da costringere la povera ragazza a espellere parte della sborra che non era riuscita a deglutire per evitare il soffocamento.
La figa era diventata nel frattempo il bersaglio dell'altro giovane che la sbatteva come un lenzuolo, chiamandola troia maiala e porca mentre lei esausta dai colpi ricevuti, strillava di piacere gridando parole oscene. Quello che aumentava in tutti noi l'eccitazione era il fatto che lei non riuscisse più nemmeno a gridare da tutto lo sperma che aveva in gola finché un'ultima sborrata liberatoria pose fine all'incredibile gangbang, lasciando Giovanna completamente in preda a un devastante orgasmo mentre il suo corpo completamente pieno di schizzi dappertutto, specialmente sul viso e sui capelli, mostrava i segni di un godimento senza precedenti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per serata al ristorante:
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