incesto
tra le mani degli zii
di qwer85
21.04.2008 |
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"Nei vari movimenti, mi accorgo di avere una coscia appoggiata a quella della zia; le camicie sono salite, quando ci siamo messe sotto e non le abbiamo..."
Da qualche mese, mi sono trasferita in citta’ per proseguire gli studi universitari. Sono ospite di una cugina di mia madre e suo marito. Sono persone simpatiche gentili, disponibili e di aspetto giovanile, nonostante i 52 anni di lei e i 57 di lui. Sono stati molto carini, nell’aiutarmi a districarmi nella giungla metropolitana, nella quale mi sono trovata catapultata a soli 19 anni, con decine di documenti da preparare in decine di uffici diversi, per iscrivermi alla facolta’ di lettere. La nostra era una convivenza tranquilla e serena, perche’ avevo il mio spazio e mi davano aiuti e consigli, senza soffiarmi sul collo. Dopo qualche tempo, mi sono accorta che strani e impercettibili rumori, provenivano dalla porta, quando andavo in bagno. Forse mi sbagliavo, speravo di sbagliarmi, ma avevo la netta sensazione di essere spiata. Mi ero gia’ resa conto, di quanto fossero porci gli uomini, di come mi guardassero e di come allungassero le mani sui pullmann affollati, ma speravo che lo zio fosse diverso. Speravo per lo meno che mi guardasse con gli occhi di un padre, vista l’eta’, ma io non ero sua figlia. Volevo, pero’, delle conferme per cui feci qualche prova per verificare la fondatezza dei miei sospetti. Un giorno che eravamo soli in casa annunciai che sarei andata a fare la doccia e mi diressi verso il bagno, portando con me il cellulare. Appesi l’accappatoio e feci scorrere l’acqua. A quel punto feci il numero di casa. Appena il telefono squillo’, sentii un tramestio dietro la porta, che dissolse ogni dubbio...mio zio era dietro il buco della serratura. Ci rimasi molto male, non sapevo cosa fare. Sarebbe stato facile appendere qualcosa davanti al buco, ma la rabbia che mi montava dentro, mi porto’ a sfidare l’insolenza dello zio. Avevo deciso di fargliela pagare, mostrandogli quello che avrebbe solo potuto guardare attraverso un buco, senza mai arrivare a toccarlo. Cominciai quindi a spogliarmi, cercando di rimanere in linea con il buco della serratura, cosi’ da mostrarmi completamente. E oltre a spogliarmi, cominciai anche a fare la stronza; cominciai a farmi cadere le cose dalle mani per chinarmi a raccoglierle e alcune le feci scivolare sotto il mobile del bagno, cosi’ da dovermi mettere a quattro zampe, dimenando il culo ben bene per raggiungere gli oggetti. A quel punto ho fatto la doccia senza troppe scene ma alla fine, dopo essermi asciugata, ho cominciato a depilarmi. Una rapida passata alle gambe, che potevo tenere oscenamente aperte e poi ho cominciato a sistemarmi l’inguine. Non amo essere completamente rasata, perche’ ho scoperto che le passerine rosse come la mia, sono una vera rarita’ pero’, mi piace tenermi in ordine. Dopo la depilazione mi sono cosparsa di crema per proteggere la pelle delicatissima che mi ritrovo; come tutte le rosse, sono chiarissima di pelle e quando esco dalla doccia, sono ricoperta di segni rossi. Tutte operazioni normalissime che devono aver portato lo zio sull’orlo della follia...chissa’ in che stato era...a quel punto mi sono infilata l’accappatoio e mi sono avviata verso la porta. Solito tramestio furtivo ed eccomi fuori dal bagno. Subito noto lo zio che sfoglia una rivista in salotto, con aria disinvolta, ma con il viso paonazzo. Dentro di me esulto: “ben ti sta, brutto porco...e adesso vai pure a sfogarti al cesso!”Il resto della serata e’ proseguito come se nulla fosse, cena allegra, libro per me e televisione per loro, finche’ non andammo tutti a dormire.
In realta’ non avevo molto sonno e continuai a leggere fino a notte fonda. Alle due mi decisi a riporre il libro e spegnere la luce e mentre aspettavo di addormentarmi, mi venne in mente quello che era accaduto nel pomeriggio. Dopo l’inquietudine, sopraggiunse un senso di eccitazione per quello che avevo fatto. Del resto mi ero comportata come una troietta e ripensandoci, mi venne voglia di accarezzarmi. Quando mi sfiorai il sesso, mi resi conto di essere bagnata e la sensazione fu immediatamente piacevole. Dopo un minuto sento movimenti nel corridoio e passi che si avvicinano alla mia stanza. Mi girai subito pancia sotto, per affondare il viso nel cuscino e fingere di dormire. Ed ecco aprirsi la porta. La luce del corridoio invade la stanza. Visto che ho iniziato a fingere di dormire, decido di continuare benche’ sia spaventata. Sono spaventata soprattutto dal fatto che ci sono due persone nella stanza. Loro due. Avverto la voce soffocata della zia che dice al marito di andarsene, che scoppia un casino, ma lui replica che vuole solo dare un’occhiata. “sei pazzo...” gli sussurra la zia, ma resta dov’e’. E io resto immobile. Ad un certo punto, qualcuno afferra le coperte e le tira giu’ ai miei piedi. Indosso una lunga t-shirt, per la notte e delle mani la fanno salire sui miei fianchi. Sono paralizzata. Nel girarmi ho assunto una posizione naturale, con una gamba raccolta e una distesa. Naturale per dormire, ma che apriva la mia intimita’ ai loro sguardi. “Guarda che meraviglia...”sussurra lo zio...”sei pazzo, andiamo via...mmm senti come profuma...” replica la zia e avverto il lieve contatto di due mani che si posano sul mio culo, divaricandolo leggermente, mentre un viso si avvicina ad annusare il mio sesso. Sono attimi interminabili in cui i miei nervi sono tesi al massimo. Ho paura che si accorgano che sto fingendo e il cuore mi batte talmente forte, che mi sembra di sentirlo rimbombare nel silenzio della stanza. Finalmente se ne vanno, con passi lievi, nei quali mi sembra di avvertire la delusione per la fine del gioco. Apro gli occhi ma non ho il coraggio di muovermi. Ho il cuore in gola e il respiro affannoso, perche’ l’eccitazione e’ allo spasimo. E ho vergogna di questo, perche’ sono i miei zii, perche’ sono molto piu’ vecchi di me e quindi questa situazione rappresenta una depravazione assoluta. Ma forse e’ proprio questa depravazione che mi eccita, perche’ ho un’eta’ in cui ho scoperto da poco cosa vuol dire essere desiderata. Con questi pensieri mi addormento.
Il mattino dopo sembra un giorno come un altro, anche se ognuno di noi ha la testa altrove. Comunque, buongiorno, colazione e via, ognuno per la sua strada. A lezione ho la testa che viaggia alla ricerca di una soluzione, per una situazione che si sta facendo pericolosa. Per prima cosa, penso di tenere sotto controllo gli zii, cercando di capire quello che hanno in mente, per cercare di far fronte a nuove situazioni imbarazzanti.
Giornata che trascorre tranquilla, a parte le solite spiate quando vado in bagno o quando mi chiudo in camera per cambiarmi. Ed ecco che si va a dormire. Leggo fino a tardi, un po’ perche’ mi appassiona quello che sto leggendo e un po’ perche’ voglio vedere cosa capita. Ad una certa ora, spengo la luce e resto in attesa. Passano pochi minuti ed ecco i passi che si avvicinano alla porta della mia stanza. Subito mi giro e affondo la faccia nel cuscino, raccogliendo una gamba come al solito, ma mi accorgo che quella distesa la divarico verso l’esterno e spingo bene in fuori il culo. La porta si apre e qualcuno entra. Si avvicina al mio letto, mi tocca una spalla e mi chiama per nome. E’ la zia. Non rispondo. Riprova. Non rispondo. A questo punto, certa del mio sonno profondo, comincia ad abbassare le coperte. Le sue mani sfiorano le mie gambe e risalgono lungo di esse, per arrivare a sollevare la camicia da notte. Devo essere veramente aperta e invitante, perche’ quando finisce di scoprirmi emette un soffocato sorpiro di ammirazione. Passa qualche secondo ad ammirarmi e trova il coraggio di farsi piu’ audace. Sento le sue mani che sfiorano le mie cosce e ad ogni passaggio il contatto si fa piu’ pesante. Ad ogni passaggio, la sua corsa si ferma sempre piu’ su, vicino all’inguine, finche’ non trova il coraggio di sfiorarlo con una carezza. E’ un attimo, ma mi trasmette una vera e propria scarica elettrica. Mi sto eccitando e tra poco se ne accorgera’ anche la zia. Continua ad accarezzarmi le cosce, ma il contatto con il mio sesso si fa sempre piu’ intenso, finche’ non si sofferma con tutto il palmo adagiato sulla mia figa e lasciando che un dito si faccia strada tra le labbra gonfie e bagnate. Vorrei che quel dito mi penetrasse, che si muovesse dentro di me, ma non succede nulla, tranne la lieve pressione accompagnata da un dolce e piacevole massaggio. Non ce la faccio piu’, mi sembra di impazzire e allora cambio leggermente posizione girando la testa, accompagnando il movimento con una spinta in fuori del culo e un leggero sospiro. La mano della zia si ritrae all’improvviso, temendo forse che mi stessi svegliando. Aspetta qualche secondo ed ecco che sento nuovamente le sue mani sul culo. Mi massaggia delicatamente, assaporando la sodezza dei miei 19 anni e sento il suo viso che si avvicina al mio sesso, repirandone tutto il profumo. Il desiderio la spinge ad allargarmi delicatamente il culo e spingere la lingua nella mia dolce fessura. Penso che il cuore mi uscira’ dal petto. Sembra un cavallo imbizzarrito e la mia figa e’ oscenamente bagnata e gonfia. E la lingua della zia, continua a farsi delicatamente strada fra le dolci labbra. Il tempo di assaporare ancora un paio di leccate, che la zia si stacca da me ed esce silenziosamente dalla stanza. Rimango da sola, al buio, cercando di recuperare la regolarita’ del respiro, ma subito entrambe le mani corrono verso il mio sesso che ha voglia di esplodere. E con la faccia sprofondata nel cuscino, con le mani che si introducono e mi massaggiano oscenamente la figa, raggiungo un orgasmo intenso e malinconico. Dalla stanza di fianco, provengono gli inequivocabili rumori di una ardente scopata. Anche la zia deve essere rimasta sconvolta dall’eccitazione, che l’incursione notturna nella mia stanza, le ha procurato.
Solita colazione al mattino, anche se ognuno di noi, cela sotto la fretta l’imbarazzo.
In serata ci si riincontra per cena e fra telegiornale e banalita’, portiamo avanti quello che puo’ sembrare un normale menage familiare. Anzi, lo zio si mostra euforico per un affare andato in porto e mette in tavola, una bottiglia di vino per le grandi occasioni.
Non bevo, normalmente ma stasera, vogliono che partecipi alla loro euforia. Non che abbia bevuto chissa’ quanto, ma per me un bicchiere basta per intontirmi, quel tanto che basta, per desiderare di andare a dormire, rammaricandomi per il fatto che davano un film, che io e la zia volevamo vedere. La zia allora, mi propone di prepararmi per la notte e di guardare il film sul televisore che hanno in camera: “staremo piu’ comode e non ti pesera’ la testa...vai pure a prepararti, che alla tavola ci penso io”.
Dopo essermi preparata, mi affaccio alla cucina in camicia da notte e dico alla zia: “comincio ad accendere il televisore in camera tua?” – “vai pure, arrivo tra un minuto!”
Mi sistemo sul letto e aspetto che inizi il film. Dopo un po’ arriva la zia, anche lei in camicia da notte e si mette al mio fianco. Dopo qualche minuto, ci accorgiamo di avere un po’ freddo, e ci infiliamo sotto le coperte. Quasi non parliamo e seguiamo la trama con attenzione. Nei vari movimenti, mi accorgo di avere una coscia appoggiata a quella della zia; le camicie sono salite, quando ci siamo messe sotto e non le abbiamo abbassate, quindi siamo entrambe nude dalla vita in giu’. Il contatto e’ piacevole, con quella pelle calda e liscia per cui non mi ritraggo. Ancora qualche movimento della zia e il suo fianco si sfrega in maniera piu’ decisa sul mio. Poi prende a piegare e distendere la gamba un po’ di volte, per continuare a strusciarsi e io resto immobile senza sapere cosa fare. Ho il cuore in gola e l’eccitazione si sta impossessando di me.
Ecco la mano.
Per quanto me lo aspettassi, ho un lieve sussulto nel petto e sento che il calore scende tra le mie gambe. Si posa sulla coscia, lieve come una foglia e sento le dita sfiorarmi la pelle, per poi accarezzare con piu’ decisione, soppesando la sodezza e la rotondita’. Le mie gambe sono chiuse e non ho il coraggio di muovermi. Poi la mano prende coraggio e si appoggia sul pube...resta ferma per qualche minuto e io cerco di seguire il film...poi sento che lievemente si contrae in un delicato massaggio e un dito riesce a schiudere la fessura, ormai completamente bagnata...istintivamente rilasso e allargo un po’ le gambe e la mano si accomoda meglio sul mio sesso...scorre e massaggia e il dito si insinua in profondita’, strappandomi un sospiro...”no, ti prego...cosa stai facendo, zia?!?...” – “stai tranquilla tesoro mio, vedrai come ci divertiremo...”
A quel punto non ci sono piu’ misteri da svelare e la zia si volta verso di me, mi viene sopra, continua a rovistarmi il sesso in profondita’ e comincia a baciarmi in viso...prima indugia intorno alle labbra, poi la sua lingua mi entra prepotente in profondita’ e mi sorprendo a rispondere con passione e desiderio, a quella lingua che mi invade.
Incoraggiata dal mio atteggiamento, la zia comincia ad accarezzarmi dappertutto...mi sfila la camicia da notte, strofina la sua coscia sulla mia figa e con le mani mi accarezza e mi esplora il culo...mi bacia le tette, le succhia, le lecca e tutto questo mi manda in estasi...sono sopraffatta da tanta irruenza, come se stesse aspettando da tempo, di mettermi le mani addosso. Sono coricata su un fianco stordita e confusa, un po’ per il vino, un po’ per il piacere che comincio a provare e non mi accorgo, che lo zio ci ha raggiunte e si e’ disteso alle mie spalle. Mi accorgo che altre mani hanno preso ad accarezzarmi ed esplorarmi nell’intimita’. Sono completamente alla loro merce’; lo zio si strofina su di me e mi morde sul collo, mentre la zia continua a rovistarmi il sesso e a succhiarmi le tette. Io non riesco a muovermi, mentre sento l’eccitazione dello zio crescere a dismisura e insinuarsi tra le mie gambe...cosce bianche e burrose, che vengono tormentate dalle loro mani. La zia impugna quel cazzo enorme e comincia a strofinarmelo sulla figa...sono ormai fradicia, ma nonostante tutto, quando comincia ad entrare, fa fatica a farsi strada...e’ veramente grosso e senza pieta’. Ho perso la verginita’ solo da poco tempo e mi sembra di non aver mai preso un cazzo, tanto e’ profonda e straziante quella penetrazione. Sento le pareti del mio sesso che si dilatano...ora si ritrae quasi completamente, per riaffondare prepotentemente...sempre di piu’...ogni affondo lo sento interminabile e mi riempe tutta. La zia continua a baciarmi con golosità mentre lo zio continua a pompare con potenza e irruenza. Ad un certo punto si ferma per no godere subito e la scena cambia. Si ritrae da me, mentre la zia mi distende sulla schiena e si siede sulla mia faccia per iniziare un favoloso 69. Non capisco più niente: sento le sue dita che mi allargano il sesso e la sua lingua che si intrufola in profondità, regalandomi sensazioni travolgenti. Non resisto e comincio a leccare la sua figa che è a pochi centimetri dal mio viso; mi ci butto con golosità, la sento gocciolante di un succo dal sapore acre, che deve essere il piacere di noi donne.
Subito dopo, la zia smette di leccarmi e si assesta sopra il mio viso, prendendomi per le caviglie per allargarmi le gambe. Ed ecco che ritorna il cazzo dello zio: si appoggia alle labbra e scompare con un colpo deciso, fino in profondità. A questo punto, non capisco più da dove arriva il piacere; so solo che dopo qualche violento affondo, urlo il mio orgasmo, succhiando violentemente la figa fradicia della zia, che per il piacere, mi pianta le unghie nelle cosce, che tiene sempre più spalancate. Continuo a leccare ma non riesco a coordinare i movimenti…sono come una bambola rotta e loro due, mi muovono a loro piacimento. Entrambi si staccano un momento da me, ed ecco che mi fanno girare. Mi trovo con la faccia tra le gambe della zia, seduta di fronte a me e con il culo leggermente sollevato, per un cuscino che lo zio ha sistemato sotto di me. La zia mi afferra una ciocca di capelli e mi struscia il viso sulla sua figa pelosa e bagnata. Non riesco a reagire e sento che lo zio mi sta divaricando il culo e mi sta leccando profondamente il buchino inviolato. Sono alla loro mercè…provo a dire “no” ma ormai sono sicuri di avermi conquistata e non intendono mollare la preda. La zia quasi mi soffoca, per la foga con cui si sfrega sulla mia faccia e lo zio mi solleva e appoggia il suo arnese al mio culo vergine…mi sento perduta ma mi hanno inchiodata al letto…sento che comincia a spingere lento e inesorabile…il cazzo si fa strada, dilata, lacera, viola e il mio urlo viene soffocato dalla stretta che la zia da ai miei capelli, per tapparmi la bocca con la sua figa…sento scendere le lacrime…il dolore mi lascia senza fiato, ma non mi mollano…sento lo zio che si ritrae completamente e mi lascia una sensazione di “pieno”…il tempo di far colare una bolla di saliva sul buchino dolorante ed eccolo riaffondare come nel burro. Ma stavolta fa meno male…ripete l’operazione ancora un po’ di volte ed eccomi completamente piena di quel palo di carne che mi devasta ma mi strappa gemiti di piacere…e intanto la zia gode con la mia faccia e la mia lingua, incitandomi con parole del tipo: “ si piccola mia…succhia bene…senti lo zio come ti spacca…ti piace eh, farti dilatare il culo?!?”…aveva ragione…mentre lo zio continuava a squartarmi il culo con ogni affondo, mi ero messa due dita nella figa e me la stavo quasi strappando dal piacere…finchè l’orgasmo più violento e liberatore che ricordi, non mi lasciò quasi svenuta…non mi diedero neanche il tempo di riprendermi, perché sentì delle mani che mi giravano e mentre la zia affondava quasi tutta la sua mano nella mia figa, lo zio venne a rovesciare sul mio viso, uno tsunami di sborra che soddisfò la mia sete di troia…
Chissà come saranno le prossime sere, qui dagli zii…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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