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Mamma mi aiuta con l'eiaculazione precoce (2)


di blueweaver12
22.02.2019    |    29.203    |    15 9.6
"“Ahhh, manca poco mamma!” “Stringi…” lo feci e l’orgasmo subito si allontanò..."
Da quella prima volta, mia madre prese a masturbarmi circa un giorno sì ed uno no e mi aveva rigorosamente vietato di farlo da solo (“lo fai male e troppo rapidamente, rovini il nostro lavoro” diceva). Sarò onesto nell’ammettere che sotto l’azione delle sue sapienti mani, nel giro di un minuto, quasi sempre mi trasformavo in una fontana; lei lo faceva di nuovo ed il risultato migliorava un pelo ma non cambiava poi molto, in realtà. Prese così a farlo anche una terza volta e in questo modo i risultati cominciarono finalmente a vedersi, il problema è che al terzo giro diventavo ipersensibile e mi tirava poco, così lei doveva insistere ed imporsi sia a parole che con una sapiente rianimazione del mio giovane pisello.
Ad un certo punto per cinque o sei giorni smise e non mi disse più nulla a riguardo, sembrava come essersi dimenticata di tutta quella storia. Ero combattuto, da un lato mi dispiaceva perdere un simile trattamento, dall’altro ero contento di riacquistare la liberta di masturbarmi quando e come volevo.

Un sabato sera era circa l’una di notte e, in pigiama, mi appressavo ad andare a dormire quando udii la porta aprirsi e chiudersi. Era uscita con le amiche a far baldoria alla terrazza jazz, locale che andava di moda al tempo e aveva, come più tardi avrei scoperto essere una sua abitudine di quegli anni, bevuto un paio di cocktail alla vodka e frutti. Entrò in camera mia senza bussare ed era davvero niente male nell’elegante vestito da sera nero che prese a togliersi lamentandosi di quanto facesse caldo. Mi stampò un bacio sulla guancia e con fare ammiccante mi toccò in mezzo alle gambe sopra il pigiama dicendo:

“Abbiamo una cosa importante in sospeso io e te”
“Ehm…mamma, sto andando a letto, ho sonno. Facciamo domani”
“Nono, facciamo adesso.” “Hai impegni?” mi chiese retoricamente, sorridendo e guardandomi dritto negli occhi. Finì di togliersi il vestito e restò in mutande e reggiseno di pizzo viola, profumava di pesca. Mi fece mettere in ginocchio sul letto con le gambe leggermente divaricate e si accomodò dietro di me, scostando i lunghi capelli ricci e nerissimi in modo da appoggiarmi il mento sulla spalla destra. Me lo prese in mano e lo scappellò lentamente, come era solita fare mi passò un po’ di saliva sul glande e sul solco alla base con sapienti movimenti delle dita e appena fu soddisfatta della lubrificazione e della durezza del cazzo cominciò a segarmi. Dava un paio di colpi lenti e poi accelerava, rallentava dando altri colpi lenti ed accelerava di nuovo.
“Ahh!!”
“Ti piace, eh?’” chiese con tono divertito
“Ahh…sì…è bello se fai così. Mi piace. Vai piano, però.”
“Va beene” bofonchiò fingendo una nota di disappunto. “Stanno diventando delle giovani donne le tue compagne di casse, ormai. Ho visto Sara l’altro giorno, ha due tetti grandi quasi quanto le mie, era tutta truccata. Chissà il tempo che passi a fissarle. Ti piace, Sara?” chiese con genuino interesse.
“Sara..aghh…Sara…sì ha delle belle tette ma è biondahh…non mi piacciono le bionde.” Risposi mezzo assente.
“E chi ti piace, chi vorresti portarti a letto?” fece con aria complice
“Charlotte, mi piace Charlotte.”
“Ti piacciono le more, eh. Com’è adesso, Charlotte?”
“E’ alta e con i capelli lunghi neri. E’ sempre abbronzata aghh…piano, piano mamma. Non è più magra magra, le guardo sempre il culo, è bellissimooh”
“E cosa vorresti fare da solo con Charlotte?” chiese con tono ammiccante
“Vorrei aghh…vorrei scoparla da dietro, mi piacerebbe…”
“Eh! Non è che le daresti due colpetti e verresti subito, lasciandola con la voglia?” fece, con aria ironica
“No! Ahh..No, la scoperei bene, con calma aghh. La terrei lì un’ora”
Si staccò dalla mia schiena, fece il giro e si posizionò di fronte facendomi distendere con le gambe aperte, riprendendo a menarlo e riaggiungendo un po’ di saliva sulla cappella.
“E poi, cosa faresti ancora con Charlotte?”
“Glie lo metterei in bocca ehh e poi ahh .. poi me lo aaahhh!” a quel punto venni copiosamente, proprio quella che si dice una gran sborrata, colpendola sul petto con i primi due schizzi.
“Scusa, mamma. Sono già venuto” dissi mogio, aspettandomi un rimprovero.
“Non ti preoccupare, non preoccuparti” interloquì di nuovo sorridente“ sono passati anche diversi giorni. Ora, però, che ti sei svuotato, facciamo sul serio. Questo lo togliamo…”disse sfilandosi il reggiseno ormai gocciolante di sperma sul davanti e mettendo in mostra le belle tette i cui capezzoli erano in pedi. Quella visione mi fece effetto facendomelo tornare quasi duro.
“Ti piacciono, vedo” disse facendo l’occhiolino
Mi fece ridistendere come prima e lo prese in mano, cercando con la mano lo sperma colato sulla mia gamba destra e sul suo petto ed usandolo come lubrificante, spalmandolo sull’asta e sulla cappella con strani movimenti circolari della mano. Ricominciò, quindi, una meravigliosa sega.
“Ok. Adesso quando comincerai a sentirti stimolato, me lo devi dire e di nuovo mi devi avvertire quando ti sentirai molto stimolato, perché è soprattutto lì che devi impegnarti, soprattutto quando manca poco. Io darò la velocità giusta” la sapeva proprio lunga, mamma. “Va bene, siamo d’accordo?”
“Ahh sì, certo mamma, ti avverto”
“Dai…finisci di raccontarmi cosa faresti ancora con Charlotte” insistette lei
“Mi piacerebbe scoparla da dietroohh”
“…a pecorina”
“Sì, esatto, a pecorina ahh, Lo farei per un sacco di tempo e poi le verrei in bocca” dissi convinto
“In bocca?” finse un attimo di completo stupore
“Sì, in bocca Mi piace davvero tanto l’idea”
“Ma quindi non l’hai mai fatto?”
“No…ma mi piacerebbe tanto ohhh. Adesso sta diventando molto bello…sono stimolato, mi sa…”
“Va bene, adesso rallento” e per un attimo lo lasciò accarezzandomi appena sotto l’ombelico e l’interno coscia un paio di volte “adesso rallento un pelo” disse, riprendendolo in mano “ tra poco ti sentirai molto stimolato, io rallenterò un altro po’…ma tu dovrai stringere il culetto mentre lo faccio. Poi riaccelero un attimo, rallento di nuovo e tu torni a stringere quando rallento. Ok? Dai, facciamolo durare”. Ricominciò a segarmi con ritmo medio fantastico. Lo sperma era diventato una schiuma bianca e densa. Se ne accorse e con le dita lo fece scendere lungo l’asta sostituendolo con calda saliva.
“Ahhh, manca poco mamma!”
“Stringi…” lo feci e l’orgasmo subito si allontanò. Ripetemmo l’operazione agni volta che sentivo mi mancava poco e passarono così forse tre o anche quattro minuti.
“Aghhh mi manca pocohh…poco…ma devo venire mamma, non ce la faccio più. Davvero…”
“Il solito esagerato! Dai che stavi andando bene…facciamolo un’ultima volta” Strinsi di nuovo il culo, ma l’orgasmo al posto di allontanarsi per un po’ rimase lì. “Aspetta…aspetta…un altro po’…”
Avevo le palle veramente piene, lottai con lei che mi ripeteva di aspettare, ma ad un certo punto dovetti arrendermi e ,appenna allentai i muscoli, uscì tutto
“ahhhh, uhhh! Vengo, mamma…vengo” di nuovo schizzai con potenza, prendendola sul seno nudo e poi sborrandomi sulla pancia. Lei continuava a segarmi con aria soddisfatta, finchè non le sia ammosciò tra le mani.
“Vedi che se ti impegni un po’ migliori?” aspettò un paio di minuti. “Adesso l’ultima…”
“No basta, mamma Davvero. Non ce la faccio più.”
“Dai che sei giovane…e poi lo sai che la terza è la più importante” e intanto lo aveva riagguantato e ricominciato la sega “Non va bene che ogni volta ti metti a mugugnare e poi ce la fai benissimo…” questa volta, però, il cazzo rimaneva proprio morto. Passarono diversi minuti e lei faceva fatica anche a menarlo perché era proprio molle quasi come quando lo usavo per fare pipì. Mamma ora aveva una faccia davvero dispiaciuta, continuava a ripetere “Come possiamo fare?” Ad un certo punto le si lesse in faccia che aveva avuto un’idea, un’illuminazione.
“Così ti piacerebbe venire in bocca, eh?” mi chiese, sorniona
“Sì mamma, davvero tanto”
“Dai, coraggio! Ma…guai a te se ti lasci andare” e lo prese in bocca da moscio.
Rimasi del tutto stupito. Lo aveva messo in bocca e succhiava con sonori schiocchi. Il solo vedere la scena me lo fece tornare nuovamente duro e così cominciò un vero e proprio pompino. Era fantastica. Succhiava da dio. Lo tirava fuori dalla bocca per dare tutta una serie di accuratissime slinguate sopra, ai lati e sotto alla cappella. Presto l’orgasmo fu alle porte ma riuscii ad allontanarlo per diversi minuti stringendo il culo ogni volta. All’ennesima volta non potetti più tenermi:
“Mammahhh ora devo proprio sborrare, possohh ?”
“Mhhh va bene, dai. Sei stato non bravo…ma quasi…qualche progresso l’abbiamo fatto” guardandomi dritta negli occhi disse:
“Per questa volta vieni, sborrami in bocca” a quelle parole schizzai istantaneamente e lei ingoiò tutto. Aprì la bocca per mostrare che ce l’aveva tutto lì e poi la riaprì vuota. Era proprio la migliore, mamma.

Poi mi addormentai quasi istantaneamente, il tempo di ricevere un bacetto allo sperma a lato delle labbra e spegnere la luce.
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