incesto
Fatti vedere, sorellina


01.04.2025 |
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"Floriana guardava la scena senza riuscire a formarsi un’idea precisa dell'insieme, probabilmente si rendeva conto che quello che stavano facendo era proibito,..."
Mi fa male, stasera – sussurrò Floriana nel buio della sua stanza, ma quello scemo di Renato non si decideva ad andarsene in camera sua Ieri pomeriggio hai spinto troppo, idiota! - Renato sbuffò ma non mollò.Era inginocchiato per terra affianco al suo letto e con la mano sotto le lenzuola continuava a cercare di intrufolarsi sotto la sua vestaglietta.
- Devi andartene, non deve succedere più ... lo capisci? -
- Solo un'ultima volta – sussurrò il fratello nel buio – è troppo bello! -
Floriana ripensò a quel mese incredibile … tutto era cambiato e lei non riusciva a raccapezzarcisi in quella situazione che sapeva essere peccaminosa …
Eppure era stato tutto così naturale, e stupefacente, al tempo stesso.
Aveva provato cose mai provate prima.
Il giorno dopo sarebbero ritornati i genitori; erano stati fuori per u'operazione, tutto Luglio e i ragazzi erano restati con la nonna, anziana e sorda.
Un mese prima.
Tutto era cominciato per puro caso, una mattina che la nonna era andata a prendere la pensione.
Floriana era nella vasca, stava finendo di fare il bagno e Renato entrò.
La prendeva in giro, ma lei si accorse che la guardava curioso: poi il ragazzo, tra una battuta e l'altra, minacciò di fare pipì nella vasca.
La sorella aveva intravisto altre volte il membro del fratello, ma mai così da vicino: duro e stizzito, come fosse un ramo, lievemente storto.
Quell'arnese aveva attirato il suosguardo in maniera ipnotica e il ragazzo ne aveva approfittato.
- Vuoi vedere una cosa segreta? - le disse sorridendo.
Si era abbassato i pantaloni e teneva il pisello puntato all'altezza del viso di sua sorella: vedendo che lei non reagiva divenne spavaldo …
- Vuoi vedere lo sperma? -
Floriana sussultò, aveva sentito ulla parola dalle amiche più grandi e una volta dalla maestra, ma non aveva ben capito come fosse fatto.
- Perché, tu l’hai? - disse ingenuamente.
- Certo – disse con una certa dose di vanità – Lo vuoi vedere? -
- Ma dove ce l’hai? - Incalzò Floriana sempre fissando il cazzo del fratello, valutandolo in tutti i particolari. Provava un certo calore in tutto il corpo e sentì le guance rosse, nonostante l’acqua del bagno stesse diventando sempre più fredda.
- Oh! Che ne so dove ce l'ho? Ce l'ho e basta … mi esce – e si guardò il cazzo, che era più grosso di quanto Floriana avesse mai potuto immaginare.
- Guarda – disse – faccio così e tra poco mi esce dalla punta, guarda bene! -
Il ragazzo prese una posa molto professionale e seria, mentre Floriana ne seguiva attentamente le mosse.
Con la sinistra Renato si teneva la maglietta molto sopra la pancia, così che si vedeva bene quel fungo che gli spuntava tra le gambe; intanto con la mano destra cominciò a farsi scivolare quel coso in mano, andando su e giù.
Floriana guardava la scena senza riuscire a formarsi un’idea precisa dell'insieme, probabilmente si rendeva conto che quello che stavano facendo era proibito, ma era stata presa così alla sprovvista e il fratello faceva le cose con tanta spontaneità, che non fu in grado di porre un freno a quella tresca.
Inoltre era curiosa e aveva sete di conoscere certi segreti che di sicuro l'avrebbero messa in una posizione privilegiata davanti a tutte le sue amiche.
Era seduta nella vasca tiepida e naturalmente teneva una mano proprio tra le gambe, sulla figa immersa nell'acqua: spontaneamente se la carezzava.
L’altra mano di Floriana era corsa sui suoi seni, acerbi e impettiti, fin dal primo momento, e di lì non si spostava.
Intanto Renato continuava a masturbarsi, sempre più rapidamente e sempre più insicuro sulle gambe, che teneva ritte e strette, per spingere il suo cazzo quando più in fuori era possibile.
Ormai il maschio nei suoi ormoni veniva fuori completamente e chiese spudorato:
- Togliti la mano e fammi vedere le tette! -
Lei cercò di resistere, ma lui insistette e minacciò di andare via senza che se ne facesse più niente. Era eccitato e infoiato, Floriana lo accontentò.
Il ragazzo spiava quel seno, finalmente libero davanti ai suoi occhi. Tante altre volte, in passato aveva rubato quelle immagini, con uno sguardo che gli sarebbe stato vietato … ma adesso i seni prorompenti della sorella erano tutti per lui, a pochi centimetri di distanza.
Era la prima volta che aveva dei seni a disposizione e, troppo arrapato per fermarsi, li toccò con le dita, carezzandoli con desiderio morboso.
Toccare quei capezzoli caldi e puntuti gli sembrava un sogno: il cazzo gli si tesa come mai era avvenuto prima, nonostante si facesse le seghe già da alcuni anni.
Mise la mano tra i due seni … non sapeva cos'altro fare se non eccitarsi ogni momento di più.
Floriana vide che ormai la cappella sgusciava continuamente dalla pelle del prepuzio, tesa come un nastro di seta e veniva fuori come una grossa fava.
Infatti, al centro della capocchia del fratello c'era un buchetto, stranamente attraente.
Renato iniziò a sbuffare, la mano sulle tette si muoveva convulsa e lui si masturbava come un forsennato quel suo cazzo, che ormai sembrava un vero bastone.
La ragazza guardava e suo malgrado agitava anche la sua di mano, sotto l’acqua, continuando a carezzare la fighetta senza riuscire a farne a meno.
- Vieni più vicina – disse Renato con tono imperioso che non ammetteva repliche.
La sorella, benché più grande, non seppe resistereall'ordine perentorio del fratello. Si rese conto che era dettato da un bisogno reale e si avvicinò col viso al cazzo agitato.
- Guardami … guardami adesso … io, io …. io adesso caccio lo sperma! -
Tremando sulle gambe il giovane venne, e fu il tripudio nei sensi di Floriana.
Sentì improvvisamente tutto il piacere scorrerle per le vene, mentre veniva investita da quegli spruzzi caldi che fuoriuscivano dal cazzo di Renato … sembravano piccoli sputi, bianchi, caldi, profumati di un odore mai sentito prima …
I goccioloni partivano alla rinfusa e le spruzzavano i seni, il viso, i capelli: dovunque la sborra arrivava, una cascata appiccicosa di piacere investiva Floriana, come se la goduria liquida del fratello si trasmettesse attraverso la sborra.
Ecco tutto era cominciato così …
Complice la sordità della nonna, per oltre un mese i due si erano dedicati a fare all'amore, come impazziti, ogni volta che era possibile … la loro stessa ingenuità faceva da sprone a sempre nuove scoperte.
Fu così che Floriana cominciò a farlo sborrare con le seghe, per ritrovare il profumo dello sperma, che tanto l'aveva eccitata.
Poi glielo prese in bocca e qualche giorno dopo, senza più freni, ne bevve la sborra calda.
Impararono insieme a leccare e succhiare e il fratello la faceva venire a sua volta, masturbandola continuamente o facendosela con la lingua.
Una volta, per gabbare la nonna, fingendo di scherzare tra loro, Renato le faceva una minetta, acquattato sotto il tavolo da pranzo.
Lui era troppo giovane per crearsi problemi di erezione e di tenuta, così in quei giorni tenne una media di circa sei sborrate al giorno … ogni occasione era buona per macchiare di sperma sua sorella. Le veniva in mano, in bocca o addosso.
Dopo lunghi giorni di giochi, una notte la raggiunse nel suo letto, come faceva quasi ogni notte, ormai.
Però quella notte Renato voleva di più …
Floriana sapeva benissimo cos'era la verginità: come in tutti i paesi del sud, era una delle prime lezioni impartite alle ragazzine.
Spesso di sesso nemmeno si parlava, ma tutte indistintamente venivano spaventate in relazione alla possibilità di perdere la verginità, cosa che poi, ognuna, interpretava a modo suo.
- Non ci pensare nemmeno – disse Floriana – dentro non te lo faccio mettere … -
- Allora te lo metto nel buco di dietro! - disse il ragazzo, smanioso.
- Ma che dici – replicò la sorella – mica si mette, nel buco di dietro … - disse sospettosa.
- Si che si mette, scema! Tutti i ragazzi cominciano così … - si perse nel vago.
- Che cosa vuoi dire? Anche tu lo fai? -
- Noi ragazzi da soli ci giochiamo … ci appoggiamo il coso dietro e spingiamo. Io l'ho fatto con Francesco, qualche volta – confessò Renato, con la speranza di convincerla.
Intanto si era infilato sotto le coperte e già le aveva poggiato la cappella gonfia sui reni, perché sentisse quanto era duro.
- Ma solo poggiarlo … senza entrare nel culetto? - Floriana era comunque eccitata: i continui rapporti la mantenevano “su di giri” in quei giorni, quasi fosse ninfomane.
Non pensava che al sesso ed era sempre pronta e vogliosa.
- Solo poggiarlo, non entro, parola! - disse Renato e intanto le alzò la vestaglia, liberando il culo a mandolino della sorella.
Con molta perspicacia si abbassò col viso fino all'altezza del suo sedere e, dopo averla liberata dalle mutandine di cotone, iniziò a leccarsela.
Floriana, prontamente, s’inarcò nel letto, per fare in modo che il fratello le leccasse anche la figa, cosa che a lei piaceva tantissimo.
Renato era bravissimo, baciava succhia e leccava i genitali della sorella, finché iniziò a dedicarsi al suo culetto.
Le cercò il buchetto e gli venne spontaneo solleticarlo con la lingua, apprezzandone il sapore e l’odore aspro, eccitante.
Floriana era sconvolta dal nuovo piacere che mai avrebbe immaginato di poter provare.
Invece la penetrazione e i picchiettamenti del fratello, le davano sensazioni mai provate; si sentiva aperta, profanata e disponibile....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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