Gay & Bisex
jack & Robert III
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08.07.2013 |
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"Si fermò, il piacere gli arriva a ondate successive al cervello con quella meravigliosa sensazione di essersi infilato in una guaina stretta ma allo stesso..."
This story is completely fictional. Any similarities to any persons orevents, past or present are purely coincidental. This story contains scenes
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La mattina dopo Jack e Adam si alzarono e tutto sembrava come se quella notte nulla fosse accaduto. Adam aveva il suo solito buon’umore e rideva e scherzava come sempre , dopo la colazione - con tutta la famiglia -corse via per non arrivare in ritardo al corso che doveva frequentare nei prossimi quattro giorni, seguito da Jane e Robert che si recavano al lavoro. Anche Jack si era affrettato a rivestirsi e correre a prendere l’autobus per andare a scuola dove - tutto il giorno - tra una lezione e l’altra, l’allenamento con i compagni e gli scherzi fra loro negli spogliatoi e nelle docce non aveva avuto un attimo di tregua.
Al rientro a casa, nel pomeriggio, salì le scale ed entrò nella sua camera. Faceva abbastanza caldo e cominciò lentamente a spogliarsi e mentre guardava distratto il grande letto – ora vuoto – ripensava per la prima volta agli avvenimenti della notte prima e si sentiva fortemente turbato : era diventato gay? O lo era sempre stato e non lo sapeva? E lo zio Adam? Era gay anche lui? Di certo sapeva che lo zio era noto per essere sempre attorniato da belle ragazze – vista la sua avvenenza e simpatia – e più di una volta gli aveva anche raccontato diversi particolari su certe sue performance sessuali con quelle più disponibili ed anche abbastanza piccanti! Non capiva, c’era certamente qualcosa che gli sfuggiva. Finora il mondo era stato abbastanza semplice per lui : gli uomini – come il padre – le donne – come la madre – le famiglie con i figli, la scuola, gli insegnanti, gli etero, i gay….. tutto era nelle loro caselline nessuno gli pareva uscisse dai canoni che aveva sempre conosciuto e che gli avevano insegnato anche nelle lezioni di educazione sessuale. Qualcosa ora non tornava più aveva bisogno di parlarne con qualcuno, qualcuno che non avrebbe riso delle sue ingenuità o che non lo prendesse in giro ma chi? Lui si era sempre confidato col padre che era sempre stato il punto fermo della sua vita, il suo eroe, colui che aveva sempre avuto le risposte alle sue domande ma ora? Cosa avrebbe potuto dirgli? Che forse era gay o che lo era sempre stato? Che aveva fatto un pompino allo zio Adam e che moriva dalla voglia di rifarlo? Che quando l’aveva baciato la notte prima aveva sentito la scossa, i brividi lungo il corpo e la voglia di baciarlo sulla bocca? No, non avrebbe potuto deluderlo così, se poi non gli avesse più voluto bene? Non avrebbe mai potuto sopportare di perdere l’amore del padre era una sua ragione di vita, da sempre. Meglio la morte!
Mentre aveva tutti questi pensieri e domande inespresse, era sceso in piscina e come per cercare di lavare via tutta l’inquietudine si era tuffato nell’acqua fresca e andava avanti e indietro nella vasca per cercare di non pensare e si concentrava nella tecnica e nel contare le vasche. Era così concentrato che non si era accorto che qualcuno dietro di lui era intanto entrato in acqua. Si sentì improvvisamente afferrato per una caviglia e poi stretto alla vita da due mani potenti, sollevato in aria e rigettato in acqua. Non ebbe nemmeno il tempo di riprendere fiato che Adam lo afferrava nuovamente e cominciarono a lottare e schiamazzare nell’acqua . l’allegria di Adam era contagiosa e poi oggi i giochi erano più eccitanti, sentiva le mani dello zio dappertutto che continuamente gli tastavano il culo o lo strofinare dell’uccello da qualche parte ma anche lui si era fatto coraggioso e più di una volta gli aveva infilato le mani nello slip per tastargli l’uccello duro e turgido – come il suo d'altronde!
- Ehi! Posso avere l’onore di rinfrescarmi anch’io insieme a lor signori?
E mentre lo diceva, Robert già si era tuffato nell’acqua fresca ed invitante della piscina. Jack buttò subito le braccia al collo del padre che spuntava grondante dall’acqua
- bentornato papà!
Robert si strinse al petto il capo del figlio e teneramente ne baciò la sommità.
- Ehi piccioncini, guardate che ci sono anche io qui! -
gridò Adam mentre cercava di affondare Robert sott’acqua e i tre cominciarono a lottare e schiamazzare allegramente.
A cena Jack rimase silenzioso, era certamente stanco per la giornata molto intensa ma allo stesso tempo continuava a sentire l’inquietudine del pomeriggio e a malapena sentiva le battute e i discorsi dei familiari nel dopocena.
- Jack, che hai stasera stai poco bene? – chiese Robert abbastanza preoccupato da quell’insolito comportamento. Come sempre sentiva istintivamente che c’era qualcosa che turbava il ragazzo e conseguentemente anche lui.
- No papà, sono solamente molto stanco stasera mi sento veramente sfinito e penso che andrò diritto a dormire! E così dicendo si alzò e dopo aver dato la buonanotte a tutti salì in camera sua.
Entrato in camera si spogliò rapidamente, si buttò bocconi sul letto e cadde in un profondo sonno ristoratore. Era buio, si svegliò improvvisamente per una sensazione di un qualcosa di caldo e umido al basso ventre, portò le mani ai genitali a trovò la testa di Adam fra le sue cosce che gli succhiava l’uccello che sentiva duro e pulsante per la forte stimolazione ed nello stesso istante si accorse che il cazzo dello zio era sulle sue labbra. Istintivamente le aprì e cominciò a spompinarlo. Adam cominciò a gemere con il suo uccello in bocca e la vibrazione trasmessa attraverso questi, lo stava portando rapidamente all’orgasmo per cui repentinamente si staccò e sfilandogli il cazzo di bocca si rigirò tirando il nipote sopra di lui.
Le loro bocche si incollarono e le lingue esploravano avidamente entrambe le cavità. Jack era eccitatissimo strusciandosi addosso allo zio e i loro cazzi umidi e turgidi cercavano un sollievo che non sarebbe tardato se Adam sollevando entrambe le gambe non avesse afferrato da sotto l’uccello di Jack guidandolo all’ingresso del suo buchino palpitante.
- Dai ora, spingi piano e infilamelo tutto dentro, ti voglio sentire tutto dentro di me! Stanotte stai per perdere la tua prima verginità piccolo mio!
Jack era rimasto sorpreso dalla rapidità di tutti quei movimenti ma l’istinto era più forte della ragione e seguendo le istruzioni dello zio spinse. Il caldo anfratto doveva essere stato abbondantemente lubrificato in precedenza perché appena spinse la sua cappella gonfia e sensibilissima scivolò dentro sentendosi imprigionato nel primo anello ma lentamente il suo uccello continuava a scivolare dentro finchè sentì il suo cespuglio toccare le palle di Adam. Si fermò, il piacere gli arriva a ondate successive al cervello con quella meravigliosa sensazione di essersi infilato in una guaina stretta ma allo stesso tempo morbida e calda. Per istinto cominciò a muoversi e muovere il bacino, dapprima lentamente e poi più svelto come se lo avesse già fatto in precedenza, quel tunnel caldo e accogliente si avvolgeva e si svolgeva attorno al suo uccello umido e lucido che ne entrava e usciva con voluttà e prepotenza. Si sentiva sopraffatto dal piacere e la sborra cominciava a ribollirgli nelle palle, puntò le ginocchia al materasso sollevando il busto mentre Adam sollevando interamente le gambe posò le caviglie sulle sue spalle. Ecco ora aveva una visuale completa - anche nella penombra della stanza - del corpo maschio e forte completamente aperto e abbandonato al piacere che stava ricevendo da lui che con il suo uccello lo trapanava lo faceva gemere mentre si menava il cazzo farfugliando frasi sconnesse. Aumentò il ritmo, la stimolazione era fortissima e inebriante, anche Adam era teso allo spasimo e con un suono gutturale cominciò a schizzare fiotti di sperma che si riversavano sul mento e sul petto sudato e lucido. Le improvvise contrazioni del caldo ricettacolo intorno al suo uccello spinsero Jack oltre il limite e cominciò a sborrare dentro il culo accogliente dello zio fiotti e fiotti di calda sborra. Non aveva mai sperimentato un orgasmo così violento, le contrazioni erano fitte e violente e sembrava che dal suo uccello si riversassero litri di dolce liquido caldo dentro quel nido accogliente e anche quando rallentarono la sua cappella, ormai sensibilissima, trasmetteva stimoli che facevano contrarre ancora il suo uccello.
Jack si accasciò sul corpo di Adam coperto di seme ancora caldo che si mescolò col loro sudore mentre si baciavano teneramente.
- Com’è stata la tua prima scopata piccolo? Gli sussurrò Adam all’orecchio.
Jack era frastornato da tutte quelle emozioni e quasi non riusciva ad articolare dei suoni ma cercò di sforzarsi
- è stato meraviglioso non so descrivere come…..e grazie zio Adam, ti voglio bene!
- Oh, vedrai che presto troveremo il modo per sdebitarti anche se purtroppo devo partire prima del previsto ma ci rivedremo presto, te lo prometto!
Jack avrebbe voluto rispondere e domandare qualche spiegazione ma si sentiva troppo svuotato e lentamente scivolò nel sonno ancora abbracciato allo zio.
- continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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