Gay & Bisex
...grazie per il passaggio!
di al_andalux
24.08.2022 |
2.490 |
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""No ti prego, non le ho mai fatte queste cose, andiamo via per favore", cerco ancora di negare..."
Questo è il mio primo racconto, una storia vera accaduta circa 30 anni fa.Era d'estate, una di quelle in cui, ancora adolescenti, si andava a casa dei nonni "al paese" per trascorrere le vacanze, quelle estati in cui si assaporava la libertà; tutto era lecito, incredibilmente nuovo e sorprendente. Anche per me era così, tutto ciò che si può definire prima volta è accaduto lì..."al paese".
Ormai da alcuni anni passavo le vacanze estive dai miei nonni materni, un paese in collina a circa 200 km da Roma, un paesino di quelli che d'inverno contano a malapena 50 anime, ma che d'estate prendono improvvisamente vita, popolati da tutti quelli che, pur avendo le radici in quei luoghi, per lavoro hanno dovuto trasferirsi in città.
Per tutto l'anno aspettavo con trepidazione la fine della scuola, e poi finamente arrivava il momento di partire...ritrovavo gli amici che per lunghi mesi non avevo visto, quelli con cui ho condiviso i momenti più intimi della mia adolescenza...le bevute, le prime sigarette, le canne...e i primi approcci con il sesso... sì, il sesso, quello dei ragazzini, della curiosità, delle scoperte, quello del cameratismo tra maschi, quello delle prime riviste porno, quello del "prima lo tiri fuori te e poi io", "prima me lo prendi in mano tu e poi io", "me lo prendi in bocca prima tu e poi io"...il tutto come in un patto di sangue da non tradire mai...un segreto da non rivelare mai.
Poi si cresce, ci si perde, qualcuno resta, altri vanno, arriva l'interesse per l'altro sesso, c'è chi cambia strada e chi invece le percorre entrambe!
Quell'estate del 1991 iniziò in modo diverso e assolutamente inaspettato.
Appena diciannovenne, seppur fresco di patente, non avevo ancora la macchina, ma scalpitavo come sempre per andare "al paese"; i miei genitori non potevano accompagnarmi subito, ma si offrì di farlo un conoscente, forse anche parente di chissà quale grado, anche lui uno di quelli che avevano lasciato il paese per lavoro, ma che avevano conservato la casa natia; alto, robusto, sui 50 anni, aspetto e modi del montanaro, mai sposato. A me bastava un passaggio, fosse stato pure Caronte non mi sarebbe fregato un cazzo e così presi al volo l'occasione, ignaro di ciò che avrebbe riservato quel viaggio.
Finalmente arrivò il giorno della partenza e dopo il lavoro, mi passò a prendere e partimmo.
Il breve viaggio, circa 2 ore e mezza, iniziò chiacchierando del più e del meno, parlava più lui, perché io sono sempre stato di poche parole, e anche molto timido, insomma uno di quelli che risponde a monosillabi o a grugniti.
Fin da subito ebbi la sensazione che l'atmosfera era strana...troppe domande, e soprattutto, troppo personali, ambigue e a sfondo sessuale. Mi resi conto che più domandava e più si toccava, e più la mia risposta lo soddisfaceva più si strofinava, iniziai a provare imbarazzo, ma nella mia "ZERO ESPERIENZA DI VITA" non potevo mai immaginare dove volesse arrivare!
Non appena fuori città, alla prima piazzola disponibile, decide di accostare: "scusa ma devo pisciare", mi dice.
Scende, passa davanti all'auto e si ferma illuminato dai fari, io ho lo sguardo basso, ma istintivamente alzo gli occhi per un attimo e lo vedo toccarsi in modo strano, immediatamente riabbasso lo sguardo e resto in attesa.
"Tu non devi fare pipi?", mi grida da fuori, "no grazie, sono apposto", rispondo.
Risale in macchina e ripartiamo, riprende a farmi domande sempre più insistenti su cosa faccio con le ragazze, se mi masturbo, se ho già scopato...continua a toccarsi, anzi, ormai ha la mano sempre poggiata sul pacco, finchè come un fulmine a ciel sereno:
"...e con maschi? Vi divertite tra voi?", e giù una fragorosa risata.
"Con i maschi? No, no...assolutamente", rispondo imbarazzato e quasi balbettando.
"Ma dai che da ragazzini lo fanno tutti, e poi vi ho visto andare spesso nel bosco...chissà che combinate!!", e giù un'altra risata.
"A me lo puoi dire, rimane un segreto tra me e te", e così allunga una mano e mi sfiora la gamba accarezzandola cercando di rafforzare una sorta di complicità...istintivamente mi ritraggo e resto cone impietrito, senza parole.
"Non negare, lo so che vi divertite...vi ho visto nel boschetto".
Panico...ma davvero ci ha visto? Non so cosa dire, nego di nuovo:
"No, ti sbagli...".
"No, non mi sbaglio, vi ho seguito e ho visto che vi masturbavate".
Seguirono attimi di silenzio, finché improvvisamente rallenta e accosta in un'altra piazzola.
È buio, siamo in aperta campagna e io inizio ad avere paura, di lui, del fatto che ci ha visto, delle conseguenze...e se si venisse a sapere? Se lo raccontasse agli amici del bar...mi si gela il sangue al solo pensiero!
Si ferma e spegne la macchina, con un gesto della mani si sistema una ormai evidente erezione e senza mezzi termini:
"Lo vuoi vedere il cazzo di un vero uomo? Già ne hai visti?".
"No, no, non l'ho mai visto e non ci tengo, per favore ripartiamo".
E poi, ancora più insistente:
"Dai, mi è venuta voglia, facciamoci una sega insieme e poi ce ne andiamo, è buio qui, non ci vede nessuno", si avvicina, mi mette di nuovo una mano sulla gamba e con l'altra afferra la mia mano e la porta sul suo pacco;
"Senti come è duro, mi sono eccitato, tiramelo fuori, fammi vedere cosa hai imparato con i tuoi amici".
"No ti prego, non le ho mai fatte queste cose, andiamo via per favore", cerco ancora di negare.
"Non farti pregare, restiamo qui e fai quello che ti dico io, altrimenti racconto a tutti cosa vi ho visto fare nel bosco. Coraggio dai, slacciami i pantaloni".
Non so cosa fare, la sua voce si fa cupa e il suo tono ora è autoritario!
Improvvisamente mi strattona e mi tira di nuovo verso di lui.
"Aprimi i pantaloni!", reclina il sedile e tira la mia mano a se portandola sulla fibia della cintura.
Ormai sono in balia della situazione e senza via d'uscita.
Quasi tremo, esito ancora...improvvisamente mi mette la mano al collo:
"Che aspetti?"
Non ho il coraggio di ribellarmi, rassegnato gli apro la cintura, sbottono i pantaloni e abbasso la lampo, intravedo ora gli slip bianchi macchiati di precum e sotto di questi la sua erezione.
Lui sospira e mi guarda stringendo le labbrra tra i denti.
"Bravo, ora abbassami i pantaloni e datti da fare".
Non oppongo più resistenza e gli abbasso i pantaloni alle caviglie.
Sono davanti ai suoi slip, si vede ora distintamente la forma del suo cazzo, lungo che gli arriva quasi al fianco, lo accarezzo goffamente seguendone la lunghezza, lui sospira, infine afferro l'elastico degli slip e li abbasso; esce fuori come una molla un cazzo che a me sembra enorme, lungo, largo e venoso...resto per un momento come imbambolato.
"Così, bravo, ti piace vero? Prendilo in mano!"
Lo prendo in mano e lo stringo, è molto caldo e inizio a masturbarlo...si scappella e si richiude...la cappella è gonfia lucida e umida!
"Mmmhh...siii così...aahh, dai fammi godere, toccami anche le palle con l'altra mano".
Ho paura e mi guardo intorno, sto masturbando un uomo, e non è più un gioco tra ragazzi.
"Cazzo non ti distrarre, dai, più veloce...fammela come si deve questa sega".
Aumento il ritmo, il suo cazzo è grosso e fatico a tenerlo in mano.
"Sei troppo distante, cambia posizione", mi ordina sempre più autoritario.
Ci provo per l'ultima volta: "Ti prego andiamo via".
"Stai zitto e continua, mettiti in ginocchio sul sedile", in silenzio mi metto in ginocchio sul sedile e ora sono più chino verso di lui.
"Ora avvicinati e fammi sentire il tuo respiro caldo sulla cappella, avvicinati dai che non ti faccio niente".
Mi avvicino, ora sarà a 10 cm dal mio viso, improvvisamente sento la sua mano dietro il mio collo che stringe e preme verso il basso, vuole mettermelo in bocca, mi spinge con forza e mi da un pugno sulla schiena.
"Apri la bocca e leccalo, porco ***, ho detto di aprire la bocca...zoccola".
"No, in bocca no, ti masturbo, ma in bocca no per favore".
"Apri la bocca!" e giù un altro pugno.
Non posso fare diversamente, apro la bocca e la sua cappella è già dentro, basta da sola a riempirmi tutta la bocca.
"Mmmhh...siiii, muovi la lingua...mmmhh...leccami la cappella, apri di più, prendilo tutto in bocca troia...che troia che sei..dai lecca, leccalo tutto, anche le palle...mmmmmhhh'".
...lo sto facendo, mi fa schifo, ma continuo e spero che finisca presto, è grosso e mi viene da vomitare!!
"muovi la lingua intorno alla cappella...mmhh...siiii così...mmmhhh".
Non so per quanto tempo sia andato avanti...e poi:
"Dai, ora riprendilo in mano, masturbami...siii così, così, più veloce, più veloce....ohh sì, ohh dai dai che sto per godere...mettilo in bocca zoccola, svelto, mettilo in bocca che vengo... aaahhh...aaahhh...aaahhh, sborroooo!", tre o quattro fiotti copiosi e caldi mi finiscono in gola...neanche con i ragazzi avevamo mai ingoiato...non ci credo, mi ha sborrato in bocca!!!
Mi viene da vomitare e faccio appena in tempo ad aprire lo sportello!!
Poi mi abbandonai sul sedile provato ed umiliato.
Lui si rivestì in fretta:
"Sei stato bravo, tranquillo, resta tra noi", mi rassicurò e ripartì.
Io non dissi più una parola.
E poi davanti casa dei nonni:
"Abbiamo fatto tardi, c'era traffico...gli ha fatto male la macchina, è un po' sconvolto"
"Grazie per il passaggio", riponde mia nonna!!
Questa è stata la mia prima volta con un uomo!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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