Gay & Bisex
come venni sverginato

11.10.2019 |
44.621 |
75
"Un po’ spossato mi condusse in camera da letto e mi fece mettere a quattro zampe e lui mettendosi dietro di me con le sue dita iniziò a esplorarmi l’ano, ..."
Mi ricordo bene la mia prima volta... avevo appena compiuto 18 anni e niente ragazza, anche se il mio aspetto non passava inosservato, Biondo con gli occhi azzurri e le mie esperienze erotiche si limitavano allora a qualche veloce pomiciata con compagne di classe molto più sveglie di me e ad un numero infinito di seghe... avevo scoperto che mio padre teneva nascoste in un armadio delle riviste pornografiche e quando mi capitava di rimanere da solo in casa le portavo in camera mia e li, sul letto, guardavo quelle immagini fantastiche di pompini e scopate... ed ogni volta la mia mano partiva veloce. Quando poi sentivo che stavo per venire invariabilmente cercavo di finire fissandomi sull'immagine più eccitante che avessi trovato, e di solito questa era una sborrata, possibilmente nella bocca di una donna con il volto distorto dal piacere. Quel giorno decisi di andare al cinema, vicino a casa c'era un locale dove proiettavano quasi esclusivamente film di western.
Erano dei polpettoni americani che oggi giudicherei quasi inguardabili, roba da serie Z, ma allora mi piacevano e poi il biglietto costava poco.
Mi sedetti in una fila centrale ed attesi l'inizio del film, non era la prima volta che andavo lì e sino ad allora non era mai successo niente di strano, ero tranquillo.
Verso la metà del primo tempo si sedette vicino a me un uomo, mi spostai per farlo passare e distrattamente notai che poteva avere forse una cinquantina di anni, aveva un impermeabile e un buon profumo di colonia.
Mi sedetti e continuai a guardare gli uomini verdi che distruggevano la terra.... Saranno passati cinque minuti si e no quando sentii la sua mano sul ginocchio.
Oggi sorrido, ma allora fu uno shock, non ero sicuro di avere bene intrepretato, magari, pensavo, è un caso... ma sentivo il mio cuore accelerare e non sapevo cosa fare. Lui probabilmente interpretò il mio assoluto immobilismo come un invito a proseguire e così fece.
Sentivo la mano che lentamente saliva sulla coscia, indugiava, massaggiava... e saliva ancora, a quel punto come me non poteva non capire: ero imbarazzatissimo, il cuore sembrava scoppiarmi nel petto, mi alzai e mi allontanai di qualche posto. E lui, quasi subito, mi seguì e si sedette di nuovo di fianco a me.
Mi girai per guardarlo e mi ricordo che lui si mise un dito sulle labbra e mi disse sottovoce 'stai tranquillo, vedrai che ti piace' e nel contempo riprese a muovere la mano sulla mia coscia. Io ero come ipnotizzato, spaventato ma al tempo stesso sentivo un calore strano che mi stava avvolgendo... rimasi lì, e la sua mano piano piano salì sino alla patta dei jeans. Che sensazione strana... paura, vergogna, imbarazzo ma al tempo stesso un'eccitazione mai provata prima... la sua mano era grande e calda e mi massaggiava l'uccello che sembrava voler scoppiare negli slip.
La sua mano risalì appena oltre la cintura per potersi infilare dentro ai pantaloni e raggiunse finalmente il mio uccello che ormai era durissimo e persino bagnato.
Rimase fermo qualche secondo e poi, piano piano, mi aprì con l'altra la lampo per farlo uscire ed iniziò una sega, lenta e fantastica che ancora oggi ricordo.
Nessuno mi aveva mai toccato prima il cazzo, era una sensazione dolce e nuova e mi stavo godendo quella cosa con gli occhi chiusi ed il respiro corto.
Così non capii subito cosa stava succedendo quando, improvvisamente, percepii una sensazione di calore ancora più intenso e di bagnato, un brivido caldo che mi avvolgeva l'asta e la cappella, un fiato caldo che mi respirava sull'inguine.
Aprii gli occhi e lui era giù, chinato su di me che mi stava facendo un pompino incredibile, lento, ritmato, con un dito che cercava di aprirsi la strada verso il buchino. Non capivo più niente, lo lasciai fare e chiusi ancora gli occhi, abbassando per quanto possibile i pantaloni dopo avere aperto anche la cintura.
Andò avanti così qualche minuto e poi accortosi che stavo per esplodere si rialzò e mi sorrise, mi prese per mano e mi disse di seguirlo, io come un automa privo di volontà lo seguii, arrivammo nell’ atrio antistante le toilette, e apri con una chiave una porta e dopo che fummo entrati lui la richiuse, mi disse di inginocchiarmi e di fare come voleva lui, poi prese la mia mano e la guidò sui pantaloni già slacciati.
Non sapevo bene cosa fare ma ero eccitato e sono sicuro che in quel momento avrei fatto tutto quello che voleva. Così iniziai a menarglielo lentamente, come lui aveva fatto con me. Mi piaceva sentire quel pezzo di carne dura nella mia mano: era grosso il doppio del mio sia in lunghezza che in circonferenza, con una cappella che si apriva come la testa di un fungo e d’era bagnata, scivolava via e sentivo i suoi gemiti di piacere che, se possibile, mi eccitavano ancora di più.
Mi sentivo completamente abbandonato e avvertivo che in quel momento lui era completamente nelle sue mani e quella cosa mi piaceva molto.
Quando poi lui mi fece passare una mano dietro il collo e mi spinse con dolcezza verso l'uccello, dicendomi; ora imparerai a farmi un pompino, io aprii la bocca come se non avessi mai fatto altre volte, volevo sentirlo godere, volevo sentire il suo sapore.
Con movimenti prima misurati poi via via accelerati inizio a entrare e uscire dalla mia bocca cercando di infilarmelo quanto poteva, facendo sbattere la sua cappella nel fondo della mia gola fino a quando mi venne in bocca, tenendomi salda con le sue mani la mia testa con più forza, obbligandomi a bere tutto.
Mi ricordo la sensazione strana del suo sperma in bocca, era tanto, sembrava non finire mai e l'uccello mi spingeva in gola sino a provocarmi i conati ma io restavo li... mandai giù tutto e tenni il suo cazzo nella mia bocca ancora un po', massaggiandogli piano i coglioni e passando poi con delicatezza la lingua sulla cappella.
Quando lo sentii farsi un po' più piccolo mi rialzai e mi pulii la bocca, ci alzammo entrambi ed uscimmo dal cinema.
Alla luce mi fece una strana impressione, mi sembrava una persona normale mentre sino a cinque minuti prima era uno sconosciuto. Mi disse 'domani ti rivedo?' io rimasi un secondo a pensare e gli dissi di si... avevo troppa voglia di riprovare quelle emozioni. Si chiamava Luigi ed aveva 58 anni.
Ci siamo visti il giorno dopo a casa sua, io non avevo dormito per la strana eccitazione che provavo.
Quando arrivai da lui, mi ricevette in vestaglia e come fu chiusa la porta, mi chiese di spogliarmi completamente, anzi fu lui a sfilarmi le mutandine e poi mi prese per mano e mi portò in bagno e chiedendomi di sdraiarmi nella vasca da bagno, mi fece ripiegare le mie cosce sul mio petto e in quella posizione imbarazzante per me mi depilo il pube e tutta la mia peluria bionda, che era il mio vanto.
Quando ebbe terminato di depilarmi, io accettavo volentieri tutte le sue attenzioni, mi fece delle ripetute perette fino a riempirmi tutto l’intestino, mentre mi sussurrava “Ti voglio pulito anche dentro”.
Un po’ spossato mi condusse in camera da letto e mi fece mettere a quattro zampe e lui mettendosi dietro di me con le sue dita iniziò a esplorarmi l’ano, iniziando con il dito medio infilandolo per tutta la sua lunghezza e poi due e tre unendoli a cono; dicendomi mia bella troietta vedrai come telo allargo questo buchino vergine, “voglio entrarci con tutto il mio cazzo, vedrai ti farò provare del piacere quando ti sverginerò” su fai la brava rilassa questo buchino.
Poi ci mise la sua bocca succhiandolo e penetrandolo con la lingua, che ebbe un effetto su di me travolgente mi rilassai e mentalmente mi aprii e quando poi iniziò a penetrarmi sentii che in me entrava il suo poderoso cazzo per tutta la sua lunghezza, I miei mugolii di dolore prima e di piacere dopo mi trasmisero un piacere a me fino a quel momento sconosciuto, nel essere sverginato dal suo possente cazzo.
Poi con movimenti lenti e via via che divenivano più veloci aumentarono mentre mi diceva che ora lui mi aveva iniziato al piacere di ricevere le sue inculate e che mi avrebbero fatto solo bene, quando stette per venire mi disse che dopo avermi fatto bere la sua sborra, mi sarebbe venuto dentro per farmi sentire completamente sua.
Con dei potenti spruzzi della sua sborra dei quali persi il conto per godermi il mio primo orgasmo anale.
Rimase sopra di me con il suo cazzo tutto dentro di me emi accarezzava dicendomi sei mio poi si sfilo da me e io sentii l’aria fresca che mi accarezzava il mio ano aperto e questa sensazione non durò molto, perché Luigi mi infilò un oggetto sagomato per essere trattenuto dal mio ano e quando gli chiesi cos’era, mi disse che era per impedire che la sua sborra uscisse e per mantenere il mio ano aperto pronto a essere nuovamente penetrato.
Con Luigi ebbi una relazione durata alcuni anni e prossimamente continuerò con un prossimo episodio
Continua….
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per come venni sverginato:
