Gay & Bisex

Rino


di lelex
22.08.2016    |    2.548    |    2 9.7
"Era davvero tardi Laura mi stava aspettando..."
Laura, mia moglie, era salita in camera per lavarsi i capelli e prepararsi per la serata di saluto dedicata agli ospiti in partenza, organizzata dall'hotel. Io ero rimasto in piscina sdraiato sul lettino ad ammirare il tramonto. Mi sentivo coccolato dal calore del sole e accarezzato dal vento che birichino si insinuava anche sotto i pantaloncini del costume e accarezzava i miei sensibili testicoli. Stavo riflettendo sugli impegni di lavoro che mi aspettavano al rientro e a come avrei potuto raggiungere il budget che quest'anno era davvero ambizioso. La piscina era deserta; probabilmente tutti gli ospiti erano già nelle loro camere per prepararsi al meglio per la serata di gala. C'era solo Rino il figlio dei nostri vicini di ombrellone che nuotava a rana nella grande piscina. Lo vidi salire dalla scaletta il fisico ancora acerbo, completamente glabro. Occhio e croce poteva avere al massimo 20 anni. I capelli portati lunghi gocciolavano sulle spalle. La pelle abbronzata luccicava illuminata dai raggi dell'ultimo sole. Mi sorrise e si diresse verso un lettino dove notai l'accappatoio bianco con le iniziali dell'hotel. Mi soffermai ad osservare il suo splendido sedere leggermente sporgente, perfettamente tondo e sodo privo di smagliature e pensai che un culo così avrebbe fatto invidia a qualsiasi donna. Lo slip bagnato ne esaltava le qualità e formava una piega all'interno delle chiappe, sorrisi al pensiero erotico che mi si affacciò alla mente. Era arrivato il momento di salire in camera. Dato che non c'era nessuno valutai fosse meglio utilizzare la doccia della piscina così poi avrei dovuto solo vestirmi. Tolsi il costume e mi infilai nel box contrassegnato con un 3, il mio numero fortunato. Il docciaschiuma del dispenser profumava di cocco. Avevo già insaponato il mio petto villoso e le mie gambe che anni di bici avevano reso muscolose. Rino era entrato anche lui in doccia nel box 4 accanto al mio e si stava passando la mano in mezzo alla fessura del suo splendido culo. Con mio stupore ed imbarazzo ebbi un inizio di erezione che non sfuggi al ragazzo che mi rivolse un sorriso ed uno sguardo malizioso. Mi rivolsi al mio cazzo, con cui spesso mi capitava di discutere, per chiederli che cazzo stesse facendo. La risposta non tardò ad arrivare. Mi senti toccare le gambe e voltandomi trovai Rino già in ginocchio con il viso esattamente all'altezza del mio pisello. Senza che io avessi il tempo di dire nulla il mio cazzo era ormai avvolto dalle labbra del ragazzo. Sentivo la lingua che mi lavorava la cappella. Io ero agitatissimo io mio pisello eccitatissimo. Rino mi spompinava divinamente. Senza rendermene veramente conto presi la testa del ragazzo tra le mani e iniziai a scopargli la gola. Il mio notevole cazzo gli causava dei conati ma Rino si teneva alle mie muscolose gambe e sembrava non aver intenzione di mollare la presa. Per paura di fargli male rallentai. Il ragazzo mi prese il cazzo in mano e mentre lo segava abilmente mi leccò sapientemente i coglioni. Le mie palle sono sempre state particolarmente sensibili. Godevo come mai mi era successo nemmeno durante le migliori scopate con Laura. Il cazzo mi svettava tra le cosce duro come l'acciaio. Rino mi spinse contro l'angolo della doccia. Lo lascia fare. Si alzo in piedi e si volse di spalle. Adesso il mio cazzo puntava dritto tra le chiappe di quel fantastico culo. Io non sapevo cosa fare ma il ragazzo aveva le idee chiare. Mi prese il pisello e lo punto sul suo buchetto che scoprii essere già umido e caldo come una figa. Senza grande fatica il mio cazzo d'acciaio
si infilò tra le chiappe. Rino si muoveva onedeggiando e aveva iniziato a mugolare di piacere. Il mio istinto di maschio dominante mi porto ad afferrare il ragazzo per i fianchi e iniziai a scoparlo a dovere. Lo tenevo per i capelli e lo insultavo come una troia. Era quello che voleva lo avevo capito e ormai dovevo portare la partita fino in fondo.
Quel culo aderiva perfettamente al mio pisello e stantuffavo il buco di Rino con una certa violenza fino alle palle. Ad un certo punto mi senti il pisello come stretto in una morsa mi accorsi che il ragazzo stava sborrando copiosamente. Non essendo esperto ancora una volta non sapevo cosa fare. Estrassi a malincuore il cazzo dal quella accogliente figa anale e rimasi fermo in attesa che Rino finisse di schizzare. Il mio cazzo era rovente i coglioni gonfi di sperma quasi mi facevano male. Non ero più lucido. Non ero più io. Rino ancora una volte prese in mano la situazione. O meglio prese in bocca il mio cazzo e con pochi colpi di lingua fece esplodere tutto il mio liquido. Cercai di spostargli la testa ma lui si strinse alle mie gambe e bevve tutto il mio sperma leccando anche le ultime gocce. Provavo una stato di estasi. Chiusi gli occhi. Quando li aprii Rino non c'era più e nemmeno il suo accappatoio. Lo cercai negli spogliatoi ma incredibilmente non c'era più traccia di lui. Era davvero tardi Laura mi stava aspettando. Quella sera alla festa ero distratto. Cercavo tra i presenti di trovare il ragazzo ma il titolare dell'hotel mi disse che i nostri vicini erano partiti poco prima del gala. Quella sera dopo la festa scopai con Laura con una rinnovata vitalità che anche lei notò dovuta al pensiero del culo di Rino che purtroppo non avrei mai più rivisto e soprattutto scopato.
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