Gay & Bisex
Ricordi dell’Università
di Occhi_da_cerbiatto
01.01.2020 |
1.022 |
5
"Io abbassai lo sguardo, mancava poco alla pasticceria circa 5 minuti a piedi e il camion si fermò, Kris chiese a Michael di scendere, io mi girai e lo..."
Ero un universitario, quando successe questo evento mi trovavo ancora al primo anno, frequentavo le lezioni regolarmente,ma per uno studente andare tutti i giorni a lezione e farsi 8 ore d’inglese tecnico o di meccanica non erano il massimo, soprattutto quest’ultima. Il mio professore mi faceva uscire di matto, lo detestavo, perciò ogni volta che frequentavo le sue lezioni finivo o a rompere le scatole al mio ragazzo Kris (così chiamavo Christian, il mio ragazzo) o a fare dei piccoli bozzetti sul blocco da disegno che mi portavo dietro. Ennesima giornata di spiegazione di meccanica, il professore è troppo petulante perciò decisi di prendere la mia matita e disegnare qualcosa, abbozzai un corpo di quella che sarebbe stata Saber di fate, mentre disegno mi arriva un messaggio da Kris, ovviamente rispondo subito constatato il fatto che la lezione non mi interessava per nulla, mi disse che sarebbe passato davanti la mia università perché aveva da consegnare una torta lì vicino, raccolgo le mie cose e decisi di lasciare la lezione, tanto avevo già firmato la presenza. Kris era un ragazzo un po’ più grande di me di circa 3 anni, alto circa un metro e ottanta, costituzione robusta dai capelli castani e brizzolati. Arriva con il camion con cui stava trasportando la torta e salii col lui, appena salito notai che non era da solo. Mi presenta questo ragazzo Michael, suo collega. Io mi presento ciò nonostante io conoscevo già Michael perché è un ragazzo di 25 anni che andava dietro Kris e la cosa non mi scendeva giù, soprattutto perché a lui piaceva ancora Kris, ne ero certo,ma cosa più importante Michael non sapeva che io e Kris fossimo fidanzati e che io fossi gay e soprattutto che io sapessi che anche lui lo fosse. La consegna fu effettuata, io gli aspettai nel camion nel mentre, però nel viaggio di ritorno in pasticceria Michael era molto più strano, iniziai a parlare con Kris perché subito dopo che lui avesse staccato, sarei voluto andare a prendere un bubble tea e gli chiesi se volesse accompagnarmi, Michael si metteva in mezzo a ogni discorso, quasi auto invitandosi a venire con noi e alle volte accennando battutine che potevano alludere solo a una cosa, del tipo -dopo andate a riempire un altro tipo di dolci?- o ancora -se andate in discoteca le donne le potete trovare a un buon prezzo-, seguite dalle sue risate, inutile dire che fosse l’unico che rideva. La situazione mi metteva troppo a disagio e gli chiesi se la potesse smettere perché non ero quel genere di persona, lui si mise a ridere dicendo che allora mi fossi trovato come amico esattamente il mio opposto, indicando Kris. Io abbassai lo sguardo, mancava poco alla pasticceria circa 5 minuti a piedi e il camion si fermò, Kris chiese a Michael di scendere, io mi girai e lo guardai, sembrava molto arrabbiato, Michael si mise a ridere e capi che forse non eravamo solo amici vedendo le reazioni di entrambi; Kris ripetette un altra volta a Michael di scendere, questa volta si poteva notare che Michael fosse spaventato e quindi scese. Ripartimmo e Kris spiegò l’accaduto al suo superiore, Greta (così si chiamava il suo capo) sapeva già che Michael avesse dei comportamenti molto sgarbati e pensò che quella lezione poteva fargli bene. Kris aveva finito il turno e decidemmo di tornare a casa (non abitavamo insieme solo che io avevo un piccolo appartamento mio) ormai non avevo più voglia di quel bubble tea, arrivato a casa decisi di salutare Kris sull’uscio e rientrare ma prima che potessi chiudere la porta, lui mi bloccò chiedendomi di entrare. Lo feci entrare e ci mettemmo sul divano, e lui mi disse -non hai sorriso più, lo sai che la cosa che mi piace di più di te è vederti sorridere-, io lo guardai e lo baciai. -Grazie per quello che hai fatto sul camion, Michael mi sta antipatico non gli va giù che a te,lui non piaccia più-, mi prese e mi spostò su di lui, mi trovavo seduto a gambe divaricate su di lui, ovviamente con i nostri corpi uno difronte all’altro, -Lo sai che la cosa più importante per me è che tu non smetta di sorridere-, a queste suo parole iniziai a baciarlo, mi prese in braccio e decidemmo di continuare la nostra “discussione” in camera da letto, iniziammo a sfilarci i vestiti, ero eccitatissimo, amavo Kris più di ogni cosa e quando facevamo l’amore la cosa mi faceva impazzire. Ci trovammo entrambi nudi, lui mi inizia a baciare per poi iniziare a farmi un succhiotto sul collo, dopo poco lo bloccai e iniziai a baciarlo scendendo lentamente fino ad arrivare sul suo cazzo, inizio a leccargli prima una palla e poi l’altra, per poi metterle in bocca , vedevo la sua faccia soddisfatta perciò decisi di prendere in bocca il suo cazzo, non era troppo lungo ma accidenti se era largo. Iniziai a leccarglielo alternando qualche succhiata con alcune leccate, dopo un po’ decisi di aumentare il ritmo, sentivo che il cazzo che mi si induriva in bocca e iniziava a picchiettare contro il palato. Mentre continuavo pomparlo lui mi prese dai fianchi e mi avvicinò il buco alla sua bocca, in pratica stavo facendo una verticale solo che lui mi sorreggeva mentre mi leccava il buco e io nel mentre cercavo di continuare a pomparlo ma la cosa mi risultava un po’ più difficile, nel mentre lui alterna colpi di lingua e qualche dito per prepararmi alla penetrazione.
Le dita aumentavano ogni volta prima una, poi due, tre, iniziavo a fare fatica avendo un buco molto stretto ma entrò anche il quarto, normale da dire più aumentava con le dita e più si sentiva il mio affanno nel respirare. Mi sputò un ultima volta sul buco e cambiammo posizione, mi trovai a pecorina davanti a lui, lui iniziava a spingere, ma il mio buco stretto non aiutava affatto perciò entrò di scatto con un colpo netto, sprofondai la faccia in uno dei cuscini e urlai. La parte più dura era passata, iniziava a spingere dolcemente avanti e indietro e quel dolore si trasformò ben presto in piacere, io continuavo ad ansimare. Il ritmo aumentava e mi più aumentava e più il mio ansimare si alzava, lentamente lo sento diminuire fino al fermarsi esce il cazzo dal mio culo, e decidiamo di cambiare posa. Avvolsi le gambe intorno a lui, nella posizione dello smorzacandela, ora quello che faceva avanti e indietro sul sul suo cazzo ero io, continuavo a baciarlo, alternando baci a succhiotti sul suo collo, mentre io mi muovevo su quel cazzo lui mi assecondava muovendo il bacino a tempo per farmi godere il più possibile, il ritmo cominciò ad aumentare fino a che Kris non venne dentro di me, 5 schizzi di sborra calda. Mi misi a ripulire il suo cazzo con la mia bocca, ma ben presto quello si trasformò in un 69, ma con una solo differenza io non ero ancora venuto, mi sentivo fremere mentre lui mi pompava, la sua bocca era molto calda e accoglienze che ci misi poco a venirgli in bocca, lui iniziò a ingoiare tutto. Ormai era tutto finito ci guardammo e lui si mise a ridere senza motivo indicando il mio labbro, ero sporco di sborra e non me ero neanche accorto, mi tinsi di un rosso peperoncino quando lui mi disse:-Avanti sorridi occhi da cerbiatto-, mi lecco il labbro togliendomi la sborra dalle labbra. Io a quel punto mi girai verso di lui e gli sorrisi.
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Questo è il primo racconto erotico che pubblico, spero vi possa piacere. So che ci sono sicuramente errori grammaticali, sono aperto a critiche. Grazie per aver letto
~Occhi da cerbiatto
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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