Ragazzacci Precoci

Questo racconto è reale dall’inizio alla fine, da qui nasce la mia passione per il cazzo.
Correvano i primi anni del 2000 e noi poco più che ragazzini iniziavamo ad avere i primi impulsi sessuali , le più frequenti erezioni e una dannata voglia di sperimentare.Si fantasticava un po’ su tutto, sulle nostre insegnanti , sulle mamme dei nostri compagni e sulle attrici dei giornalini porno che nascondevamo in una casetta di campagna.Io e il mio amico Mario passavamo quasi tutti i pomeriggi insieme tra studio(poco) e giochi innocenti.Tra un gioco e l’altro si faceva qualche pausa per sbirciare qualche giornaletto porno nella casetta di campagna adiacente all’abitazione di Mario.Era tutto molto spontaneo guardavamo i giornaletti li commentavamo e nel frattempo ci si masturbava (ripeto eravamo ragazzini incoscienti non c’era pudore o malizia e soprattutto i nostri piccoli piselli non producevano ancora orgasmi).Un pomeriggio come un’altro mentre giocavamo ci rintaniamo nella casetta a dare una sbirciatina ai nostri giornaletti nel frattempo ci sorprese un acquazzone così la nostra pausa si prolungò in lettura dei giornalini, l’eccitazione saliva le nostre mani smanettavano i nostri cazzi, finché Mario si ferma, cavolo! si era stufato voleva tornare a giocare ma fuori pioveva e io volevo continuare a segarmi guardando il giornalino,non so il perché ma sentivo un impulso più profondo ,segarmi cominciava a darmi piacere così un po’ per gioco un po’ perché volevo che anche lui fosse partecipe inizio a toccare il suo cazzo coperto dai pantaloni della tuta (lui nn è infastidito la cosa gli è indifferente) così continuo e lo sento che diventa man mano più duro,con molta naturalezza abbasso il suo pantalone e le mutande e gli tiro il cazzo fuori! È duro anche se piccolo, continuo a segarlo con la mano destra e con la sinistra mi sego io , il giornalino appeso alla parete difronte a noi lui sfoglia le pagine, ha il pisello troppo asciutto lo sfregamento inizia a fargli male mi dice che nn vuole più (si era infastidito) si sposta e con aria arrabbiata controlla i sui cazzo mi dice che sentiva un bruciore (colpa della mia mano) così mi avvicino per vedere cosa gli avessi fatto, mi abbasso prendo il suo cazzo in mano , chiedo dove sentiva il bruciore , controllo da più vicino , ancora da più vicino! E qui che è successo tutto da questo preciso momento! Sono in ginocchio difronte a lui ho il suo cazzo “in tiro” in mano a 20 cm dalla mia bocca, sento l’odore della sua cappella (un po’ agre , ma emana un forte odore di sesso) mi sento tanto troppo eccitato muoio dalla voglia di sentire quel sapore nella mia bocca (sono bloccato inizio a tremare ho paura della situazione e di eventuali sue reazioni negative o che lo possa dire a qualcuno) ormai sono così eccitato all’idea di metterlo in bocca che nn capisco più nulla con un colpo di fortuna tocco il punto dove c’è una piccolissima abrasione lui mi conferma che è lì il punto in cui io ho stretto troppo e gli ho fatto male. (ormai sono deciso nn posso più farne a meno non mi importa nulla delle conseguenze) Prendo coraggio ,in modo delicato prendo bene il suo cazzo in mano lo scappello tutto (ora l’odore è ancora più forte lo sento tutto) continuo a guardare il suo cazzo finché prendo un bel respiro e gli dico..”scusami non volevo farti male ora ci penso io a farti passare il bruciore” non gli do il tempo di rispondere o già messo la sua cappella nella mia bocca (non so come si succhia) ci provo ,alterno bocca e lingua lui non dice una parola io continuo , sento già il suo sapore agire in tutta la bocca sulle labbra ma non fa niente continuo a succhiarglielo mi piace succhiarglielo adoro il suo cazzo lui è impassibile io continuo sempre più forte e con molta più passione quando ad un tratto sentiamo la voce della sorella che ci chiama…cazzo! Ora ci beccano!! Ci ricomponiamo in fretta e furia è tutto finito pensai!! E invece quei 20 minuti furono solo l’inizio.Da quel pomeriggio in poi né lui né io rinunciammo per 4 lunghi anni ai piaceri della carne…CONTINUA nei prossimi racconti.