Gay & Bisex
Oltre l'orario di lavoro - Prima parte
di florencenight8486
10.02.2024 |
153 |
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"Andai a sedermi accanto a lui, mi sedetti in modo tale da far toccare il mio ginocchio al suo e mi presi il cazzo in mano, lui prima tenne il contatto poi..."
Per una serie di casualità lavorative erano ormai tre settimane di fila che io e Fausto restavamo in ufficio oltre l’orario ordinario e in queste tre settimane ogni tanto eravamo scesi in discorsi personali, prima non l’avevamo mai fatto, non c’erano state mai le condizioni. Avevamo parlato delle nostre rispettive famiglie sorvolando sulle mogli, gli studi che avevamo fatto, le nostre passioni, il padel che era ormai di moda e le vacanze. Avevamo scoperto che tutti e due andavamo al mare a San Vincenzo, e fin qui niente di speciale, tanti toscani vanno lì, poi Fausto, perdendo la sua solita compostezza disse:
- io vado mica solo con il costume, anzi vado a mostrare il gingillo a giro.
Avevo capito che era un nudista e fin qui niente di che, anche io, noi, lo siamo, e io con la mia solita tranquillità gli commentai:
- Ma dai? Davvero? Anche io sono un nudista e non ci siamo mai visti?
- Ma davvero pure te?
- Sì!
- E non ci siamo mai visti?
- Sembra di no!
- E allora dovremmo farlo anche qui… disse scherzando Fausto ed io risposti:
- Ma sai che divertimento?
- Tutti con il birillo a giro…
- Sarebbe divertente ma forse perderebbe il senso…
Quest’ultimo commento riportava la conversazione al senso profondo del nudismo ma smontava quel clima da spogliatoio che per un attimo si era creato. E così quel giorno arrivammo alla nostra chiusura e ognuno tornò a casa sua.
Per me dopo quella confessione Fausto non fu più quel Fausto che conoscevo prima, iniziai e non so di preciso il perché, o forse lo so, a immaginarlo prima in una chiacchierata a San Vincenzo sulla spiaggia nudi e poi a farci un 69 sulla scrivania. Questo pensiero per i giorni successivi alla confessione non mi lasciò mai fino a quando restammo ancora da soli in ufficio oltre l’orario ordinario.
L’idea di restare con lui da solo mi eccitava, fino alla confessione o tutto era stato normale, e non so come mai saperlo nudista aveva cambiato tanto la percezione che avevo di lui, essere nudista non vuol dire per forza essere altro: bisex, swinger e tutte le altre etichette possibili,
ma il pensiero di vederlo nudo cambiò totalmente l’idea che avevo di lui e questo mi eccitava.
Eravamo tutti e due 40enni ben tenuti - lui meglio di me - tutti e due sposati da un bel po’, tutti e due tifosi della stessa squadra.
Quella sera pensarlo da solo con me in ufficio mi portava a fantasticare e a fissare il muro mentre mille immagini mi invadevano e mi eccitavano, lui, forse vendendomi trasognante, forse lo intuì e con estrema naturalezza si avvicinò e mi disse:
- Beh quando si va insieme a mostrare il gingillo?
- (questa domanda mi fece capire che anche lui ci aveva pensato o forse lo speravo e allora mi spinsi oltre il limite, avevo l’eccitazione delle prime volte che avevo da ragazzo, era una sensazione che avevo dimenticato e mi eccitava ancora di più e allora dissi:
Dobbiamo andare fino a San Vicenzo? Cerchiamo altri posti?
- E quali? Qualche fiume?
- Eh, fiumi? Ma siamo a gennaio, sai che freddo?
- Si, appunto. Ci toccherà aspettare!
- Non mi va di aspettare però, dobbiamo sentirci liberi subito andiamo in sala relax e spogliamoci…
- mi spiazzò…ma ero eccitato e non sapevo come fare, il mio cazzo era già barzotto…e allora senza tanto perdere tempo feci un cenno per dirgli di sì.
Erano pochi i passi che dividevano l’ufficio dalla sala relax ed era come se il tempo si fosse fermato, cristallizzato in una sensazione di eccitazione adolescenziale, ero a tratti eccitato e a tratti mi sentivo svelato di un segreto, quasi fragile. Arrivammo in sala relax e lui quasi con vemenza si tolse scarpe giacca, camicia, canottiera pantaloni e…senza nessuna reticenza i boxer lasciando libero quel suo cazzo che era più che barzotto, quasi duro. Quella vista mi tranquillizzò e mi eccitò nello stesso tempo facendomelo diventare duro, ma a quel punto non potevo più nascondermi e con la stessa vemenza usata da Fausto rimasi nudo, tutti e due con i soli calzini….
Tutti e due restammo con i calzini in un silenzio quasi irreale, fino a due minuti prima eravamo due colleghi, due semplici colleghi che si occupavano di calcoli e di reti e adesso eravamo in sala relax con i soli calzini, nessuno aveva il coraggio di fermare il tempo perché forse stavamo godendo della vita vera…un attimo strappato alla costrizione dei vestiti e della società…
Fausto, alla fine, in un silenzio assordante mi soprese ancora di più di quanto aveva già fatto e disse:
- A quanto pare, visti i due durelli che abbiamo…(si mise a ridere ).. possiamo goderci sti divani…e sai che ti dico ci vorrebbe un porno e una sega..
- Io a quel punto volevo andare fino in fondo e gli dissi; lo cerco, che genere vuoi?
- Trans sulla spiaggia, rispose sicuro.
- A termine “trans” e “spiaggia” il mio cazzo si irrigidì ancora di più e Fausto non si fece scappare quell’occasione per dire:
- A quanto vedo ti piacciono i trans? Pure a me e assai…dai trovane uno e proietta…
Lui si sedette sul divano e iniziò a menarselo lentamente, era un cazzo simile al mio, non super dotato ma faceva la sua figura…Fausto si accorse che non riuscivo a cercare il film senza che il mio sguardo ogni tanto cercava la sua mano sul suo cazzo e disse: dai lo vedi che tra un po’ arrivo lancia sto video e seghiamoci…
Trovai un video stile brasiliano, un trans al centro e due ragazzi e lo lanciai.. andai a sedermi accanto a lui, mi sedetti in modo tale da far toccare il mio ginocchio al suo e mi presi il cazzo in mano, lui prima tenne il contatto poi mentre il video andava avanti e i tre si spompinavano a vicenda alzò la gamba e la mise sulla mia, a quel punto la mia eccitazione era quasi al culmine ma non volevo, ancora, arrivare. Capii che potevo spingermi e presi l’iniziativa, inizia a segarmi con la destra mentre con la sinistra la posi sulla sua gamba, lui mi guardò e allargo le gambe esponendo maggiormente al mio contatto gamba e inguine, a quel punto iniziai ad accarezzargli la gamba, lentamente, fino a spingermi con delicatezza verso l’alto, per arrivare a toccargli il cazzo, mi fermai di segarmi , lui comprese e si spostò in modo tale da facilitarmi, e così arrivai fino alle palle, gliele accarezzai dolcemente, poi, mi staccai da loro e arrivai alle sue mani sulla sua asta, gli spostai la mano facendogli capire che era il mio turno, mi misi in modo tale da poterlo segare e potermi segare, ero alla massima eccitazione e anche lui lo era, sentivo le vene del suo cazzo alla loro massima espansione, sentivo le mie e le sue palle gonfiarsi e pronte per esplodere fino a quando lui, tra i denti, mi disse:
- Sto arrivando, vai, vai vai…non ti fermare…
- Io a quella frase mentre aumentava la velocità sborrai copiosamente e lui mi seguì un istante dopo….
Sborrò anche lui copiosamente, sborrammo il pavimento della sala relax e una piccola parte della sua sborra rimase sulla mia mano e io ancora preso dall’eccitazione, mi girai e senza farmene accorgere, passai la lingua sulla mia mano…. volevo assaggiarlo…mi piacque e lanciò la mia mente in altri mille mondi….volevo…
Lui pulì la sborra di tutti e due mentre io mi lavavo la mano.
Ci rivestimmo e andammo ognuno per la propria casa, senza commentare niente…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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