Gay & Bisex
L’infermiere
di MarioMax
11.12.2019 |
1.034 |
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"L’ultima corsa che avevo fatto con quella domenica di freddo mi era stata fatale..."
L’ultima corsa che avevo fatto con quella domenica di freddo mi era stata fatale. Niente di grave ma forte raffreddore e febbre, quanto basta per metterti a letto e farti saltare qualche giorno di lavoro e qualche giorno di palestra. Comunque ne ho approfittato e ho chiesto a mia moglie di far chiamare il centro analisi per farci mandare qualcuno per le analisi, visto che rimanevo a casa. Mi richiama e mi dice che in mattinata verrà un infermiere a darmi il prelievo e che lei sarebbe tornata nel pomeriggio dopo il lavoro. Le prime ore passano in piena noia, ma all’improvviso suona il citofono : è linfermiere. Lo faccio accomodare e si prenota un uomo sui Cinquanta, ben messo fisicamente e brizzolato. Entra e subito si organizza per il prelievo. Io ero in boxer e maglietta, non mi formalizzo mai con gli altri uomini però la cosa non lo aveva lasciato indifferente perché lo trovavo spesso a guardarmi il culo. Mi fa sedere e mi dice di stendere il braccio per misurare la pressione, allungo il braccio sul tavolo e vedo che mentre armeggia con gli strumenti struscia il pacco sulla mia mano. Prima leggermente poi con sempre maggiore disinvoltura. Le sensazioni che iniziò a provare sono contrastanti: ad una iniziale repulsione fa posto una crescente eccitazione che si nota anche dai boxer, dai quali si vede una certa erezione. Anche l’infermiere la notò è il suo strusciamento si fece sempre più insistente, come la mia erezione. Allora lo guardai, sorrisi ed allargai la mano prendendogli il pacco e accarezzandolo. La testa mi girava, la voglia saliva è così sbottonai il pantalone ed iniziai ad accarezzargli il cazzo da sopra gli slip. Il suo sguardo si fece più sicuro, mi mise una mano sulla testa e la spinse verso il cazzo, feci un minimo di resistenza ma lui fece più forza e arrivai a contatto con il suo cazzo. Abbassai gli slip e presi in bocca quella cappella rossa. Una cosa che non avrei mai pensato prima, mi piace a molto. Lo facevo con sempre più gusto e con sempre maggiore foga. Lui se ne accorse e mi diceva “succhia troia, succhia” e mi piaceva. Molto mi piaceva. Mentre ero in ginocchio con suo cazzo in bocca, mi porto sul divano e dopo essersi seduto mi riporti di nuovo con la testa sul suo cazzo e iniziò a pompare e chiamarmi troia del mio cazzo iniziò a gocciolare qualcosa fino a che venni senza neanche accorgermene. Questo eccitò l’infermiere ancora di più , stava per venire e voleva venirmi in bocca. Mi scostai e mi sborro’ tutto sul faccia. Si sistemò mi face il prelievo e andò via come se niente fosse, lasciamo di così, sporco ed eccitato. Mi sono segato molte volte su quell’avventura.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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