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Il montone calabrese


di lonchite
24.10.2010    |    33.818    |    3 8.2
"Di passaggio nelle colline romagnole verso il nord (non mi piace fare quella terribile autostrada che collega Firenze a Bologna, tutte curve e traffico), mi..."
È successo ieri pomeriggio.
Di passaggio nelle colline romagnole verso il nord (non mi piace fare quella terribile autostrada che collega Firenze a Bologna, tutte curve e traffico), mi sono fermato in un bel ristorante segnalatomi dal navigatore. L’ambiente è piccolo, e ci sono pochi clienti ma il menù promette bene. Più delle pietanze, però, mi attira il cameriere: un bel moro con occhi azzurri e capelli ricci che, con ogni evidenza, non doveva essere certo romagnolo! E infatti quando viene per l’ordinazione, l’italiano palesa una chiara inflessione meridionale. Me lo mangio con gli occhi: moro e riccio di capelli, carnagione scura, occhi azzurri, labbra carnose e decisamente sensuali, pizzetto nero e curatissimo, basettone d’ordinanza, longilineo, culo da favola e un paccone che erompeva dalla patta dei pantaloni della divisa. Mentre mangio non faccio a che pensare a lui e, quando viene a portare via i piatti vuoti oppure a servire le pietanze faccio di tutto perché resti al tavolo. A fine pranzo ho il cazzo praticamente in tiro continuo…e devo andare al bagno, altrimenti gli salto addosso… Mentre sto aprendo la porta del bagno noto la cantinetta dalla quale il mio uomo sta prendendo delle bottiglie di vino. Entro e, all’improvviso, gli stampo un bacio passionale che, quasi, gli fa cadere la bottiglia che ha in mano! Non si è ritratto ma, anzi, mi ha detto che alle 15.00 finiva il turno e che ci saremmo potuti incontrare vicino ad un capitello poco più in là del ristorante. Azz… era fatta. A fine pranzo il cameriere mi porta il caffè e, salutandomi, mi strizza l’occhio. Le 3 arrivano in fretta e, come promesso, arriva il mio uomo all’appuntamento. Mi dice di seguirlo e mi porta a casa sua (praticamente un bilocale) situata nel paesetto prossimo al ristorante.

Luca è un ragazzo calabrese di 25 anni, quasi un coetaneo, che è venuto in Romagna a lavorare. Dice che è dura, in tutti i sensi, dato che ha lasciato la sua fidanzata in Calabria e che non si vedono dalla Primavera scorsa. Capisco il suo punto debole, perciò… il bel morone è arrapato ed è stufo di segarsi a nastro! Gli metto una mano sul cazzo: è già durissimo e di dimensioni notevoli… lo spoglio pian piano baciandogli il collo e mordicchiando le sue labbra voluttuose. Si spoglia del tutto rimanendo in boxer e, meraviglia, è di un peloso abnorme! Un vello scurissimo e denso che dal petto scende all’ombelico, diventa più stretto e scivola verso il pube. Le gambe muscolose ma praticamente indistinguibili perché ricoperte di pelo irsuto e nerissimo! Un vero montone! Mi dice che, per servire ai tavoli, è costretto a depilarsi le braccia e il collo, dato che l’igiene del locale non consente così tanto pelo sulle braccia! Per fortuna non deve servire in bermuda, gli sussurro ad un orecchio, mentre gli tasto il cazzone da sopra la stoffa già bagnata di sborrina. Gli levo anche i boxer bianchi e, dalla foresta equatoriale di pelo pubico riccio e densissimo, emerge un palo grosso e tozzo di almeno 18 cm, con una cappella violacea pulsante e grondante umori. Lo butto sul letto e mi getto sul suo pisellone: succhio succhio e lecco l’asta e lui gode senza ritegno, urlandomi addosso che sarò la sua puttana per quella sera. Prendo in bocca l’uccello fino alla base quasi soffocandomi e inspirando peli neri che si infilano nel naso. Lui lavora di bacino e mi penetra violentemente la bocca, mugolando parole sconnesse nell’estremo piacere che gli sto dando. Gli lecco le palle facendo fatica a prendere il bocca quella matassa di peli…ma intanto lecco contentissimo quel corpo meraviglioso. Gli dico finalmente di incularmi a sangue: si bagna le dita e mi prepara l’entrata… e poi, dopo essersi messo il preservativo, mi penetra dolcemente fermandosi ogni tanto, sinché mi da il colpo finale. È tutto dentro! Mi penetra dolcemente per poi aumentare il ritmo. Sento il suo cazzo che mi squarta e il suo pelo irsuto che mi solletica le chiappe. L’inculata si fa via via più veloce tra le mie urla e i suoi grugniti selvaggi: ora mi spinge il suo cazzone preso da una frenesia parossistica, quasi mi fa male ma godo tantissimo, quasi allo sfinimento! Sento il suo respiro affannoso sul mio collo e gocce di sudore miste alla sua bava scendono dalle spalle verso il mio petto: erano mesi che non scopava, probabilmente, e si stava sfogando (io contentissimo) su di me. Il culo è in fiamme ma lui continua a pompare selvaggiamente mantenendo un ritmo indiavolato e mai provato. Anch'io godo tantissimo! Dopo avermi cavalcato quasi mezz’ora ininterrottamente e ad un ritmo animalesco, mi dice che, finalmente, sta per sborrare: in tempo per levarsi il condom, tra le urla generali mi schizza almeno 8 getti densi di sborra calda in faccia ed io tento di accogliere il suo succo sulla mia lingua a bocca aperta. Il suo seme è dolcissimo e lo lecco tutto raccogliendolo dalla mia faccia e dal collo. Sfinito e barcollante si getta sul letto ed io gli pulisco il cazzo che sta ammosciandosi. Gli chiedo se posso sborrargli sul pelo delle gambe e, in pochi minuti gli lavo le cosce col mio seme che lecco prontamente via prima che si disperda tra la fitta peluria. Sfinito, cado anch’io sul letto vicino a lui. Il tempo di riposarmi che Luca ha già il cazzo in tiro pronto per un’altra cavalcata. Mi ha inculato in modo selvaggio altre tre volte ma, a parer suo, avrebbe continuato se, verso le 19.00 doveva smettere per il turno serale al ristorante. Mi ha dato il suo numero di telefono…e mi ha detto che si rende sempre disponibile, lavoro permettendo, per squartarmi. Un vero montone calabrese!
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