bdsm
Un gioco da tavolo molto particolare.
di Rosescarlatte
09.09.2024 |
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"Parte prima)
Era da un po' di tempo che la mia mente perversa fantasticava riguardo al modo di coinvolgere la mia lei in un gioco da me diretto ed ideato, ..."
(Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti... Parte prima)Era da un po' di tempo che la mia mente perversa fantasticava riguardo al modo di coinvolgere la mia lei in un gioco da me diretto ed ideato, nel quale si sarebbe ritrovata a vestire i panni di un oggetto sessuale, alla mercé di sadici giocatori che l'avrebbero usata per pratiche di gruppo cui poche altre donne si sarebbero sottoposte. Con Viola formavamo una coppia molto affiatata e trasgressiva e sapevo che ritrovarsi in quella situazione l'avrebbe molto eccitata. Avevo stilato con cura una trentina di "punizioni" cronologicamente numerate, che spaziavano da cose soft come il massaggio dei seni o dei glutei con olio, alla stimolazione della vagina con un potente vibro massaggiatore, alle penetrazioni di ano e vagina manuali o con dildo di varie dimensioni sino a sforare in pratiche più tipicamente sadomaso come sculacciate, frustate e colatura di cera bollente su varie parti del corpo. Potevo contare su una vasta gamma di sex toys tutti (o quasi) già ampiamente sperimentati con Viola e le pratiche cui sottoporla sarebbero state sorteggiate dai giocatori che a turno, si sarebbero avvicendati nel lanciare da 1 a 7 dei dadi a loro disposizione, nel mentre Viola era distesa su un tavolo nuda, ammanettata e bendata, con indosso solo della sexy lingerie, pronta a subire le punizioni.
Avevo bisogno di individuare una coppia fidata ed altrettanto trasgressiva che potesse ospitarci per realizzare il gioco e dopo vari contatti su "Annunci 69", avevo accettato di incontrare il lui 65enne di una di queste, poiché la sua lei (convinta e formosa bisex di 10 anni più giovane) mi aveva dato l'impressione di avere un'innata vena di sadismo. Giunto nell'appartamento indicatomi, dopo le presentazioni, mi aveva mostrato una stanza arredata con mobili in legno massiccio tra i quali un robusto tavolo che anche per dimensioni, appariva perfetto per farci sdraiare Viola. Gli spiegavo più nel dettaglio lo svolgimento del gioco, accordandoci su tutto l'occorrente da procurare poiché oltre ai sex toys, c'era bisogno di guanti in lattice, olio da massaggi, lubrificanti. Avevo chiaramente percepito la sua crescente eccitazione, mano a mano che andavo elencandogli le punizioni che lui e la sua compagna, unitamente al sottoscritto, avrebbero inflitto a Viola, con una predilezione da parte loro, per quelle più sadiche come la spremitura dei seni con allungamento dei capezzoli o l'applicazione delle mollette alle labbra vaginali. Lui mi aveva rassicurato: "stai tranquillo, la mia lei non vede l'ora di avere tra le mani una schiava come Viola da poter torturare!" ed io: "...e voi state tranquilli perché la mia lei, freme dalla voglia di sentirsi violare dalle mani di sconosciuti torturatori che la portino all'orgasmo attraverso un percorso di piacevoli sofferenze sessuali". La notte in cui avevamo concordato l'appuntamento, eravamo tutti e 4 piuttosto tesi ed eccitati; erano giorni che fantasticavamo su quell'incontro che avevamo pianificato nei dettagli. Poco prima di mezzanotte, Viola ed io giungevamo nei pressi della loro porta di casa, appositamente lasciata socchiusa; percorrevamo un corridoio buio per raggiungere, da soli, una stanza già illuminata ove avremmo potuto cambiarci. Avevo spiegato alla coppia che noi eravamo soliti evitare i convenevoli per non fare venire meno proprio quella tensione ed eccitazione sessuale che precedono l'incontro e dunque, che ci saremmo presentati al loro cospetto non appena pronti. Aiutavo Viola nell'indossare un completo di accessori neri costituito da calze autoreggenti, scarpe col tacco, reggiseno ed uno slip molto sexy completamente aperto davanti e dietro, così da non avere la necessità di sfilarlo durante i giochi. Prima di condurla dalla coppia, le facevo calzare un cappuccio cieco aperto solo sulla bocca e per farla piombare in un clima di completo assoggettamento, le ammanettavo i polsi. Notavo il suo corpo attraversato da un brivido di tensione (ero certo che la sua fica fosse già notevolmente bagnata) ed allora le davo un bacio sulle labbra rosso fuoco che spuntavano dal cappuccio chiedendole: "sei pronta? Vedrai, andrà tutto bene...". Lei annuiva ed io la conducevo nella stanza dei giochi tenendola per la catena delle manette. Avevo indossato una maschera nera da carnevale, così come la coppia che ci attendeva; io e lui sembravamo due infermieri, con maglietta e pantaloni bianchi mentre la sua lei era in tenuta sexy nera da mistress, coi seni esposti. Il tavolo era ricoperto da un grosso asciugamano bianco sotto il quale era stato posizionato anche un cuscino e su un lato c'era un tavolino ove erano ordinatamente disposti uno stuolo di sex toys, fruste di vario genere, gel e guanti. Eravamo una perfetta equipe di porno sanitari, pronti a torturare la paziente/schiava. I due era la prima volta che incontravano Viola e non appena varcata la porta, vedendola mezza nuda, incappucciata ed ammanettata, non avevano resistito all'istinto di palpeggiarla immediatamente: lui aveva subito iniziato a toccarle, anche con una certa rudezza, le belle e tondeggianti natiche mentre la sua lei, inginocchiatalesi davanti, le aveva aperto le labbra vaginali con una mano, conficcandole in profondità il dito medio dell'altra mano, facendole emettere un gemito: "questa troia è già fradicia! Merita subito una punizione". Nel mentre la mistress impugnava una verga, io avevo posizionato Viola a gambe aperte e china col corpo sul tavolo tenendole le braccia in tensione dopo averla afferrata per le manette. La verga si abbatteva più volte su entrambi i glutei, lasciandole segni preceduti dai lamenti di Viola per ogni colpo ricevuto (eravamo all'antipasto!). Dopo questo piccolo fuoriprogramma, aiutavo Viola a distendersi sul tavolo mentre la coppia ed io calzavamo i guanti chirurgici; quindi approntavamo un timer che avrebbe scandito il minuto durante il quale Viola avrebbe subito la punizione sorteggiata coi dadi. Dopo un fugace sguardo di intesa tra noi, concedevamo il primo game "alla signora", che decideva di lanciare un solo dado: numero 3 (sguardo sul tabellone) "penetrazione manuale vagina". La lei mi guardava compiaciuta, mentre le distributivo un abbondante quantitativo di gel sulla mano destra; poi andavo verso Viola, già sdraiata in posizione ginecologica: pancia in sù, gambe aperte e flesse, con i piedi poggiati sul tavolo. Dal beccuccio del dispenser, le colavo un filo di freddo gel sulla fica, facendola trasalire (il cappuccio nero le impediva completamente la visuale, accrescendo molto l'ansia dovuta al fatto di non capire cose le stesse accadendo intorno). La mistress le si posizionava davanti mentre il suo compagno faceva partire il timer di 60 secondi. La mano di lei iniziava a spargerle il lubrificante sulle labbra vaginali mentre io ed il suo compagno ci eravamo piazzati ai due lati del tavolo, afferrando le gambe della schiava per tenergliele alte e divaricate. In men che non si dica, una alla volta, Viola si era ritrovata quattro dita e buona parte del palmo della mano della lei dentro la fica, facendola gemere. A 20 secondi dal suono del timer, la mistress iniziava ad allargarla con sempre maggiore irruenza, riuscendo a sprofondarle l'intera mano sino al polso, ruotandola al suo interno e più la schiava si lamentava, più lei si accaniva, più la nostra eccitazione saliva, nell'assistere a quello spettacolo. Al termine del tempo, estraeva la mano dalla fica fradicia di Viola, da cui fuoriusciva un mix di gel e umori vaginali (eravamo solo all'inizio!).
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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