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Comandi tu o comando io?


di signoredistinto
06.07.2023    |    211    |    0 8.0
"Ora l'altra mano si spinge tra le cosce, entra nella retina, trova il tuo sesso umido e gonfio..."
Hai un outfit bellissimo stasera, per me.

Mi hai appena raccontato come lo hai scelto e indossato e usato a una festa.
Un festa molto speciale.

È una tuta aderente di pizzo nero: oggi la stai indossando per me.
Mi racconti come sono andate le feste.
Ti chiedo come è stato avere un orgasmo proprio in mezzo alla pista.
Ti chiedo come è stato avere addosso le mani e le bocche di persone diverse, amiche, fidate, ma nuove e diverse.
venire così.
Mi eccitano i tuoi racconti. Tanto.

Mi racconti che hai preso in mano e succhiato due cazzi.
Insieme, come nei porno.
Adoro quando me lo racconti, come ti cambia la voce, come vedo che mi guardi in ogni millimetro di viso e di pelle per capire se mi sto eccitando
certo che mi sto eccitando.

"Adorerei guardarti succhiare due cazzi", dico.

Ci baciamo con una lentezza sfiancante.
Le nostre labbra si toccano e si schiudono, le bocche si respirano.
Le lingue attendono ordini superiori, per ora non scattano.
Ho le mani sulla tua tutina, le sento il tuo seno che mi chiama, i capezzoli che sorgono sotto il pizzo.
Le nostre labbra si accarezzano, piano.
Voglio che duri tantissimo, ti sussurro.

Quando lasciamo correre le lingue si scioglie tutto il mondo.
Il cambiamento climatico è evidente nei nostri visceri in attesa.

Caldo e alluvioni. Ovunque tra le nostre cosce.

Mi siedo e ti faccio girare per ammirare la tutina sul tuo sedere.
Tu ti metti faccia al muro e abbassi la testa: "C'è un'apertura sotto, mi dici, queste tutine sono tutte un po' maliziose".

Mi alzo. Una mano sulla tua testa
L'altra dietro il sedere, tra le cosce.
Una mano forte sul tuo cranio bollente di ragazza eccitata.
Ti accarezzo la testa, stringo i polpastrelli sui tuoi capelli, come ad accarezzarti con desiderio il cervello e tutti i desideri che contiene

L'altra mano aspetta lungo il sedere.

Voglio che prima tu senta questa di mano, sulla testa.
E la mia voce.
E la tua testa che comanda la tua fica.

E la tua testa è nella mia mano.
E la tua testa è nella mia voce.

Comandi tu o comando io?
Non lo sapremo mai noi due.
Ma è così bello chiederselo sempre in questo modo.

Ora l'altra mano si spinge tra le cosce, entra nella retina, trova il tuo sesso umido e gonfio. Lo accarezza senza fretta, senza premura.

La mano sulla testa impugna i tuoi capelli e li tira. E la mia voce chiede e commenta, sempre, diretta, precisa, carnale, bollente.
Poi la mano si sposta sulla schiena seminuda. capelli sparsi, castani e un po' biondini, bellissimi.
Carezze. E parole. Lente. Dense. Come sei tu con me.

La mano destra entra con due dita e accarezza, trova il tuo clito e lo stuzzica con desiderio.

Con i tuoi capelli tirati, la mia voce diventa più bassa e più roca.
"Senti come sei fradicia, sei una svergognata"

La mano sulla testa stringe i tuoi neuroni: sono anni che ti accarezzo il cervello, in fondo: con parole, immagini, desideri e ora lo stringo proprio tra le dita questo cervello di ragazza in fiamme.
Sei una ragazza in fiamme in questa fase della tua vita.

Tra le dita stringo anche il clito che si gonfia e mi cerca.

"Così potrei venire" mi dici

"Perfetto, non se ne parla", dico io rallentando.

Vado avanti ad accarezzarti la fica e il cervello insieme e ti parlo.
Procediamo insieme per qualche minuto.
L'alluvione cresce e le mie dita sono fradice: le tolgo e te le do da succhiare. Le succhio anche io, a turno

La tua testa sotto la mia mano gode e geme: è bagnata anche lei, sudore tra i capelli.
Il tuo profumo ha riempito la stanza, la tua carne si apre e si scioglie sempre più.

La tua voce geme e mi incita. La tua voce mi spacca di emozione.

"Cosa vuoi ora, dimmelo, vuoi venire?", sussurro.

In quel momento mi sorprendi: ti sfili dal muro e ti dirigi sul letto

"Voglio che mi frusti e che mi batti, subito, e forte e poi mi scopi tanto".
Indossi la benda nera, ti fai togliere la tutina di pizzo e ti metti a faccia in giù sul letto.

Resto ammirato di fronte a questa scena bellissima e inattesa.

"Paddle o frustino? Da dove iniziamo?"

(continua)
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