Lui & Lei
workout
di zorin
08.10.2022 |
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"Lei invece, per nulla sorpresa si girò mettendo ancora più in mostra il bel seno perfetto, e mi guardò il gonfiore emergere dai pantaloncini lasciandosi..."
La prima volta che l’ho vista quasi non ci ho fatto caso, è entrata nella mia palestra per chiedere qualche informazione e poco più. Ero indaffarato nel sistemare alcuni conti e mi sono limitato a guardarla in viso, considerato che i vestiti pesanti dovuti al freddo nascondevano tutto il resto. Due begli occhi scuri, ed i capelli ricci tendenti al bruno.Poi un giorno me la sono trovata li, evidentemente si era iscritta quando io non c’ero, e devo dire che mi fece tutto un altro effetto. Gli short attillati ed il top aderente mettevano in risalto un corpo ben modellato, le curve delle natiche che quasi inghiottivano la piega dei pantaloncini all’interno, ed un bel seno brioso messo in evidenza dall’assenza di reggiseno.
Non l’avevo notata solo io tant’è che era già circondata da due giovani clienti abituali in un evidente quanto goffo tentativo di flirtare. Come mi vide mi venne subito incontro liberandosi dei due. Si presentò con un bel sorriso e mi chiese aiuto per la sua scheda.
Non è che mancassero le ragazze in palestra ma devo ammettere che averla li vicina, tanto abbastanza per sentirne il profumo, mi fece girare un po’ la testa e dovetti faticare non poco per concentrarmi.
I giorni seguenti la continuai a vedere e a parlarci. Era simpatica ed intelligente e sapeva di certo il fatto suo. In palestra si impegnava parecchio, dando sfoggia della sua tenacia che la portava a dare sfoggia ti tutte la sua fisicità, spesso anche in maniera quasi erotica, ostentando in particolar modo i movimenti delle anche e del petto, come se, consapevole dei molti occhi puntati su di lei, si divertisse a far eccitare tutti i presenti, compreso ovviamente il sottoscritto.
Fu una sera che erano rimaste solo pochi clienti che mi chiese di assisterla con i manubri in un esercizio di squat press. Gliel’avevo già visto fare, anche con più peso, ma non gli diedi importanza e mi misi dietro di lei a sostenerla. Inconsapevolmente mi ero avvicinato parecchio, probabilmente più del necessario, e lei aveva iniziato a sporgersi parecchio verso di me, fingendo più sforzo del necessario, tant’è che il suo profumo per niente rovinato dal sudore che le gocciolava sulla schiena scoperta ed il suo calore che mi arriva ad ondate sul mio corpo, mi fecero avere un’erezione improvvisa che fece si che il mio membro si mise esattamente sulla traiettoria di risalita del suo culo.
Il contatto me lo fece indurire ancora di più, mentre lei fece finta di non accorgersene, anzi continuò imperterrita a muoverlo su e già, a volte indugiando qualche attimo prima di ridiscendere. Eppure la mia eccitazione era evidente, tant’è che avvicinandomi ancora, in seguito ad una sua esitazione nel risalire, fu chiaro che le stavo appoggiando il mio uccello nel culo, ma l’unica cosa che fece fu girarsi con la testa e sorridendo chiedermi se stesse facendo bene l’esercizio e per quanto ancora dovesse continuare dato che aveva già abbondantemente superato il numero di ripetizioni.
Per qualche giorno non tornò e quando lo fece cercai di ignorarla pensando che quanto successo l’avesse messa in imbarazzo. Una settimana dopo rimasi chiuso in ufficio tutto il giorno, e quando ormai sera il mio collaboratore usci salutandomi, iniziai il giro per chiudere. Fu quando entrai nello spogliatoio femminile per chiudere la porta che me la trovai davanti, vestita in accappatoio che si asciugava i capelli davanti allo specchio. Impossibile non vedere il suo seno affacciarsi dalla scollatura. Mi irrigidii per la sorpresa, e così fece il mio cazzo.
Lei invece, per nulla sorpresa si girò mettendo ancora più in mostra il bel seno perfetto, e mi guardò il gonfiore emergere dai pantaloncini lasciandosi scappare un sorriso soddisfatto, evidentemente soddisfatta di aver raggiunto il risultato sperato. Feci per uscire ma lei mi prese la mano per trattenermi e mi baciò stringendosi a me così che potei sentire il profumo dei suoi capelli appena lavati ed il calore del suo corpo nudo. Sentivo la sua lingua spingere con forza contro la mia mentre la sua mano si era già infilata in cerca del suo trofeo che non ebbe difficoltà a trovare e liberare da ogni costrizione.
Ora lo stringeva con forza e muoveva con decisione la mano avanti e indietro facendo uscire una cappella ormai gonfia e pulsante che iniziava già a rilasciare liquido che andava a lubrificare il massaggio che si faceva ancora più frenetico, mentre la lingua non si smetteva di frullarmi in bocca. Ormai sragionavo, e non sapendo cosa fare gli presi il culo con entrambe le mani e cominciai a stringerlo con il risultato di strapparle un gemito che interruppe per un breve momenti i suoi baci per poi riprendere ancora più forte stavolta anche mordendomi le labbra.
Era bello sodo e reagiva a stringendosi contro le mie mani che si facevano sempre più audaci fino a trovare la sua figa già umida di piacere. Non mi permise di ricambiarle il massaggio ma si inginocchiò passando in un attimo da baciarmi la bocca a leccarmi la cappella, che tardò poco a finire interamente in gola. Sentivo la sua lingua mulinarmi intorno al membro fino ad arrivare a leccare le palle mentre io glielo spingevo sempre più in fondo.
Mi trovai a scoparla in bocca mentre con le mani le stringevo la testa contro di me fino quasi a farla soffocare. Quindi l’allontanai per farla respirare ma non ne volle sapere e continuò a succhiarlo come se non ci fosse un domani.
Ero in estasi e sentivo solo il cazzo duro entrargli e uscirgli dalla gola sempre più duro, accompagnato da dei versi di avido godimento. Orami l’orgasmo era vicino e irrefrenabile e cercai di staccarle la testa per non venire subito come un ragazzino, ma lei intuendo il mio pensiero, non ne volle sapere e lo riprese a smanettare velocemente con la mano guardandomi mentre con la lingua sferrava piccoli colpi ben piazzati sulla punta della cappella che ormai pulsava senza sosta. L’orgasmo arrivò subito, con forza impetuoso, tanto che non trattenni anche io un gemito roco.
Fiotti di sborra le finirono sul viso, in bocca, nei capelli, sul seno. Inutile il suo tentativo di raccoglierla con la lingua e così dovette usare anche la mano per raccoglierla portarsela tutta in bocca per poi gustarla soddisfatta. Senza smettere di sorridere.
A quel punto finalmente tornai in me e presi io l’iniziativa. La tirai su e la baciai spingendole la mia lingua in bocca, afferrandole il culo con entrambe le mani, poi la sollevai e la portati in sala pesi dove tutti erano già andati via. La posai sulla panca per le gambe e gliele divaricai caricandole un bel peso, mi inginocchiai e cominciai a leccargli prima i seni per poi finire piano piano sull’interno cosce.
Era già bagnata quando le infilai la lingua su per la figa, e sentì il suo sospiro farsi più forte. Continuai ad infilare la lingua in profondità aiutandomi con le dita per divaricagli le fessura stretta. I suoi gemiti sommessi mi fecero capire che ora desiderava godere lei sotto la mia lingua che si faceva sempre più insistente, ora leccandogli il grilletto con rapidi movimenti della punta, ora infilandogliela con forza dentro il suo buco ormai bagnato e ricco di profumi.
Le mie mani non stavano certo a guardare, le mie dita entravano ed uscivano con ritmi alterni dalla sua figa sempre più bagnata, per poi stringerle i capezzoli ed inumidirlo della mia saliva mista ai suoi umori, l’altra mano che le tratteneva strette le cosce. I suoi gemiti ora erano più forti e la sua voce che si lamentava nel godere della mia bocca mi fece eccitare ancora di più, lo sentì tornare duro tra le gambe mentre dimenavo dita e lingua ancora più forte all’unisono con il suo corpo si protendeva verso di me come se desiderasse sentirle ancora più in fondo.
Poi con un gridolino mi prese per la testa e mi strinse verso di le mentre io non smettevo di leccare la figa voglioso, infine un grido e le sue gambe tremare, accompagnate da un liquido caldo che mi si riversò in bocca per poi colargli sulle gambe, il corpo teso, le gambe che inutilmente cercavano di stringersi ed io che le mordevo i capezzoli mentre con la mano accompagnavo ritmicamente il suo orgasmo.
Questa volta fui io a sorridere ma non le lascia il tempo di riprendersi, la presi di forza e la misi a cavalcioni sulla palla grande da allenamento. Non oppose resistenza mentre le infilai il mio cazzo tornato duro e pulsante nella sua figa ancora calda bagnata. Emise un verso grottesco quando se lo trovò dentro tutto in una volta, i preliminari erano finiti e ora la volevo solo scopare.
La sbattevo più forte che potevo mentre con le mani le stringevo il culo per non farla cadere. Tenerla era in equilibrio era la cosa più difficile ma avevo il suo culo tanto desiderato davanti ai miei occhi e la voglia di prenderlo era troppa.
Preso dal godimento cominciai a sbavare mentre accompagnavo le mie spinte con piccoli ma decisi schiaffi sul culo. La saliva gli colò sopra e la spinsi con le dita dentro il suo buchetto ancora stretto.
Non protestò neanche quando le infilai tutto il dito dentro, che si alterna al cazzo che continuava a spingere come un pistone impazzito dentro di lei. Anzi si girò per guardarmi con un sorriso che divenne una smorfia di piacere, mentre la testa continuava ad andare avanti e indietro sotto le mie spinte che non riuscivo più a trattenere tanto che lo dovetti tirare fuori all’ultimo prima di venirle dentro.
Lei se ne accorse e prendendosi le natiche con entrambe le mani mi aprì la strada verso il suo culo. Il suo sguardo di sfida verso di me, le presi i capelli e non ci pensai due volte glielo infilai dentro più forte che potevo.
La sua bocca si aprì e usci la lingua mentre gridava parole incomprensibili, le mie spinte le bloccavano la voce provocandole dei singhiozzi mentre le tenevo la testa schiacciata contro la palla. Il mio corpo tutto sopra di lei, le mie palle che gli sbattevano contro ad ogni affondo che faticavo a controllare cercando non far fuoriuscire la cappella gonfia da quel buco ancora troppo stretto. Nello specchio di fronte si rifletteva una scena animalesca, due corpi indistinti nel buio, uno che dominava, l’altro sotto inerte in grado solo di urlare per esprimere un piacere indescrivibile.
L’orgasmo fu violento, improvviso, ancora più abbondante del primo, non riuscì a toglierlo in tempo e fiotti di sperma volarono sulla schiena e sul culo, mentre una crema biancastra le fuoriusciva anche dal culo.
Questa volta ero a tremare mentre il mio cazzo si svuotava, smontandosi poco a poco sopra di lei. Rimanemmo in quella posizione per un minuto, entrambi ansimando forte. Le mie mani ancora aggrappate ai suoi fianchi. Poi lei si rialzo e senza dire niente tornò nello spogliatoio. Una volta rivestita se ne andò, quasi in punta di piedi salutandomi con un bacio sulla guancia ed un sorrisetto malizioso.
Non so se lei si fosse resa conto in quel momento che la sala è coperta di telecamere, ma ancora oggi riguardando quel video ho la stessa intensità nell’orgasmo, a volte è lei sotto la scrivania, che me lo succhia fino a farmi venire mentre lo guardo seduto al computer del mio ufficio, oppure è lei che si siede a cavalcioni sopra di me, e lo guardiamo insieme mentre mi cavalca lentamente fino a farmi esplodere…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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